Il Gruppo Saras è attivo nel settore dell'energia ed è uno dei principali operatori indipendenti europei nella raffinazione di petrolio. La raffineria di Sarroch, sulla costa a Sud-Ovest di Cagliari, è una delle più grandi del Mediterraneo per capacità produttiva (15 milioni di tonnellate all’anno, pari a 300 mila barili al giorno) e tra le più avanzate per complessità degli impianti (Indice Nelson pari a 11,7). Collocata in una posizione strategica al centro del Mediterraneo, la raffineria è gestita dalla controllata Sarlux Srl, e costituisce un modello di riferimento in termini di efficienza e sostenibilità ambientale, grazie al know-how e al patrimonio tecnologico maturato in oltre cinquant'anni di attività. Per sfruttare in modo ottimale queste risorse, Saras ha introdotto un modello di business basato sull'integrazione della propria Supply Chain, mediante lo stretto coordinamento tra le operazioni di raffineria e le attività commerciali. In tale ambito rientra anche la controllata Saras Trading SA, basata a Ginevra, uno dei principali hub mondiali per gli scambi di commodities petrolifere, che acquista grezzi e altre materie prime per la raffineria, vende i prodotti raffinati, e svolge attività di trading.
Direttamente e attraverso le proprie controllate, il Gruppo vende e distribuisce prodotti petroliferi come diesel, benzina, gasolio per riscaldamento, gas di petrolio liquefatto (GPL), virgin nafta, carburante per l'aviazione e per il bunkeraggio, prevalentemente sul mercato italiano e spagnolo, ma anche in vari altri paesi europei ed extra-europei.
Il Gruppo è attivo anche nell'attività di produzione e vendita di energia elettrica, mediante l’impianto IGCC (Impianto di Gasificazione a Ciclo Combinato) integrato alla raffineria e gestito anch'esso dalla controllata Sarlux, con una potenza installata di 575MW. L’impianto, che da aprile del 2021 è stato riconosciuto da ARERA tra gli impianti essenziali alla sicurezza del sistema elettrico italiano, utilizza i prodotti pesanti della raffinazione e li trasforma in circa 3,5 miliardi di kWh/anno di energia elettrica, contribuendo per circa il 40% al fabbisogno elettrico della Sardegna.
Sempre in Sardegna, il Gruppo produce e vende energia elettrica da fonti rinnovabili, attraverso tre parchi eolici gestiti dalle controllate Sardeolica Srl, Energia Alternativa Srl ed Energia Verde Srl situati in Sardegna., per una capacità installata totale ad oggi pari a 171 MW. L’attività nel settore delle fonti rinnovabili del Gruppo Saras è prevista in significativa espansione nel medio termine, con un obiettivo di capacità installata pari a 500MW entro il 2025.
Infine, il Gruppo è attivo nel settore dei servizi di ingegneria industriale e ricerca per il settore petrolifero, dell'energia e dell’ambiente, attraverso la controllata Sartec Srl.
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Milioni di Euro | 2021 | 2020 | |
RICAVI | 8.636 | 5.342 | |
EBITDA | 277,1 | (87,1) | |
EBITDA comparable 1 | 54,1 | (20,8) | |
EBIT | 78,5 | (341,1) | |
EBIT comparable 1 | (144,5) | (238,9) | |
Risultato Netto | 9,3 | (275,5) | |
Risultato Netto comparable 1 | (136,0) | (197,0) | |
Azioni in circolazione, ‘000.000 (n° medio) | 951 | 940 | |
RISULTATO NETTO comparable 1 per azione (Euro) | (0,14) | (0,21) | |
POSIZIONE FINANZIARIA NETTA ANTE EFFETTO IFRS 16 | (453) | (505) | |
POSIZIONE FINANZIARIA NETTA POST EFFETTO IFRS 16 | (494) | (545) | |
INVESTIMENTI IN IMMOBILIZZAZIONI | 78 | 256 | |
LAVORAZIONE DI RAFFINERIA | migliaia di tons | 12.978 | 11.369 |
milioni di barili | 94,7 | 83,0 | |
migliaia barili/giorno | 260 | 229 | |
TASSO DI CAMBIO (MEDIO ANNUO) | EUR/USD | 1,18 | 1,14 |
MARGINE BENCHMARK EMC | $/bl | (0,2) | (0,5) |
MARGINE SARAS IND & MKTG | $/bl | 4,5 | 4,7 |
PRODUZIONE ENERGIA ELETTRICA IGCC | MWh/1000 | 3.524 | 4.071 |
VENDITE TOTALI MARKETING | migliaia di tons | 3.336 | 2.956 |
di cui in Italia | migliaia di tons | 2.156 | 1.909 |
di cui in Spagna | migliaia di tons | 1.180 | 1.048 |
PRODUZIONE ENERGIA ELETTRICA RENEWABLES | MWh | 258.453 | 225.530 |
TARIFFA ELETTRICA | Eurocent/KWh | 12,2 | 3,7 |
TARIFFA INCENTIVO | Eurocent/KWh | 10,9 | 9,9 |
1. Al fine di dare una rappresentazione della performance operativa del Gruppo che meglio rifletta le dinamiche più recenti del mercato, in linea con la prassi consolidata del settore petrolifero, i risultati a livello operativo ed a livello di Risultato Netto Comparable, misure non contabili elaborate nella presente relazione sulla gestione, sono esposti valutando le rimanenze di magazzino di grezzi e prodotti petroliferi sulla base della metodologia FIFO però, escludendo utili e perdite non realizzate su inventari derivanti delle variazioni di scenario calcolate attraverso la valutazione delle rimanenze iniziali (comprensive dei derivati ad esse associati) agli stessi valori unitari delle rimanenze finali (con quantità crescenti nel periodo), e delle rimanenze finali agli stessi valori unitari delle rimanenze iniziali (con quantità decrescenti nel periodo). Sono escluse, sia a livello operativo che di Risultato Netto comparable, le poste non ricorrenti per natura, rilevanza e frequenza. I risultati così ottenuti, denominati “comparable”, sono indicatori non definiti nei principi contabili internazionali (IAS/IFRS) e non sono soggetti a revisione contabile. |
MASSIMO MORATTI | Presidente e Consigliere |
DARIO SCAFFARDI | Amministratore Delegato, Direttore Generale e Consigliere |
ANGELO MORATTI | Consigliere |
ANGELOMARIO MORATTI | Consigliere |
GABRIELE MORATTI | Consigliere |
GIOVANNI EMANUELE MORATTI | Consigliere |
GILBERTO CALLERA | Consigliere indipendente |
ADRIANA CERRETELLI | Consigliere indipendente |
MONICA DE VIRGILIIS | Consigliere indipendente |
LAURA FIDANZA | Consigliere indipendente |
ISABELLE HARVIE-WATT | Consigliere indipendente |
FRANCESCA LUCHI | Consigliere indipendente |
GIANCARLA BRANDA | Presidente |
FABRIZIO COLOMBO | Sindaco effettivo |
PAOLA SIMONELLI | Sindaco effettivo |
PINUCCIA MAZZA | Sindaco supplente |
ANDREA PERRONE | Sindaco supplente |
FRANCO BALSAMO | Chief Financial Officer |
EY S.p.a. |
La Società aderisce al Codice di Corporate Governance, pubblicato nel gennaio 2020 (il “La Società aderisce al Codice di Corporate Governance, pubblicato nel gennaio 2020 (il “Codice”), entrato in vigore a partire dall’esercizio 2021, con informazioni da riportare nelle Relazioni sul governo societario da pubblicarsi nel corso del 2022. La Relazione annuale sulla Corporate Governance (la “Relazione”) è predisposta dal Consiglio di Amministrazione (il “Consiglio”) e pubblicata entro 21 giorni dall’assemblea (l’“Assemblea”) chiamata ad approvare il bilancio di esercizio 2021.
In tale Relazione, redatta anche ai sensi dell’art. 123-bis, primo comma del D.Lgs. 24 febbraio 1998, n. 58 (il “In tale Relazione, redatta anche ai sensi dell’art. 123-bis, primo comma del D.Lgs. 24 febbraio 1998, n. 58 (il “TUF”), come successivamente modificato, sono descritte le caratteristiche salienti del sistema di corporate governance di Saras, nonché il concreto funzionamento delle sue diverse componenti, con particolare riferimento all’adesione alle raccomandazioni contenute nel Codice.
Il sistema di governance della Società è formalizzato nel Codice Etico, nello Statuto Sociale, nel Regolamento delle assemblee, nei Regolamenti dei Comitati endoconsiliari ed in una serie di principi e procedure periodicamente aggiornati in ragione delle best practices nazionali e internazionali.
L’organizzazione societaria di Saras S.p.A. è conforme alle disposizioni contenute nel Codice Civile e alle altre norme speciali in materia di società di capitali, in particolare quelle contenute nel TUF.
La Società è strutturata secondo il modello tradizionale di amministrazione e controllo, con un consiglio di amministrazione composto da 12 membri ed incaricato di provvedere alla gestione aziendale, al cui interno sono stati istituiti un Comitato per la Remunerazione e le Nomine, con funzioni anche di Comitato per le Parti Correlate, un Comitato Controllo Rischi e Sostenibilità ed un Comitato di Indirizzo e Strategie, ed un Collegio Sindacale, composto da tre membri effettivi e due supplenti, chiamato, tra l’altro, a vigilare circa l’osservanza della legge e dello statuto, ed a controllare l’adeguatezza della struttura organizzativa, del sistema di controllo interno e del sistema amministrativo-contabile della Società.
La composizione dell’attuale Consiglio di Amministrazione e dell’attuale Collegio Sindacale, in carica rispettivamente, il primo per un anno sino alla data dell’assemblea convocata per l’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2021 e il secondo per un triennio sino alla data dell’assemblea convocata per l’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2023, è stata definita nell’ambito dell’Assemblea degli Azionisti del 12 maggio 2021, che ha provveduto alla nomina dei membri. Il Consiglio di amministrazione del 19 maggio 2021 ha nominato e conferito la carica di Presidente al Dott. Massimo Moratti e quella di Amministratore Delegato all’Ing. Dario Scaffardi.
La Società ha affidato l’incarico di revisione contabile del bilancio di esercizio e consolidato, per gli esercizi 2015-2023, nonché di revisione limitata delle relazioni semestrali per il medesimo periodo, alla società di revisione EY S.p.A. (“EY”).
La Relazione descrive in maniera dettagliata il ruolo ed i compiti del Consiglio di Amministrazione, elencando le funzioni non delegabili e quelle che sono state oggetto di delega, e fornisce informazioni puntuali circa la sua composizione e le riunioni tenutesi nel 2021 e nei primi mesi del 2022.
Il Consiglio di Amministrazione del 19 maggio 2021, valutata la sussistenza dei requisiti di indipendenza in capo agli amministratori Ing. Gilberto Callera, Dott.ssa Adriana Cerretelli, Dott.ssa Laura Fidanza,Dott.ssa Isabelle Harvie-Watt, Avv. Francesca Luchi e all’Ing. Monica De Virgiliis, ha altresì nominato il Lead Independent Director nella persona di Gilberto Callera, il Comitato per la Remunerazione e le Nomine (composto da Gilberto Callera, Laura Fidanza e Francesca Luchi), il Comitato Controllo Rischi e Sostenibilità (composto dagli amministratori non esecutivi indipendenti, Ing. Gilberto Callera, Dott.sse Adriana Cerretelli, Laura Fidanza, Isabelle Harvie-Watt e l’Ing. Monica De Virgiliis).
I due Comitati hanno le funzioni consultive e propositive di cui al Codice e si sono riuniti regolarmente nel corso del 2021 e dei primi mesi del 2022, come illustrato nella relazione sulla corporate governance.
In particolare, al Comitato per la Remunerazione e le Nomine sono state conferite anche le funzioni precipue del Comitato Parti Correlate da svolgere ogniqualvolta dovesse rendersi necessario in conformità a quanto previsto dalla relativa Procedura adottata dalla Società ai sensi dell’art. 2391-bis del Codice Civile come attuato dal Regolamento Consob adottato con delibera n. 17221 del 12 marzo 2010 e successive modifiche; inoltre, nell’ adunanza consiliare del 19 maggio 2021 già citata, il Consiglio di Amministrazione ha costituito al proprio interno anche il Comitato Controllo Rischi e Sostenibilità e il Comitato di Indirizzo e Strategie con funzioni consultive e di supporto al Consiglio stesso nella definizione delle linee guida strategiche di business, anche di finanza, nonché degli indirizzi in materia di sostenibilità.
La Relazione descrive inoltre il sistema di controllo interno della Società, la cui responsabilità compete al Consiglio, che ne fissa le linee di indirizzo e ne verifica periodicamente l’adeguatezza e l’effettivo funzionamento, avvalendosi del Comitato Controllo Rischi e Sostenibilità e della Funzione di Internal Audit.
Il Consiglio ha individuato nell’Amministratore Delegato, Ing. Dario Scaffardi, l’amministratore esecutivo incaricato di sovrintendere alla funzionalità del sistema di controllo interno.
La società ha inoltre individuato nel Chief Financial Officer, Dott. Franco Balsamo, il dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, ai sensi dell’art. 154-bis del TUF.
Fin dal gennaio 2006 la Società si è dotata di un “Modello di organizzazione, gestione e controllo”, aggiornato in più occasioni, in attuazione della normativa afferente la “Disciplina delle responsabilità amministrativa degli enti” ai sensi del D. Lgs. 231/2001, a cui sovrintende un apposito organismo di vigilanza.
E’ da ricondurre al sistema di controllo interno anche il Codice Etico di Gruppo (approvato dal Consiglio di Amministrazione di Saras S.p.A. il 1 agosto 2016 e successivamente recepito dai Consigli di Amministrazione delle altre società del Gruppo) che esprime, in un unico documento, i valori e i principi comuni che ispirano l’azione del Gruppo Saras e dei quali si richiama l’osservanza da parte di tutti i dipendenti, collaboratori e di tutti coloro che instaurano rapporti o relazioni con il Gruppo.
Tenuto conto della crescente importanza riconosciuta da Saras al contributo reso dagli aspetti non economici nella definizione del valore dell’azienda, la Relazione illustra brevemente - anche mediante il richiamo al “Bilancio di Sostenibilità” pubblicato da Saras sin dal 2017 -, l’orientamento della Società verso la sostenibilità (ispirato alle principali norme nazionali ed internazionali quali il Codice di Autodisciplina e il Decreto Legislativo 254/2016, alla dichiarazione delle informazioni di carattere non finanziario e alla diversità (c.d. DNF).
La Relazione illustra infine i contenuti della “Linea Guida di Compliance – Regolamento interno per la gestione delle informazioni rilevanti e delle informazioni privilegiate e l’istituzione del Registro Insider”, della Procedura in materia di internal dealing, delle procedure in materia di operazioni con parti correlate nonché del codice di comportamento degli amministratori del Gruppo Saras, adottati dal Consiglio di amministrazione della Società.
I provvedimenti di maggior rilievo che hanno caratterizzato nel 2021 il settore dell’energia nonché i settori ambientale e della sicurezza sul lavoro sono i seguenti:
Il 2021 è stato un anno molto positivo per i listini finanziari globali: la ripresa delle borse mondiali iniziata negli ultimi mesi del2020 è proseguita nel 2021, sostenuta dalle politiche accomodanti delle banche centrali e dagli importanti piani di sostegno all'economia da parte di Stati Uniti e Unione Europea. Questi mercati hanno infatti registrato performance migliori rispetto a quelli dei paesi emergenti, e a quelle di Cina e America Latina.
I mercati finanziari europei hanno recuperato le forti perdite registrate nel primo semestre del 2020, con una crescita ininterrotta fra inizio anno e il mese di novembre: l’indice composito che sintetizza l’andamento delle 300 società europee a maggior capitalizzazione - il FTSE EuroFirst 300 - ha segnato nell’anno un rialzo del 23%. Tra i principali listini europei le migliori performance sono state quella del CAC di Parigi che ha guadagnato il 28,9%, seguito dal Ftse Mib che ha registrato un rialzo del 23,0%. A seguire il DAX di Francoforte che ha guadagnato il 15,8%, l’IBEX di Madrid il 7,9% e il FTSE ASE Large Cap di Atene l’11,1%. Il FTSE 100 di Londra ha chiuso in rialzo del 14,3%.
Le borse statunitensi hanno visto lo S&P 500 salire del 27%, registrando ripetutamente valori massimi dal 1995, il Dow Jones di circa il 19 % e il Nasdaq del 21%.
A livello settoriale hanno beneficiato di questi rialzi, oltre al settore IT che ha continuato a fornire importanti rendimenti, in particolare le Large Cap integrate del settore oil e in generale del settore energetico, a fronte della forte ripresa della domanda e della conseguente rivalutazione del greggio e di altre materie prime quali il gas e il carbone. Altri due settori particolarmente penalizzati nel 2020, quello immobiliare e quello finanziario, hanno registrato le migliori performance nel 2021.
Sul mercato valutario l'euro è sceso del 7,3% nei confronti del dollaro, mentre con riferimento ai titoli di Stato lo spread BTp-Bund si è ampliato del 23,7%.
Il seguente grafico offre una rappresentazione visiva delle oscillazioni dei corsi azionari commentati, utilizzando come “base 100” di riferimento le quotazioni del 1° gennaio 2021.
Di seguito si riportano alcuni dati relativi all’andamento del titolo Saras in termini di prezzo e volumi scambiati durante il periodo che va dal 4 gennaio 2021 al 30 dicembre 2021.
PREZZO DEL TITOLO (Euro) | 2021 |
Prezzo minimo (20/12/2021) * | 0,5304 |
Prezzo massimo (09/06/2021) * | 0,88 |
Prezzo medio | 0,655 |
Chiusura del 30/12/2021 | 0,5508 |
*Il prezzo minimo e massimo sono relativi alle quotazioni ufficiali di chiusura per i giorni in questione |
VOLUMI SCAMBIATI GIORNALIERI | 2021 |
Minimo in milioni di Euro (27/12/2021) | 1,2 |
Minimo in milioni di azioni (27/08/2021) | 2,0 |
Massimo in milioni di Euro (07/06/2021) | 45,5 |
Massimo in milioni di azioni (07/06/2021) | 53,2 |
Volume medio in milioni di Euro | 7,0 |
Volume medio in milioni di azioni | 10,4 |
La capitalizzazione di mercato al 30 dicembre 2021 (ultimo giorno di mercato aperto dell’anno) ammonta a circa 524 milioni di Euro e, alla medesima data, le azioni sono 951.000.000.
In seguito a quanto deliberato dall'Assemblea degli Azionisti del 12 maggio 2021 in merito al piano di Stock Grant 2018-2021, Saras SpA ha assegnato e consegnato tutte le azioni proprie in portafoglio, pari a 9.220.216: pertanto, il numero di azioni ordinarie in circolazione al 31 dicembre 2021 era pari a 951.000.000. Per il dettaglio delle azioni proprie detenute e della movimentazione nell’esercizio, si rinvia alla Relazione sulla Gestione del bilancio separato di Saras SpA.
Nel grafico seguente viene riportato l’andamento giornaliero del titolo Saras, comparato con l’indice di riferimento, il FTSE Italia Mid Cap della borsa di Milano: a seguito dei fenomeni descritti nel corso della presente Relazione che hanno interessato il mercato della raffinazione, il titolo Saras ha registrato nel 2021 una performance negativa del 7,4%. Con riferimento al mercato italiano, l’indice di riferimento FTSE Mid Cap, in cui è incluso il titolo Saras, ha registrato un rialzo del 30,8%.
Si evidenzia che, a seguito della revisione trimestrale del paniere degli indici FTSE, a far data dal giorno 21 marzo 2022 il titolo Saras sarà incluso nell’indice FTSE Italia Small Cap, che include tutte le azioni delle società a minor capitalizzazione non incluse nell'indice FTSE MIB e FTSE Italia Mid Cap, anziché nell’indice FTSE Italia Mid Cap, che include le azioni delle prime 60 società per capitalizzazione che non appartengono all'indice FTSE MIB.
Si riporta di seguito la struttura del Gruppo Saras e le principali società per ciascun settore di attività al 31/12/21.
Si ricorda che dal 1° gennaio 2021 il segmento denominato “Industrial & Marketing” include tutte le attività relative alla raffinazione ed alla generazione di energia elettrica nonché le attività relative al “Marketing”. Il segmento “Renewables” include le attività precedentemente incluse nel segmento “Wind” che è stato rinominato in vista di potenziali sviluppi nell’ambito del fotovoltaico e idrogeno verde.
GAAP e Non-GAAP measure (Indicatori alternativi di performance)
Al fine di dare una rappresentazione della performance operativa del Gruppo che meglio rifletta le dinamiche più recenti del mercato, in linea con la prassi consolidata del settore petrolifero, i risultati a livello operativo e a livello di Risultato Netto comparable, misure non contabili elaborate nella presente relazione sulla gestione, sono esposti valutando gli inventari sulla base della metodologia FIFO però, escludendo utili e perdite non realizzate su inventari derivanti delle variazioni di scenario calcolate attraverso la valutazione delle rimanenze iniziali (comprensive dei derivati ad esse associati) agli stessi valori unitari delle rimanenze finali (con quantità crescenti nel periodo), e delle rimanenze finali agli stessi valori unitari delle rimanenze iniziali (con quantità decrescenti nel periodo). Sono escluse, sia a livello operativo che di Risultato Netto comparable, le poste non ricorrenti per natura, rilevanza e frequenza.
I risultati così ottenuti, denominati “comparable”, sono indicatori non definiti nei principi contabili internazionali (IAS/IFRS) e non sono soggetti a revisione contabile. L’informativa finanziaria NON-GAAP deve essere considerata come complementare e non sostituisce le informazioni redatte secondo i principi contabili internazionali (IAS/IFRS).
PRINCIPALI DATI OPERATIVI E FINANZIARI DI GRUPPO
Milioni di Euro | 2021 | 2020 |
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RICAVI | 8.636 | 5.342 |
EBITDA reported | 277,1 | (87,1) |
EBITDA comparable | 54,1 | (20,8) |
EBIT reported | 78,5 | (341,1) |
EBIT comparable | (144,5) | (238,9) |
RISULTATO NETTO reported | 9,3 | (275,5) |
RISULTATO NETTO comparable | (136,0) | (197,0) |
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POSIZIONE FINANZIARIA NETTA ANTE IFRS 16 | (453) | (505) |
POSIZIONE FINANZIARIA NETTA POST IFRS 16 | (494) | (545) |
INVESTIMENTI IN IMMOBILIZZAZIONI | 77,8 | 256,0 |
Si rimanda alla riconciliazione delle GAAP-non GAAP Measures riportata al paragrafo successivo
COMMENTO AI RISULTATI DI GRUPPO DELL’ESERCIZIO 2021
Nel 2021 il Gruppo Saras ha conseguito risultati economico finanziari in miglioramento rispetto al 2020, nonostante lo scenario abbia risentito dei perduranti effetti della crisi pandemica da covid-19. Una ripresa più sostanziale dei margini di raffinazione - in particolare di quelli del gasolio – si è infatti verificata solo a partire dal secondo semestre.
In particolare, a partire dal mese di settembre, i margini di raffinazione del diesel, che hanno risentito più di quelli della benzina del rallentamento dell’economia seguito al covid, hanno mostrato in Europa una ripresa significativa, registrando nell’ultimo trimestre una media di 11,1$/bl, un livello a doppia cifra che non si registrava da inizio 2020. Questi valori pur in aumento, non hanno tuttavia raggiunto i livelli pre-covid di circa 14$/bl. Nel 2021, grazie alle campagne di vaccinazione il traffico aereo europeo ha registrato una ripresa considerevole, ma non completa, arrivando a livelli pari al 64% di quelli pre-covid nel mese di gennaio, per aumentare al 70% durante l'estate, e al 78% nel mese di dicembre. Nel secondo semestre, tuttavia, l’accelerazione dei consumi per la ripresa post-pandemica ha fatto registrare nella seconda metà dell’anno un’impennata dei costi delle materie prime e delle commodities energetiche senza precedenti, portando i prezzi del gas, dell’energia elettrica e della CO2 a livelli record e controbilanciando in larga parte i benefici derivati dal miglioramento dei margini.
In questo scenario, il Gruppo ha proseguito nel 2021 nell’applicazione del piano di efficientamento dei costi e di riduzione degli investimenti adottato nel 2020 con lo scopo di ridurre al minimo gli impatti della crisi pandemica da Covid-19. In particolare, sul fronte dei costi operativi, nel corso del 2021 la Società ha internalizzato, attraverso la propria controllata Sartec, le attività di ingegneria e ha proseguito il piano di contenimento del costo del lavoro, attraverso il ricorso alla cassa integrazione, adottata in misura parziale per tutti i dipendenti del gruppo, e prolungata nella seconda metà dell’anno in forma ridotta, e all’attuazione di un piano di risoluzione volontaria incentivata del rapporto di lavoro.
Inoltre, l’operatività della raffineria è stata modulata nei mesi in funzione dell’economicità nella lavorazione dei principali prodotti raffinati: in particolare, è stata massimizzata la produzione di benzina per la sua maggiore redditività rispetto al diesel, soprattutto nella prima parte dell’anno e, contemporaneamente, pur rappresentando una componente secondaria della resa, è stata aumentata la produzione di VLSFO, l'olio combustibile a bassissimo tenore di zolfo, che ha mostrato una marginalità crescente nel corso dell’anno grazie a un traffico marittimo in ripresa.
Per quanto concerne le attività di generazione di energia elettrica, in data 21 aprile 2021 a seguito della delibera 598/2020/R/eel del 29 dicembre 2020 che ha incluso la centrale elettrica a ciclo combinato di Sarlux Srl IGCC tra gli impianti essenziali alla sicurezza del sistema elettrico per l'anno 2021, e a seguito della Deliberazione ARERA n. 152/2021/R/EEL del 13 aprile 2021 che ne definito le condizioni economiche di operatività per il 2021, si è finalizzato il passaggio dalla convenzione CIP6/92 al regime di essenzialità adottando i nuovi parametri tecnico economici da considerare per il suo esercizio .
Contemporaneamente, la Società ha proseguito l’attuazione del piano di espansione del segmento Renewables secondo quanto enunciato nel Piano con l’acquisizione nel secondo semestre di ulteriori 45MW di capacità installata eolica, la cui operatività, al netto di alcune attività di manutenzione, è iniziata immediatamente.
Nel 2021 i ricavi del Gruppo sono stati pari a 8.636 milioni di Eurorispetto ai 5.342 milioni di Euro realizzati nello scorso esercizio. La variazione è da ricondursi principalmente al significativo apprezzamento dei principali prodotti petroliferi rispetto al medesimo periodo dello scorso anno, che ricordiamo era stato caratterizzato dalla forte riduzione delle quotazioni per effetto degli impatti della pandemia; nello specifico il prezzo medio della benzina nel 2021 è stato pari a 671 $/ton (vs 382 $/ton nel 2020), mentre quello del diesel è stato di 579 $/ton (vs 362 $/ton nel 2020). Ulteriori fattori che hanno contribuito positivamente all’incremento dei ricavi sono stati le vendite di energia elettrica dovute al significativo incremento del prezzo unico nazionale che mediamente nel 2021 è stato pari a 125 €/MWh (vs 39 €/MWh nel 2020) e le maggiori lavorazioni e vendite di prodotti petroliferi; si ricorda infatti che nel 2020, le produzioni avevano risentito degli impatti della manutenzione pluriennale dell’impianto FCC e delle avverse condizioni di scenario.
L’EBITDA reported di Gruppo nel 2021 è stato pari a 277,1 milioni di Euro,in incremento rispetto ai -87,1 milioni di Euro dell’esercizio 2020. La variazione positiva è da ricondursi in primo luogo ai differenti impatti delle dinamiche di prezzo delle commodity sulle rimanenze inventariali oil. Nel 2021 la variazione delle rimanenze inventariali (al netto dei relativi derivati di copertura) ha beneficiato di un apprezzamento di 226,5 milioni di Euro rispetto ad una perdita di 32,2 milioni di Euro nel medesimo periodo del 2020. Inoltre, per la quota restante del miglioramento dell’EBITDA, si segnala nel complesso un miglioramento degli impatti dello scenario petrolifero sulla generazione del margine ed un impatto negativo per l’incremento dei prezzi relativi all’energia elettrica e alla CO2 che, a partire dal secondo semestre, hanno incrementato i costi variabili (solo in parte compensati dai rimborsi per essenzialità). Per gli altri commenti di natura gestionale si rimanda a quanto riportato nella sezione “Analisi dei Segmenti”
Il Risultato Netto reported di Gruppo è stato pari a 9,3 milioni di Euro,rispetto ai -275,5 milioni di Euro conseguiti nell’esercizio 2020. In aggiunta a quanto evidenziato a livello di EBITDA si evidenzia la riduzione degli ammortamenti nel 2021 rispetto all’esercizio precedente determinato da un lato dall’effetto negativo della riduzione del valore delle immobilizzazioni materiali a causa dell’Impairment test (ai sensi dello IAS 36) contabilizzato nel precedente esercizio, dall’altro dalla riduzione delle immobilizzazioni immateriali per la fine del contratto CIP6; inoltre si evidenzia nel 2021 un incremento dei proventi e oneri finanziari netti per i effetti delle coperture sul cambio.
L’EBITDA comparable di Gruppo nel 2021si è attestato a 54,1 milioni di Euro, in incremento rispetto ai -20,8 milioni di Euro conseguiti nel 2020. Tale risultato, rispetto all’EBITDA reported non include il sopracitato effetto positivo dello scenario sulle differenze inventariali (al netto dei relativi derivati di copertura) tra inizio e fine periodo, include gli impatti dei derivati su cambi (riclassificati nella gestione caratteristica) ed esclude le poste non ricorrenti relative principalmente al differenziale di prezzo delle quote di CO2 di competenza dell’esercizio precedente ed alla svalutazione di crediti commerciali mentre mantiene l’effetto di rilascio del fondo incentivi non utilizzato per circa 4 milioni di euro, in quanto non rilevante ai fini Comparable per valore e natura. Il risultato superiore rispetto a quello registrato nel 2020 si compone di uno scostamento positivo sia nel segmento “Renewables” che nel segmento “Industrial & Marketing” che verranno meglio descritti nella sezione “Analisi dei segmenti”.Il Risultato Netto comparable di Gruppo nel 2021 è stato pari a -136,0 milioni di Euro, rispetto ai -197,0 milioni di Euro nel medesimo periodo dell’esercizio precedente.
Gli investimenti nel 2021sono stati pari a 77,8 milioni di Euro significativamente inferiori rispetto ai livelli del 2020. Gli investimenti relativi al segmento Industrial & Marketing sono stati pari a 69,4 milioni di Euro in riduzione rispetto all’anno precedente sia per effetto delle iniziative di contenimento degli investimenti, poste in essere per la mitigazione degli impatti della pandemia Covid-19, sia per le minori attività di fermata programmate effettuate nell’esercizio. Gli investimenti relativi al segmento Renewables sono stati pari a 8,4 milioni di Euro e prevalentemente legati al completamento delle attività di reblading.
Nelle tabelle successive vengono presentati i dettagli sul calcolo di EBITDA e Risultato Netto comparable per gli esercizi 2021 e 2020.
DETTAGLI SUL CALCOLO DELL’EBITDA COMPARABLE
Milioni di Euro | 2021 | 2020 |
EBITDA reported | 277,1 | (87,1) |
Utili / (perdite) su inventari e su derivati di copertura degli inventari | (226,5) | 32,2 |
Derivati su cambi | (15,8) | 5,3 |
Poste non ricorrenti | 19,3 | 28,8 |
EBITDA comparable | 54,1 | (20,8) |
DETTAGLI SUL CALCOLO DEL RISULTATO NETTO COMPARABLE
Milioni di Euro | 2021 | 2020 |
RISULTATO NETTO reported | 9,3 | (275,5) |
Utili e (perdite) su inventari e su derivati di copertura degli inventari al netto delle imposte | (163,3) | 23,4 |
Poste non ricorrenti al netto delle imposte | 18,0 | 55,2 |
RISULTATO NETTO Comparable | (136,0) | (197,0) |
La Posizione Finanziaria Netta al 31 dicembre 2021, ante effetto dell’applicazione dell’IFRS16, è risultata negativa per 453 milioni di Euro, rispetto alla posizione negativa per 505 milioni di Euro riportata al 31 dicembre 2020. La Posizione Finanziaria Netta, comprensiva dell’effetto dell’IFRS16 (negativo per 41 milioni di Euro) è risultata negativa per 495 milioni di Euro.
Nel 2021 la gestione operativa, se si escludono le positive dinamiche di prezzo sugli inventari, non ha compensato gli esborsi legati al finanziamento degli investimenti e degli oneri finanziari. Per quanto riguarda il capitale circolante, si segnala che l’andamento delle quotazioni delle materie prime ha generato un incremento dei debiti commerciali che più che compensa gli incrementi legati alle variazioni inventariali e l’incremento dei crediti commerciali anch’essi indotti dall’andamento delle quotazioni dei prodotti finiti. Si ricorda che all’interno dei crediti commerciali figurano anche quelli relativi ai rimborsi dell’essenzialità.
Si evidenzia in questa sede che le ulteriori linee di credito accordate e non utilizzate dal Gruppo al 31 dicembre 2021 sono principalmente a breve termine ammontano a circa 500 milioni di euro. I finanziamenti bancari riferibili principalmente alla linea di credito SACE ed al finanziamento Unicredit sono stati classificati fra i finanziamenti a breve termine per Euro 258 milioni e Euro 50 milioni rispettivamente in applicazione del principio contabile IAS 1.74, che prevede tale fattispecie laddove si verifichino potenziali violazioni di impegni che facciano venire meno il diritto inderogabile a differire il regolamento della passività fino alla sua naturale scadenza oltre i dodici mesi. Tali debiti saranno riclassificati a medio-lungo termine, secondo le loro originarie scadenze contrattuali, al ricevimento della formalizzata rinuncia delle banche (effettivamente rilasciata in data 31 marzo 2022) ad avvalersi di tale diritto contrattuale.
Per maggiori dettagli si rimanda al successivo paragrafo “Analisi dei Rischi” ed alla Nota Integrativa alle sezioni 1 – Premessa – Continuità aziendale”, 5.3.1 Passività finanziarie a breve termine e 5.4.1 Passività finanziarie a lungo termine.
Milioni di Euro | 2021 | 2020 |
Finanziamenti bancari a medio e lungo termine | (6) | (399) |
Prestiti obbligazionari a medio e lungo termine | 0 | (199) |
Altre passività finanziarie a medio e lungo termine | (5) | (13) |
Altre attività finanziarie a medio e lungo termine | 4 | 6 |
Posizione finanziaria netta a medio e lungo termine | (7) | (606) |
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Finanziamenti bancari | (385) | (19) |
Prestiti obbligazionari | (200) | 0 |
Debiti verso banche per c/c passivi | (163) | (456) |
Altre passività finanziarie a breve termine | (114) | (39) |
Fair value derivati e differenziali netti realizzati | (9) | (6) |
Altre attività finanziarie | 58 | 62 |
Disponibilità liquide ed equivalenti | 367 | 559 |
Posizione finanziaria netta a breve termine | (446) | 101 |
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Totale Posizione Finanziaria Netta ante lease liability ex IFRS 16 | (453) | (505) |
Debiti finanziari per beni in leasing ex IFRS 16 | (41) | (40) |
Totale Posizione Finanziaria Netta post lease liability ex IFRS 16 | (495) | (545) |
Per esporre in maniera coerente l’andamento delle attività del Gruppo, le informazioni delle singole società sono ricondotte ai segmenti di business individuati; si ricorda che dal 1° gennaio 2021 il segmento denominato “Industrial & Marketing” include tutte le attività relative alla raffinazione ed alla generazione di energia elettrica nonché le attività relative al “Marketing”. Mentre iI segmento “Renewables” include le attività precedentemente incluse nel segmento “Wind” che è stato rinominato in vista di potenziali sviluppi nell’ambito del fotovoltaico e idrogeno verde.
Il sito produttivo di Sarroch, posto sulla costa a Sud-Ovest di Cagliari, è costituito da una delle più grandi raffinerie del Mediterraneo, per capacità produttiva e per complessità degli impianti, perfettamente integrato con un impianto IGCC (gasificazione a ciclo combinato). Il sito è collocato in una posizione strategica al centro del Mediterraneo e ha una capacità di lavorazione di 15 milioni di tonnellate/anno, corrispondenti a circa il 17% della capacità totale di distillazione in Italia e una capacità di generazione elettrica installata di 575 MW.
Per quanto concerne le attività di generazione di energia elettrica, in data 21 aprile 2021, in seguito alle Deliberazioni ARERA 598/2020/R/eel del 29 dicembre 2020 che ha disposto l’iscrizione della centrale elettrica a ciclo combinato di Sarlux Srl IGCC tra gli impianti essenziali alla sicurezza del sistema elettrico per l'anno 2021, e 152/2021 del 13/04/2021 si è finalizzato il passaggio dalla convenzione CIP6/92 al regime di essenzialità e si è attuata la conseguente modifica dei parametri tecnico-economici da considerare per il suo esercizio. In particolare, la Deliberazione 152/2021 del 13 aprile 2021 ha definito le condizioni economiche di operatività della centrale per il 2021 ovvero la componente di reintegrazione dei costi fissi strettamente necessari alla produzione elettrica, le quote di ammortamento e di remunerazione del capitale investito, e per la produzione elettrica essenziale, l’integrazione dei costi variabili rispetto a quanto incassato dalla vendita sul mercato al prezzo zonale di riferimento.
Gli assetti produttivi della centrale IGCC tengono conto delle esigenze definite da Terna connesse all’esercizio in sicurezza del sistema elettrico, compatibilmente con i vincoli operativi dell’impianto SARLUX.
Si segnala che per il segmento “Industrial & Marketing” i risultati includono la somma dei segmenti “Refining”, “Power”, “Marketing” e “Altre Attività”, così come definiti a partire dalla Relazione trimestrale al 31 marzo 2021.
Il Gruppo Saras opera nel settore della Raffinazione tramite la raffineria di Sarroch, una delle più grandi del Mediterraneo per capacità produttiva (15 milioni di tonnellate/anno), ed anche in termini di complessità degli impianti si posiziona tra le migliori in Europa (indice Nelson pari a 11,7). La sua ubicazione sulla costa a Sud-Ovest di Cagliari le conferisce una posizione strategica al centro del Mediterraneo, ed assicura prossimità sia con vari paesi fornitori di grezzo che con i principali mercati di consumo dei prodotti raffinati.
Le più recenti stime contenute nel World Economic Outlook del Fondo Monetario Internazionale (FMI) hanno confermato che nel 2021 il PIL mondiale è cresciuto del 5,9%, grazie alle campagne vaccinali anti-Covid e alle forti politiche di sostegno all'economia adoperate da molti Paesi. In particolare, l’Europa con una crescita del 5,2% a fine anno è tornata pienamente ai livelli pre crisi, mentre la crescita registrata in Italia, che è stata pari al 6,2%, ha riportato il PIL a 0,5 punti percentuali sotto al picco registrato nell'ultimo trimestre del 2019.
La domanda petrolifera globale ha raggiunto nell’ultimo trimestre del 2021 una media di 100,2 mb/giorno, un livello in linea con quello del 2019. Inoltre, la carenza di forniture di gas naturale, GNL e carbone provocata dalla forte ripresa della domanda energetica, ha aumentato la richiesta di olio combustibile, greggio e distillati medi come alternativa nei processi di generazione elettrica, in particolare in Europa, dove i consumi aggiuntivi hanno toccato fino a circa 250/300 kb/g nel quarto trimestre del 2021 rispetto a un normale andamento stagionale.
Tuttavia, guardando all'industria della raffinazione globale, il mercato è stato ancora debole nella prima metà dell’anno, e una ripresa si è registrata solo a partire dal periodo estivo, con margini e lavorazioni in netto recupero. Le lavorazioni di raffineria, che nel 2020 avevano registrato a livello globale un calo di 7,2 mb/giorno, sono aumentate nel 2021 di circa 3 mb/giorno, con una media di 77,8 mb/giorno nell’anno, che ha toccato i 79,9 mb/g nel quarto trimestre del 2021. Oltre alla domanda crescente, a influenzare la performance dei margini di raffinazione si è aggiunta la riduzione della capacità di raffinazione globale che, nel corso del 2021, è diminuita per la prima volta in 30 anni, di oltre 0,7 mb/g, con quasi 1,6 mb/g di capacità chiusa definitivamente o convertita in bioraffinerie nel corso dell’anno, a fronte di 0,85 mb/g di nuova capacità entrata in funzione. Tuttavia, l’impennata dei costi energetici osservata a livello globale, ma in particolare nella seconda metà dell’anno in Europa, ha largamente controbilanciato i benefici derivati dal miglioramento dello scenario petrolifero.
Di seguito, una breve analisi sull’andamento delle quotazioni del grezzo, sui crack spreads dei principali prodotti raffinati, e sul margine di raffinazione di riferimento (EMC Benchmark) con riferimento al mercato Europeo, che costituisce il contesto principale in cui opera il segmento Raffinazione del Gruppo Saras.
Valori medi anno 1 | 2021 | 2020 | 2019 |
Greggio ($/bl) | |||
prezzo Brent Datato (FOB Med) | 70,9 | 41,8 | 64,2 |
prezzo Ural (CIF Med) | 69,8 | 42,1 | 63,8 |
Differenziale “heavy-light” | -1,1 | +0,2 | -0,4 |
Prodotti raffinati ($/ton) | |||
prezzo ULSD | 579,4 | 362,1 | 585,6 |
prezzo Benzina 10ppm | 670,7 | 381,8 | 594,6 |
prezzo HSFO | 375,3 | 214,5 | 324,0 |
Crack spreads ($/bl) | |||
crack spread ULSD | 6,8 | 6,7 | 14,3 |
crack spread Benzina | 9,5 | 3,9 | 7,0 |
crack spread HSFO | -11,3 | -7,8 | -12,8 |
Altri indicatori di redditività | |||
Margine EMC Benchmark ($/bl) | -0,2 | -0,5 | +1,1 |
Cambio USD/EUR | 1,183 | 1,141 | 1,195 |
(1) Fonte “Platts” per prezzi e crack spreads, ed “EMC-Energy Market Consultants” per quanto riguarda il margine di riferimento EMC Benchmark. |
Quotazioni del Grezzo
Nel 2021 leNel 2021 le.quotazioni del Brentdtd.hanno registrato un rialzo di oltre il 50%, passando da una quotazione di 50$/bl a inizio anno a circa 78$/bl a fine anno, e una quotazione media nei dodici mesi pari a 70,9$/bl (41,8$/bl nel 2020).
Nel solo primo trimestre, le quotazioni sono passate da 50$/bl a oltre 69$/bl a metà marzo, sostenute, oltre che dall’ottimismo innescato dalle campagne vaccinali, anche dalla disciplina produttiva dei paesi dell'Opec+ Russia che hanno mantenuto nei primi mesi dell’anno i medesimi livelli di quote produttive stabilite nel 2020.
Tra fine marzo e inizio aprile, il rialzo nella curva di contagi e un rallentamento nella fornitura di vaccini nei paesi della UE hanno portato a nuove restrizioni, e le quotazioni hanno subito una momentanea flessione a 62-63$/bl. Nel primo trimestre le quotazioni del Brent hanno registrato quindi una media di 61,1$/bl,
Tra maggio e giugno, l’incremento delle vaccinazioni e al il rilassamento delle misure restrittive, hanno portato ad un aumento della domanda petrolifera globale di oltre 3 milioni di barili al giorno, fino a raggiungere i 98 milioni di barili al giorno. Le quotazioni medie del secondo trimestre si sono quindi attestate a 69$/bl. I timori per una domanda più sostenuta delle previsioni con l’inizio del periodo estivo, non supportata da un progressivo allentamento dei tagli produttivi, hanno portato a fine giugno le quotazioni del Brent a superare i 76$/bl, toccando valori massimi dal 2018.
I paesi dell’Opec+ Russia, hanno infatti mostrato difficoltà a raggiungere un accordo sulla modulazione della ripresa, raggiunto solo nel mese di luglio con la decisione di incrementare la produzione di 400.000 bl/giorno ogni mese a partire da agosto, nonostante le richieste dei principali paesi consumatori per un aumento più sostanziale. A tali tensioni, si sono aggiunte le incertezze legate a una possibile risoluzione dei negoziati tra USA e Iran per un accordo sul nucleare con un conseguente ritorno delle esportazioni iraniane di grezzo, e le riduzioni produttive negli USA, innescate dagli uragani Ida e Nicholas, che hanno colpito il Golfo del Messico, bloccando la produzione per intere settimane nei mesi estivi.
Nel terzo trimestre le prospettive economiche molto positive, con dati sui consumi e mobilità in decisa ripresa, hanno portato alla media delle quotazioni del Brent più alta registrata dal 2018, pari a 73,5$/bl (+6,5% rispetto alla media del secondo trimestre, di 69$/bl). A incidere sull’aumento delle quotazioni petrolifere ha pesato a partire dalla seconda metà dell’anno anche la carenza di gas naturale e carbone che ha aumentato la domanda di olio combustibile, greggio e distillati medi fino a 500k/bl al giorno per le centrali elettriche di molti paesi, tra cui Cina, Giappone e Pakistan in Asia; Germania e Francia in Europa; e Brasile.
All’inizio di ottobre i paesi dell’OPEC+ Russia, hanno confermato la strategia adottata a metà luglio - nonostante le richieste dei principali paesi consumatori per un aumento più sostanziale - prevedendo un azzeramento dei tagli produttivi solo a fine 2022, dichiarando anche alcune difficoltà nel soddisfare le quote target, anche a causa dei sotto investimenti degli anni precedenti da parte di alcuni paesi membri, tra cui Angola, Nigeria e Malesia.
Nel mese di novembre, le incertezze sulla domanda legate alla diffusione della variante covid Omicron, e agli effetti dell'inflazione sulla crescita economica, hanno tuttavia portato a una momentanea flessione delle quotazioni, che si sono poi riprese alla fine dell’anno con un forte rimbalzo: dopo un aumento nel mese di ottobre di oltre 9$/bl in un solo mese, dovuto alle preoccupazioni sull'approvvigionamento energetico e dai continui prelievi delle scorte, nel corso di novembre le quotazioni sono infatti crollate di circa il 15%, ovvero di circa 15-17 $/bbl. Tale situazione si è protratta per diverse settimane, con produttori e raffinerie costretti a reggere il passo con le incertezze della domanda altalenante dovuta alle nuove emergenze legate al Covid e alle evoluzioni del contesto economico. I prezzi sono rimasti sotto pressione fino al 20 dicembre, quando i mercati petroliferi e finanziari hanno progressivamente acquisito una migliore comprensione dell'impatto di Omicron, e il Brent si è rapidamente riportato a valori superiori ai 75$/bl riprendendo un trend rialzista e portando il quarto trimestre a chiudersi con una quotazione media pari a 79,8$/bl.
Differenziale di prezzo “heavy-light” tra grezzi pesanti e leggeri (“Urals” vs. “Brent”)
Il differenziale “heavy-light” nel 2021 si è riportato a valori negativi, in media pari a uno sconto di -1,1$/bl, rispetto alla media di +0,2$/bl registrata nel 2020 (e a una media di +0,6$/b/l nel 2019), quando i tagli produttivi messi in atto dai paesi di OPEC+ Russia che avevano interessato principalmente i grezzi medi pesanti ad alto zolfo, avevano portato l’intero paniere sour repentinamente al rialzo. Il differenziale è tornato in territorio negativo nel primo trimestre del 2021 a -0,5$/bl, in un contesto di aumentate esportazioni dalla Russia e di domanda ancora debole, e progressivamente ampliato nel secondo trimestre a-1,2$/bl, grazie a una prima parziale riduzione dei tagli produttivi OPEC+ Russia, e anche per effetto di un minor utilizzo da parte delle raffinerie russe impegnate in cicli manutentivi. Nel terzo trimestre il differenziale “heavy-light” ha visto un ulteriore ampliamento, come effetto di margini poco favorevoli dei distillati medi - che lavorano grezzi sour - e per il ridotto interesse d’acquisto da parte di compratori orientali. Per contro, la riduzione dei programmi di esportazioni russe a settembre ha dato luogo ad una compressione dello sconto. La media del terzo trimestre si è attestata quindi a -1,8$/bl. L’Ural si è quindi rafforzato negli ultimi due mesi dell’anno, a causa di ritardi nelle forniture dal Mar Nero dovute a condizioni metereologiche sfavorevoli, che hanno portato le media dell’ultimo trimestre a -1$/bl.
“Crack spreads” dei principali prodotti raffinati (ovvero la differenza tra valore del prodotto e costo del grezzo)
Il crack della benzina.nel 2021 si è attestato in media a 9,5$/bl rispetto a 3,9$/bl nel 2020, un valore in linea con le medie pluriennali pre-covid (8,8$/bl la media del periodo 2017-19; 7$/bl la media 2019), che ha beneficiato di un aumento della domanda particolarmente significativo alla fine del periodo estivo. Dopo un importante recupero già nel primo trimestre con una media di 6,2$/bl (rispetto a 3,4$/bl nel quarto trimestre del 2020), i margini della benzina hanno infatti beneficiato di un robusto incremento del traffico automobilistico con l’inizio della stagione estiva, registrando una media nel secondo trimestre di 8,9$/bl. Inoltre, tra fine agosto e metà settembre, gli uragani Ida e Nicholas hanno colpito la costa occidentale degli USA bloccando per intere settimane le raffinerie e le piattaforme del golfo del Messico. Ciò ha offerto ulteriore supporto e i margini della benzina a metà settembre hanno superato i 17$/bl, registrando un valore medio nel terzo trimestre pari a 12,6$/bl. A novembre, oltre al ribilanciamento dovuto alla fine del periodo estivo, il crack ha visto una flessione dovuta ai timori per la diffusione della nuova variante Omicron. A dicembre tuttavia un rapido recupero, dovuto sia alla flessione del grezzo sia a problemi contingenti che hanno ridotto le esportazioni di benzine dalle raffinerie del Nord Europa, hanno fatto registrare una media del crack della benzina nel quarto trimestre pari a 10,1$/bl, un livello elevato in considerazione della stagionalità, e del passaggio alla specifica invernale.
Il crack del diesel.nel 2021 si è attestato a un valore medio di 6,8$/bl in linea con la media registrata nel 2020 di 6,7$/bl, e ancora inferiore alla media di 14,3$/bl registrata nel 2019. Nella prima metà dell’anno i margini hanno infatti mostrato un andamento ancora molto debole, con una media pari a 4,3 e poi 4,8 $/bl rispettivamente nel primo e secondo trimestre, risentendo in particolare della ridotta domanda di jet fuel. Nel terzo trimestre, a partire dal mese di settembre, si è osservato un primo vero miglioramento grazie a un aumento del traffico aereo sia negli Stati Uniti che in Europa e, supportato da un calo dei volumi di distillati medi in importazione, in conseguenza alla già citata fermate delle raffinerie USA, per l’uragano Ida. Gli inventari hanno velocemente toccato valori inferiori alle medie storiche, e il crack del diesel ha registrato nel terzo trimestre una media pari a 7$/bl. Nel quarto trimestre gli effetti della ripresa economica, nonostante le preoccupazioni per nuove ondate di contagio, hanno ulteriormente ridotto le scorte di distillati medi a livelli minimi rispetto agli anni più recenti, e, anche grazie a una parziale ripresa del traffico aereo su scala nazionale e internazionale e alla flessione temporanea nei prezzi del grezzo registrata nel mese di dicembre, il crack del diesel ha segnato la media di 11,1$/bl, un livello a doppia cifra non si registrava da inizio 2020.
Il crack del jet fuel.è passato nel 2021 a una media di 4,1$/bl da una media di 1,2$/bl nel 2020. Nel 2019 la media si era attestata a 13,9$/bl La domanda di jet fuel, pur mantenendosi ancora ben al di sotto dei livelli pre-covid (in media al 65% dei livelli pre-covid secondo le ultime stime AIE) nella seconda metà dell’anno ha beneficiato di una più sostanziale ripresa del traffico aereo su scala nazionale e internazionale. In particolare, durante la stagione estiva, l’aumento dei voli ha dato un sostanziale contributo alla domanda di jet fuel che nel terzo trimestre ha registrato un valore medio dei margini pari a 4,1$/bl (rispetto a una media di 2$/bl nel secondo trimestre e di 1,6$/bl nel primo trimestre). Nel quarto trimestre, nonostante una battuta d’arresto causata dai timori sulla diffusione della variante Omicron, e anche grazie all’utilizzo del kerosene come combustibile da riscaldamento in vari paesi asiatici, il crack medio è più che raddoppiato registrando un valore medio di 8,7$/bl.
Il crack del VLSFO.ha registrato un valore medio nel 2021 pari a 2$/bl (vs 3,8$/bl nel 2020). Dopo aver continuato a inizio anno il recupero registrato alla fine del 2020, con una media nel primo trimestre di 4,5$/bl, a partire dal secondo trimestre il crack del VLSFO ha mostrato una significativa compressione, in particolare tra maggio e giugno, con valori di poco superiori allo zero, a causa del rialzo delle quotazioni del grezzo e di un traffico marittimo ancora inferiore ai consueti livelli stagionali. La media del secondo trimestre si è quindi attestata a 1,3$/bl. Dopo aver toccato valori negativi a luglio, la ripresa del traffico marittimo, soprattutto di dry-bulk e containers, ha consentito di raggiungere valori di 2$/bl tra agosto e settembre. La media del crack VLSFO nel terzo trimestre è stata quindi pari a 0,8$/bl. Nell’ultimo trimestre la ripresa del traffico marittimo, e l’aumento dei consumi di olio combustibile per la generazione di energia elettrica in sostituzione del gas, hanno portato a una media di 1,6$/bl.
Il crack del LSFO., utilizzato come “blendstock” nella formulazione del VLSFO, ha registrato un valore medio nel 2021 negativo e pari a -0,2$/bl, rispetto a una media di 1,3$/bl nel 2020.
Il crack del HSFO.ha registrato un valore medio nel 2021 negativo e pari a -11,3$/bl (-7,8$/bl nel 2020). Nonostante la riduzione dei tagli produttivi OPEC+Russia abbia favorito l’aumento della produzione dei grezzi ATZ contribuendo a riportare il crack del HSFO a livelli sempre più bassi e più prossimi a quelli pre-pandemici, i prezzi elevati del gas naturale hanno dirottato una parte significativa dei volumi di HSFO verso la generazione elettrica in alcuni paesi asiatici e medio-orientali.
Crack Spread:differenza tra prezzo di un prodotto finito (ad es. Benzina o Gasolio) e prezzo del grezzo di riferimento (ad es. Brent Datato)
2 Fonte: IEA Oil Market Report Febbraio 2022 |
Per quanto concerne l’analisi della redditività del segmento Industrial & Marketing, Saras utilizza tradizionalmente come riferimento il margine di raffinazione calcolato da EMC (Energy Market Consultants) con riferimento ad una raffineria costiera di media complessità, ubicata nel bacino del Mediterraneo, che lavora una carica composta da 50% grezzo Brent e 50% grezzo Urals.
Come mostrato nel grafico seguente, il segmento Industrial & Marketing del Gruppo Saras consegue tipicamente un margine superiore al margine EMC Benchmark. La variabilità del margine è funzione delle specifiche condizioni di mercato, oltre che dell’andamento delle operazioni industriali e commerciali durante ciascun singolo trimestre.
L’EMC Benchmark ha registrato nel 2021 un valore medio ancora negativo, pari a -0,2$/bl (-0,5$/bl nel 2020), mostrando valori positivi solo a partire dalla seconda metà dell’anno.
Saras ha evidenziato nel 2021 un margine integrato del segmento I&M pari in media a 4,5$/bl (incluso il contributo del canale Marketing pari a 0,6$/bl) rispetto a un margine di 4,7$/bl nel 2020 (incluso un contributo del canale Marketing di 0,5$/bl).
Il premio Saras rispetto all’EMC benchmark si è attestato pertanto a 4,7$/bl (di cui 0,6$/bl il contributo del canale Marketing) rispetto a un premio di 5,2$/bl nel 2020 (di cui 0,5$/bl dal canale Marketing), leggermente superiore alla guidance di 4,3-4,5$/bl (di cui 0,5$/bl il contributo del canale Marketing) fornita nell’ultimo trimestre. Il valore del premio va considerato anche sulla base delle lavorazioni del periodo, pari a 94,7 milioni di barili nel 2021 rispetto a soli 83 milioni di barili nel 2020.
Le motivazioni alla base del premio più elevato, per circa +0,3$/bl, rispetto alla guidance, sono descritte nel capitolo “Analisi dei Segmenti”/ “Industrial & Marketing” e sono riconducibili all’andamento del quarto trimestre e in particolare: per +0,1$/bl a un maggior contributo del canale Marketing, grazie a una marginalità superiore alle attese; per +0,2$/bl all’effetto positivo derivato dal miglioramento dello scenario oil, che ha più che controbilanciato l’apprezzamento dei costi energetici.
Si evidenzia come, in alcune eccezionali condizioni di mercato, l’EMC possa non rappresentare una corretta proxy dell’andamento della raffineria Saras, come accaduto nella seconda metà del 2021, in presenza di costi variabili energetici molto elevati rispetto alle medie storiche. I costi energetici all’interno del benchmark EMC sono compresi nei costi variabili4 a loro volta determinati sulla base di una percentuale fissa del prezzo al barile del LSFO 3; l’EMC pertanto non incorpora l’effettivo apprezzamento dell’energia elettrica e della CO2 che ha invece impattato la marginalità di Saras.
In particolare, con riferimento all’energia elettrica, si rileva come il PUN nel terzo trimestre abbia registrato un valore medio di 125 €/MWh e nel quarto trimestre un valore medio di 242€/MWh, rispetto alla media del mese di giugno pari a circa 80€/MWh. Analogamente le quotazioni dei permessi sulla CO2 hanno registrato una media di 57 e 68€/tonnellata rispettivamente nel terzo e quarto trimestre, rispetto a una media di giugno di 50€/tonnellata.
Tali apprezzamenti hanno determinato un impatto sul margine Saras, stimato in funzione delle lavorazioni e del fabbisogno di energia elettrica, rispettivamente pari a -0,5$/bl nel terzo e -1.6$/bl nel quarto trimestre. Se avesse incluso tali impatti, l’EMC avrebbe registrato un valore inferiore e pari a +0,5$/bl (anziché 1$/bl) nel terzo trimestre, e pari a -0,3$/bl (anziché +1,2$/bl) nel quarto trimestre, con un valore medio annuo pari a -0,7$/bl anziché -0,2$/bl. Rispetto a questi valori dell’EMC, ricalcolati per includere gli impatti dell’apprezzamento di energia elettrica e CO2, il premio Saras Industrial & Marketing sarebbe stato pari a 5,2$/bl (anziché 4,7$/bl).
3 Nel calcolo del margine EMC i costi variabili, incluso quello dell’energia elettrica, vengono determinati sulla base di una percentuale fissa del LSFO, secondo la seguente formula: Costi Variabili EMC ($/bl) = 2%*LSFO price +0.3$/bl. |
Mercato dell’Energia Elettrica
Nel 2021, l’accelerazione dei consumi per la ripresa post-pandemica ha portato ad un’impennata dei costi delle materie prime e delle commodities energetiche senza precedenti, creando tensioni nei principali mercati di approvvigionamento e portando i prezzi a livelli record.
Il rapporto semestrale AIE di gennaio 2022 sul mercato dell’energia elettrica rileva come, l’accelerazione dei consumi seguita dalla pandemia insieme a condizioni meteorologiche più estreme nel 2021 rispetto al 2020, compreso un inverno più freddo della media, abbia portato ad un aumento della domanda globale di elettricità pari al 6%, il più elevato in termini percentuali dal 2010. In termini assoluti, l’aumento di oltre 1.500 terawattora dell’anno scorso è stato il più alto mai registrato, Circa la metà dell’aumento è da ricondursi alla domanda della Cina, cresciuta di circa il 10%. Questo fenomeno ha innescato un accumulo di scorte di gas naturale, GNL e carbone e un’impennata dei prezzi energetici nelle principali economie mondiali. In particolare, la crescita di domanda di gas da parte dell’Asia verso la Russia ha comportato minore disponibilità in Europa.
In particolare in Italia, il prezzo spot del gas naturale al TTF (il mercato di riferimento europeo per il gas naturale) è aumentato nel 2021 di quasi il 500% da una media di 21€/MWh a gennaio a una media di 120 €/MWh a dicembre del 2021. Questo aumento esponenziale del prezzo del gas - da cui dipende oltre il 40% della produzione elettrica italiana - si è immediatamente riflesso nel prezzo dell’elettricità all’ingrosso, il PUN (Prezzo Unico Nazionale), il che, da una media storica nel periodo 2015-2020 di circa 50€/MW/h, è aumentato nel 2021 di quasi il 400%, passando dai valori medi di gennaio di 61€/MWh media a una media di 288 €/MWh nel mese di dicembre.
Questo aumento è stato particolarmente evidente nella seconda metà dell’anno, quando il PUN è passato da un valore medio di 75€/MWh nel secondo trimestre, a una media di 125€/MWh nel terzo trimestre e quindi di 242€/MWh nel quarto trimestre, segnando nuovi massimi storici. La media annua 2021 si è attestata a 125,5€/KWh rispetto a quella minima storica di 38,9 €/kWh del 2020.
Anche i valori delle quote di emissione di CO2 “EUA”, scambiati nel sistema europeo Emission Trading Scheme (ETS), sono più che raddoppiati nel corso del 2021 passando da una media di 33 a 79 €/tonnellata, registrando una media annua di 53,2€/tonnellata. Questi valori si confrontano con una media storica pre-covid di circa 20€/tonnellata.
L’apprezzamento delle quote EUA trae origine da una serie di fattori, tra i quali l'avvio, dal 2021 al 2030, della “fase 4” del sistema ETS, per la quale l’Unione Europea prevede una riduzione maggiore, al tasso annuo del 2,2% rispetto al precedente 1,74%, della quantità complessiva di quote di emissione. Ciò contribuisce a ridurre l'eccesso di offerta, con conseguenti spinte al rialzo sui prezzi, insieme con un altro meccanismo istituito dall'Unione Europea con lo stesso obiettivo: la cosiddetta “riserva stabilizzatrice del mercato”, un fondo dove confluiscono le quote di emissioni di carbonio in eccesso, gran parte delle quali verrà poi eliminata a partire dal 2023.
Il 14 luglio scorso, inoltre, la Commissione europea ha approvato il Pacchetto clima “Fit for 55”, prevedendo una serie di misure volte a ridurre le emissioni di gas serra rispetto ai livelli raggiunti nel 1990 di almeno il 55% (rispetto al precedente 40%), entro il 2030, con l’obiettivo di supportare il processo di transizione ecologica contemplato nel Green Deal. Tali misure investono diversi settori, dall’economia ai trasporti, dalle energie rinnovabili all’efficientamento energetico, nell'industria manifatturiera la riduzione sarà del 62% (rispetto al precedente 43%).
Infine,Infine,la repentina ripresa post-pandemica ha contribuito a questo andamento. Il mantenersi elevato del costo del gas ha infatti causato, nei processi di generazione elettrica, un maggior ricorso al carbone, che produce circa il doppio della quantità di emissioni di CO2 rispetto agli impianti a gas. Secondo la AIE il ritorno a fonti di elettricità più inquinanti ha aumentato nel 2021 le emissioni mondiali di anidride carbonica dalla produzione di energia elettrica del 7%, raggiungendo un nuovo massimo storico dopo la diminuzione dei due anni precedenti.
Vi è infine non da ultima una componente speculativa, dunque, non legata alla copertura della propria posizione stabilita dalla Direttiva ETS, basata sull’aspettativa che il prezzo possa salire ulteriormente, almeno nel breve termine. La presenza dei Fondi di Investimento è cresciuta a dismisura dalla metà del 2020, passando da circa 150 a 250 a giugno del 2021, quattro volte rispetto a quella dei soggetti obbligati 4.
4 Fonte NE Numisma Energia |
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| 2021 | 2020 | Var % |
LAVORAZIONE GREZZI | migliaia di tons | 12.978 | 11.369 | 14% |
| milioni di barili | 94,7 | 83,0 | 14% |
| migliaia barili/giorno | 260 | 229 | 14% |
CARICHE COMPLEMENTARI | migliaia di tons | 809 | 702 | 15% |
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PRODUZIONE ENERGIA ELETTRICA | GWh | 3.524 | 4.071 | -13% |
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VENDITE TOTALI | migliaia di tons | 3.336 | 2.956 | 13% |
di cui: in Italia | migliaia di tons | 2.156 | 1.909 | 13% |
di cui: in Spagna | migliaia di tons | 1.180 | 1.048 | 13% |
La lavorazione di grezzo in raffineria nel 2021 è stata pari a 13,0 milioni di tonnellate(11,4 milioni di tonnellate nel 2020), corrispondenti a 94,7 milioni di barili (83,0 milioni di barili nel 2020) e a 260 mila barili/giorno (229 mila barili/giorno nel 2020), in incremento del 14% rispetto al 2020. La lavorazione di cariche complementari al grezzo è risultata pari a 0,8 milioni di tonnellate rispetto a 0,7 milioni di tonnellate nel 2020. Tale dinamica va ricondotta in primo luogo al differente ciclo manutentivo programmato nei due anni (ricordiamo che il 2020 era stato interessato da significative manutenzioni degli impianti Topping T1 e l’unità FCC nel primo semestre); inoltre hanno contribuito le mutate condizioni di scenario (in special modo nella seconda parte dell’anno) ed i differenti assetti indotti dai due regimi di funzionamento dell’impianto di produzione dell’energia elettrica (condotto in regime di essenzialità nel 2021 rispetto al regime CIP 6 che ha caratterizzato la marcia del 2020).
La produzione di energia elettrica è stata pari a 3.524 GWhin riduzione del 13% rispetto al 2020, prevalentemente in ragione di alcuni significativi fermi produttivi che hanno coinvolto gli impianti di generazione di energia elettrica nel primo semestre del 2021 e dei mutati assetti produttivi richiesti nel nuovo regime dell’essenzialità.
Prima di analizzare nel dettaglio i volumi di vendite del canale Marketing, occorre evidenziare alcuni andamenti rilevanti del mercato di riferimento.
In Italia, secondo i dati rilevati da Unione Energie per la Mobilità (UNEM), nel 2021 i consumi petroliferi sono risultati in aumento del 9,8% rispetto al 2020, tuttavia ancora inferiori del 8,2% rispetto ai livelli pre-pandemia. In particolare, i consumi di carburanti da autotrazione (benzina e gasolio) sono risultati pari a 30,1 milioni di tonnellate, con un incremento del 17,2% rispetto al 2020 (incremento risultato pari al 21,7% per la benzina e al 15,9% per il gasolio). Nel 2021 le immatricolazioni di autovetture nuove hanno mostrato un incremento del 5,8%, anche se il confronto risente del lockdown nella prima parte dell’anno precedente. Quelle a benzina hanno coperto il 29,7% del totale (vs il 37,5% nel 2020), quelle diesel il 22,6% (vs il 33,1% nel 2020), mentre le ibride il 29% (vs il 15,5% nel 2020). In questo contesto il Gruppo Saras ha registrato un volume di vendite pari a 2,156 milioni di tonnellate con un incremento del 13% rispetto all’anno precedente.
Passando all’analisi del mercato spagnolo, i dati compilati da CORES mostrano che nel 2021 i consumi di carburante per autotrazione sono aumentati del 13,9% rispetto al 2020, con un incremento più evidente per la benzina (+23,4%) rispetto al gasolio (+11,8%). In questo contesto la controllata spagnola Saras Energia ha registrato un volume di vendite pari a 1,180 milioni di tonnellate, in aumento del 13% rispetto all’anno precedente.
MATERIE PRIME PER TIPOLOGIA |
| 2021 | 2020 |
Light extra sweet |
| 42% | 26% |
Light sweet |
| 7% | 15% |
Medium sweet/extra sweet |
| 5% | 4% |
Medium sour |
| 28% | 32% |
Heavy sour/sweet |
| 18% | 24% |
Densità media del grezzo | °API | 33,9 | 33,6 |
Il mix dei grezzi che la raffineria di Sarroch ha lavorato nel 2021 ha una densità media di 33,9°API, più leggera rispetto a quella del mix portato in lavorazione nel 2020. Analizzando in maggior dettaglio le classi di grezzi utilizzati, si nota un incremento della percentuale dei grezzi leggeri a bassissimo tenore di zolfo (“light extra sweet”) (effetto riconducibile al sopra citato intervento manutentivo dell’impianto FCC ed all’alleggerimento di alcune tipologie di grezzo tipicamente utilizzate) contrapposto a una riduzione dei grezzi medi ad alto tenore di zolfo (“medium sour”) e dei grezzi pesanti sia a basso che alto contenuto di zolfo (“heavy sour/sweet”), prevalentemente per le fermate che hanno coinvolto il ciclo della gassificazione e per i differenti assetti produttivi della centrale richiesti dal regime di essenzialità.
Analizzando il mix di materie prime per provenienza si evidenzia come nel 2021 si sia ridotta la quota proveniente dal Nord Africa pari al 14% (vs 22% nel 2020) e quella proveniente dal Medio Oriente pari al 26% (vs 31% nel 2020); riduzioni che sono state compensate da un incremento della materia prima proveniente dal Caspio e Mare del Nord. Tali variazioni sono da ricondursi alle mutate condizioni di disponibilità e convenienza sui mercati.
MATERIE PRIME PER PROVENIENZA |
| 2021 | 2020 |
Nord Africa |
| 14% | 22% |
Mare del Nord |
| 11% | 6% |
Medio Oriente |
| 26% | 31% |
Caspio |
| 32% | 27% |
Africa Occidentale |
| 15% | 13% |
Altro |
| 0% | 0% |
Per quanto concerne le rese di prodotti finiti, si può riscontrare come nel 2021 la resa in distillati leggeri (29,0%) sia incrementata rispetto a quella registrata nel 2020 (26%), la resa in distillati medi (48%) è diminuita rispetto ai valori registrati nel 2020 (50%), mentre la resa di olio combustibile (8%) e aumentata rispetto al 2020 (7%). Tali variazioni sono riconducibili ai differenti assetti degli impianti tra i due periodi, nonché alle mutate condizioni di mercatoPer quanto concerne le rese di prodotti finiti, si può riscontrare come nel 2021 la resa in distillati leggeri (29,0%) sia incrementata rispetto a quella registrata nel 2020 (26%), la resa in distillati medi (48%) è diminuita rispetto ai valori registrati nel 2020 (50%), mentre la resa di olio combustibile (8%) e aumentata rispetto al 2020 (7%). Tali variazioni sono riconducibili ai differenti assetti degli impianti tra i due periodi, nonché alle mutate condizioni di mercato.
PRODUZIONE |
| 2021 | 2020 |
GPL | migliaia di tons | 269 | 210 |
| resa (%) | 2% | 2% |
NAPHTHA + BENZINE | migliaia di tons | 4.026 | 3.139 |
| resa (%) | 29% | 26% |
DISTILLATI MEDI | migliaia di tons | 6.681 | 6.082 |
| resa (%) | 48% | 50% |
OLIO COMBUSTIBILE & ALTRO | migliaia di tons | 1.035 | 847 |
| resa (%) | 8% | 7% |
Nota:Il complemento a 100% della produzione è costituito dai “Consumi e Perdite” di Sito (relativo alle attività di raffinazione e produzione di energia elettrica) |
Milioni di Euro |
| 2021 | 2020 | Var % |
EBITDA reported |
| 243,7 | (93,8) | N.A. |
EBITDA comparable |
| 20,7 | (28,3) | N.A. |
di cui: relativo al canale Marketing |
| 34,9 | 21,6 | 62% |
EBIT reported |
| 52,6 | (341,3) | N.A. |
EBIT comparable |
| (170,4) | (239,9) | N.A. |
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MARGINE BENCHMARK EMC | $/bl | (0,2) | (0,5) | N.A. |
MARGINE SARAS IND & MKTG | $/bl | 4,5 | 4,7 | -4% |
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INVESTIMENTI IN IMMOBILIZZAZIONI |
| 69,4 | 248,2 | -72% |
L’EBITDA comparable nell’esercizio 2021 è risultato positivo per 20,7 milioni di Euro, con un margine Saras Industrial & Marketing pari a 4,5 $/bl all’interno del quale il contributo del canale Marketing è pari a 0,6 $/bl (come di consueto, già al netto dell’impatto derivante dall’attività manutentiva svolta nel periodo). Ciò si confronta con un EBITDA comparable di – 28,3 milioni di Euro e un margine Saras Industrial & Marketing pari a +4,7 $/bl (all’interno del quale il contributo del canale Marketing è stato di 0,5 $/bl) nel medesimo periodo dell’esercizio precedente.
Più nello specifico, andando ad analizzare la componente più prettamente industriale, il confronto deve tenere in considerazione: le condizioni di mercato, le prestazioni specifiche del Gruppo Saras (sia dal punto di vista operativo che della gestione commerciale) e le modalità di reintegro dei costi regolati dalla normativa per gli impianti essenziali alla sicurezza del sistema elettrico (ovvero in regime dell’essenzialità). Ricordiamo che tale regime prevede che, laddove i ricavi generati dalla vendita dell’energia elettrica essenziale siano inferiori ai costi sostenuti per la sua produzione (ivi inclusi i costi di approvvigionamento della materia prima, variabili di altra natura, fissi e la quota relativa alla remunerazione del capitale) questi vadano integrati tramite opportuno rimborso da parte delle autorità competenti. Viceversa, nei casi in cui i ricavi generati dalla vendita dell’energia elettrica fossero superiori a tali costi, il maggior margine generato viene retrocesso come da normativa vigente.
Per quanto concerne le condizioni del mercato, gli impatti sulla generazione del margine sono stati positivi per circa 60 milioni di Euro, tale impatto positivo è principalmente da ascriversi al rafforzamento del crack della benzina 9,5 $/bl nel 2021 (vs 3,9 $/bl nel 2020) solo in parte compensato dal rafforzamento del prezzo del brent e del cambio €/$ risultato mediamente pari a 1,18 (vs 1,14 nel 2020).
Dal punto di vista delle prestazioni operative nel 2021 queste, se confrontate con il medesimo periodo del 2020, sono risultate inferiori per circa –4 milioni di Euro, con gli impatti delle minori performance realizzate quasi interamente compensati dalla remunerazione del capitale garantito dall’essenzialità.
Il contributo commerciale (che concerne l’approvvigionamento di grezzi e di materie prime complementari, la vendita dei prodotti finiti, i costi di noleggio delle petroliere, e la gestione degli inventari, ivi incluse le scorte d’obbligo) seppur positivo, confrontato con quanto realizzato nel 2020 ha contribuito negativamente per circa -45 milioni di Euro; tale scostamento è dovuto alle performance particolarmente positive che il trading, la vendita dei prodotti via nave e la vendita di scorte d’obbligo avevano generato nel 2020 (complici anche le particolari caratteristiche del mercato non replicabili nel mutato contesto del 2021).
La programmazione della produzione (che consiste nell’ottimizzazione del mix dei grezzi portati in lavorazione, nella gestione dei semi-lavorati, e nella produzione di prodotti finiti, ivi inclusi quelli con formulazioni speciali) ha apportato un contributo lievemente inferiore rispetto a quello dell’anno precedente nonostante un contesto più sfavorevole caratterizzato da limitate disponibilità di alcune tipologie di grezzo e dal peggioramento delle caratteristiche di alcune qualità utilizzate.
L’esecuzione delle attività produttive (che tiene conto delle penalizzazioni legate alla manutenzione, sia programmata che non e dei maggiori consumi rispetto ai limiti tecnici di talune “utilities” come ad esempio l’olio combustibile, il vapore, l’energia elettrica e il fuel gas) ha avuto una performance lievemente inferiore rispetto a quella realizzata nel 2020. Dove i potenziali benefici di un piano manutentivo meno oneroso sono stati sostanzialmente bilanciati da una performance produttiva inferiore.
I costi variabili di natura industriale, al netto delle componenti relative al regime dell’essenzialità, nel 2021 sono incrementati di circa 105 milioni di Euro. Tale incremento è da ricondursi per circa 59 milioni di Euro all’incremento del costo dell’energia elettrica e per circa 41 milioni di Euro all’incremento del costo della CO2.
Nel 2021 i costi fissi industriali, in virtù delle iniziative di contenimento costi lanciate a partire dal quarto trimestre 2020, hanno registrato una riduzione di circa 38 milioni di Euro rispetto ai valori dell’anno precedente. Si ricorda inoltre che, all’interno dei costi consuntivati, circa 45 milioni di Euro è l’ammontare oggetto dei rimborsi relativi al regime dell’essenzialità non presente nell’esercizio precedente.
Analizzando il contributo del canale Marketing all’interno dell’EBITDA comparable esso è risultato pari a 34,9 milioni di Euro, rispetto ai 21,6 milioni di Euro registrati nel 2020. Tale scostamento è dovuto prevalentemente alla maggiore marginalità delle vendite sia in Italia (per effetto incremento volumi) - dove Saras consolida una presenza nel mercato dei carburanti (benzina + gasol) del 4,4% - che in Spagna (per effetto incremento volumi e margini unitari). Tale contributo va considerato congiuntamente a quello industriale in ragione del forte coordinamento tra le competenze tecniche e commerciali su cui poggia il modello di business del Gruppo.
Il Gruppo Saras è storicamente attivo nella produzione e vendita di energia elettrica da fonti rinnovabili attraverso la controllata Sardeolica Srl, che gestisce un parco eolico ubicato ad Ulassai e Perdasdefogu (Sardegna) e, far data dall’esercizio 2021 attraverso le neo acquisite Energia verde srl ed Energia Alternativa srl, proprietarie di due parchi eolici situati a Macchiareddu (Cagliari).).
Si segnala che per il segmento “Renewables” i risultati del 2020 coincidono con il segmento “Wind”, così come definito nel Bilancio 2020.
Nell’esercizio 2021 la produzione da fonti rinnovabili della Saras è stata pari a 258.453 MWh, che corrispondono al fabbisogno elettrico annuale di circa 186.337 persone. L’aver sfruttato la fonte eolica rinnovabile ha quindi consentito il risparmio di 331.028 barili di petrolio, con la conseguente riduzione delle emissioni di CO2 per circa 167.475 tonnellate. Inoltre, cumulativamente, nel periodo che decorre dalla sua entrata in esercizio fino al 31 dicembre del 2021, la produzione di energia elettrica del parco ha raggiunto 2.928.100 MWh.
Produzione 2021 [MWh] | Abitantiequivalenti annuali1 | TEP2"risparmiati" | Barili di petrolio3 "risparmiati" | |
258.453 | 186.337 | 48.330 | 331.028 | |
Produzione 2021 [MWh] | Inquinante | Emissioni specifiche4 [kg/MWh] | Emissioni evitate [t] | |
258.453 | CO2 | 648 | 167.475 | |
Produzione 2005-2021 | Abitantiequivalenti annuali1 | TEP2"risparmiati" | Barili di petrolio3 "risparmiati" | |
2.928.100 | 2.111.100 | 547.554 | 3.750.370 | |
Produzione 2005-2021 | Inquinante | Emissioni specifiche4 | Emissioni evitate | |
2.928.100 | CO2 | 648 | 1.897.406 | |
1Consumo di energia pro-capite in Sardegna per uso domestico, anno 2020: 1.387 kWh/abitante/anno (Terna, Dati Statistici Consumi 2020) 2 1 kWh = 0,187×10-3 TEP (AEEGSI, Delibera EEN 3/08) 3 Barile equivalente di petrolio = 0,146 TEP 4 Piano Energetico Ambientale Regionale della Sardegna. "Verso un'economia condivisa dell'Energia". Adozione della proposta tecnica e avvio della procedura di valutazione ambientale strategica, pag. 114 |
La Direttiva (UE) 2018/2001 (direttiva RED II, Renewable Energy Directive II) dispone che gli Stati membri dell’Unione Europea provvedono collettivamente a far sì che, nel 2030, la quota di energia da fonti rinnovabili nel consumo finale lordo di energia dell'Unione sia almeno pari al 32% e la quota di energia da fonti rinnovabili nei trasporti sia almeno pari al 14% del consumo finale in tale settore.
Il nuovo pacchetto per il clima “Fit for 55” approvato dalIl nuovo pacchetto per il clima “Fit for 55” approvato dalla Commissione europea il 14 luglio scorso, ha introdotto, con riferimento all’energia rinnovabile, una revisione della direttiva RED,aumentando tale obiettivo minimo del 32% al 38-40%, incentivando ulteriormente la diffusione delle energie rinnovabili nei settori dell'energia, del riscaldamento e del raffreddamento e dei trasporti, un migliore uso del calore derivante e una migliore integrazione delle rinnovabili negli edifici. L’iter legislativo del Fit for 55 prevede che le proposte passino prima per il vaglio del Parlamento europeo e del Consiglio e poi per i negoziati interistituzionali per la definizione del testo di compromesso e la seguente approvazione. Le prime approvazioni dovrebbero arrivare fra l’ultimo trimestre del 2022 e il primo trimestre del 2023.
In Italia la quota di energia da fonti rinnovabili nel consumo finale lordo di energia è oggi pari al 18% circa, a fronte del 19,7% raggiunto dall’Ue nel suo complesso nel 2019.
Secondo l’Osservatorio FER realizzato da ANIE Rinnovabili, associazione di ANIE Federazione, sulla base dei dati Gaudì di Terna nei primi nove mesi del 2021 le installazioni di fotovoltaico, eolico e idroelettrico raggiungono complessivamente un totale cumulato di potenza connessa pari a 809 MW (+30% rispetto allo stesso periodo del 2020), con andamenti diversificati per i tre comparti: positivo per fotovoltaico, con una capacità installata di 607 MW (+20%), ed eolico, con una capacità installata di 179 MW (+229%), e negativo per idroelettrico, con una capacità installata di e 22 MW (-63%).
Secondo WindEurope a livello europeo, nel 2021 sono stati installati 17 GW (11 GW nell'UE-27) di nuova capacità eolica nel 2021, di cui l’81% da impianti a terra. Questi dati si confrontano con i dati del 2020, pari a 14,8 GW di nuova capacità installata nell’intero esercizio, e con quelli pre-pandemia del 2019, pari a 15.5 GW di nuova capacità installata.
Svezia, Germania e Turchia hanno costruito la maggior parte dell'eolico onshore. Il Regno Unito ha il più alto totale di nuove installazioni eoliche, che rappresentano la maggior parte delle nuove installazioni eoliche offshore.
L'Europa ha oggi 236 GW di capacità eolica L'Europa ha oggi 236 GW di capacità eolicae installerà 18GW all'anno tra il 2022 e il 2026, ma per raggiungere i target europei al 2030 di 40% di energia rinnovabile si dovranno installare almeno 30 GW annuali.
I dati prodotti da Terna mostrano che l'eolico in Italia ha prodotto 20.619 GWh nel 2021, in rialzo del 10,8% rispetto al 2020, a fronte di maggiore ventosità e capacità installata, coprendo il 7,4 % della produzione elettrica nazionale (rispetto al 6,8% del 2020anche grazie alle favorevoli condizioni climatiche, che hanno consentito di utilizzare maggiormente gli impianti.
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| 2021 | 2020 | Var % |
PRODUZIONE ENERGIA ELETTRICA | MWh | 258.453 | 225.530 | 15% |
TARIFFA ELETTRICA | Eurocent/KWh | 12,2 | 3,7 | 228% |
TARIFFA INCENTIVO | Eurocent/KWh | 10,9 | 9,9 | 10% |
Nel 2021 l’EBITDA comparable del segmento Rinnovabili è stato pari a 33,4 milioni di Eurocomprensivo del rilascio del fondo incentvi all’esodo pari a 0,7 milioni di euro effettuate nel 2021 su quanto accantonato nel 2020), rispetto ai 7,4 milioni di Euro realizzati nel2020; ricordiamoche nel 2020 la differenza rispetto all’EBITDA reported, pari nell’anno a 6,7 milioni di Euro, è da ricondursi a costi relativi a incentivi all’esodo in capo alla controllata Sardeolica.
Tale variazione è da ricondursi per circa 6 milioni di Euro al contributo dei parchi eolici acquistati nel corso del 2021 e per circa 20 milioni di Euro al maggiore EBITDA generato dal paro eolico esistente prevalentemente legato all’incremento delprezzo medio di vendita che nel 2021 è stato pari a 12,2 centesimi di Euro al KW/h rispetto a 3,7 centesimi di Euro al KW/h nel 2020. La Tariffa Incentivo è risultata superiore di 1,0 Eurocent/kWh rispetto al 2020 e la produzione incentivata ha rappresentato circa l’8% dei volumi nel 2021 (rispetto al 7% del 2020).
I volumi prodotti nel periodo sono risultati superiori del 15% rispetto al medesimo periodo dell’esercizio precedente, prevalentemente per gli impatti produttivi dei nuovi parchi acquisiti.
In data 4 giugno 2021, Sardeolica Srl ha infatti acquisito da GWM Renewable Energy SpA il 100% delle quote di Energia Verde Srl e di Energia Alternativa Srl proprietarie di due parchi eolici situati a Macchiareddu, Cagliari (Sardegna), per una capacità installata totale di 45 MW, portando la capacità installata complessiva del Gruppo a 171 MW. Il 50% della nuova capacità installata beneficia di una tariffa incentivante complessiva (GRIN), che nel 2020 è stata mediamente di 9,9 Euro/KWh, per un periodo di 6 anni (fino al 2027).
Nel corso dell’esercizio sono inoltre proseguite le attività finalizzate allo sviluppo di una pipeline di progetti che porteranno all’acquisizione di ulteriore capacità eolica e fotovoltaica per un totale di 500MW entro il 2025.
Milioni di Euro |
| 2021 | 2020 | Var % |
EBITDA Reported |
| 33,4 | 6,7 | N.A. |
EBITDA comparable |
| 33,4 | 7,4 | N.A. |
EBIT Reported |
| 25,9 | 0,2 | N.A. |
EBIT comparable |
| 25,9 | 0,9 | N.A. |
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INVESTIMENTI IN IMMOBILIZZAZIONI |
| 8,4 | 7,5 | N.A. |
Gli investimenti effettuati dal Gruppo Saras nel 2021 sono stati pari a 77,8 milioni di Euro, in riduzione rispetto ai 255,7 milioni di Euro del 2020.
Per il segmento Industrial & Marketing gli investimenti nel 2021 sono stati pari a 69,4 milioni di Euro,in significativa riduzione rispetto ai 248,2 milioni di Euro del 2020, sia per effetto delle iniziative di contenimento degli investimenti, poste in essere per la mitigazione degli impatti della pandemia Covid-19, sia per le minori attività di fermata programmate previste nei due periodi.
Per il segmento Renewables gli investimenti nel 2021 sono stati pari a 8,4 milioni di Euro. Tali investimenti hanno riguardato prevalentemente le attività di reblading, che sono state completate nel terzo trimestre del 2021.
Milioni di Euro |
| 2021 | 2020 |
INDUSTRIAL & MARKETING |
| 69,4 | 248,2 |
RENEWABLES |
| 8,4 | 7,5 |
| Totale | 77,8 | 255,7 |
A fine gennaio il Fondo Monetario Internazionale ha indicato per il 2022 una crescita globale del PIL del +4,4%, e in Europa del +3,9%, con tutti gli Stati membri di nuovo ai livelli pre-pandemici entro la fine dell’anno. Per il 2023 il FMI ha stimato un altro anno di crescita del +3,8%, a condizione di una normalizzazione definitiva della situazione sanitaria nella maggior parte dei paesi entro la fine di quest’anno.
Anche le stime dell’AIE riportate nel report mensile di metà febbraio sul mercato petrolifero hanno indicato una domanda petrolifera globale alla fine del 2022 superiore a quella registrata prima della pandemia, con consumi pari a una media annua di 100,6 milioni di barili al giorno, circa 300kb/giorno in media in più rispetto al 2019.
Purtroppo, la crisi geopolitica in Russia e Ucraina ha mutato drammaticamente lo scenario di riferimento, in particolare in Europa, determinando una volatilità senza precedenti dei prezzi delle commodities petrolifere ed energetiche di cui è attualmente difficile prevedere le evoluzioni nel breve periodo, e ci vorrà del tempo prima di recuperare una situazione di normalità.
Lo scenario prefigurato nelle previsioni economico finanziarie del Gruppo si fonda pertanto sull’individuazione della migliore previsione in una condizione di normalità.
Per quanto riguarda il prezzo del petrolio di riferimento, il Brent Dtd, le assunzioni adottate nel budget 2022 vedevano un prezzo tra 85-90$/bl nella prima metà dell’anno, in graduale riduzione tra il primo e il secondo trimestre, con un ulteriore ribilanciamento nella seconda metà dell’anno a valori prossimi a 70$/bl; la media annuale risultava pari a 80$/bl. Inoltre l’atteso giungere al termine dei tagli OPEC+ Russia, consentivano di ipotizzare il progressivo ritorno di maggior disponibilità di grezzi sour, e di ipotizzare per il 2022 un differenziale heavy light, ovvero uno sconto Ural-Brent dtd pari in media pari a -1,2$/bl.
Guardando alla marginalità dei principali prodotti raffinati, ovvero benzina e gasolio, le proiezioni adottate nel budget 2022 avrebbero portato ad assumere un miglioramento dei crack rispetto ai valori medi del quarto trimestre 2021, supportato da una domanda elevata, dalla normalizzazione della domanda di jet fuel e dall’attesa riduzione delle quotazioni del brent. Era stato pertanto considerato per il 2022 un crack medio della benzina pari a 11,1$/bl (10,1$/bl nel quarto trimestre del 2021) e un crack medio del gasolio pari a 12,8$/bl (11,1$/bl nel quarto trimestre del 2021). Sul lato della domanda, i rischi considerati nelle assunzioni di budget sarebbero stati principalmente legati alla possibilità di una recrudescenza di una nuova variante Covid, e a un livello di inflazione troppo elevato, con un eventuale aumento dei tassi di interesse che potrebbe rallentare la crescita della domanda petrolifera.
Per quanto riguarda i costi energetici e in particolare quelli dell’energia elettrica, le ipotesi adottate prevedevano un PUN medio nel 2022 pari a 171€/MWh e una quotazione media dei permessi EUA pari a 80€/tonnellata. In particolare, dopo un primo semestre ancora sotto pressione, era stato considerato un parziale ribilanciamento del prezzo del gas e con esso del valore del PUN dovuto alla fine della stagione invernale, oltre a una possibile apertura del gasdotto NordStream2 – ad oggi non più prevedibile –, un aumento delle importazioni da altri paesi già collegati da gasdotti, e un aumento della produzione domestica.
Analogamente, le ipotesi adottate sulle quotazioni dei permessi per le emissioni di CO2 avrebbero incorporato un
progressivo riequilibrarsi delle quotazioni rispetto ai valori attuali a partire dalla seconda metà dell’anno, per la minor
pressione rialzista data dal prezzo del gas, a un valore medio annuo di 80€/tonnellata.
Tali assunzioni, avrebbero portato in diverse condizioni a considerare un EMC medio nel 2022 pari a circa 1,6$/bl, sulla
base del quale il management ha stimato di conseguire nel 2022 un premio annuo medio del segmento Industrial &
Marketing compreso tra 4,0 ÷ 4,5 $/bl. Tale marginalità di Saras era prevista in ulteriore miglioramento nel periodo 2023- 24 grazie a livelli di domanda sostenuta, a un graduale ribilanciamento delle quotazioni del brent e in parte anche dei costi dell’energia elettrica.
Inoltre, dal punto di vista operativo si confermano gli obiettivi volti a consolidare alcune misure di efficientamento della
struttura dei costi industriali e di contenimento degli investimenti. Iniziative che continuano a essere modulate in funzione dell’evoluzione del contesto macroeconomico e delle eventuali opportunità operative e commerciali che dovessero presentarsi.
L’attuale crisi russo-ucraina, ha creato una forte volatilità dei prezzi delle commodities petrolifere ed energetiche, in
particolare in Europa. In varie sedi è emersa la necessità di garantirsi la diversificazione degli approvvigionamenti petroliferi ed energetici. In tale contesto, è sempre più centrale il ruolo strategico di Saras grazie al suo posizionamento al centro del Mediterraneo, nel garantire la sicurezza delle forniture sia petrolifere sui mercati di riferimento che di energia elettrica al territorio della Sardegna, grazie alla propria continuità operativa.
Come premesso, a seguito dello scoppio del conflitto tra Russia e Ucraina, il livello di incertezza legato a tali assunzioni è drasticamente aumentato, in particolare sul lato dell’offerta, dove l’attenzione è in primis concentrata sugli impatti che i prossimi sviluppi potrebbero avere sull’accesso al mercato dell’Oil&Gas russo.
L’elevato rischio di approvvigionamento che interessa le importazioni dal paese ha infatti provocato un crollo della domanda e delle quotazioni del grezzo russo Ural, il cui sconto – nel momento in cui si scrive - ha superato i -20$$/bl, a favore di grezzi sour alternativi, e un rialzo immediato delle quotazioni del brent, che hanno superato i 120$/bl. Inoltre, i paesi OPEC+ hanno stabilito in un primo momento di continuare con il graduale ripristino della produzione interrotta durante la pandemia, aumentando moderatamente la produzione di 400.000 barili al giorno anche nel mese di aprile, evidenziando che “la volatilità dei prezzi del petrolio sia legata a fattori geopolitici contingenti, mentre i fondamentali di mercato indicano un mercato ben equilibrato". La prossima riunione OPEC+ è in programma il 31 marzo.
I margini del gasolio sono aumentati drasticamente superando – nel momento in cui si scrive – i 25$/bl riflettendo
principalmente i timori per una drastica riduzione dell’offerta, oltre che una maggior domanda di gasolio in sostituzione del gas.
Le quotazioni del gas sul mercato TTF hanno toccato valori massimi di 295€/MWh e il PUN ha superato i 500€/MWh, mentre la CO2 ha mostrato una riduzione a 65€/tonnellata.
Questa volatilità non consente al momento di formulare previsioni attendibili sugli impatti economico finanziari di breve e medio-lungo termine. In particolare non è possibile prevedere l’andamento di alcune variabili fondamentali per il calcolo del margine Saras, quali il prezzo del Brent e del grezzo URAL, il crack dei prodotti, e le quotazioni di PUN e CO2.
Inoltre si evidenzia che lo stesso benchmark EMC a fronte delle quotazioni attuali non rappresenta una proxy attendibile
della redditività della raffineria di Sarroch: esso tiene infatti conto di uno slate di grezzi diverso e “semplificato” rispetto a quello di Saras e composto al da 50% di Ural e al 50% da Brent (quotazioni Brent DTD). Come indicato i grezzi Ural oggi presentano uno sconto straordinariamente elevato non rappresentativo. Si ricorda inoltre che l’EMC non è rappresentativo in condizioni di estremo apprezzamento dei prezzi dell’energia elettrica e della CO2: nel calcolo del benchmark questi costi rientrano infatti nei costi variabili a loro volta determinati sulla base di una percentuale fissa del prezzo al barile del LSFO.
Inoltre, i costi variabili dell’EMC non includono il costo della CO2.
Nell’attuale contesto di volatilità, tuttavia, che presenta comunque margini di raffinazione estremamente elevati e una
sostenuta domanda di prodotti, ogni previsione di breve medio termine potrebbe non risultare attendibile.
Per quanto riguarda il segmento Renewables, la valorizzazione delle produzioni del segmento dovrà tenere conto di quanto previsto dal Decreto-Legge 27 gennaio 2022 n. 4, cosiddetto "Sostegni TER", che istituisce un meccanismo di
"compensazione" per le fonti rinnovabili non incentivate, tale per cui i produttori dovranno restituire, sino al termine del 2022, la differenza tra i prezzi che si verificheranno sul mercato e “un’equa remunerazione”, riferita alla media storica dei prezzi zonali di mercato, dall'entrata in esercizio dell'impianto fino al 31 dicembre 2020. Per Sardeolica, la compensazione è basata su un prezzo medio storico di circa 62€/MWh, da applicare alle sezioni produttive non incentivate, pari a circa il 92% della produzione totale.
Sempre in ambito Renewables, proseguono le attività autorizzative per lo sviluppo di nuovi impianti greenfield: in particolare è stato completato favorevolmente l’iter autorizzativo per l’installazione di 80MW di impianti fotovoltaici e ci si attende di poter ottenere nel corso del 2023 nuove autorizzazioni per lo sviluppo di ulteriore capacità eolica e fotovoltaica.
Proseguono le iniziative con l’obiettivo di raggiungere una capacità rinnovabile installata complessiva di 500 MW entro il 2025.
Tali obiettivi verranno realizzati attraverso lo sviluppo di una pipeline di progetti eolici e fotovoltaici greenfield che possano contribuire alla realizzazione degli ambiziosi target di sviluppo di nuova capacità, garantendo ritorni più elevati rispetto all’acquisizione di asset esistenti. Prosegue inoltre la valutazione per l’avvio di eventuali nuove partnership con l’obiettivo di creare valore sostenibile nel lungo periodo.
In tale contesto al fine di accelerare la realizzazione delle iniziative descritte e di cogliere nuove opportunità derivanti dalle mutate condizioni di settore secondo quanto previsto dal Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima 2030 e dal Green Deal Europeo, la realizzazione di tale piano prenderà in considerazione le migliori opzioni, tra cui anche l’opportunità di nuove partnership con l’obiettivo di creare valore sostenibile nel lungo periodo.
Per quanto riguarda gli altri progetti avviati dal Gruppo nell’ambito della strategia di transizione energetica, nel corso del 2022 è previsto un avanzamento dei progetti relativi all’idrogeno verde e alla “Carbon Capture and Storage” (CCS).
Prosegue infatti il progetto, per cui a febbraio del 2021 Saras ha avviato una collaborazione con Enel Green Power,
finalizzato a fornire idrogeno verde alla raffineria di Saras attraverso l’utilizzo di un elettrolizzatore da circa 20MW, alimentato esclusivamente da energia rinnovabile. A tale scopo è stata infatti dunque costituita nell’ultimo trimestre del 2021 la società Sardhy Green Hydrogen S.r.l., controllata partecipata al 50% da Saras Spa e al 50% da Enel Green Power Italia Srl.
Nell’arco del 2022 è previsto l’avvio dell’iter autorizzativo dell’impianto ad elettrolisi con lo scopo di avviare i primi iter
autorizzativi e, qualora ottenuto il finanziamento richiesto nell'ambito del programma europeo IPCEI (Important Projects of Common European Interest), verranno altresì avviate le attività di costruzione dell’elettrolizzatore e delle opere connesse.
Relativamente al progetto di Carbon Capture and Storage, si è conclusa nel 2021 la prima fase finalizzata a valutare diverse soluzioni impiantistiche per la cattura della CO2. Sono quindi in corso ulteriori valutazioni per procedere con una seconda fase, al fine di conseguire una migliore definizione degli aspetti relativi all'intera catena di sviluppo inclusi aspetti di logistica e trasporto, unitamente ad una stima dei costi e delle tempistiche.
In ambito biofuel Saras conferma l'obiettivo e continua a monitorare la possibilità di espandere l'attuale capacità produttiva di Hydrogenated Vegetable Oil in co-processing a 100 kton all'anno, e potenzialmente a 250 kton all'anno con investimenti ridotti, in funzione dell'economicità degli oli vegetali grezzi.
Per quanta riguarda gli investimenti del Gruppo, si prevede nel 2022 un ammontare di investimenti pari a 150 milioni di Euro. In particolare, nel segmento Industrial & Marketing sono previsti investimenti pari a 123 milioni di Euro necessari, dopo il contenimento della spesa che ha interessato il 2021, a un mantenimento del livello di efficienza e competitività degli impianti della raffineria. Nel segmento Renewable sono previsti investimenti pari a 27 milioni di Euro da destinare principalmente alla realizzazione del parco fotovoltaico di 80MW nell’area di Macchiareddu.
Infine, in merito all’andamento atteso della Posizione Finanziaria Netta del Gruppo, nel 2022, sulla base delle ipotesi
descritte e oggi soggette all’elevata volatilità dei mercati, era stato previsto un livello di indebitamento in parziale riduzione rispetto a quello di fine esercizio 2021.In tale contesto, la riduzione dei prezzi dell’energia elettrica e il miglioramento dei margini di raffinazione avrebbe consentito un progressivo rientro dell’indebitamento in ragione anche del piano di sviluppo in ambito Renewables. I recenti accadimenti di natura geopolitica non consentono di prevedere le evoluzioni dello scenario né tantomeno di quantificare con attendibilità gli impatti di breve termine, pur venendo a determinare da una parte un impatto positivo ad oggi non quantificabile sui margini e sul capitale circolante per effetto dell’apprezzamento dei grezzi e dei prodotti petroliferi, e dall’altra un impatto negativo derivato dai maggiori costi energetici.
Per proseguire il percorso di sviluppo sostenibile del Gruppo, ed in linea con la strategia ESG, Saras ha aggiornato i propri obiettivi (KPI) ambientali, sociali e di governance ed i relativi target per l'esercizio 2022. Tali indicatori di performance si sono infatti dimostrati, negli scorsi anni, strumenti preziosi per mantenere l'organizzazione focalizzata e per misurare regolarmente i progressi compiuti in ciascuno degli ambiti individuati.
A titolo esemplificativo, si ricorda che i principali indicatori fanno riferimento a:
Risorse Umane
La società, in conformità a quanto previsto dall’articolo 5, comma 3, lettera b, del D. Lgs. 254/2016, ha predisposto la dichiarazione consolidata di carattere non finanziario che costituisce una relazione distinta. La dichiarazione consolidata di carattere non finanziario 2020, redatta secondo lo standard di rendicontazione “GRI Standards” è costituita da un documento autonomo, che, oltre ad assolvere agli adempimenti previsti dal D.Lgs. 254/16, permette di condividere il “Purpose” aziendale e la strategia di sviluppo sostenibile. Pertanto, i capitoli che riguardano Risorse Umane, Salute, Ambiente e Sicurezza e Responsabilità Sociale ed attività con il territorio verranno trattati in modo più esteso ed articolato nel Bilancio di Sostenibilità – Dichiarazione Consolidata di carattere non Finanziario.
Viene di seguito illustrato l’insieme sistematico di strumenti, interventi e attività predisposte nel corso dell’anno in ambito risorse umane per assicurare all’organizzazione il traguardo degli obiettivi di business e il miglioramento continuo delle prestazioni secondo il disegno strategico aziendale definito nel piano industriale e nel budget dell’anno.
La progettazione degli interventi è stata ispirata ai principi contenuti nel Purpose del Gruppo riferibili allo sviluppo sostenibile, alla trasformazione del nostro modo di lavorare e alla valorizzazione del potenziale delle nostre persone. Le iniziative realizzate hanno privilegiato lo sviluppo del patrimonio di competenze esistenti, il potenziamento delle sensibilità manageriali abilitanti a ruoli di people management, la rilevanza della consapevolezza dell’impatto individuale sui risultati.
Come nell’anno precedente, anche nel corso del 2021, le politiche di gestione delle risorse umane sono state condizionate dagli effetti della crisi indotta dalla pandemia da Covid-19.
In particolare, è proseguita la realizzazione del programma di riduzione dei costi operativi, avviato nel 2020 al fine di assicurare la sostenibilità di lungo periodo dell’azienda.
Nell’ambito di tale programma si è continuato a fare ricorso alla cassa integrazione, la cui adozione è stata parzialmente ridotta nel secondo semestre per concludersi a fine anno. La cassa integrazione ha coinvolto tutti i dipendenti delle Società italiane, fatto salvo pochissime eccezioni legate ad esigenze di continuità delle operazioni e del business.
È stato inoltre replicato il piano che, consentendo di riconoscere consistenti incentivi per l’accompagnamento verso la pensione e per il supporto ad intraprendere una diversa attività professionale o d’impresa, aveva già portato all’uscita di 58 dipendenti all’1/1/2021. A seguito della realizzazione di tale nuovo piano, a fine 2021 hanno lasciato il Gruppo ulteriori 41 dipendenti. Tali uscite sono frutto principalmente degli accordi siglati con le Parti Sociali che, pienamente consapevoli del contesto oltremodo difficile, hanno fin dall’inizio attivamente supportato i programmi condividendone gli obiettivi e la validità.
Organizzazione
Alla fine del 2021 l’organico del Gruppo era quindi pari a 1.572 dipendenti, registrando un decremento pari al 6,8% rispetto all’anno precedente, riconducibile principalmente a risoluzioni con accompagnamento verso la pensione e a dimissioni unilaterali intervenute nel corso dell’anno.
Per affrontare al meglio lo scenario ancora difficile e incerto, in continuità con l’anno precedente, gli interventi di riorganizzazione del 2021 sono stati orientati alla razionalizzazione delle strutture, per incrementare efficienza, affidabilità e flessibilità operativa, e ispirati alla realizzazione di una visione organica e integrata del Gruppo, valorizzando le competenze delle persone.
In particolare, nell’ambito di Industrial Operations, allo scopo di proseguire nell’evoluzione verso un'organizzazione sempre più efficiente e agile, sono state realizzate alcune modifiche che supportano l’ottimizzazione dei processi all’interno di Asset, HSE e Site Performance. Inoltre, all’interno della struttura di Production, si sono conclusi i processi di internalizzazione della gestione operativa dell’impianto «Pastigliatrici zolfi» e dell’impianto di recupero acqua «DWS».
Nell’organizzazione Energy & Sustainability, la struttura di Sardeolica è stata ridisegnata a seguito dell’acquisizione dei parchi eolici situati a Macchiareddu e al fine di conseguire gli obiettivi di sviluppo di nuova capacità rinnovabile previsti dal Piano Industriale 2021-2024.
A supporto del General Manager è stata creata la funzione Development & Regulations dedicata allo sviluppo di nuove opportunità di business e al presidio dell’aggiornamento continuo della normativa; la gestione delle operazioni e della manutenzione dei Siti produttivi è stata affidata al coordinamento di Production & Maintenance. Alla funzione Technology, in aggiunta al presidio dell’evoluzione tecnologica di settore, è stato assegnato il ruolo di project manager per le attività di autorizzazione, mentre la struttura di Business Analytics è responsabile della raccolta e dell’elaborazione dei dati per l’ottimizzazione delle attività aziendali; infine, la funzione Construction garantisce le attività di realizzazione di nuovi impianti dalla progettazione all’avviamento.
Nell’organizzazione Commercial le funzioni di Retail & Wholesale Italy e Spain sono state ridefinite con l’obiettivo di cogliere in maniera più efficace ed efficiente le opportunità offerte dai rispettivi mercati di riferimento.
Per quanto riguarda le modifiche avvenute nelle organizzazioni di supporto al business, nell’ambito di Security, ICT & Procurement, la gestione della cybersecurity per il Gruppo è stata affidata alla funzione ICT Management. La struttura ha pertanto assunto la responsabilità di fornire indirizzo e coordinamento al processo, garantire gli adempimenti normativi e introdurre soluzioni innovative e tecnologie emergenti che sostengano l’attuale modello di lavoro, assicurando il rispetto degli standard di sicurezza aziendale.
Nell’organizzazione del Chief Financial Officer sono stati realizzati diversi interventi di razionalizzazione delle strutture che hanno consentito di offrire un servizio sempre più efficiente a tutte le Società del Gruppo, sia italiane che estere.
Infine, le attività relative alla gestione delle tematiche di tutela dei dati personali sono state integrate nell’organizzazione General Counsel & Corporate Affairs.
Relazioni industriali
Nei primi mesi del 2021, le attività con le Parti Sociali si sono focalizzate sulla riorganizzazione dell’infermeria degli Impianti Sud del sito di Sarroch. Contemporaneamente sono state condivise le modalità organizzative e gestionali per le fermate che hanno interessato lo stabilimento nel corso dell’anno (impianti T2, V2, Reforming, Targas, CTE NORD).
La gestione della crisi pandemica ha influenzato le relazioni sindacali anche nel corso del 2021. Il comitato paritetico misto tra Direzione Aziendale e RSU/RLSA ha continuato ad operare definendo tutte le misure di contenimento della diffusione del virus.
Parallelamente sono state attuate diverse azioni gestionali tramite la sottoscrizione di specifici accordi sindacali relativi a:
Tali azioni sono state realizzate praticamente per tutte le Società italiane del Gruppo, d’intesa con le Parti Sociali che, nella consapevolezza della situazione eccezionalmente difficile, ne hanno condiviso lo scopo e supportato il compimento.
In particolare, la cassa integrazione per Covid-19 è stata applicata fino al mese di giugno. Successivamente, a seguito della cessazione di questo particolare ammortizzatore sociale, si è fatto ricorso alla cassa integrazione guadagni ordinaria (CIGO) sempre seguendo un approccio socialmente sostenibile: la sospensione dell’attività lavorativa ha infatti riguardato i dipendenti di tutte le Società italiane in modo equo e distribuito, compatibilmente con la necessità di preservare la prestazione lavorativa e la gestione appropriata degli asset essenziali per la continuità delle operazioni e del business. Ulteriore nota da sottolineare è che il Presidente del Consiglio di Amministrazione ha messo a disposizione l’emolumento relativo all'anno 2021 affinché fosse utilizzato per compensare gli effetti sul reddito causati dalla cassa integrazione ai dipendenti del Gruppo nel trimestre ottobre-dicembre.
A metà anno l’Azienda e le Organizzazioni Sindacali hanno definito le regole di esecuzione del lavoro agile come modalità lavorativa strutturale post emergenza pandemica da Covid-19, orientata alla flessibilità dell’attività di lavoro, alla ricerca di un nuovo e costante equilibrio tra lavoro e vita privata, tra esigenze organizzative ed esigenze delle persone, al fine di massimizzare la produttività e di fornire sempre maggiore autonomia professionale. Con questi presupposti l’Azienda ha conseguentemente comunicato la relativa policy aziendale.
Come di consueto, entro maggio sono stati inoltre definiti con le Organizzazioni Sindacali gli indicatori di produttività e redditività associati al Premio di Risultato per l’anno 2021.
Infine, per quanto riguarda il Sito di Sarroch, in occasione dello sciopero nazionale del 16 dicembre si è sottoscritto un apposito accordo riportante l’assetto degli impianti e le relative squadre di sicurezza.
Formazione e sviluppo delle risorse umane
Il Gruppo ha promosso nel corso dell’anno iniziative di apprendimento capaci di favorire una crescita interna in linea con le politiche, i valori aziendali di riferimento e le caratteristiche personali e professionali specifiche delle nostre persone, con l’obiettivo di mantenere sempre alta la sostenibilità del proprio business e creare le condizioni necessarie per affrontare le sfide determinate dalla transizione energetica.
L’attenzione si è concentrata in particolare su iniziative finalizzate ad accompagnare lo sviluppo della cultura organizzativa e promuovere approcci gestionali e manageriali definiti e condivisi tra i leader delle Società del nostro Gruppo.
Il processo di Formazione e Sviluppo (“Learning & Development”) si ispira ai principi espressi nella Politica “Le nostre persone” ed è descritto all’interno della “Linea guida di processo Risorse umane”.
Nella convinzione che l’approccio esperienziale sia la modalità più efficace per lo sviluppo delle competenze, le iniziative intraprese nel corso del 2021 si sono contraddistinte per l’adozione di una metodologia che ha dato molto spazio ai momenti di rielaborazione e consolidamento delle esperienze e delle competenze, utilizzando il digital learning per gli approfondimenti teorici in autoapprendimento.
Tali iniziative hanno rappresentato per i partecipanti importanti occasioni per condividere ed integrare le competenze sviluppate nelle diverse aree e Società di appartenenza e creare un nuovo sapere comune ai colleghi del Gruppo.
L’approccio metodologico, fondato sullo sviluppo della “Learning Agility”, ha determinato una maggiore efficacia degli apprendimenti e l’immediata adozione e l’esercizio pratico delle competenze in campo, favorendo l’ottimizzazione dei tempi della formazione e il raggiungimento dei target prefissati.
Le principali macroaree di intervento riguardano:
Ore totali di formazione | |||
Parametro | 2019 | 2020 | 2021 |
Saras Spa | 2.848 | 3.120 | 3.076 |
Sarlux Srl | 44.980 | 46.850 | 25.325 |
Sartec Srl | 7.315 | 4.049 | 3.889 |
Sardeolica Srl | 3.037 | 1.819 | 1.445 |
Deposito di Arcola Srl | 970 | 273 | 97 |
Saras Energia SAU | 615 | 1.129 | 757 |
Saras Trading SA | 586 | 154 | 160 |
Totale | 60.351 | 57.394 | 34.749 |
La piattaforma di apprendimento digitale “SarasLearning” continua ad essere l’ambiente formativo all’interno del quale le persone del Gruppo possono fruire di tutti i contenuti per lo sviluppo di competenze tecniche, manageriali e soft skills.
Sempre in tema di digitalizzazione dei contesti di apprendimento, il progetto “Learning Cards” si è contraddistinto per il contributo delle persone, che hanno saputo cogliere l’occasione per capitalizzare la propria competenza ed esperienza, e trasformarla in contenuti di apprendimento. Grazie a questo progetto, la piattaforma SarasLearning nel corso del 2021 si è arricchita di nuovi contenuti, raccolti in “learning paths”; questi percorsi, sviluppati in modo autonomo da colleghi esperti e con il supporto di HR, rappresentano la base per costruire un patrimonio aziendale di competenze fruibili in modo libero da tutti i dipendenti.
Tutte le persone del Gruppo hanno continuato ad avere accesso libero full time alla piattaforma per l’apprendimento linguistico per aggiornare la conoscenza delle lingue straniere, con focus principale sull’inglese.
La formazione alla posizione per i ruoli operativi continua ad essere un’importante occasione di sviluppo del know-how, sia tecnico specialistico sia comportamentale, oltre ad essere occasione di trasferimento di conoscenze e di competenze verso le nuove generazioni.
Nel 2021 è stato avviato un importante percorso di sviluppo di una cultura organizzativa condivisa ispirata al nostro Purpose. L’obiettivo dell’iniziativa è coinvolgere le persone nella definizione di approcci condivisi per individuare comportamenti e intraprendere azioni concrete per promuovere ed affrontare la trasformazione.
Il Gruppo ha continuato ad investire sulla managerialità dei propri leader attraverso i percorsi finalizzati allo sviluppo della Leadership, il coaching individuale e il percorso per People Manager.
Nell’ambito del programma di Mentoring, i Mentor hanno partecipato ad un percorso formativo propedeutico, appositamente progettato per accompagnare e strutturare i progetti di mentoring con metodologie e strumenti comuni, focalizzandosi sulle competenze ritenute fondamentali per la sostenibilità del nostro Gruppo.
La formazione di compliance in tema di Privacy e di Modello di Organizzazione Gestione e Controllo ai sensi del D. Lgs. 231/2001 è sempre disponibile per tutti su SarasLearning, ed è inoltre parte integrante del percorso di on-boarding frequentato da tutti i nuovi assunti.
In sintesi, nel corso del 2021 si è continuato ad investire sulla crescita delle persone, concentrando l’attenzione sullo sviluppo di competenze ed approcci necessari per accompagnare e promuovere la sostenibilità del nostro Gruppo.
Totale ore di formazione 2021 Gruppo Saras: 34.749 |
Comunicazione interna
Nel corso del 2021 le attività di comunicazione interna sono state indirizzate a sostenere la trasformazione in corso e valorizzare il ruolo fondamentale che le persone rivestono nel processo di trasformazione, promuovendo anche la diffusione di un modo di lavorare sempre più fondato su responsabilizzazione, fiducia, autonomia e capacità di affrontare i cambiamenti.
Attraverso la comunicazione interna sono stati inoltre condivisi gli obiettivi e le novità derivanti dalle revisioni di processi e strutture organizzative e dall’introduzione di nuovi strumenti informatici e digitali, al fine di indirizzare tempestivamente i comportamenti delle persone verso le aspettative e le esigenze dell’organizzazione.
Infine, in continuità con l’anno precedente, è proseguita la comunicazione sui temi legati alla pandemia da Covid-19, volta soprattutto ad informare sulle modalità di lavoro e sulle misure di prevenzione e contrasto alla diffusione del virus nei luoghi di lavoro.
Politiche retributive
Componenti della retribuzione manageriale
La retribuzione annua lorda fissa dei manager delle Società del Gruppo fa riferimento alle norme ed ai contratti nazionali. Tale retribuzione può essere integrata da eventuali benefits e da una componente variabile, legata agli obiettivi strategici ed ai risultati gestionali.
L’Assemblea degli Azionisti di Saras ha approvato, il 12 Maggio 2021, il Piano di Stock Grant 2021 per il Top Management del Gruppo Saras, previo annullamento del “Piano di stock grant 2019-2021”.
Il Piano di Stock Grant 2021 ha avuto l’obiettivo di riconoscere ai beneficiari, già destinatari del piano stock grant 2019-2021, un premio legato ai risultati degli indicatori di natura industriale del precedente piano stock grant 2019-2021, conseguiti nel biennio 2019-2020.
L’Assemblea ha altresì approvato il piano di incentivazione di lungo termine per il Top Management del Gruppo Saras, denominato Performance Cash Plan 2021-2023, con l’obiettivo di dotare la Società di uno strumento retributivo che meglio rappresenti gli obiettivi della Società, la performance del management, che sia più allineato con l’attuale strategia e in grado di supportare l’ingaggio e la retention delle figure manageriali del Gruppo, i cui dettagli sono forniti in una sezione successiva della presente Relazione sulla Gestione.
Componenti della retribuzione dei dipendenti
La retribuzione annua lorda fissa dei dipendenti fa riferimento alle norme ed ai contratti nazionali nonché agli accordi integrativi di secondo livello vigenti (ove applicabili).
Possono esistere altresì in alcuni casi benefit assegnati e/o una parte di variabile individuale legata ai risultati.
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La prevenzione degli incidenti rilevanti, la tutela della salute e sicurezza delle persone, la salvaguardia e il miglioramento delle condizioni dell'ambiente e l'utilizzo accorto e razionale delle risorse naturali rappresentano per Saras valori fondanti. Su tali valori il Gruppo Saras ha definito i propri principi guida:
Diffondere la cultura della sicurezza si traduce, di fatto, in un’azione continua di ricerca, formazione e creazione di condizioni di lavoro finalizzate a ridurre progressivamente i casi di emergenza e di infortunio per i lavoratori del Gruppo Saras e delle ditte appaltatrici con l’obiettivo di tendere idealmente ai “zero eventi incidentali”.
A tal fine Saras collabora con Confindustria Energia, INAIL e Organizzazioni Sindacali affinché tale cultura venga diffusa anche sul territorio in cui opera e tra i suoi interlocutori, fornitori in primis anche coinvolgendoli nei programmi di sviluppo e sensibilizzazione.
Performance HSE esercizio 2021
L’indice di frequenza degli infortuni per l’intero Gruppo è risultato pari a 2,85, in aumento rispetto al 2,17 registrato nel 2020. La performance è stata influenzata dal numero di eventi registrati (7 nel 2021 vs 6 nel 2020) e dalla diminuzione del monte ore lavorate, che costituisce il denominatore del rapporto con cui viene calcolato l’indice di frequenza. Infatti, il monte ore lavorate per il Gruppo è risultato pari a circa 2,5 milioni di ore nel 2021 (rispetto a circa 2,8 milioni di ore nel 2020), in funzione principalmente della riduzione di attività derivante dal perdurare della pandemia da SARS COV2.
Peraltro, causa riduzione delle ore lavorate, si registra un indice di frequenza della controllata Sarlux pressoché stabile, nonostante la diminuzione degli eventi registrati: 5 eventi infortunistici nel 2021 a fronte dei 6 eventi registrati nel 2021, nessuno dei quali classificabile come “high consequences” (ovvero tali da dare luogo ad oltre 6 mesi di assenza dal lavoro come conseguenza dell’infortunio).
In particolare, dei 5 infortuni accaduti al personale Sarlux nell’esercizio 2021, solo 1, riconducibile ad attrezzatura difettosa, è da considerarsi legato al rischio di mansione (per la quale a partire dal Documento di Valutazione dei Rischi il Datore di Lavoro ha messo in essere tutte le dovute misure di mitigazione); mentre le cause degli altri 4 infortuni sono legate a disattenzione (3), e alla inosservanza di istruzioni o norme (1). Infine, le attività di supervisione di campo attuate nel 2021 hanno permesso di rilevare 13 “near miss gravi” (ovvero eventi che per modalità e tipologia avrebbero potuto causare un infortunio).
Nonostante i 7 eventi infortunistici, i giorni persi per infortunio passano dai 239 del 2020 ai 143 del 2021, conseguentemente l’indice di gravità del Gruppo diminuisce a 0,06 contro il valore di 0,09 registrato nell’anno precedente.
In tale contesto si inseriscono in Sarlux:
L’applicazione del protocollo BBS nel sito Sarlux è partita nel 2015 con un progetto pilota in alcune aree dello stabilimento (Energia, Utilities, Movimento e Asset), e si è rapidamente estesa a tutto lo stabilimento ed a tutte le funzioni operative. Ormai, dal 2018 in poi, si consuntivano su base annua oltre 20 mila osservazioni effettuate, con percentuali di comportamenti sicuri superiori al 98%, segno di una cultura della sicurezza diffusa in tutti gli ambiti aziendali.
Nel 2021, causa ridotte attività lavorative dovute al perdurare della pandemia da SARAS COV2, si è registrato un calo delle osservazioni effettuate ma, al contempo si sono erogati un maggior numero di feedback (leva essenziale per la buona riuscita del protocollo) e si è riscontrato un ulteriore aumento (98,7%) dei comportamenti positivi osservati. Così come per il 2020, anche nel corrente esercizio, le check list di osservazione hanno tenuto conto dei comportamenti necessari alla prevenzione del contagio da coronavirus. Nel 2022 si prevede una rivisitazione del protocollo con l’obiettivo di mantenere i risultati raggiunti e ridurre comportamenti emersi come concausa degli eventi infortunistici degli ultimi tre anni.
Nel corso dell’anno sono stati segnalati 23 near-miss analizzati seguendo lo stesso iter degli infortuni con analisi di 1° e 2° livello attraverso le quali vengono individuate le cause radice, i fattori contribuenti e le azioni correttive e di miglioramento.
Il Sistema di Gestione HSE dello Stabilimento Sarlux di Sarroch
Al fine di raggiungere gli impegni e gli obiettivi stabiliti da Saras, Sarlux ha realizzato gradualmente nel corso degli anni il proprio Sistema di Gestione HSE.
Il Sistema di Gestione HSE rappresenta lo strumento che Sarlux ha adottato e mantiene efficace in conformità alle vigenti normative ed agli standard internazionali al fine di raggiungere tali obiettivi, risultato possibile attraverso il contributo attivo di tutti i dipendenti, appaltatori, fornitori e qualsiasi altra persona che acceda allo Stabilimento che hanno, tutti, il dovere di comportarsi coerentemente con i valori ed i principi guida e vigilare sul loro rispetto.
Il 14 maggio 2021 è stata aggiornata a cura del Datore di Lavoro / Gestore la Politica di Prevenzione degli Incidenti Rilevanti, di Tutela della Salute e Sicurezza dei Lavoratori e di Salvaguardia dell’Ambiente.
Il Sistema di Gestione HSE, soddisfa ed è certificato rispetto alle seguenti norme:
Il sistema si articola attraverso:
Il miglioramento dei processi del Sistema di gestione HSE è attuato attraverso l’applicazione sistematica delle azioni di mitigazione e di accrescimento, con un impegno costante della Direzione orientato al coinvolgimento di tutte le funzioni aziendali.
I criteri e i metodi necessari per assicurare l’efficace funzionamento e controllo dei processi coinvolti sono descritti nelle informazioni documentate del sistema (linee guida, procedure, istruzioni operative, ecc.).
Annualmente la Direzione definisce gli obiettivi per la prevenzione degli incidenti rilevanti, la tutela della salute, sicurezza dei lavoratori e dell’ambiente e pianifica, attraverso il budget, le necessità delle risorse sia umane che infrastrutturali (attrezzature, apparecchiature, strumentazione, ecc.) per eliminare o minimizzare i rischi.
Da maggio 2018 risulta implementato il Sistema di gestione dell’energia (SGE) certificata alla norma UNI EN ISO 50001 che condivide la struttura gestionale e documentale del Sistema di Gestione HSE.
Sistema di Gestione della sicurezza per la prevenzione degli incidenti rilevanti - SGS-PIR”
Specificatamente al “Sistema di Gestione della sicurezza per la prevenzione degli incidenti rilevanti - SGS-PIR” (parte integrante del Sistema di gestione HSE), obbligatorio per lo Stabilimento Sarlux, rientrando questo nel campo di applicazione del “D.Lgs. n. 105/2015 - Attuazione della direttiva 2012/18/UE relativa al controllo del pericolo di incidenti rilevanti connessi con sostanze pericolose”, Sarlux ha:
Registrazione Emas
Dall’ottobre 2008 Sarlux aderisce al sistema comunitario di eco-gestione e audit EMAS (Eco-Management and Audit Scheme). Ad EMAS aderiscono, volontariamente, le imprese e le organizzazioni, sia pubbliche che private, che si impegnano così a valutare, migliorare e a divulgare la propria “efficienza” ambientale.
EMAS rappresenta un importante strumento di miglioramento delle performance ambientali fornendo alle autorità di controllo e ai cittadini (al pubblico in senso lato) la possibilità di accedere a informazioni, certificate da un verificatore ambientale accreditato, sulle prestazioni ambientali di imprese ed organizzazioni.
Sarlux presenta annualmente la propria Dichiarazione Ambientale attraverso la quale informa le autorità di controllo ed i cittadini (il pubblico in senso lato) delle proprie prestazioni ambientali. Il documento illustra:
La Dichiarazione viene sottoposta annualmente alla verifica da parte di un apposito verificatore ambientale accreditato indipendente il quale è chiamato a valutare, a partire dal Sistema di gestione ambientale, la correttezza delle informazioni divulgate.
Ambiente: un quadro di miglioramento continuo
Essere innovativi, sostenibili e punto di riferimento tra i fornitori di energia prodotta in modo sicuro ed affidabile è uno dei principi che guidano le scelte strategiche del Gruppo Saras. Incrementare l’affidabilità e migliorare la continuità delle operazioni, garantendo la tutela del territorio e dell’ambiente, è una delle priorità aziendali. In particolare, sono oggetto di fondamentale interesse aziendale tutte le attività finalizzate a preservare la salute e la sicurezza di tutti coloro che lavorano direttamente ed indirettamente per il Gruppo Saras. L’impegno continuo della nostra Società ha consentito di ridurre significativamente l’impatto delle attività produttive sull’ambiente.
Nell’esercizio dell’anno le consolidate modalità gestionali ha contribuito al costante miglioramento delle performance ambientali ed in particolar modo sui principali parametri emissivi.
Piccole fluttuazioni si possono comunque rilevare di anno in anno legate a specifici interventi impiantistici e di manutenzione straordinaria.
Nel corso dell’anno sono continuati gli interventi tecnici e gestionali per dotare lo Stabilimento delle tecnologie e dei mezzi più efficaci in un’ottica di produzione e rispetto dell’ambiente; in questa ottica si inseriscono anche gli investimenti per il miglioramento dell’efficienza energetica con conseguente riduzione del combustibile bruciato (e quindi minori emissioni atmosferiche).
Le emissioni di anidride solforosa (SO2) e di Anidride Carbonica (CO2) lette con le sopra citate considerazioni, danno evidenza oggettiva del continuo miglioramento degli ultimi anni. Nel 2021 le emissioni di SO2 sono state pari a 2.970 ton mentre quelle di CO2 sono state di 5.699.089 ton.
Il dato è provvisorio, perché deve ancora essere sottoposto a processo di verifica e conseguente certificazione a cura di organismo accreditato, secondo quanto richiesto dalla direttiva 2003/87/CE
Le politiche di tutela ambientale prevedono anche continui investimenti nella formazione del personale, attraverso un processo che coinvolge tutti i lavoratori dello stabilimento (inclusi quelli delle società appaltatrici) e delle altre società del Gruppo, con l’obiettivo di creare un’elevata sensibilità sul tema ambientale. Infatti, anche un avanzato sistema tecnologico deve essere necessariamente supportato da un’attenta gestione e dal controllo da parte di tutte le persone che operano all’interno del ciclo produttivo.
Nel corso dell’anno sono state conseguite tutte le attività di monitoraggio di tutti gli aspetti ambientali relativi ad aria, acqua e suolo e anche per l’anno 2021 non sono emerse situazioni per cui la società sia stata dichiarata colpevole di danni causati all’ambiente.
Anche nell’anno 2021 è stata inoltre effettuata la comunicazione della dichiarazione periodica PRTR (Pollutant Release and Transfer Register), relativa ai principali dati ambientali del sito. Tali comunicazioni vengono trasmesse a ISPRA (Istituto superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) per l’invio alla Commissione Europea. Nello specifico, le comunicazioni sono relative ai valori di emissione in acqua e in aria oltre che alla produzione di rifiuti.
Un quadro dettagliato e puntuale di tutti gli aspetti ambientali che, direttamente o indirettamente, interessano l’ambiente interno ed esterno allo Stabilimento di Sarroch viene presentato nell’annuale “Dichiarazione Ambientale”, realizzata secondo il sistema comunitario di eco-gestione e audit EMAS (Eco-Management and Audit Scheme).
AIA: Autorizzazione Integrata Ambientale
A partire dal 9 aprile 2009 tutte le autorizzazioni a carattere ambientale sono state integrate e sostituite dal decreto DSA-DEC-2009-0000230 del 24/03/2009 di Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA). La raffineria di Sarroch è stata la prima in Italia ad ottenerla, nel 2009. Dopo l’acquisizione degli Impianti Nord (ex Versalis Gruppo Eni), è stato avviato il processo di integrazione delle due autorizzazioni.
Per il 2017 l’esercizio dello Stabilimento è avvenuto in forza al nuovo decreto che ha in parte mantenuto attivi i due decreti AIA. Mentre quello che ha di fatto unificato le due AIA preesistenti ha introdotto, nel campo delle emissioni in atmosfera, nuovi limiti che riguardano i grandi impianti di combustione (impianti di combustione con potenza termica nominale non inferiore a 50 MWth) che utilizzano combustibili misti (fuel gas e fuel oil), mentre per quelli monocombustibile restano validi i limiti del Testo Unico Ambientale.
Il riesame complessivo dell’Autorizzazione Integrata Ambientale Sarlux (DEC- MIN-0000263 dell’11 ottobre 2017) è stato pubblicato sul sito del Ministero dell’Ambiente è stato rilasciato in data 27 ottobre 2017.
L’istruttoria del riesame, resasi necessaria per tutte le raffinerie a seguito della pubblicazione delle nuove BAT nell’ottobre del 2014, si era conclusa con la Conferenza dei Servizi del 20 luglio 2017, alla presenza di tutti gli Enti competenti (MATTM, Regione, Città Metropolitana di Cagliari, Comune di Sarroch, ISPRA e ARPAS), a valle di un iter avviato in data 28 luglio 2016 con la presentazione della documentazione richiesta.
L’attuale AIA – la cui validità è di 16 anni in forza al fatto che il nostro stabilimento possiede la certificazione ISO 14001 e la registrazione EMAS, estesa nel 2016 anche agli Impianti Nord – autorizza il Gestore all’esercizio delle 3 attività svolte qui a Sarroch, ovvero:
Nel corso del 2021sono regolarmente proseguite le attività di monitoraggio e controllo previste nell’AIA.
Emissioni gas ad effetto serra
Le attività svolte nello Stabilimento di Sarroch dalla controllata Sarlux Srl fanno rientrare il Gruppo Saras nel campo di applicazione della Direttiva europea “Emission Trading System” (ETS).
La Direttiva ETS è stata introdotta a partire dal 2005 per aiutare gli stati membri a rispettare i requisiti del Protocollo di Kyoto e ridurre le emissioni di biossido di carbonio al fine di contrastare la minaccia del cosiddetto “effetto serra” ed i conseguenti cambiamenti climatici. Il principio di funzionamento si basa sull’assegnazione, per ogni singola installazione che rientra nel campo di applicazione della Direttiva, di un tetto di emissioni attraverso un “Piano Nazionale di Assegnazione”. Il meccanismo ETS prevede inoltre che un eventuale surplus di quote possa essere negoziato e/o accumulato, ed un eventuale deficit debba invece essere coperto con l’acquisto di quote di emissione dal mercato.
La decisione di assegnazione è elaborata per ciascuno dei periodi di riferimento previsti dalla Direttiva: il primo periodo di riferimento ha riguardato il triennio 2005-2007, il secondo periodo di riferimento ha riguardato il quinquennio 2008-2012, mentre terzo periodo ha riguardato gli anni 2013-2020. Nel secondo periodo di applicazione della Direttiva ETS le assegnazioni sono state più stringenti, sulla base degli obiettivi dettati dal Protocollo di Kyoto. Il terzo periodo (2013-2020) ha portato un’ulteriore riduzione annuale delle assegnazioni di quote di emissione.
La Deliberazione 34/2020 del Comitato nazionale per la gestione della direttiva 2003/87/CE ha aggiornato le quote assegnate gratuitamente all'intero stabilimento della Sarlux a partire dal 2015 a seguito dell'acquisizione del Ramo d'azienda di Versalis (Impianti Nord).
Nel Registro Nazionale “Emission Trading System”, liberamente consultabile, sono documentate sia le quote assegnate, sia le emissioni anno per anno delle quote di CO2 a livello italiano.
Alla controllata Sarlux è stata assegnata un’unica posizione cui corrisponde la totalità delle emissioni derivanti dalle attività svolte nello stabilimento di Sarroch. Sarlux dispone di un “Protocollo rilevazione, calcolo e controllo” delle emissioni di CO2. Tale sistema è certificato da enti terzi accreditati secondo quanto richiesto dalle linee guida europee, ed è stato aggiornato a seguito dell’acquisizione degli Impianti Nord.
Dal 1° gennaio 2021 siamo entrati nella fase IV del sistema (2021-2030). Il Regolamento 2019/331 della commissione del 19.12.2018 ha stabilito le nuove regole di assegnazione delle quote di emissione a titolo gratuito per la fase IV del sistema suddivisa in due periodi (2021-2025 e 2026-2030).
Per il periodo 2021-2025 per lo stabilimento (Raffineria, IGCC e Impianti Nord), a giugno del 2019, è stata presentata idonea richiesta di assegnazione secondo quanto stabilito dal Comitato nazionale per la gestione della direttiva 2003/87/CE sulla base dei dati di lavorazione/produzione del periodo 2014 - 2018.
Lo stesso Comitato con la Deliberazione 42_2021 ha indicato un’assegnazione preliminare per tutto lo stabilimento pari a 2.143.510 tCO2/anno per il periodo 2021-2025, da confermare sulla base del meccanismo di “allocazione dinamica”, che tiene conto di variazioni significative del livello di attività (+/-15%). La Sarlux ha trasmesso al Comitato ETS la comunicazione, certificata da un soggetto riconosciuto, ALC (Activity Level Change) relativa ai livelli di attività del biennio 2019-2020 precedente l’anno di rilascio delle quote gratuite (2021) indicando una variazione del livello di attività non significativa. Le quote sono state rilasciate nel mese di marzo 2022 su base provvisoria.
Il rispetto del mare
Siamo consapevoli di dover preservare e limitare qualsiasi tipo di alterazione dell’ambiente. Pertanto, per quanto riguarda il trasporto di petrolio e dei prodotti raffinati via mare, abbiamo da anni introdotto criteri molto severi. A partire dall’anno 2009 sono state utilizzate solo navi di ultima generazione della tipologia “a doppio scafo”, anticipando, di fatto, l’attuale normativa per il traffico marittimo.
Le attività di tutela dell’ambiente marino includono anche il monitoraggio minuto per minuto sia in entrata che in uscita delle petroliere indirizzate verso i terminali di Sarroch. In questo quadro, sono regolarmente effettuate, da parte di personale fiduciario Saras, ispezioni in altri porti (Vetting), secondo criteri internazionali e “Ispezioni Pre-mooring” su base spot, in rada prima della manovra di ormeggio.
Inoltre, durante tutta la permanenza delle navi all'ormeggio presso i Terminali marini di Sarroch, è sempre presente a bordo un ispettore safety di nostra fiducia, che supervisiona tutte le attività di imbarco e sbarco dei prodotti petroliferi al fine di verificare il rigoroso rispetto delle procedure con particolare riferimento alle tematiche di Salute, Sicurezza e Ambiente.
Rifiuti
Con riferimento alle problematiche correlate ai rifiuti, la controllata Sarlux, titolare del sito industriale di Sarroch, genera circa il 99% dei rifiuti (sia pericolosi che non) prodotti dall’intero Gruppo. Per tale motivo, il Gruppo ha codificato e formalizzato tutti gli aspetti relativi alla gestione e monitoraggio dei rifiuti nel proprio sito operativamente rilevante, mediante un Sistema di Gestione Ambientale certificato ISO 14001 e il regolamento EMAS.
Nel rispetto delle indicazioni riportate nel Dlg 152/06 e nelle prescrizioni riportate in AIA (Dec 263/2017) la gestione dei rifiuti da parte di Sarlux è proiettata verso l’ottimizzazione delle quantità prodotte, tipologia e quantità avviate a recupero.
L’obiettivo primario relativo alla riduzione della quantità dei rifiuti prodotti dalle attività di processo, richiede continue sinergie interne e innovazione che hanno permesso anche nel corso del 2021 di registrare miglioramenti grazie all’introduzione di nuovi chemicals negli impianti di trattamento acque e all’impiego di nuovi materiali adsorbenti più performanti e capaci di garantire cicli di lavoro di maggiore durata.
Per il 2021 si registra inoltre, una riduzione della produzione di rifiuti correlati alle attività di investimento e di manutenzione, per via della loro rimodulazione, facendo si che la quantità di rifiuti gestiti nel 2021 sia inferiore di circa il 20% rispetto alla media degli anni precedenti.
Per quanto riguarda l’impatto ambientale legato ai rifiuti uscenti dal sito, considerando che il 65% circa dei rifiuti prodotti nel 2021 sono stati i fanghi da processi, si continua a beneficiare della riduzione derivante del loro trattamento presso l’impianto interno al sito di Termo-essicazione; l’impianto permette infatti una riduzione pari a circa l’80% rispetto alla quantità di rifiuti che si sarebbe registrata in uscita senza il suo impiego.
Nel 2021 I’80% circa del totale dei rifiuti gestiti da Sarlux è stato classificato come “pericolosi”, e derivano quasi totalmente da processi industriali mentre, analizzando i rifiuti per destinazione, si riscontra per Sarlux che circa il 98% viene destinato alle opportune forme di trattamento e recupero, mentre solo una minima parte viene destinata allo smaltimento diretto in discarica.
Un ulteriore impegno della Sarlux è l’ottimizzazione della raccolta dei rifiuti assimilabili agli urbani, per i quali nel 2021 si è registrata una riduzione pari a circa il 40% del quantitativo di rifiuti “urbani” gestiti nel sito, risultato legato, ma solo in parte, anche alla diminuzione del monte ore lavorate all’interno del sito a causa del perdurare della pandemia da SARS COV2.
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Relazioni con il territorio
Ogni azienda nasce e cresce in un territorio ben individuabile e la relazione che instaura con esso caratterizza lo sviluppo futuro non solo dell'impresa, ma del territorio stesso.
Il Gruppo Saras, oggi una solida realtà internazionale è nato quasi 60 anni fa in Sardegna, isola con una forte identità che il Gruppo ha considerato e considera il suo “the place to be”.
Da subito e sempre Saras si è sentita parte integrante e riferimento della comunità di cui fa parte, si è impegnata a creare valore sostenibile ed a promuovere progetti di natura sociale che possano generare valore per la comunità.
La politica del Gruppo chiamata "I nostri interlocutori", delinea l'approccio nella gestione dei rapporti con le comunità locali e riconosce la collettività e i territori di riferimento, tra i diversi stakeholder, come suoi interlocutori di importanza strategica. La scelta dei progetti, dopo una valutazione che riguarda sia gli aspetti economici, sia la congruità con i valori del Purpose del Gruppo, ricade su quelli considerati di maggiore impatto e valore per il territorio, utili a sostenere il tessuto sociale, in particolare seguendo precise linee guida in merito agli ambiti di intervento basate su due direttrici principali: il contesto sociale , ovvero i soggetti meritevoli di supporto – soprattutto giovani, anziani e meno abbienti - e il territorio, cioè il raggio di azione degli interventi da mettere in atto per valorizzare la storia e le tradizioni del territorio con una particolare attenzione verso i bisogni della comunità.
Uno degli obiettivi a cui Saras punta con maggiore impegno è diffondere la cultura d’impresa e far comprendere che “fare impresa” in Sardegna è ancora possibile, per questo, promuove attività di formazione per i giovani delle scuole e intrattiene rapporti continui con l’Università, finalizzati a favorire conoscenza, competenze e standard professionali che mettano in condizione i giovani di essere promotori di uno sviluppo sociale che non può prescindere dai temi del lavoro, della sostenibilità e della crescita economica, in una Regione debilitata dallo spopolamento, soprattutto giovanile.
Saras per la Scuola
Saras, attraverso le società del Gruppo, ha attivato diversi percorsi per venire incontro alle richieste della scuola e contribuire ad una didattica innovativa e più efficace
Nel 2021 sono proseguiti, in modalità on line e, quando possibile, in presenza, i progetti legati al programma ministeriale Competenze Trasversali e Orientamento (PCTO), per 8 classi di 3 Istituti tecnici superiori. Sono state organizzate lezioni ad hoc per ogni percorso, nelle quali tecnici e manager dell’azienda hanno trattato argomenti di natura industriale quali ad esempio sicurezza, ambiente, efficientamento energetico, processi produttivi, processi di manutenzione, ICT, e vari altri, utilizzando spesso simulazioni per rappresentare il modo di lavorare del Gruppo, e trasmettere quanto utile per affacciarsi nel mondo del lavoro.
Negli ultimi anni oltre un migliaio di studenti hanno partecipato ai percorsi PCTO, e hanno così potuto vedere da vicino il mondo del lavoro e in particolare osservare il complesso sistema di competenze e innovazione tecnologica che si sviluppa in un Gruppo industriale. Ciò ha sicuramente contribuito ad accrescere l’interazione sul territorio e a consolidare un modello di responsabilità sociale di impresa da mantenere vivo nel tempo.
Per le scuole secondarie di primo grado, continua da oltre 20 anni il supporto offerto da Saras alla crescita culturale degli studenti dell’Istituto comprensivo statale di Sarroch e Villa San Pietro, comuni in cui gravita il sito industriale Sarlux.
Nel contesto dei percorsi didattici “Saras per la scuola” il Gruppo come ogni anno ha donato ai circa 120 allievi dell’Istituto i libri di testo e, durante la fase acuta della pandemia, oltre ai tablet offerti negli anni precedenti, ha supportato la scuola con la fornitura di nuovi computer e stampanti per sostenere la didattica a distanza.
Nel segno della sostenibilità e dell’economia circolare, i libri vengono consegnati in comodato d’uso e riconsegnati a fine anno agli studenti che verranno, tranne nei casi in cui si devono adottare le nuove edizioni.
L’impegno del Gruppo per il diritto allo studio, iniziato dai primi anni della presenza Saras nel territorio, ha consentito nel tempo la creazione di un laboratorio chimico, di strutture sportive (dotate anche di defibrillatori), la realizzazione di seminari tematici, di workshop e di attività di alfabetizzazione finanziaria.
Saras per l'Università
Nell’ambito del Protocollo d’intesa con l’Università di Cagliari, Saras ha proseguito anche nel 2021 le attività nell’ambito della responsabilità sociale di impresa, portando avanti lo scambio di know-how con l’Università.
Regolarmente vengono organizzati seminari a carattere tecnico, utili per completare la formazione dei futuri ingegneri, e dei progetti in collaborazione con le diverse facoltà, mirati allo sviluppo dell’innovazione scientifica e tecnologica.
Partner di particolare interesse, dati gli obiettivi formativi e didattici, è il Dipartimento di Ingegneria meccanica, chimica e dei materiali della Facoltà di Ingegneria con cui il Gruppo Saras organizza regolarmente seminari, incontri, laboratori e tirocini.
Durante gli incontri, manager e ingegneri del Gruppo Saras presentano la società: un sito industriale pienamente integrato tra raffinazione, produzione di energia e petrolchimica, che rappresenta un valore per il territorio in termini di crescita economica, sociale, cognitiva e ambientale. Aspetto importante è dato dalla presentazione delle innovazioni in corso sui temi del risparmio energetico e della sostenibilità ambientale pienamente in linea con il Green Deal europeo e il PNIEC nazionale.
I seminari si sono svolti online, data l’impossibilità di organizzare incontri in presenza anche nel 2021, e costituiscono un’importante interazione tra Saras e l’Università che crea un valore aggiunto per gli studenti, il territorio, il mondo del lavoro e per l’intera comunità.
Saras ha aderito anche nel 2021 a un progetto ideato dall’Associazione Italiana di Ingegneria Chimica (AIDIC) e, insieme ad altre aziende sarde, ha contribuito a offrire borse di studio ai migliori laureati in Ingegneria.
Saras per la comunità e lo sport
Saras supporta il territorio anche attraverso sponsorizzazioni ad associazioni sportive dilettantistiche e professionistiche. La pandemia ha costretto il Governo a emanare provvedimenti che hanno portato alla sospensione di molte attività e di conseguenza si è dovuta ridisegnare la mappa degli interventi sullo sport.
Il Gruppo Saras ha comunque supportato il “Sarroch Polisportiva Volley”, importante espressione del territorio, che la società è orgogliosa di aiutare a crescere, per continuare a rappresentare veri e propri poli formativi per i giovani sportivi.
Territorio e sicurezza
Saras mette a disposizione la sua vasta esperienza nell'ambito della sicurezza sul lavoro per molte aziende locali, organizzando corsi di formazione su tematiche HSE mirati a diffondere una corretta cultura industriale attenta a questi principi fondamentali.
Il Gruppo Saras basa la propria politica di gestione dei rischi sull’identificazione, valutazione e la loro mitigazione, con riferimento alle aree strategiche, operative e finanziarie. I rischi principali vengono riportati e discussi a livello di top management del Gruppo al fine di creare i presupposti per la loro gestione nonché per la valutazione del rischio residuale accettabile.
La gestione dei rischi evidenziata nei processi aziendali si basa sul principio secondo il quale il rischio operativo o finanziario è gestito dal responsabile del relativo processo in base alle indicazioni del top management, mentre la funzione controllo misura e controlla il livello di esposizione ai rischi ed i risultati delle azioni di mitigazione. Nella gestione dei rischi finanziari il Gruppo Saras utilizza anche strumenti derivati, peraltro al solo scopo di copertura e senza ricorrere a strutture complesse.
RISCHI FINANZIARI
Rischio di cambio
L’attività petrolifera del Gruppo è esposta strutturalmente alle fluttuazioni dei cambi, in quanto i prezzi di riferimento per l’acquisto di greggio e per gran parte delle vendite di prodotti sono legati al dollaro USA. Al fine di ridurre sia il rischio di cambio relativo alle transazioni che prevede di eseguire nel futuro, che il rischio originato da debiti e crediti espressi in valuta diversa da quella funzionale, Saras utilizza anche strumenti derivati con natura di hedging, quando ciò venga ritenuto opportuno.
Rischio di tasso di interesse
I finanziamenti a tasso variabile espongono il Gruppo al rischio di variazioni dei risultati e dei flussi di cassa dovuti agli interessi. I finanziamenti a tasso fisso espongono il Gruppo al rischio di cambiamento del “fair value” dei finanziamenti ricevuti. I principali contratti di finanziamento in essere sono stipulati sia a tassi di mercato variabili, che a tassi fissi. Il Gruppo Saras fa ricorso anche a strumenti derivati per diminuire il rischio di variazione dei risultati e dei flussi di cassa derivanti dagli interessi.
Rischio di credito
Il settore raffinazione rappresenta il mercato di riferimento del Gruppo ed è costituito principalmente da aziende multinazionali che operano nel campo petrolifero. Le transazioni effettuate sono generalmente regolate in tempi brevissimi e sono spesso garantite da primari istituti di credito. Le vendite extra rete sono di importi singolarmente contenuti ed anch’esse spesso garantite o assicurate, con un rischio di non recuperabilità molto basso. A seguito della crisi economica determinata dall'emergenza Covid-19 il profilo di rischio credito del Gruppo non si è modificato. Si ricorda che il gruppo non è esposto direttamente a controparti russe.
Rischio di liquidità
Il Gruppo finanzia le proprie attività sia tramite i flussi di cassa generati dalla gestione operativa, sia tramite il ricorso a fonti di finanziamento esterne. È dunque esposto al rischio di liquidità, costituito dalla capacità di reperire adeguate linee di credito nonché di far fronte ai relativi adempimenti contrattuali, tra i quali anche il rispetto dei covenants.
La capacità di autofinanziamento e conseguentemente il livello di indebitamento, sono determinati dalla generazione di cassa della gestione operativa e dall’andamento del capitale circolante; in particolare, quest’ultimo è funzione dei livelli di domanda e di offerta di grezzi e prodotti petroliferi nonché dei relativi prezzi, e della loro estrema volatilità e sensibilità a fenomeni esterni (quali ad esempio fattori economici, sociali e politici).
A partire dal 2020, il diffondersi del Covid-19 ha significativamente impattato negativamente sul mercato petrolifero. La generazione operativa di cassa è pertanto deteriorata, intaccando il livello di indebitamento finanziario. Al fine di mitigare il rischio di liquidità sono state ottenute nuove linee di credito a medio lungo termine, quale il finanziamento da 350 milioni di euro erogato a dicembre del 2020 con scadenza settembre 2024, assistito da garanzia dello Stato per il 70% del valore.
Il prossimo esercizio sarà caratterizzato dalla scadenza del prestito obbligazionario di 200 milioni di euro sottoscritto nel 2017, oltre che al ripagamento delle rate di altri finanziamenti in essere per circa 120 milioni di euro.
Saras ha già attivato interlocuzioni con un gruppo di istituti di credito per poter ottenere un nuovo finanziamento garantito al 70% dallo Stato in conformità al Decreto Legge 8 aprile 2020, n.23 – “Decreto Liquidità” – il cui termine è stato esteso sino al 30.6.2022. Il nuovo finanziamento è finalizzato principalmente al rimborso anticipato del prestito obbligazionario in scadenza nel mese di dicembre 2022 e del finanziamento a medio termine di 50 milioni in scadenza nel mese di agosto del 2023. In accordo con le condizioni generali del provvedimento Garanzia Italia il nuovo finanziamento sarà di importo pari al 125% del debito oggetto di rifinanziamento. La finalizzazione di questo finanziamento è tuttora in attesa di emissione di apposito decreto da parte del Ministero dell’Economia e delle Finanze per autorizzazione dell’emissione della garanzia da parte di SACE.
Saras Spa in data 24 dicembre 2021 ha ricevuto la notifica da parte della Procura della Repubblica di Cagliari, del termine delle indagini relative agli acquisti di grezzo di origine Kurdistan (come meglio descritto nell'apposita sezione della presente relazione sulla gestione) e l’ipotizzato coinvolgimento della società come responsabile ai sensi del D. Lgs 231/2001.
Le banche finanziatrici potrebbero avvalersi dei rimedi previsti nei contratti di finanziamento (finanziamento SACE, finanziamento Unicredit e RCF) a loro favore in relazione ad un evento di cui al D.Lgs 231/2001.
I finanziamenti bancari a medio e lungo termine sono stati conseguentemente riclassificati a breve termine al 31 dicembre 2021 in applicazione al principio contabile IAS1.74 che prevede ciò quando viene violata una clausola di un contratto di finanziamento a lungo termine alla data di chiusura o prima della data di chiusura dell’esercizio. Ciò determina che la passività diventa un debito esigibile a richiesta, in quanto viene meno il diritto incondizionato a differire il suo regolamento per almeno dodici mesi da quella data, anche se il finanziatore abbia concordato, dopo la data di chiusura dell’esercizio, di non richiedere il pagamento come conseguenza della violazione; per maggiori dettagli si rimanda alla Nota Integrativa.
Al fine di mitigare tale rischio si è reso necessario a inizio 2022 richiedere un waiver alle banche finanziatrici al fine di concordare con i finanziatori di non avvalersi del diritto contrattuale di richiedere il rimborso in presenza della presunta violazione, ripristinando le originarie scadenze di pagamento nel medio e lungo termine.
Sulla base dei colloqui in essere con le banche finanziatrici, alla data del Consiglio di Amministrazione del 14 marzo 2022, gli Amministratori sono confidenti di poter ottenere nel brevissimo termine il formalizzato waiver per il finanziamento SACE e per la linea RCF (effettivamente rilasciati in data 31 marzo 2022), che rappresenta anche un’evidenza della disponibilità del ceto bancario a proseguire con il supporto finanziario al Gruppo anche sulle restanti linee di credito a breve termine ed al finanziamento delle rate capitale e del prestito obbligazionario in scadenza nel 2022.
Si sottolinea inoltre che i parametri finanziari sui finanziamenti in essere soggetti a verifica al 31 dicembre 2021 risultano rispettati.
Infine, si evidenzia che il livello di indebitamento potrebbe inoltre subire modificazioni positive e negative causate dall’andamento del capitale circolante, fortemente influenzato dalla notevole volatilità dei prezzi delle commodity petrolifere ed energetiche derivanti dalla crisi Ucraina che potrebbero anche intaccare la redditività della gestione caratteristica.
ALTRI RISCHI
Rischio di variazioni dei prezzi
I risultati del Gruppo Saras sono influenzati dall’andamento dei prezzi petroliferi ed in particolare dagli effetti che tale andamento comporta sui margini della raffinazione (rappresentati dalla differenza tra i prezzi dei prodotti petroliferi generati dal processo di raffinazione ed il prezzo delle materie prime, principalmente petrolio grezzo). Inoltre, per lo svolgimento dell’attività produttiva, il Gruppo Saras è tenuto a mantenere adeguate scorte di petrolio grezzo e di prodotti finiti; il valore delle scorte è soggetto alle fluttuazioni dei prezzi di mercato. Il rischio di variazione dei prezzi e dei relativi flussi finanziari è strettamente connesso alla natura stessa del business ed è solo parzialmente mitigabile attraverso l’utilizzo di appropriate politiche di gestione del rischio. Al fine di fronteggiare i rischi derivanti da variazioni di prezzi, ed in particolare per mitigare le fluttuazioni puntuali dei prezzi sulle quantità acquistate e vendute rispetto alle medie mensili, il Gruppo stipula anche contratti derivati con natura di hedging su commodities. Sono soggetti a variazioni anche i prezzi di cessione dell'energia elettrica da parte delle controllate Sarlux e Sardeolica, nonché i prezzi dei TEE e delle quote di emissioni di CO2. La crisi Russia-Ucraina sta determinando una mancanza sul mercato di petrolio grezzo e quindi di una contrazione di liquidità del mercato stesso, con un impatto sulla volatilità dei prezzi dei prodotti petroliferi.
Rischio relativo all’approvvigionamento di petrolio grezzo
Una parte rilevante del petrolio grezzo raffinato dalla Società proviene da Paesi soggetti ad elevate incertezze di natura politica, sociale e macroeconomica; mutamenti legislativi, politici, economici e sommovimenti sociali potrebbero avere un impatto negativo sui rapporti commerciali tra Saras e gli stessi, con possibili effetti negativi sulla situazione patrimoniale, economica e finanziaria. In particolare la crisi Russia-Ucraina sta determinando un aumento della difficoltà di approvvigionamento di petrolio grezzo, difficoltà che si sommano alle limitazione di importazione di petrolio grezzo da paesi soggetti a restrizioni ed embarghi.
Rischi relativi all’interruzione della produzione
L’attività del Gruppo Saras dipende in modo significativo dalla propria raffineria ubicata in Sardegna, nonché dal contiguo impianto IGCC. Detta attività è soggetta a rischi relativi ad incidenti nonché ad interruzioni per fermate non programmate degli impianti. Saras ritiene che la complessità e modularità dei propri impianti consenta di limitare gli effetti negativi delle fermate non programmate e che i piani di sicurezza in atto (e continuamente migliorati) permettano di ridurre al minimo eventuali rischi di incidente; Saras fa inoltre ricorso in merito a tali rischi ad un programma significativo di copertura assicurativa. Tale programma, tuttavia, in certe circostanze potrebbe non essere sufficiente ad evitare al Gruppo di sostenere costi in caso di interruzioni produttive o incidenti.
Rischi ambientali
Le attività del Gruppo Saras sono disciplinate da numerose normative dell’Unione Europea, nazionali, regionali e locali in materia ambientale. Il Gruppo Saras ha quale assoluta priorità lo svolgimento della propria attività nel massimo rispetto di quanto richiesto dalla normativa ambientale. Il rischio di responsabilità ambientale è insito, tuttavia, nell’attività e non può esservi certezza che in futuro nuove normative non comportino il sostenimento di oneri ad oggi non previsti.
Rischio normativo e regolatorio
La tipicità del business svolto dal Gruppo è condizionata dal contesto normativo e regolatorio in continua evoluzione dei paesi in cui opera. A tal riguardo, Saras è impegnata in una continua attività di monitoraggio e dialogo costruttivo con le istituzioni nazionali e locali volto a ricercare momenti di contradditorio e valutare tempestivamente le modifiche normative intervenute, operando per minimizzare l’impatto economico derivante dalle stesse. In questo contesto fra le principali evoluzioni normative in corso, gli elementi più significativi riguardano:
• normative concernenti la riduzione delle emissioni nazionali di determinati inquinanti atmosferici e relativi impatti sui limiti previsti nell’attuale decreto AIA;
• il parere della Commissione Europea e i documenti attuativi dell’ARERA in merito al riconoscimento della controllata Sarlux della qualifica di “impresa energivora”;
• disposizioni normative relative ai titoli di efficienza energetica per il settore Power e agli incentivi per il settore Wind nonchè ai riflessi sul GSE; 26
• normative di riferimento relativamente al fatto che la controllata Sarlux Srl ha venduto l’energia elettrica prodotta al G.S.E., fino al mese di aprile 2021 alle condizioni previste da normative vigenti (legge 9/1991, legge10/1991, delibera Cip n. 6/92 e successive modifiche, legge 481/1995) che prevedono di remunerare l’elettricità prodotta da impianti alimentati da fonti rinnovabili e assimilate, sulla base di costi evitati e incentivi limitati nel tempo, legati all’effettiva produzione;
• normative e documenti attuativi emanati da Terna e ARERA in merito ai requisiti di “essenzialità” dell’impianto IGCC di Sarlux, come previsto dalla Delibera di ARERA n.111/06 , 598/20 e 152/2021 , e al regime di reintegro dei costi.
• Misure adottate per il contenimento dei costi dell’energia elettrica, come per es. “Sostegni TER” che impattano da un lato gli oneri di sistema e le componenti variabili energetiche per le imprese “energivore” (Sarlux) e dall’altro i prezzi di vendita dell’energia elettrica da fonti rinnovabili (Sardeolica).
Dipendenza da soggetti terzi
Il funzionamento dell’impianto IGCC, di proprietà della controllata Sarlux Srl, dipende oltre che dalle materie prime petrolifere fornite da Saras, anche dall’ossigeno fornito da Air Liquide Italia. Qualora dovessero venir meno queste forniture, Sarlux dovrebbe trovare fonti sostitutive che potrebbe non essere in grado di reperire o di reperire a condizioni economiche simili.
Rischio Climate Change
La transizione energetica cioè il passaggio da un mix energetico basato sui combustibili fossili a uno con emissioni nette pari a zero di carbonio rappresenta un rischio strategico per il core business delle società oil&gas. Le iniziative di decarbonizzazione messe in campo dai governi di molti paesi industrializzati, in particolare dell’area OCSE, la spinta della società civile e della comunità internazionale, l’evoluzione delle preferenze dei consumatori e il diffondersi di una crescente sensibilità al tema del cambiamento climatico e della salvaguardia dell’ecosistema sono tutti fattori che potrebbero determinare nel medio-lungo termine lo spiazzamento della domanda d’idrocarburi da parte di altri vettori energetici. La pandemia COVID-19 del 2020 e la grave crisi economica e sociale che ne è scaturita hanno contribuito ad accelerare tale processo, poiché i governi hanno varato misure di stimolo fiscale di entità rilevante con l’obiettivo di ricostruire le economie su basi maggiormente sostenibili e in chiave low carbon, allocando la gran parte delle risorse finanziarie ai settori energie rinnovabili, mobilità smart ed elettrificazione. Gli Stati possono perseguire l’obiettivo della decarbonizzazione attraverso normative volte a limitare il consumo degli idrocarburi, quali la tassazione delle emissioni di anidride carbonica (CO2), e queste regolamentazioni possono sopprimere la domanda petrolifera e incrementare i costi operativi delle compagnie oil&gas. Nel 2021, il costo per l’acquisto di certificati emissivi “emission allowances” nell’ambito del sistema europeo di tassazione della CO2 “ETS” – Emission Trading Scheme – sono più che raddoppiati rispetto al corrispondente periodo di un anno fa non solo per la ripresa dell’attività industriale ma anche e soprattutto per l’accordo sulla legge europea sul clima che sancisce l'impegno dell’UE a raggiungere la neutralità climatica entro il 2050 con un target emissivo intermedio più ambizioso rispetto al precedente (-55% di emissioni di gas a effetto serra entro il 2030 vs. la baseline 1990). Le tendenze descritte potrebbero comportare nel medio lungo termine il declino strutturale della domanda d’idrocarburi e l’aumento dei costi operativi e del costo del capitale per le società oil&gas con effetti negativi rilevanti sulle prospettive di crescita, i risultati operativi, il cash flow e i ritorni per gli azionisti. Saras sta attuando una strategia di lungo termine finalizzata a trasformare il modello di business in chiave sostenibile, in coerenza con il percorso di transizione energetica degli stati e dell’economia.
Per contro l’attuale crisi ucraina sta riportando l’attenzione sulla “Security of supply” alla quale il sistema oil della raffinazione fornisce un contributo positivo.
Saras ha messo a punto una road map basata su alcuni business case: (i) lo sviluppo della capacità di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili come eolico e fotovoltaico per raggiungere i 400 MW di potenza installata (ii) aumento della produzione di biofuel (iii) sviluppo della produzione di idrogeno verde da fonti rinnovabili (iv) realizzazione di un impianto di Carbon Capture & Storage di CO2 al fine di ridurre del l’emissione in atmosfera di CO2 del gruppo
Protezione Dati Personali
Il Gruppo Saras opera nel rispetto della normativa vigente sulla protezione dei dati riguardanti i propri clienti, dipendenti, fornitori e tutti i soggetti con i quali entra in contatto quotidianamente. In particolare, il 25 maggio 2018 è divenuto efficace il nuovo Regolamento Europeo n. 679/2016 (il cosiddetto “GDPR”) riguardante la protezione dei dati personali, il Gruppo Saras ha da tempo attivato un progetto volto ad implementare le nuove misure richieste dal GDPR e ha allineato le proprie procedure ed i processi alle novità introdotte da tale Regolamento.
Information Technology e Cyber Security
Complessi sistemi informativi sono a supporto delle diverse attività e processi di business. Aspetti di rischio riguardano l’adeguatezza di tali sistemi, la disponibilità e l’integrità/riservatezza dei dati e delle informazioni. In particolare, alcuni rilevanti sistemi possono essere esposti al rischio di Cyber Attack. Il Gruppo sta da tempo sviluppando progetti e applicando soluzioni che mirano a ridurre sensibilmente questo tipo di rischio, avvalendosi di consulenti specializzati sul tema e adottando lo standard internazionale IEC 62443.
Rischio Covid 19
L'intensificarsi della crisi economica e finanziaria determinata dall'emergenza Covid-19 ha determinato a partire dal mese di aprile 2020 un drastico e diffuso calo della domanda di prodotti petroliferi, con conseguente contrazione dei margini di raffinazione, unita alla volatilità dei prezzi delle commodities e in particolare del petrolio. Il prolungato effetto di scenario ha comportato, per il Gruppo Saras e per l’intero settore della raffinazione, ad una riduzione della redditività e a un aumento del fabbisogno di liquidità a breve termine difficilmente sostenibile se si dovesse protrarre nel medio termine. Permane inoltre una situazione di incertezza sull’evoluzione della pandemia, anche se la messa a regime delle attività di vaccinazione a livello nazionale, europeo e mondiale ha comportato un aumento del livello di fiducia dei consumatori e una ripresa dei consumi petroliferi. La ripresa dei consumi iniziata dal secondo semestre 2021, non si è ancora riflessa in un miglioramento dei margini di raffinazione ai livelli precedenti la pandemia, spostando il previsto recupero di redditività al 2022, per poi consolidarsi su livelli più significativi tra il 2023 e il 2024.
Fondi per rischi e oneri
Oltre a quanto sopra descritto relativamente all’attività di gestione e mitigazione dei rischi, il Gruppo Saras, in presenza di obbligazioni attuali, conseguenti ad eventi passati, che possano essere di tipo legale, contrattuale, normativo, ha effettuato negli anni congrui accantonamenti in appositi fondi rischi ed oneri presenti fra le passività di bilancio (vedasi Nota Integrativa).
Coinvolgimento in procedimenti legali
Saras è parte in procedimenti civili e amministrativi e in azioni legali collegate al normale svolgimento delle sue attività. Oltre al fondo rischi per contenziosi stanziato in bilancio, è possibile che in futuro Saras possa sostenere altre passività, anche significative a causa di: (i) incertezza rispetto all’esito finale dei procedimenti in corso per i quali al momento è stata valutata non probabile la soccombenza, o non attendibile la stima della relativa passività; (ii) il verificarsi di ulteriori sviluppi o l’emergere di nuove evidenze e informazioni che possano fornire elementi sufficienti per una stima attendibile dell’ammontare dell’obbligazione, (iii) inaccuratezza delle stime degli accantonamenti dovuta al complesso processo di determinazione che comporta giudizi soggettivi da parte del management. Violazioni del Codice Etico, di leggi e regolamenti, incluse le norme in materia di anti-corruzione, da parte di Saras, dei suoi partner commerciali, agenti o altri soggetti che agiscono in suo nome o per suo conto, possono esporre Saras e i suoi dipendenti al rischio di sanzioni penali e civili che potrebbero danneggiare la reputazione della Società e il valore per gli azionisti. Per maggiori dettagli sui procedimenti in corso si rimanda al paragrafo 7.1 della Nota Integrativa al Bilancio Consolidato.
Azioni proprie
Nel corso dell’esercizio 2021 Saras SpA non ha acquistato né venduto alcuna azione propria.
In conseguenza di quanto deliberato dall'Assemblea degli Azionisti del 12 maggio 2021 sul piano di Stock Grant 2018-2021, Saras SpA ha assegnato e consegnato tutte le azioni proprie in portafoglio, pari a 9.220.216: pertanto, il numero di azioni ordinarie in circolazione al 31 dicembre 2021 era pari a 951.000.000.
Piani di Stock Grant
L’Assemblea degli Azionisti di Saras ha approvato, il 12 Maggio 2021, il Piano di Stock Grant 2021 per il Top Management del Gruppo Saras, previo annullamento del “Piano di stock grant 2019-2021”.
Il Piano di Stock Grant 2021 ha avuto l’obiettivo di riconoscere ai beneficiari, già destinatari del piano stock grant 2019-2021, un premio legato ai risultati degli indicatori di natura industriale del precedente piano stock grant 2019-2021, conseguiti nel biennio 2019-2020.
In virtù degli esiti del Piano Stock Grant 2021, sono state attribuite al management del Gruppo Saras n. 9.220.216 Azioni ordinarie di Saras
Performance Cash Plan:
L’Assemblea degli Azionisti di Saras ha approvato, il 12 Maggio 2021, il piano di incentivazione di lungo termine per il Top Management del Gruppo Saras, denominato Performance Cash Plan 2021-2023, con l’obiettivo di dotare la Società di uno strumento retributivo che meglio rappresenti gli obiettivi della Società, la performance del management, che sia più allineato con l’attuale strategia e in grado di supportare l’ingaggio e la retention delle figure manageriali del Gruppo.
I beneficiari del Piano sono stati individuati fra:
Il Piano prevede la possibilità per i beneficiari di maturare, al termine di un periodo di performance triennale, un importo monetario in funzione del grado di raggiungimento dei seguenti obiettivi:
Rapporti con le parti correlate
Alla conclusione dell’esercizio 2021, l’incidenza delle operazioni o posizioni con parti correlate sulle voci della situazione patrimoniale - finanziaria e del conto economico complessivo del Gruppo Saras non è significativa. Per maggiori dettagli si rimanda alla nota integrativa del Bilancio Consolidato nel capitolo 7.3 “Rapporti con le parti correlate”.
Uso strumenti finanziari
Si rimanda alla nota integrativa del Bilancio Consolidato nel capitolo “Informazioni integrative”.
Ricerca e sviluppo
Nell’esercizio 2021 Saras non ha effettuato attività significative di “Ricerca e Sviluppo” e pertanto non vi sono costi significativi capitalizzati o imputati a conto economico. Si rimanda al paragrafo 5.2.2 “Attività immateriali” per ulteriori informazioni.
Informazioni settoriali e per area geografica
Informazioni relative alla suddivisione di acquisti e vendite per settori e aree geografiche sono presenti nel capitolo 4 “Informazioni per settore di attività e per area geografica” della nota integrativa del Bilancio Consolidato.
Operazioni atipiche ed inusuali
Nel corso del 2021 non sono state poste in essere operazioni atipiche ed inusuali.
Informazioni relative a partecipazioni detenute da componenti del Consiglio di Amministrazione, Collegio Sindacale e Dirigenti
Il dettaglio è illustrato in nota integrativa del Bilancio Separato di Saras S.p.A. al paragrafo 7.5 “Partecipazioni detenute dai componenti degli Organi di Amministrazione e di Controllo, dal Direttore Generale e dai Dirigenti con responsabilità strategiche.
Adesione al consolidato fiscale
Si rimanda a quanto esposto in Nota Integrativa al paragrafo 3.4 “Sintesi dei principi contabili e dei criteri di valutazione adottati” al punto X “Imposte”.
Raccordo tra Risultato Netto d’esercizio e Patrimonio Netto del Gruppo
Il raccordo tra il Risultato Netto d’esercizio ed il patrimonio netto di Gruppo con quelli della Capogruppo è esposto nell’apposita tabella.
Per le informazioni relative agli eventi successivi intervenuti dopo la data di chiusura dell’esercizio si rimanda all’apposita sezione della Nota Integrativa.
Company Information | ||
Name of reporting entity | ||
Principal Activities | ||
Address of registered office | ||
Country of incorporation | ||
Domicile of entity | ||
Principal place of business | ||
Legal form of entity | ||
Name of parent entity | ||
Name of ultimate parent group | ||
Description of nature of financial statements | ||
Date of end of reporting period | ||
Period covered by financial statements | ||
Description of presentation currency | ||
Level of rounding used in financial statements | ||
Explanations |
SITUAZIONE PATRIMONIALE - FINANZIARIA CONSOLIDATA AL 31 Dicembre 2021 | |||
Migliaia di Euro | 31/12/2021 | 31/12/2020 | |
ATTIVITÀ | |||
Attività correnti | |||
Disponibilità liquide ed equivalenti | |||
Attività finanziarie correnti | |||
Crediti commerciali | |||
di cui con parti correlate: | |||
Rimanenze | |||
Attività per imposte correnti | |||
Altre attività | |||
Attività non correnti | |||
Immobilizzazioni materiali | |||
Immobilizzazioni immateriali | |||
Immobilizzazioni materiali in locazione | |||
Altre partecipazioni | |||
Attività per imposte anticipate | |||
Altre attività finanziarie | |||
Totale Attività | |||
PASSIVITÀ E PATRIMONIO NETTO | |||
Passività correnti | |||
Passività finanziarie a breve termine | |||
Debiti commerciali e altri debiti | |||
Passività per imposte correnti | |||
Altre passività | |||
Passività non correnti | |||
Passività finanziarie a lungo termine | |||
Fondi per rischi e oneri | |||
Fondi per benefici ai dipendenti | |||
Passività per imposte differite | |||
Altre passività | |||
Totale Passività | |||
PATRIMONIO NETTO | |||
Capitale sociale | |||
Riserva legale | |||
Altre riserve | |||
Risultato netto | ( | ||
Totale patrimonio netto di competenza della controllante | |||
Interessenze di pertinenza di terzi | |||
Totale patrimonio netto | |||
Totale Passività e patrimonio netto | |||
(1) Si rimanda alla nota integrativa sezione 5 "Note alla situazione patrimoniale-finanziaria" | |||
(2) Si rimanda alla nota integrativa sezione 3.2 "Sintesi dei Principi contabili e dei criteri di valutazione adottati" | |||
CONTO ECONOMICO CONSOLIDATO PER I PERIODI 1 Gennaio - 31 Dicembre 2021 | |||
Migliaia di Euro | 1 GENNAIO 31 DICEMBRE 2021 | 1 GENNAIO 31 DICEMBRE 2020 | |
Ricavi della gestione caratteristica | |||
Altri ricavi operativi | |||
di cui con parte correlate: | |||
Totale ricavi | |||
Acquisti per materie prime, sussid. e di consumo | ( | ( | |
Prestazione di servizi e costi diversi | ( | ( | |
di cui con parte correlate: | ( | ( | |
Costo del lavoro | ( | ( | |
Ammortamenti e svalutazioni | ( | ( | |
Totale costi | ( | ( | |
Risultato operativo | ( | ||
Proventi finanziari | |||
Oneri finanziari | ( | ( | |
Risultato prima delle imposte | ( | ||
Imposte sul reddito | ( | ||
Risultato netto | ( | ||
Risultato netto attribuibile a : | |||
Soci della controllante | ( | ||
Interessenze di pertinenza di terzi | |||
Risultato netto per azione - base (centesimi di Euro) | - | ||
Risultato netto per azione - diluito (centesimi di Euro) | - | ||
CONTO ECONOMICO COMPLESSIVO PER I PERIODI 1 Gennaio - 31 Dicembre 2021 | |||
Migliaia di Euro | 1 GENNAIO 31 DICEMBRE 2021 | 1 GENNAIO 31 DICEMBRE 2020 | |
Risultato netto (A) | ( | ||
Componenti dell'utile complessivo che potranno essere successivamente riclassificati nell'utile (perdita) dell'esercizio | |||
Effetto traduzione bilanci in valuta estera | ( | ( | |
Componenti dell'utile complessivo che non saranno successivamente riclassificate nell'utile (perdita) dell'esercizio | |||
Effetto attuariale IAS 19 su T.F.R. | ( | ||
Altri utili / (perdite), al netto dell'effetto fiscale (B) | ( | ( | |
Risultato netto complessivo consolidato (A + B) | ( | ||
Risultato netto complessivo consolidato attribuibile a: | |||
Soci della controllante | ( | ||
Interessenze di pertinenza di terzi | |||
(1) Si rimanda alla nota integrativa sezione 5 "Note alla situazione patrimoniale-finanziaria" | |||
MOVIMENTAZIONE DEL PATRIMONIO NETTO CONSOLIDATO AL31 Dicembre 2021 (migliaia di €) | ||||||||
Migliaia di euro | Capitale sociale | Riserva legale | Altre riserve | Utili (perdite) netto esercizio | Totale patrimonio netto di competenza della controllante | Interessenze di pertinenza di terzi | Totale patrimonio netto | |
Saldo al 31/12/2019 | ||||||||
Destinazione risultato esercizio precedente | ( | |||||||
Effetto traduzione bilanci in valuta | ( | ( | ( | |||||
Effetto Attuariale IAS 19 | ( | ( | ( | |||||
Riserva per piano azionario | ||||||||
Risultato esercizio | ( | ( | ( | |||||
Risultato netto complessivo | ( | ( | ( | ( | ||||
Saldo al 31/12/2020 | ( | |||||||
Migliaia di euro | Capitale sociale | Riserva legale | Altre riserve | Utili (perdite) netto esercizio | Patrimonio netto di gruppo | Patrimonio netto di terzi | Totale | |
Saldo al 31/12/2020 | ( | |||||||
Destinazione risultato esercizio precedente | ( | |||||||
Effetto traduzione bilanci in valuta | ( | ( | ( | |||||
Effetto Attuariale IAS 19 | ||||||||
Risultato esercizio | ||||||||
Risultato netto complessivo | ( | |||||||
Saldo al 31/12/2021 | ||||||||
RENDICONTO FINANZIARIO CONSOLIDATO AL 31 Dicembre 2021 (migliaia di €) | |||
Migliaia di euro | 1 GENNAIO 31 DICEMBRE 2021 | 1 GENNAIO 31 DICEMBRE 2020 | |
A - Disponibilità liquide iniziali | |||
B - Flusso monetario da (per) attività dell’esercizio | |||
Risultato netto | ( | ||
Differenze cambio non realizzate su c/c bancari | ( | ( | |
Ammortamenti e svalutazioni di immobilizzazioni | |||
Variazione netta fondi per rischi | ( | ||
Variazione netta dei fondi per benefici ai dipendenti | ( | ( | |
Variazione netta passività per imposte differite e attività per imposte anticipate | ( | ||
Interessi netti | ( | ||
Imposte sul reddito accantonate | ( | ||
Variazione FV derivati, certificati verdi | |||
Altre componenti non monetarie | ( | ||
Utile (perdita) dell’attività di esercizio prima delle variazioni del capitale circolante | ( | ||
(Incremento) / Decremento dei crediti commerciali | ( | ||
di cui con parti correlate: | ( | ||
(Incremento) / Decremento delle rimanenze | ( | ||
Incremento / (Decremento) dei debiti commerciali e altri debiti | ( | ||
Variazione altre attività correnti | |||
Variazione altre passività correnti | ( | ||
Interessi incassati | |||
Interessi pagati | ( | ||
Variazione altre passività non correnti | ( | ( | |
Totale (B) | ( | ||
C - Flusso monetario da (per) attività di investimento | |||
(Investimenti) in immobilizzazioni materiali ed immateriali | ( | ( | |
(Investimenti) in Diritto di utilizzo di attività in leasing | ( | ( | |
(Incremento) / Decremento altre attività finanziarie | ( | ||
Incrementi per cessione di attività non correnti destinate alla dismissione | |||
Totale (C) | ( | ( | |
D - Flusso monetario da (per) attività di finanziamento | |||
Incremento / (Decremento) debiti finanziari a m/l termine | ( | ||
Incremento / (Decremento) debiti finanziari a breve termine | |||
Totale (D) | ( | ||
E - Flusso monetario del periodo (B+C+D) | ( | ||
Differenze cambio non realizzate su c/c bancari | |||
F - Disponibilità liquide finali | |||
(1) Si rimanda alla nota integrativa sezione 5 "Note alla situazione patrimoniale-finanziaria" | |||
(2) Si rimanda alla nota integrativa sezione 3.2 "Sintesi dei Principi contabili e dei criteri di valutazione adottati" | |||
Saras SpA (di seguito anche la “Capogruppo”) è una società per azioni quotata alla Borsa di Milano avente sede legale in Sarroch (CA) (Italia), S.S. 195 “Sulcitana” Km. 19. La Società è controllata congiuntamente da Massimo Moratti SAPA (20,01%), Angel Capital Management Spa (10,005%) e Stella Holding Spa (10,005%) rappresentanti in aggregato il 40,02% del Capitale Sociale di Saras SpA (senza considerare le azioni proprie in portafoglio), in virtù del patto parasociale dalle stesse sottoscritto in data 24 giugno 2019. La durata della Società è prevista statutariamente sino al 31 dicembre 2056.
Saras SpA. opera nel mercato petrolifero a livello italiano ed internazionale attraverso l’acquisto di grezzo e la vendita dei prodotti finiti. Le attività del Gruppo Saras comprendono la raffinazione di grezzo e la produzione e vendita di energia elettrica prodotta sia dall’impianto di gasificazione integrata a ciclo combinato della controllata Sarlux Srl che dai parchi eolici delle controllate Sardeolica Srl, Energia Alternativa Srl, Energia Verde Srl.
Il presente bilancio consolidato, relativo all’esercizio chiuso al 31 dicembre 2021, è presentato in Euro, essendo l’Euro la moneta corrente nell’economia in cui il Gruppo opera ed è costituito dalla Situazione Patrimoniale-Finanziaria, dal Conto Economico, dal Conto Economico Complessivo, dal Rendiconto Finanziario, dal Prospetto delle variazioni del Patrimonio Netto e dalla Nota Integrativa. Tutti i valori riportati nelle note al bilancio consolidato sono espressi in migliaia di Euro, salvo ove diversamente indicato.
Come descritto in maggior dettaglio nella Relazione sulla Gestione, per il settore della Raffinazione il mercato è stato ancora debole nella prima metà dell’anno, e una ripresa si è registrata solo a partire dal periodo estivo, con margini e lavorazioni in netto recupero. Nel 2021, l’accelerazione dei consumi per la ripresa post-pandemica ha portato ad un’impennata dei costi delle materie prime e delle commodities energetiche senza precedenti, creando tensioni nei principali mercati di approvvigionamento e portando i prezzi delle commodities energetiche a livelli record.
Nel corso dell’esercizio il Gruppo ha proseguito nell’applicazione del piano di efficientamento dei costi e di riduzione degli investimenti avviato nel 2020 con lo scopo di ridurre al minimo gli impatti della crisi pandemica da Covid-19. In particolare, sul fronte dei costi operativi, nel corso del 2021 il Gruppo ha internalizzato, attraverso la propria controllata Sartec, le attività di ingegneria e ha proseguito il piano di contenimento del costo del lavoro, attraverso il ricorso alla cassa integrazione, adottata in misura parziale per tutti i dipendenti del gruppo, e prolungata nella seconda metà dell’anno in forma ridotta, e all’attuazione di un piano di risoluzione volontaria incentivata del rapporto di lavoro.
Nel secondo semestre, tuttavia, l’accelerazione dei consumi per la ripresa post-pandemica ha portato ad un’impennata dei costi delle materie prime e delle commodities energetiche senza precedenti, portando i prezzi del gas, dell’energia elettrica e della CO2 a livelli record e controbilanciando parte dei benefici derivati dal miglioramento dei margini.
Inoltre,nel 2021 la delibera 598/2020/R/eel del 29 dicembre 2020 ha riconosciuto la centrale elettrica a ciclo combinato di Sarlux Srl IGCC tra gli impianti essenziali alla sicurezza del sistema elettrico italiano. In data 13 aprile la Deliberazione n. 152/2021/R/EEL, ARERA ha definito la modifica dei parametri tecnico-economici da considerare per il suo esercizio.
Contemporaneamente, il Gruppo ha proseguito l’attuazione del piano di espansione del segmento Renewables secondo quanto enunciato nel Piano attraverso l’acquisizione nel secondo semestre delle società Energia Verde Srl ed Energia Alternativa, con una capacità installata eolica addizionale dia 45MW di, la cui operatività, al netto di alcune attività di manutenzione, è iniziata immediatamente.
In base alle attuali condizioni di mercato ed alle informazioni disponibili risulta oltremodo difficile poter articolare e valutare gli impatti di natura economica e finanziaria derivante dall’evolversi della crisi. Pertanto le elaborazioni economiche finanziarie di medio e lungo termine utilizzate nelle proiezioni aziendali volgono all’individuazione di una migliore previsione che non consideri la volatilità attuale derivante dall’improvvisa e inattesa crisi, in quanto non considerabile una normale condizione di mercato.
La Società in tale contesto ha intrapreso scelte operative coerenti volte alla massimizzazione dei fattori produttivi nella sua diretta gestione, confermando il mantenimento di tutti gli impianti in marcia per venire incontro con una risposta concreta alla crisi energetica nazionale.
La crisi geopolitica in Russia e Ucraina ha mutato drammaticamente lo scenario di riferimento, in particolare in Europa, determinando una volatilità senza precedenti dei prezzi delle commodities petrolifere ed energetiche di cui è attualmente difficile prevedere le evoluzioni nel breve periodo. Tuttavia, si è assunto che, essendo la crisi di natura esogena e non finanziaria, con intensità e tempi per il suo riassorbimento ancora incerti, la capacità di reddito a lungo termine della Società sia resiliente alla crisi stessa.
Infine, in merito all’andamento atteso della Posizione Finanziaria Netta del Gruppo, nel 2022, i recenti accadimenti di natura geopolitica non consentono di prevedere le evoluzioni dello scenario né tantomeno di quantificare con attendibilità gli impatti di breve termine, pur venendo a determinare da una parte un impatto positivo ad oggi non quantificabile sui margini e sul capitale circolante per effetto dell’apprezzamento dei grezzi e dei prodotti petroliferi, e dall’altra un impatto negativo derivato dai maggiori costi energetici.
Continuità aziendale
Come descritto al paragrafo Rischio di Liquidità, Il Gruppo finanzia le proprie attività sia tramite i flussi di cassa generati dalla gestione operativa, sia tramite il ricorso a fonti di finanziamento esterne. È dunque esposto al rischio di liquidità, costituito dalla capacità di reperire adeguate linee di credito nonché di far fronte ai relativi adempimenti contrattuali, tra i quali anche il rispetto dei covenants.
A partire dal 2020, il diffondersi del Covid-19 ha significativamente impattato negativamente sul mercato petrolifero. La generazione operativa di cassa è pertanto deteriorata, intaccando il livello di indebitamento finanziario del Gruppo. Al fine di mitigare il rischio di liquidità sono state ottenute nuove linee di credito a medio lungo termine, quale il finanziamento da 350 milioni di euro erogato a dicembre del 2020 con scadenza settembre 2024, assistito da garanzia dello Stato per il 70% del valore. L’indebitamento finanziario del Gruppo di fatto è rimasto sostanzialmente stabile sul livello dell’esercizio precedente.
Il prossimo esercizio sarà però caratterizzato dalla scadenza del prestito obbligazionario di 200 milioni di euro sottoscritto nel 2017, oltre che al ripagamento delle rate di altri finanziamenti in essere per circa 120 milioni di euro.
Saras ha già attivato interlocuzioni con un gruppo di istituti di credito per poter ottenere un nuovo finanziamento garantito al 70% dallo Stato in conformità al Decreto Legge 8 aprile 2020, n.23 – “Decreto Liquidità” – il cui termine è stato esteso sino al 30.6.2022. Il nuovo finanziamento è finalizzato principalmente al rimborso del prestito obbligazionario in scadenza nel mese di dicembre 2022 e del finanziamento a medio termine di 50 milioni in scadenza nel mese di agosto del 2023. In accordo con le condizioni generali del provvedimento Garanzia Italia il nuovo finanziamento sarà di importo pari al 125% del debito oggetto di rifinanziamento. La finalizzazione di questo finanziamento è tuttora in attesa di emissione di apposito decreto da parte del Ministero dell’Economia e delle Finanze per autorizzazione dell’emissione della garanzia da parte di SACE.
In data 24 dicembre 2021 Saras ha ricevuto notifica del termine delle indagini relative agli acquisti di grezzo di origine Kurdistan (come meglio descritto nell'apposita sezione della relazione sulla gestione) e il possibile coinvolgimento della società come responsabile ai sensi del D. Lgs 231/2001.. costituisce un evento che determina contrattualmente la decadenza di Saras dal beneficio del termine su tutte le linee di credito attualmente utilizzate o concesse e rappresenta una criticità per la concessione di nuove linee nel processo autorizzativo.
La scadenza, nei prossimi dodici mesi, del prestito obbligazionario di 200 milioni di euro e di rate di altri finanziamenti per circa 120 milioni di euro, unitamente al diritto dei finanziatori a richiedere il rientro dell’ulteriore indebitamento in essere ed alle possibili criticità per la concessione di nuove linee nel processo autorizzativo in relazione all’ipotizzata violazione delle prescrizioni del D. Lgs 231/2001 descritte al par. 7.1 costituiscono elementi di incertezza nel reperimento delle risorse finanziarie necessarie a coprire i fabbisogni finanziari dei prossimi 12 mesi.
L’equilibrio finanziario potrebbe inoltre risentire dell’andamento del capitale circolante, fortemente influenzato dalla notevole volatilità dei prezzi delle commodity petrolifere ed energetiche derivanti dalla crisi Ucraina che potrebbero anche intaccare la redditività della gestione caratteristica.
A fronte di tale incertezza, nonostante allo stato attuale il Gruppo non abbia ricevuto dalle banche finanziatrici segnalazioni di non conformità ai contratti di finanziamento in essere relativamente alla descritta vicenda giudiziaria, a inizio 2022 sono stati richiesti waiver alle banche finanziatrici al fine di concordare con i finanziatori di non richiedere il pagamento come conseguenza dell’ipotizzata violazione e sono stati intrapresi colloqui, anche con primari studi legali incaricati dalle banche, al fine di condividere la posizione della Saras che ritiene che gli elementi di indagine acquisiti dalla Procura di Cagliari lascino ampi spazi per confutare – in primis – la tesi che la commercializzazione di greggio da parte del KRG non fosse legittima e, in ogni caso, per escluderne la consapevolezza in capo al management di Saras.
I waiver sulle linee di credito esistenti (effettivamente poi rilasciati in data 31 marzo 2022) consentiranno a Saras non solo di ripristinare le scadenze a medio e lungo termine dei finanziamenti e delle linee di credito in essere ma anche di veder riconosciuto il proprio merito creditizio al fine di accedere a quelle ulteriori linee necessarie alla copertura dei debito in scadenza nel 2022 ed in corso di approvazione rappresentando anche un’evidenza della disponibilità del ceto bancario a proseguire con il supporto finanziario al Gruppo anche sulle restanti linee di credito a breve termine ed al finanziamento delle rate capitale e del prestito obbligazionario in scadenza nel 2022.
Il bilancio consolidato del Gruppo al 31 dicembre 2021 è stato redatto secondo gli International Financial Reporting Standards (nel seguito ”IFRS” o “principi contabili internazionali”) emanati dall’International Accounting Standards Board (IASB) e adottati dalla Commissione Europea secondo la procedura di cui all’art. 6 del Regolamento (CE) n. 1606/2002 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 19 luglio 2002 e secondo i provvedimenti emanati in attuazione dell’Art. 9 del Decreto Legislativo del 28 febbraio 2005, n.38.
Per IFRS si intendono tutti gli “International Financial Reporting Standards”, tutti gli “International Accounting Standards” (“IAS”), tutte le interpretazioni dell’”International Financial Reporting Interpretations Committee” (“IFRIC”), precedentemente denominate “Standing Interpretations Committee” (“SIC”), omologati dalla Commissione Europea alla data di approvazione dei progetti di bilancio consolidato e separato da parte del Consiglio di Amministrazione della società Capogruppo e contenuti nei relativi Regolamenti U.E. pubblicati a tale data.
Si precisa che gli schemi di bilancio sono stati redatti secondo i seguenti criteri, in linea con lo IAS 1, ritenuti adatti a fornire una completa informativa patrimoniale, economica e finanziaria del Gruppo:
I principi contabili esposti di seguito sono stati applicati in modo coerente a tutti i periodi presentati.
Il presente Bilancio è stato redatto nel presupposto della continuità aziendale, in quanto gli Amministratori hanno verificato l’insussistenza di indicatori di carattere finanziario, gestionale o di altro genere che potessero segnalare criticità circa la capacità del Gruppo di far fronte alle proprie obbligazioni nel prevedibile futuro. I rischi e le incertezze relative al business, nonchè la variabilità dei fattori esterni e di mercato cui le performance economiche e finanziarie del Gruppo sono esposte, sono descritti nelle sezioni dedicate della Relazione sulla Gestione. La descrizione di come il Gruppo gestisce i rischi connessi a tali fattori esterni nonché i rischi finanziari, tra i quali quello di liquidità e di capitale è contenuta nel paragrafo Informazioni integrative sugli strumenti finanziari e le politiche di gestione dei rischi della presente Nota Integrativa.
I principi contabili adottati dal Gruppo Saras per la redazione del bilancio consolidato al 31 dicembre 2021 sono coerenti con quelli applicati nel bilancio consolidato al 31 dicembre 2020, ad eccezione dei nuovi principi contabili, interpretazioni ed emendamenti di seguito illustrati che, alla data di redazione del presente bilancio consolidato, erano già stati emanati ed entrati in vigore nel corso del presente esercizio. Il Gruppo non ha adottato anticipatamente alcun nuovo principio, interpretazione o modifica emesso ma non ancora in vigore.
Principi emanati e in vigore
Di seguito viene riportato un elenco dei nuovi principi contabili, modifiche ed interpretazioni applicabili al Gruppo, a far data dal 1° gennaio 2021, ed improduttivi di impatti sul Bilancio Consolidato del Gruppo:
Amendment to IFRS 9, IAS 39, IFRS 7, IFRS 4 and IFRS 16 – Phase 2 – emesso il 27 agosto 2020 ed omologato in data 13 gennaio 2021. Gli emendamenti della fase 2 affrontano le questioni che potrebbero influire sull’informativa finanziaria in sede di modifica del tasso di interesse, inclusi gli effetti delle modifiche ai flussi di cassa contrattuali o alle relazioni di copertura derivanti dalla sostituzione di un interest rate benchmark con un tasso di riferimento alternativo (replacement issues).
Tali modifiche sono efficaci a decorrere dal 1° gennaio 2021.
Nuovi principi contabili, interpretazioni e modifiche efficaci per periodi successivi al 31 dicembre 2021 e non adottati dal Gruppo in via anticipata
Di seguito viene riportato un elenco dei nuovi principi contabili, modifiche ed interpretazioni che saranno applicati dal Gruppo negli esercizi successivi all’esercizio chiuso al 31 dicembre 2021 di cui il Gruppo ne valuterà eventuali impatti attesi in sede di prima adozione:
IFRS 17 Insurance Contracts
Nel maggio 2017, lo IASB ha emesso l’IFRS 17 Insurance Contracts (IFRS 17), un nuovo principio completo relativo ai contratti di assicurazione che copre la rilevazione e misurazione, presentazione ed informativa. Quando entrerà in vigore l’IFRS 17 sostituirà l’IFRS 4 Contratti Assicurativi, emesso nel 2005. L’IFRS 17 si applica a tutti i tipi di contratti assicurativi (ad esempio: vita, non vita, assicurazione diretta, ri-assicurazione) indipendentemente dal tipo di entità che li emettono, come anche ad alcune garanzie e strumenti finanziari con caratteristiche di partecipazione discrezionale.
Allo scopo, limitate eccezioni saranno applicate. L’obiettivo generale dell’IFRS 17 è quello di presentare un modello contabile per i contratti di assicurazione che sia più utile e coerente per gli assicuratori. In contrasto con le previsioni dell’IFRS 4 che sono largamente basate sul mantenimento delle politiche contabili precedenti, l’IFRS 17 fornisce un modello completo per i contratti assicurativi che copre tutti gli aspetti contabili rilevanti. Il cuore dell’IFRS 17 è il modello generale, integrato da:
• Uno specifico adattamento per i contratti con caratteristiche di partecipazione diretta (il variable fee approach)
• Un approccio semplificato (l’approccio dell’allocazione del premio) principalmente per i contratti di breve durata.
L’IFRS 17 sarà in vigore per gli esercizi che inizieranno al 1° gennaio 2023 o successivamente, e richiederà la presentazione dei saldi comparativi. È permessa l’applicazione anticipata, nel qual caso l’entità deve aver adottato anche l’IFRS 9 e l’IFRS 15 alla data di prima applicazione dell’IFRS 17 o precedentemente.
Il principio non ha impatti significativi sul bilancio consolidato del Gruppo.
Lo IAS 8.30 richiede di dare informativa per quei principi che sono stati emessi, ma che non sono ancora in vigore; essa è richiesta ai fini di fornire informazioni note o ragionevolmente stimabili per permettere all’utilizzatore di valutare il possibile impatto dell’applicazione di tali questi principi sul bilancio di un’entità. Sono di seguito illustrati i principi e le interpretazioni che, alla data di redazione del bilancio consolidato del Gruppo, erano già stati emanati ma non erano ancora in vigore. Il Gruppo intende adottare questi principi e interpretazioni, se applicabili, quando entreranno in vigore.
Amendments to IAS 8 Accounting Policies, Changes in Accounting Estimates and Errors: Definition of Accounting Estimates
Le modifiche introducono una definizione di stime contabili, in sostituzione al concetto di cambiamento delle stime contabili. Secondo la nuova definizione le stime contabili sono importi monetari soggetti ad incertezza di misurazione. Le entità sviluppano stime contabili se i principi contabili richiedono che le voci di bilancio siano misurate in modo tale da comportare incertezza di misurazione. Il Board chiarisce che un cambiamento nella stima contabile che risulta da nuove informazioni o nuovi sviluppi non è la correzione di un errore. Inoltre, gli effetti di un cambiamento in input o in una tecnica di misurazione utilizzata per sviluppare una stima contabile sono cambiamenti nelle stime se non risultano dalla correzione di errori di esercizi precedenti. Un cambiamento in una stima contabile può influenzare solo l’utile o la perdita del periodo corrente, oppure sia del periodo corrente che di esercizi futuri, e l’effetto della variazione relativa all’esercizio corrente è rilevato come provento/onere nell’esercizio corrente, mentre l’effetto sui periodi futuri è rilevato come provento/onere in tali periodi futuri. Tali modifiche saranno applicabili, previa omologazione, dal 1° gennaio 2023.
Amendments to IAS 1: Classification of Liabilities as Current or Non-current
A gennaio 2020, lo IASB ha pubblicato delle modifiche ai paragrafi da 69 a 76 dello IAS 1 per specificare i requisiti per classificare le passività come correnti o non correnti. Le modifiche chiariscono:
• Cosa si intende per diritto di postergazione della scadenza
• Che il diritto di postergazione deve esistere alla chiusura dell’esercizio
• La classificazione non è impattata dalla probabilità con cui l’entità eserciterà il proprio diritto di postergazione
• Solamente se un derivato implicito in una passività convertibile è esso stesso uno strumento di capitale la scadenza della passività non ha impatto sulla sua classificazione
Le modifiche saranno efficaci per gli esercizi che inizieranno al 1° gennaio 2023 o successivamente, e dovranno essere applicate retrospettivamente. Il Gruppo sta al momento valutando l’impatto che le modifiche avranno sulla situazione corrente e nel caso si renda necessaria la rinegoziazione dei contratti di finanziamento esistenti nonché seguendo le discussioni dell’IFRS IC e dello IASB a riguardo.
Amendments to IAS 1 Presentation of Financial Statements and IFRS Practice Statement 2: Disclosure of Accounting Policies Tali modifiche intendono aiutare il redattore del bilancio nel decidere quali accounting policies, presentare nel proprio bilancio. In particolare, all’entità viene richiesta di rendere l’informativa di accounting policy materiali, anziché delle significant accounting policies e vengono introdotti diversi paragrafi che chiariscono il processo di definizione delle policy materiali, che potrebbero essere tali per loro stessa natura, anche se i relativi ammontari possono essere immateriali. Una accounting policy è materiale se i fruitori di bilancio ne hanno necessità per comprendere altre informazioni incluse nel bilancio. Inoltre, l’IFRS Practice Statement 2 è stato modificato aggiungendo linee guida ed esempi per dimostrare e spiegare l’applicazione del “four-step materiality process” alle informazioni sui principi contabili al fine di supportare le modifiche allo IAS 1. Tali modifiche saranno applicabili, previa omologazione, dal 1° gennaio 2023.
Reference to the Conceptual Framework – Amendments to IFRS 3
A maggio 2020, lo IASB ha pubblicato le modifiche all’ IFRS 3 Business Combinations - Reference to the Conceptual Framework. Le modifiche hanno l’obiettivo di sostituire i riferimenti al Framework for the Preparation and Presentation of Financial Statements, pubblicato nel 1989, con le referenze al Conceptual Framework for Financial Reporting pubblicato a Marzo 2018 senza un cambio significativo dei requisiti del principio.
Il Board ha anche aggiunto una eccezione ai principi di valutazione dell’IFRS 3 per evitare il rischio di potenziali perdite od utili “del giorno dopo” derivanti da passività e passività potenziali che ricadrebbero nello scopo dello IAS 37 o IFRIC 21 Levies, se contratte separatamente.
Allo stesso tempo, il Board ha deciso di chiarire che la guidance esistente nell’IFRS 3 per le attività potenziali non verrà impattata dall’aggiornamento dei riferimenti al Framework for the Preparation and Presentation of Financial Statements.
Le modifiche saranno efficaci per gli esercizi che inizieranno al 1° gennaio 2022 e si applicano prospettivamente.
Amendments to IAS 12 Income Taxes: Deferred Tax related to Assets and Liabilities arising from a Single Transaction
Emesso il 7 maggio 2021, in attesa di omoloogazione. Lo IAS 12 richiede l’iscrizione di imposte differite ogni qual volta si verifichino differenze temporanee, ossia le imposte dovute o recuperabili in futuro. In particolare, è stato stabilito che le società, in circostanze specifiche, possano essere esentate dal rilevare l'imposta differita quando rilevano attività o passività per la prima volta. Tale disposizione in precedenza ha fatto sorgere una certa incertezza sul fatto che l'esenzione si applicasse a transazioni come leasing e obblighi di smantellamento, operazioni per le quali le società riconoscono sia un'attività che una passività. Con l’emendamento allo IAS 12, l’IFRS chiarisce che l'esenzione non si applica e che le società sono tenute a rilevare l'imposta differita su tali operazioni. L'obiettivo delle modifiche è ridurre la diversità nella rendicontazione delle imposte differite sui contratti di locazione e degli obblighi di smantellamento. Le modifiche sono efficaci per gli esercizi che iniziano al 1° gennaio 2023 ed è prevista l’early adoption.
Property, Plant and Equipment: Proceeds before Intended Use – Amendments to IAS 16
A maggio 2020, lo IASB ha pubblicato Property, Plant and Equipment — Proceeds before Intended Use,che proibisce alle entitià di dedurre dal costo di un elemento di immobili, impianti e macchinari, ogni ricavo dalla vendita di prodotti venduti nel periodo in cui tale attività viene portata presso il luogo o le condizioni necessarie perché la stessa sia in grado di operare nel modo per cui è stata progettata dal management. Invece, un’entità contabilizza i ricavi derivanti dalla vendita di tali prodotti,ed i costi per produrre tali prodotti, nel conto economico.
La modifica sarà efficace per gli esercizi che inizieranno al 1° gennaio 2022 o successivi e deve essere applicata retrospetticamente agli elementi di Immobili, impianti e macchinari resi disponibili per l’uso alla data di inizio o successivamente del periodo precedente rispetto al periodo in cui l’entità applica per la prima volta tale modifica.
Non ci si aspettano impatti materiali per il Gruppo con riferimento a tali modifiche.
Si rappresenta, inoltre, che in data 31 marzo 2021 è stata emesso un Amendment to IFRS 16 – Leases: Covid-19-Related Rent Concessions beyond 30 June 2021- emesso il 31 marzo 2021, che avrebbe dovuto avere efficacia dal 1° aprile 2021, e tuttora in attesa di omologazione. Con tale emendamento lo IASB ha modificato ulteriormente l’IFRS 16 per prorogare il periodo di tempo limite di uno dei criteri che il locatore deve rispettare per poter applicare l’espediente pratico alle concessioni ricevute (esenzione ai locatari dall’obbligo di determinare se una concessione in ambito lease sia una modifica del leasing), ovvero che qualsiasi riduzione dei canoni di locazione poteva incidere solo sui pagamenti originariamente dovuti entro il 30 giugno 2021.
Onerous Contracts – Costs of Fulfilling a Contract – Amendments to IAS 37
A maggio 2020, lo IASB ha pubblicato modifiche allo IAS 37 per specificare quali costi devono essere considerati da un’entità nel valutare se un contratto è oneroso od in perdita.
La modifica prevede l’applicazione di un approccio denominato “directly related cost approach”. I costi che sono riferiti direttamente ad un contratto per la fornitura di beni o servizi includono sia i costi incrementali che i costi direttamente attribuiti alle attività contrattuali. Le spese generali ed amministrative non sono direttamente correlate ad un contratto e sono escluse a meno che le stesse non siano esplicitamente ribaltabili alla controparte sulla base del contratto.
Le modifiche saranno efficaci per gli esercizi che inizieranno al 1° gennaio 2022 o successivi. Il Gruppo valuterà gli impatti di teli modifiche nell’eventualità di contratti per cui non avrà ancora soddisfatto tutte le proprie obbligazioni all’inizio dell’esercizio di prima applicazione.
Annual Improvements 2018-2020
Nell’ambito del ciclo dei miglioramenti lo IASB ha pubblicato una modifica all’IFRS 1 First Time Adoption, che permette ad una controllata che sceglie di applicare il par. D16(a) dell’IFRS 1 di contabilizzare le differenze di traduzione cumulate sulla base degli importi contabilizzati dalla controllante, considerando la data di transizione agli IFRS da parte della controllante. Tale modifica si applica anche alle società collegate o joint venture. Lo IASB ha poi proposto una modifica all’IFRS 9, chiarendo le fee che un’entità include nel determinare se le condizioni di una nuova o modificata passività finanziaria siano sostanzialmente differenti rispetto alle condizioni della passività finanziaria originaria. Queste fees includono solo quelle pagate o percepite tra il debitore ed il finanziatore, incluse le fees pagate o percepite dal debitore o dal finanziatore per conto di altri. Un’entità applica tale modifica alle passività finanziarie che sono modificate o scambiate successivamente alla data del primo esercizio in cui l’entità applica per la prima volta la modifica. Le suddette modifiche saranno efficaci per gli esercizi che inizieranno al 1° gennaio 2022 ed è permessa l’adozione anticipata.
IFRS 1 First-time Adoption of International Financial Reporting Standards – Subsidiary as a first-time adopter
Come parte del processo di miglioramenti annuali 2018-2020 dei principi IFRS, lo IASB ha pubblicato una modifica all’IFRS 1 First-time Adoption of International Financial Reporting Standards. Tale modifica permette ad una controllata che sceglie di applicare il paragrafo D16(a) dell’IFRS 1 di contabilizzare le differenze di traduzioni cumulate sulla base degli importi contabilizzati dalla controllante, considerando la data di transizione agli IFRS da parte della controllante. Questa modifica si applica anche alle società collegate o joint venture che scelgono di applicare il paragrafo D16(a) dell’IFRS 1.
La modifica sarà efficace per gli esercizi che inizieranno al 1° gennaio 2022 o successivamente, è permessa l’applicazione anticipata.
IFRS 9 Financial Instruments – Fees in the ’10 per cent’ test for derecognition of financial liabilities
Come parte del processo di miglioramenti annuali 2018-2020 dei principi IFRS, lo IASB ha pubblicato una modifica all’ IFRS 9. Tale modifica chiarisce le fees che una entità include nel determinare se le condizioni di una nuova o modificata passività finanziaria siano sostanzialmente differenti rispetto alle condizioni della passività finanziaria originaria. Queste fees includono solo quelle pagate o percepite tra il debitore ed il finanziatore, incluse le fees pagate o percepite dal debitore o dal finanziatore per conto di altri. Un’entità applica tale modifica alle passività finanziarie che sono modificate o scambiate successivamente alla data del primo esercizio in cui l’entità applica per la prima volta la modifica.
La modifica sarà efficace per gli esercizi che inizieranno al 1° gennaio 2022 o successivamente, è permessa l’applicazione anticipata. Il Gruppo applicherà tale modifica alle passività finanziarie che sono modificate o scambiate successivamente o alla data del primo esercizio in cui l’entità applica per la prima volta tale modifica.
Non ci si aspettano impatti materiali per il Gruppo con riferimento a tale modifica.
IAS 41 Agriculture – Taxation in fair value measurements
Come parte del processo di miglioramenti annuali 2018-2020 dei principi IFRS, lo IASB ha pubblicato una modifica allo IAS 41 Agriculture. La modifica rimuove i requisiti nel paragrafo 22 dello IAS 41 riferito all’esclusione dei flussi di cassa per le imposte quando viene valutato il fair value di una attività nello scopo dello IAS 41.
Una entità applica tale modifica prospettivamente alla misurazione del fair value a partire per gli esercizi che inizieranno al 1° gennaio 2022 o successivamente, l’applicazione anticipata è consentita.
Non ci si aspettano impatti materiali per il Gruppo con riferimento a tale modifica.
Lo IASB ha inoltre approvato due emendamenti allo IAS 1 ed allo IAS 8 con riferimento all’informativa delle politiche contabili rilevanti ed alla definizione di stima e variazione di stime contabili.
Il bilancio consolidato include i bilanci della Capogruppo e delle società sulle quali la stessa esercita, direttamente o indirettamente, il controllo, a partire dalla data in cui lo stesso è stato acquisito e sino alla data in cui tale controllo cessa. Nella fattispecie, tale controllo è esercitato sia in forza del possesso diretto o indiretto della maggioranza delle azioni con diritto di voto che per effetto dell’esercizio di una influenza dominante espressa dal potere di determinare, anche indirettamente in forza di accordi contrattuali o legali, le scelte finanziarie e gestionali delle entità, ottenendone i benefici relativi, anche prescindendo da rapporti di natura azionaria. L’esistenza di potenziali diritti di voto esercitabili alla data del bilancio sono considerati al fine della determinazione del controllo.
I bilanci oggetto di consolidamento sono redatti al 31 dicembre, e sono generalmente quelli appositamente predisposti e approvati dai Consigli d’Amministrazione delle singole società, opportunamente rettificati, ove necessario, per uniformarli ai principi contabili della Capogruppo.
In data 30 marzo 2021 il Consiglio di Amministrazione di Saras SpA ha approvato il progetto di bilancio separato di Saras SpA.
Le società controllate incluse nell’area di consolidamento sono indicate nella seguente tabella:
Rispetto al 31 dicembre 2020, la capogruppo Saras Spa ha costituito la Sardhy Green Hydrogen srl una joint venture con Enel Green Power, con lo scopo di progettare, realizzare e gestire il primo impianto di produzione di idrogeno verde nell'area della raffineria di Sarroch.La partecipazione è paritetica sia dal punto di vista delle quote sociali, dai rapporti contrattuali che dei patti parasociali che regolano i rapporti tra i due soci: in considerazione di ciò, la società non è controllata in modo maggioritario da parte del Gruppo Saras e dunque è stata valutata, nel presente bilancio, con il metodo del patrimonio netto.
I criteri adottati per il consolidamento integrale delle società controllate consolidate integralmente sono i seguenti:
[I]...le attività e le passività, gli oneri e i proventi sono assunti linea per linea attribuendo, ove applicabile, ai soci di minoranza la quota di patrimonio netto e del risultato netto del periodo di loro spettanza; tali voci sono evidenziate separatamente in apposite voci del Patrimonio Netto e del Conto Economico Complessivo consolidato;
[II]...le operazioni di aggregazioni di imprese in forza delle quali viene acquisito il controllo di una entità sono contabilizzate applicando il metodo dell’acquisto (purchase method). Il costo di acquisizione corrisponde al valore corrente (fair value) alla data di acquisto delle attività e delle passività acquistate, degli strumenti di capitale emessi. La differenza tra:
è rilevata, ove ne ricorrano i presupposti, come avviamento alla data di acquisizione del controllo di un business. Qualora emerga un badwill, esso viene imputato a conto economico.
[III]...gli utili e le perdite derivanti da operazioni realizzate tra società consolidate integralmente, non ancora realizzati nei confronti di Terzi, sono eliminati, se significativi, come pure sono eliminati i reciproci rapporti di debito e credito, i costi e i ricavi, nonché gli oneri e i proventi finanziari;
[IV]...gli utili o le perdite derivanti dalla cessione (senza perdita di controllo) di quote di partecipazione in società consolidate sono imputati a patrimonio netto per l’ammontare corrispondente alla differenza fra il prezzo di vendita e la corrispondente frazione di patrimonio netto consolidato ceduta. In caso di acquisizioni di ulteriori quote di partecipazione senza modifica nel controllo, la differenza tra prezzo di acquisto e la corrispondente frazione di patrimonio netto acquistata è imputata a patrimonio netto.
Le partecipazioni nelle società nelle quali il controllo è esercitato congiuntamente ad altre società (joint venture) e in società nelle quali il Gruppo ha un’influenza notevole (di seguito “società collegate”), che si presume sussistere quando la percentuale di partecipazione sia compresa tra il 20% ed il 50%, sono contabilizzate con il metodo del patrimonio netto, ad eccezione dei casi in cui risulta evidente che l’applicazione di tale metodo di valutazione della partecipazione non influenza la situazione patrimoniale economica-finanziaria del Gruppo; in tali casi, la partecipazione è valutata al fair value. Di seguito è descritta la metodologia di applicazione del metodo del patrimonio netto:
[I]...il valore contabile delle partecipazioni è allineato al patrimonio netto della società partecipata rettificato, ove necessario, per riflettere l’applicazione di principi contabili conformi a quelli applicati dalla Capogruppo e comprende, ove applicabile, l’iscrizione dell’eventuale avviamento individuato al momento della acquisizione;
[II]...gli utili o le perdite di pertinenza del Gruppo sono contabilizzati nel conto economico del bilancio consolidato dalla data in cui l’influenza notevole e dominante ha avuto inizio e fino alla data in cui essa cessa. Nel caso in cui, per effetto delle perdite, la società evidenzi un patrimonio netto negativo, il valore di carico della partecipazione è annullato e l’eventuale eccedenza di pertinenza del Gruppo è rilevata in un apposito fondo solo nel caso il cui il Gruppo si sia impegnato ad adempiere ad obbligazioni legali o implicite dell’impresa partecipata o comunque a coprirne le perdite. Le variazioni di patrimonio netto delle società partecipate non determinate dal risultato di conto economico sono contabilizzate direttamente a rettifica delle riserve di patrimonio netto;
[III]...gli utili e le perdite non realizzati generati su operazioni realizzate tra la Capogruppo e società controllate o società partecipate sono eliminati in funzione del valore della quota di partecipazione del Gruppo nelle società partecipate. Le perdite non realizzate sono eliminate ad eccezione del caso in cui esse siano rappresentative di riduzione di valore.
I bilanci delle società incluse nell’area di consolidamento sono redatti utilizzando la valuta dell’ambiente economico primario in cui esse operano (la “valuta funzionale”). Il bilancio consolidato è presentato in Euro, che è la valuta funzionale della Capogruppo e di presentazione del bilancio consolidato. Le regole per la traduzione dei bilanci delle società espressi in valuta estera diversa da quella funzionale dell’Euro sono le seguenti:
[I]...le attività e le passività sono convertite utilizzando i tassi di cambio in essere alla data di riferimento del bilancio;
[II]...i costi e i ricavi sono convertiti al cambio medio dell’esercizio;
[III]...la “riserva di conversione” accoglie sia le differenze di cambio generate dalla conversione delle grandezze economiche ad un tasso differente da quello di chiusura che quelle generate dalla traduzione dei patrimoni netti di apertura ad un tasso di cambio differente da quello di chiusura del periodo di rendicontazione;
[IV]...l’avviamento e gli aggiustamenti derivanti dal fair value correlati alla acquisizione di una entità estera sono trattati come attività e passività della entità estera e tradotti al cambio di chiusura del periodo;
[V]...nella preparazione del rendiconto finanziario consolidato sono utilizzati i tassi medi di cambio di periodo per convertire i flussi di cassa delle imprese controllate estere.
Il bilancio consolidato è stato predisposto in applicazione del criterio del costo, salvo nei casi specificatamente descritti nelle note seguenti per i quali è stato applicato il valore equo (fair value).
Di seguito sono descritti i principali criteri di valutazione utilizzati, inviariati rispetto all’esercizio precedente, ad eccezione di quanto ricordato al seguente paragrafo “6 – Note al conto economico” in tema di classificazione dei risultati da strumenti derivati.
A Disponibilità liquide ed equivalenti
Le disponibilità liquide e mezzi equivalenti includono prevalentemente la cassa, i depositi a vista con le banche, altri investimenti a breve termine altamente liquidabili (trasformabili in disponibilità liquide entro novanta giorni) e lo scoperto di conto corrente; quest’ultimo, viene evidenziato tra le passività correnti. Gli elementi inclusi nella liquidità netta sono valutati al fair value e le relative variazioni sono rilevate a conto economico.
B Altre attività finanziarie
Le Altre attività finanziarie sono rilevate al fair value con imputazione degli effetti nel conto economico alla voce “Proventi finanziari” e “Oneri finanziari”. Le Altre attività finanziarie comprendono anche i contratti derivati, per i quali si rinvia all’apposito paragrafo “Y Strumenti Derivati” al quale si rimanda per maggiori dettagli.
C Crediti commerciali
I crediti commerciali sono valutati, al momento della prima iscrizione, al fair value e successivamente al costo ammortizzato sulla base del metodo del tasso di interesse effettivo. Qualora vi sia una obiettiva evidenza di indicatori di riduzioni di valore (in termini di solvibilità nonché di caratteristiche di rischio creditizio dei singoli debitori), l’attività viene ridotta in misura tale da risultare pari al valore scontato dei flussi ottenibili in futuro.
Alla data di chiusura di ogni bilancio, il Gruppo effettua l’analisi delle eventuali perdite attese sui crediti di natura commerciale valutati al costo ammortizzato, e rileva o adegua appositi fondi svalutazione.
I fondi svalutazione per le suddette perdite attese si basano su assunzioni riguardanti il rischio di default e le perdite attese. A tal fine, il management utilizza il proprio giudizio professionale e l’esperienza storica, nonché la conoscenza delle condizioni di mercato attuali e le stime prospettiche alla fine di ciascun periodo di riferimento del bilancio.
La perdita attesa (Expected Credit Loss, ECL), determinata utilizzando la probabilità di default (PD), la perdita in caso di default (LGD) e l’esposizione al rischio in caso di default (EAD), è determinata quale differenza fra i flussi finanziari dovuti in base al contratto e i flussi finanziari attesi (comprensivi dei mancati incassi) attualizzati usando il tasso di interesse effettivo originario.
Il Gruppo applica essenzialmente un approccio analitico, sulle posizioni singolarmente significative e in presenza di specifiche informazioni sull’incremento significativo del rischio di credito. In caso di valutazioni individuali, la PD è ottenuta prevalentemente da provider esterni quali ad esempio consulenti legali ai quali sono affidate le cause di recupero crediti.
Cessione di crediti
Il riconoscimento della cessione crediti è soggetto ai requisiti previsti dallo IFRS 9 per la derecognition di attività finanziarie. Di conseguenza tutti i crediti ceduti a società di factoring, nel caso in cui le previsioni contrattuali includano clausole che implichino il mantenimento di una significativa esposizione all’andamento dei flussi finanziari derivanti dai crediti ceduti, rimangono iscritti nel bilancio.
D Rimanenze
Le rimanenze sono iscritte al minore tra il costo di acquisto o di produzione e il valore netto di realizzo alla fine dell’esercizio rappresentato dall’ammontare che il Gruppo si attende di ottenere dalla loro vendita nel normale svolgimento dell’attività, considerando anche le vendite realizzate dopo la data di bilancio, ovvero, per i periodi successivi le curve di prezzo attese. Il valore delle rimanenze di grezzo, materiali di scorta e parti di ricambio è determinato applicando il metodo FIFO. Il valore delle rimanenze di prodotti petroliferi è determinato applicando il costo medio ponderato dell’ultimo trimestre.
E Attività per imposte correnti
Le attività per imposte correnti sono iscritte, al momento della prima iscrizione, al valore che si prevede di recuperare dalle autorità fiscali, tenendo conto del presumibile valore di realizzo e successivamente al costo ammortizzato.
F Altre attività
Le altre attività correnti sono iscritte, al momento della prima iscrizione al fair value. Qualora vi sia una obiettiva evidenza di indicatori di riduzioni di valore, l’attività viene ridotta in misura tale da risultare pari al valore scontato dei flussi ottenibili in futuro. Le perdite di valore sono rilevate a conto economico. Se nei periodi successivi vengono meno le motivazioni delle precedenti svalutazioni, il valore delle attività viene ripristinato fino a concorrenza del valore che sarebbe derivato dall’applicazione del costo ammortizzato qualora non fosse stata effettuata la svalutazione.
I certificati bianchi sono contabilizzati per competenza tra gli “Altri Proventi”, in proporzione al risparmio di TEP (Tonnellate Equivalenti di Petrolio) effettivamente consuntivato nell’esercizio.
La valorizzazione degli stessi è effettuata al valore di mercato medio annuo salvo che il valore di mercato di fine anno non sia significativamente inferiore. I decrementi dovuti alle cessioni di certificati bianchi maturati nell’esercizio o negli esercizi precedenti sono valorizzati al prezzo di cessione. Le plusvalenze e minusvalenze derivanti dalle cessioni di certificati in esercizi differenti da quelli di maturazione sono contabilizzate rispettivamente nelle voci “Altri Proventi” o “Prestazioni di servizi e costi diversi”.
G Eliminazione di attività e passività finanziarie dall’attivo e dal passivo della situazione patrimoniale-finanziaria
Un’attività finanziaria (o, ove applicabile, parte di un’attività finanziaria o parte di un gruppo di attività finanziarie simili) è eliminata in primo luogo (es. rimossa dal prospetto della situazione patrimoniale-finanziaria del Gruppo) quando:
Nei casi in cui il Gruppo abbia trasferito i diritti a ricevere flussi finanziari da un’attività o abbia siglato un accordo in base al quale mantiene i diritti contrattuali a ricevere i flussi finanziari dell’attività finanziaria, ma assume un’obbligazione contrattuale a pagare i flussi finanziari a uno o più beneficiari (pass-through), esso valuta se e in che misura abbia trattenuto i rischi e i benefici inerenti al possesso. Nel caso in cui non abbia né trasferito né trattenuto sostanzialmente tutti i rischi e benefici o non abbia perso il controllo sulla stessa, l’attività continua ad essere rilevata nel bilancio del Gruppo nella misura del suo coinvolgimento residuo nell’attività stessa. In questo caso, il Gruppo riconosce inoltre una passività associata. L’attività trasferita e la passività associata sono valutate in modo da riflettere i diritti e le obbligazioni che rimangono di pertinenza del Gruppo.
Quando il coinvolgimento residuo dell’entità è una garanzia sull’attività trasferita, il coinvolgimento è misurato sulla base del minore tra l’importo dell’attività e l’importo massimo del corrispettivo ricevuto che l’entità potrebbe dover ripagare.
Una passività finanziaria viene cancellata quando l’obbligazione sottostante la passività è estinta, annullata ovvero adempiuta. Laddove una passività finanziaria esistente fosse sostituita da un’altra dello stesso prestatore, a condizioni sostanzialmente diverse, oppure le condizioni di una passività esistente venissero sostanzialmente modificate, tale scambio o modifica viene trattato come una cancellazione contabile della passività originale, accompagnata dalla rilevazione di una nuova passività, con iscrizione nel prospetto dell’utile/(perdita) d’esercizio di eventuali differenze tra i valori contabili.
H Immobili, impianti e macchinari
Gli immobili, impianti e macchinari sono valutati al costo di acquisto o di produzione, al netto degli ammortamenti accumulati e delle eventuali perdite di valore. Il costo include ogni onere direttamente sostenuto per predisporre le attività al loro utilizzo, nonché eventuali oneri di smaltimento e di rimozione che verranno sostenuti conseguentemente a obbligazioni contrattuali. Gli eventuali interessi passivi relativi alla costruzione di immobilizzazioni materiali sono capitalizzati fino al momento in cui il bene è pronto all’uso.
I costi connessi ad obblighi di ripristino o smantellamento di impianti derivanti da obbligazioni di natura legale o contrattuale sono contabilizzati ad incremento del costo storico del bene cui si riferiscono con contropartita il Fondo per Rischi ed Oneri.
Gli oneri sostenuti per le manutenzioni e le riparazioni sono direttamente imputati al conto economico dell’esercizio in cui sono sostenuti. La capitalizzazione dei costi inerenti all’ampliamento, ammodernamento o miglioramento degli elementi strutturali di proprietà o in uso da terzi, è effettuata esclusivamente nei limiti in cui gli stessi rispondano ai requisiti per essere separatamente classificati come attività o parte di una attività applicando il criterio del component approach. I costi di turnaround, in quanto costi di manutenzione straordinaria, sono capitalizzati nell’esercizio in cui sono sostenuti e sono ammortizzati per il periodo previsto fino al successivo turnaround. Analogamente, i costi di sostituzione dei componenti identificabili di beni complessi sono imputati all’attivo patrimoniale ed ammortizzati secondo la loro vita utile; il valore di iscrizione residuo del componente oggetto di sostituzione è imputato a conto economico. I contributi pubblici concessi a fronte di investimenti sono rilevati a diminuzione del prezzo di acquisto o del costo di produzione dei beni quando le condizioni per la loro concessione si sono verificate.
Il valore di iscrizione degli immobili, impianti e macchinari è rettificato dall’ammortamento sistematico, calcolato sul costo storico al netto del valore residuo a quote costanti dal momento in cui il cespite è disponibile e pronto all’uso, in funzione della stimata vita utile.
La vita utile stimata dal Gruppo, per le varie categorie di cespiti, è la seguente:
La vita utile delle immobilizzazioni materiali e il valore residuo sono rivisti annualmente e aggiornati, ove applicabile, alla chiusura di ogni esercizio.
I terreni non sono ammortizzati.
Qualora il bene oggetto di ammortamento sia composto da elementi distintamente identificabili la cui vita utile differisce significativamente da quella delle altre parti che compongono l’attività, l’ammortamento è effettuato separatamente per ciascuna delle parti che compongono il bene in applicazione del principio del component approach. Le attività materiali sono eliminate contabilmente al momento della loro dismissione o quando nessun beneficio economico futuro è atteso dal loro utilizzo o dismissione; il relativo utile o perdita è rilevato a conto economico.
I Beni in leasing e diritti di utilizzo di attività
Le attività possedute mediante contratti di leasing o contratti che concedono diritti di utilizzo su attività di terzi sono riconosciute come attività del Gruppo al loro valore corrente o, se inferiore, al valore attuale dei pagamenti minimi dovuti per il leasing, fatta eccezione per quelli a breve termine o di modico valore. La corrispondente passività verso il locatore è rappresentata nel bilancio tra i debiti finanziari. I beni sono ammortizzati linearmente sulla base della durata del contratto sottostante, e la passività finanziaria è rimborsata sulla base dei pagamenti previsti dal contratto di leasing o di concessione del diritto all’utilizzo.
J Attività immateriali
Le attività immateriali sono costituite da elementi non monetari, privi di consistenza fisica e chiaramente identificabili (ossia separabili – capaci di essere separati o scorporati o scambiati – e derivanti da altri diritti contrattuali o legali), controllabili ed atti a generare benefici economici futuri. Tali elementi sono rilevati al costo di acquisto e/o di produzione, comprensivo delle spese direttamente attribuibili per predisporre l’attività al suo utilizzo, al netto degli ammortamenti cumulati, e delle eventuali perdite di valore. Gli eventuali interessi passivi maturati durante e per lo sviluppo delle immobilizzazioni immateriali sono spesati a conto economico. L’ammortamento ha inizio nel momento in cui l’attività è disponibile all’uso ed è ripartito sistematicamente in relazione alla residua possibilità di utilizzazione della stessa e cioè sulla base della stimata vita utile.
Le attività materiali sono eliminate contabilmente al momento della loro dismissione o quando nessun beneficio economico futuro è atteso dal loro utilizzo o dismissione; il relativo utile o perdita è rilevato a conto economico.
[I][I]...Avviamento
L’avviamento è rappresentato dall’eccedenza del costo di acquisizione sostenuto più il fair value di eventuali interessenze già detenute al momento dell’acquisizione del controllo rispetto al fair value netto, alla data di acquisto, di attività e passività costituenti aziende o rami aziendali. L’avviamento relativo alle partecipazioni valutate al patrimonio netto è incluso nel valore delle partecipazioni stesse. Esso non è soggetto ad ammortamento sistematico bensì ad un test periodico di verifica sull’adeguatezza del relativo valore di iscrizione in bilancio. Tale test viene effettuato con riferimento all’unità organizzativa generatrice dei flussi finanziari (cash generating unit) cui attribuire l’avviamento. L’eventuale riduzione di valore dell’avviamento viene rilevata nel caso in cui il valore recuperabile dell’avviamento risulti inferiore al suo valore di iscrizione in bilancio; per valore recuperabile si intende il maggiore tra il fair value dell’unità generatrice dei flussi finanziari, al netto degli oneri di vendita, ed il valore d’uso, rappresentato dal valore attuale dei flussi di cassa stimati per gli esercizi di operatività dell’unità generatrice di flussi finanziari e derivanti dalla sua dismissione al termine della vita utile.
Nel caso in cui la riduzione di valore derivante dal test sia superiore al valore dell’avviamento allocato alla cash generating unit l’ammontare residuo è allocato alle attività incluse nella cash generating unit in proporzione del loro valore di carico. Tale allocazione ha come limite minimo l’ammontare più alto tra:
Nel caso di una precedente svalutazione per perdita di valore, il valore dell’avviamento non viene ripristinato.
[II]...Diritti di brevetto, Concessioni, Licenze e Software (attività immateriali a vita utile definita)
Le attività immateriali aventi vita utile definita sono ammortizzate sistematicamente lungo la loro vita utile intesa come la stima del periodo in cui le attività saranno utilizzate dall’impresa; la recuperabilità del loro valore di iscrizione è verificata con la medesima metodologia applicata alla voce “Immobili, Impianti e Macchinari”.
[III]...Spese di ricerca e sviluppo
I costi volti all’acquisizione di nuove conoscenze o scoperte, allo studio di prodotti o processi alternativi, di nuove tecniche o modelli, alla progettazione e costruzione di prototipi o, comunque, sostenuti per altre attività di ricerca scientifica o di sviluppo tecnologico sono considerati costi correnti e imputati a conto economico nell’esercizio di sostenimento.
K Riduzione di valore delle attività
A ciascuna data di riferimento del bilancio, le attività materiali ed immateriali con vita definita e le partecipazioni sono analizzate al fine di identificare l’esistenza di eventuali indicatori, rivenienti sia da fonti esterne che interne al Gruppo, di riduzione di valore delle stesse. Nelle circostanze in cui sia identificata la presenza di tali indicatori, si procede alla stima del valore recuperabile delle suddette attività, imputando l’eventuale svalutazione a conto economico. Il valore recuperabile di un’attività è il maggiore tra il suo valore equo ridotto dei costi di vendita e il suo valore d’uso, laddove quest’ultimo è il valore attuale dei flussi finanziari futuri stimati per tale attività. Nel determinare il valore d’uso, i flussi finanziari futuri attesi sono attualizzati utilizzando un tasso di sconto ante imposte che riflette la valutazione corrente di mercato del costo del denaro rapportato al periodo dell’investimento e ai rischi specifici dell’attività. Per un’attività che non genera flussi finanziari ampiamente indipendenti, il valore di realizzo è determinato in relazione alla cash generating unit cui tale attività appartiene. Una riduzione di valore è riconosciuta nel conto economico qualora il valore di iscrizione dell’attività, ovvero della relativa cash generating unit a cui essa è allocata, è superiore al valore recuperabile. Qualora vengano meno i presupposti per una svalutazione precedentemente effettuata, il valore contabile dell’attività viene ripristinato con imputazione a conto economico, nei limiti del valore netto di carico che l’attivo in oggetto avrebbe avuto se non fosse stata effettuata la svalutazione e fossero stati effettuati gli ammortamenti.
L Altre partecipazioni
Le partecipazioni incluse nella voce “Altre partecipazioni” sono valutate al fair value con imputazione degli effetti connessi alla variazione dello stesso direttamente nel patrimonio netto. Qualora non sia possibile determinare lo stesso in maniera attendibile o sia non significativo, risultano valutate al costo ridotto per perdite in conformità a quanto previsto dallo IFRS 9. Tali costi sono periodicamente riconsiderati al fine di individuare l’eventuale presenza di impairment indicators che possono suggerire che il loro valore recuperabile sia inferiore al valore di carico.
M Altre attività finanziarie
In funzione delle caratteristiche dello strumento e del modello di business adottato per la relativa gestione, le attività finanziarie sono classificate nelle seguenti categorie:
La rilevazione iniziale avviene al fair value; per i crediti commerciali privi di una significativa componente finanziaria, il valore di rilevazione iniziale è rappresentato dal prezzo della transazione. Successivamente alla rilevazione iniziale, le attività finanziarie che generano flussi di cassa contrattuali rappresentativi esclusivamente di pagamenti di capitale e interessi sono valutate al costo ammortizzato se possedute con la finalità di incassarne i flussi di cassa contrattuali (cd. business model hold to collect). L’applicazione del metodo del costo ammortizzato comporta la rilevazione a conto economico degli interessi attivi determinati sulla base del tasso di interesse effettivo, delle differenze di cambio e delle eventuali svalutazioni
Il trattamento delle attività finanziarie correlate a strumenti derivati è indicato al punto “Y Strumenti derivati”.
N Azioni proprie
Le azioni proprie sono rilevate al costo e iscritte a riduzione del patrimonio netto.
O Patrimonio Netto
[I][I].Capitale sociale
Il capitale sociale è rappresentato dal capitale sottoscritto e versato della Capogruppo. I costi strettamente correlati alla emissione di nuove azioni sono classificati a riduzione delle riserve di patrimonio netto, al netto dell’eventuale effetto fiscale differito.
[II] Riserve
Sono costituite da riserve di capitale a destinazione specifica relative alla Capogruppo; includono i risultati economici degli esercizi precedenti per la parte non distribuita.
[III] Piani di attribuzione gratuita di azioni della Capogruppo ai dipendenti e al management del Gruppo
Il Gruppo riconosce benefici addizionali ai dipendenti ed al management sulla base di appositi piani di attribuzione gratuita di azioni. Il relativo costo, determinato secondo quanto stabilito dall’IFRS 2 – Pagamenti basati su azioni, è contabilizzato a conto economico a quote costanti lungo il vesting period con contropartita diretta a patrimonio netto. Variazioni di fair value successive alla data di assegnazione non hanno effetto sulla valutazione iniziale.
P Fondi per rischi ed oneri
I fondi per rischi ed oneri sono iscritti solo quando esiste un’obbligazione corrente (legale o implicita) per una futura fuoriuscita di risorse economiche come risultato di eventi passati ed è probabile che tale fuoriuscita sia richiesta per l’adempimento dell’obbligazione, il cui ammontare deve essere attendibilmente stimabile. Tale ammontare rappresenta la miglior stima della spesa richiesta per estinguere l’obbligazione.
I rischi per i quali il manifestarsi di una passività è soltanto possibile vengono indicati nell’apposita sezione informativa su impegni e rischi senza effettuare alcuno stanziamento.
Q Fondi per benefici ai dipendenti
Il Gruppo riconosce diverse forme di piani pensionistici, in linea con le condizioni e le pratiche comunemente applicate localmente nei paesi in cui svolge le proprie attività.
A partire dal 1° gennaio 2007, la disciplina del Trattamento di Fine Rapporto (T.F.R.) è stata modificata introducendo la scelta del lavoratore in merito alla destinazione del proprio T.F.R. maturando. In particolare, i nuovi flussi del T.F.R. potranno essere indirizzati dal lavoratore a forme pensionistiche prescelte oppure essere mantenuti in azienda (ove il numero dei dipendenti sia inferiore a 50 unità o destinati all’I.N.P.S. nel caso opposto). L’introduzione di tali norme comporta le seguenti differenti contabilizzazioni:
• Quote accantonate sino al 31 dicembre 2006
Il trattamento di fine rapporto dovuto ai dipendenti ai sensi dell’articolo 2120 del Codice Civile rientra tra i “piani pensionistici a benefici definiti”; detti piani sono basati sulla vita lavorativa dei dipendenti e sulla remunerazione percepita dal dipendente nel corso di un predeterminato periodo di servizio. In particolare, la passività relativa al trattamento di fine rapporto del personale è iscritta nel bilancio in base al valore attuariale della stessa, in quanto qualificabile quale beneficio ai dipendenti dovuto in base ad un piano a prestazioni definite. L’iscrizione nel bilancio dei piani a prestazioni definite richiede la stima con tecniche attuariali dell’ammontare delle prestazioni maturate dai dipendenti in cambio dell’attività lavorativa prestata e l’attualizzazione di tali prestazioni al fine di determinare il valore attuale degli impegni del Gruppo. La determinazione del valore attuale degli impegni del Gruppo è effettuata da un perito esterno con il “metodo della proiezione unitaria” (Projected Unit Credit Method). Tale metodo, che rientra nell’ambito più generale delle tecniche relative ai cosiddetti “benefici maturati”, considera ogni periodo di servizio prestato dai lavoratori presso l’azienda come una unità di diritto addizionale: la passività attuariale deve quindi essere quantificata sulla base delle sole anzianità maturate alla data di valutazione; pertanto, la passività totale viene di norma riproporzionata in base al rapporto tra gli anni di servizio maturati alla data di riferimento delle valutazioni e l’anzianità complessivamente raggiunta all’epoca prevista per la liquidazione del beneficio.
Il costo maturato nell’anno relativamente ai piani a prestazioni definite ed iscritto a conto economico nell’ambito delle spese per il personale è pari alla somma del valore attuale medio dei diritti maturati dai lavoratori presenti per l’attività prestata e dell’interesse annuo maturato sul valore attuale degli impegni del Gruppo ad inizio anno, calcolato utilizzando il tasso di attualizzazione degli esborsi futuri adottato per la stima della passività al termine dell’esercizio precedente. Il tasso annuo di attualizzazione adottato per le elaborazioni è assunto pari al tasso di mercato a fine periodo relativo a zero coupon bonds con scadenza pari alla durata media residua della passività.
A seguito dell’applicazione dello IAS 19 revised, gli utili e perdite attuariali connessi al modificarsi dei relativi, in precedenza rilevati nel conto economico (costo del lavoro), sono ora rilevati nel conto economico complessivo.
• Quote maturate dal 1° gennaio 2007
Le quote in oggetto vengono contabilizzate secondo la metodologia prevista per i “piani pensionistici a contributi definiti” (che non prevedono valutazioni attuariali) in quanto la posizione del dipendente viene totalmente trasferita all’esterno del Gruppo.
L’ammontare del relativo debito viene determinato secondo quanto previsto dall’art. 2120 del Codice civile.
R Passività finanziarie, Debiti commerciali e Altri debiti e Altre passività
Sono valutati, al momento della prima iscrizione, al fair value e successivamente al costo ammortizzato, utilizzando il criterio del tasso effettivo di interesse. Qualora vi sia un cambiamento dei flussi di cassa attesi e vi sia la possibilità di stimarli attendibilmente, il valore dei debiti viene ricalcolato per riflettere tale cambiamento sulla base del valore attuale dei nuovi flussi di cassa attesi e del tasso interno di rendimento inizialmente determinato.
Le operazioni di vendita con obbligo di riacquisto si configurano come una forma di finanziamento in quanto i rischi connessi alla proprietà (principalmente il rischio connesso alle variazioni di fair value) rimangono in capo alla società. In tal caso non si effettua la derecognition dell’attività, il debito per il riacquisto ha natura finanziaria ed il differenziale viene iscritto a conto economico come componente di natura finanziaria.
Le Passività finanziarie comprendono anche i contratti derivati, per i quali si rinvia all’apposito paragrafo di seguito riportato. Questi ultimi sono misurati al fair value con contropartita il conto economico ad ogni data di bilancio.
S Riconoscimento dei ricavi
La rilevazione dei ricavi da contratti con la clientela è basata sui seguenti cinque step: (i) identificazione del contratto con il cliente; (ii) identificazione delle performance obligation, rappresentate dalle promesse contrattuali a trasferire beni e/o servizi a un cliente; (iii) determinazione del prezzo della transazione; (iv) allocazione del prezzo della transazione alle performance obligation identificate sulla base del prezzo di vendita stand alone di ciascun bene o servizio; (v) rilevazione del ricavo quando la relativa performance obligation risulta soddisfatta, ossia all’atto del trasferimento al cliente del bene o servizio promesso; il trasferimento si considera completato quando il cliente ottiene il controllo del bene o del servizio, che può avvenire nel continuo (over time) o in uno specifico momento temporale (at a point in time).
Con riferimento ai prodotti venduti per il Gruppo, il momento del riconoscimento dei ricavi coincide generalmente:
I ricavi relativi alle prestazioni di servizi vengono rilevati in base allo stato di effettivo completamento del servizio.
I ricavi sono iscritti al netto di resi, sconti, abbuoni e premi, nonché delle imposte direttamente connesse.
Le accise pagate sugli acquisti sono nettate con quelle incassate sulle vendite.
T Riconoscimento dei costi
I costi sono riconosciuti quando sono relativi a beni e servizi venduti o consumati nell’esercizio o per ripartizione sistematica ovvero quando non si possa identificare l’utilità futura degli stessi.
U Interessi attivi e passivi
Gli interessi attivi e passivi sono contabilizzati in base alla loro maturazione secondo il metodo del tasso di interesse effettivo.
V Traduzione di voci espresse in valuta diversa da Euro
Le transazioni in valuta estera vengono tradotte in Euro utilizzando i tassi di cambio in vigore alla data della transazione. Gli utili e perdite su cambi risultanti dalla chiusura delle transazioni in oggetto e dalla traduzione ai cambi di fine esercizio delle poste attive e passive monetarie denominate in valuta vengono contabilizzate a conto economico.
W Dividendi
[A]Dividendi percepiti
I dividendi sono rilevati alla data di assunzione della delibera da parte dell’assemblea della partecipata.
[B]Dividendi distribuiti
La distribuzione di dividendi agli azionisti della Capogruppo determina l’iscrizione di un debito nel bilancio del periodo nel quale la distribuzione è stata approvata dagli azionisti della Società.
X Imposte
Le imposte correnti sono calcolate sulla base del reddito imponibile dell’esercizio, applicando le aliquote fiscali vigenti alla data di bilancio.
Le imposte differite sono calcolate a fronte di tutte le differenze temporanee che emergono tra il valore fiscale di una attività o passività ed il relativo valore contabile, ad eccezione dell’avviamento e di quelle relative a differenze temporanee rivenienti dalle partecipazioni in società controllate, quando la tempistica di rigiro di tali differenze è soggetta al controllo del Gruppo e risulta probabile che non si riverseranno in un lasso di tempo ragionevolmente prevedibile. Le imposte differite attive, incluse quelle relative alle perdite fiscali pregresse, per la quota non compensata dalle imposte differite passive, sono riconosciute nella misura in cui è probabile che sia disponibile un reddito imponibile futuro a fronte del quale possano essere recuperate.
Le imposte differite sono determinate utilizzando le aliquote fiscali che si prevede saranno applicabili negli esercizi nei quali le differenze temporanee saranno realizzate o estinte.
Le variazioni delle aliquote in conseguenza a modifiche normative sono registrate a conto economico o a patrimonio netto coerentemente con la transazione che ha generato la sottostante fiscalità differita.
Le imposte correnti e differite sono rilevate nel conto economico, ad eccezione di quelle relative a voci direttamente addebitate o accreditate a patrimonio netto, nei cui casi l’effetto fiscale è riconosciuto direttamente a patrimonio netto. Le imposte correnti e differite sono compensate quando le imposte sul reddito sono applicate dalla medesima autorità fiscale, vi è un diritto legale di compensazione ed è attesa una liquidazione del saldo netto.
Le altre imposte non correlate al reddito, come le imposte sugli immobili, sono incluse nella voce “Prestazioni di servizi e costi diversi”.
La Capogruppo dà facoltà alle proprie controllate italiane di aderire al Consolidato Fiscale, con riferimento alla determinazione dell’Imposta sul Reddito delle Società (I.Re.S), come previsto dagli articoli 117-128 del Testo Unico delle Imposte sui Redditi (il c.d. “Consolidato Fiscale Nazionale”). Conseguentemente, fra alcune delle controllate residenti in Italia e la Capogruppo si determina un imponibile unico, essenzialmente attraverso la somma algebrica dei risultati fiscali di ciascuna partecipante. L’adesione al particolare sistema è attuata attraverso una comunicazione all’Agenzia delle Entrate da parte della controllante, nella quale si evidenziano le controllate che hanno ritenuto di avvalersi dell’opzione. Tale opzione ha una durata fissa di tre esercizi (salvo il manifestarsi di cause interruttive previste dalla legge) ed è regolata tra le due parti da un apposito Accordo di Consolidamento. In particolare, per quanto attiene al trasferimento delle perdite fiscali, gli accordi in vigore prevedono una remunerazione commisurata all’aliquota Ires ordinaria, in proporzione alla quota di perdita di ciascuna partecipante che ha trovato effettiva compensazione negli imponibili apportati da altre società consolidate; eventuali eccedenze di perdite rimangono di competenza della controllante e la relativa remunerazione è differita all’esercizio di concreto utilizzo nell’ambito del Consolidato Fiscale Nazionale.
Y Strumenti derivati
Gli strumenti derivati sono attività e passività finanziarie rilevate al fair value.
I derivati sono classificati come strumenti di copertura quando la relazione tra il derivato e l’oggetto della copertura è formalmente documentata e l’efficacia della copertura, verificata periodicamente, è elevata. Quando i derivati di copertura coprono il rischio di variazione del fair value degli strumenti oggetto di copertura (fair value hedge; es. copertura della variabilità del fair value di attività/passività), i derivati sono rilevati al fair value con imputazione degli effetti a conto economico; coerentemente, gli strumenti oggetto di copertura sono adeguati a riflettere le variazioni del fair value associate al rischio coperto.
Gli strumenti finanziari derivati su commodities, in conformità all’IFRS 9 sono iscritti al fair value con rilevazione della variazione del fair value dello strumento a conto economico, imputando la stessa nelle voci dei costi operativi ai quali le coperture si riferiscono.
Gli strumenti finanziari derivati su commodities, realizzati in base a strategie diverse dalla fissazione dei prezzi del greggio e dei prodotti sono iscritti al fair value con rilevazione degli effetti economici nelle voci della gestione finanziaria.
Gli strumenti finanziari derivati su cambi e su tassi di interesse sono iscritti al fair value con rilevazione della variazione del fair value dello strumento a conto economico, imputando la stessa nelle voci della gestione finanziaria.
Per la determinazione del fair value di strumenti finanziari quotati su mercati attivi viene utilizzata la relativa quotazione di mercato (bid price) alla data di chiusura del periodo oggetto di rilevazione. In assenza di un mercato attivo, il fair value è determinato utilizzando modelli di valutazione che si basano prevalentemente su variabili finanziarie oggettive, nonché tenendo conto, ove possibile, dei prezzi rilevati in transazioni recenti e delle quotazioni di strumenti finanziari assimilabili.
Si precisa che la maggior parte degli strumenti finanziari derivati posti in essere si sostanziano in operazioni di copertura a fronte delle quali non è stato adottato l’hedge accounting.
Z Utile per azione
[I] Base
L’utile base per azione è calcolato dividendo il risultato economico del Gruppo, rettificato della quota parte degli stessi attribuibile ai possessori di azioni privilegiate, per la media ponderata delle azioni ordinarie in circolazione durante l’esercizio, escludendo le azioni proprie.
[II] Diluito
L’utile diluito per azione è calcolato dividendo il risultato economico del Gruppo, rettificato della quota parte degli stessi attribuibile ai possessori di azioni privilegiate, per la media ponderata delle azioni ordinarie in circolazione durante l’esercizio, escludendo le azioni proprie. Ai fini del calcolo dell’utile diluito per azione, la media ponderata delle azioni in circolazione è modificata assumendo la conversione di tutte le potenziali azioni aventi effetto diluitivo, mentre il risultato netto del Gruppo è rettificato per tener conto degli effetti, al netto delle imposte, della conversione.
AA Emission trading
Il D.L. 216 del 4 aprile 2006 ha introdotto limiti quantitativi alle emissioni di CO2 degli impianti; il superamento di tali limiti comporta l’obbligo di acquistare sull’apposito mercato quote che rappresentano i quantitativi di CO2 eccedenti.
Qualora le quote assegnate risultino inferiori al fabbisogno, il controvalore delle quote mancanti viene valorizzato al valore di mercato ed iscritto tra i fondi rischi; qualora invece le quote fossero eccedenti il fabbisogno, il controvalore delle quote eccedenti, valorizzate al costo di acquisto allineato al valore di mercato di fine esercizio qualora inferiore, viene iscritto tra i beni immateriali.
BB Informativa settoriale
Un settore operativo è una componente di un’entità:
Un settore geografico risulta definito, rispetto ad altri settori geografici, da quel gruppo di assets e transazioni utilizzato per la fornitura di servizi in un determinato ambiente geografico che risulta soggetto a rischi e benefici sostanzialmente differenti da quelli di altri settori geografici.
La predisposizione dei bilanci richiede da parte degli amministratori l’applicazione di principi e metodologie contabili che, in talune circostanze, si basano su valutazioni discrezionali e stime basate sull’esperienza storica ed assunzioni che vengono di volta in volta considerate ragionevoli e realistiche in funzione delle relative circostanze. L’applicazione di tali stime ed assunzioni influenza gli importi riportati negli schemi del bilancio, quali la Situazione Patrimoniale-Finanziaria, il Conto Economico, il Conto Economico Complessivo ed il Rendiconto Finanziario, nonché l’informativa fornita. I risultati effettivi delle poste del bilancio per le quali sono state utilizzate le suddette stime ed assunzioni, possono differire da quelli riportati nel bilancio a causa dell’incertezza che caratterizza le assunzioni e le condizioni sulla quali si basano le stime.
Di seguito sono brevemente descritti i principi contabili più significativi che richiedono più di altri una maggiore discrezionalità da parte degli amministratori nell’elaborazione delle stime e per i quali un cambiamento nelle condizioni sottostanti le assunzioni utilizzate potrebbe avere un impatto significativo sui dati finanziari aggregati riesposti.
L’andamento delle variabili di mercato, nel medio-lungo e nel breve termine, tra cui il prezzo e l’offerta del greggio e la domanda mondiale di prodotti finiti rispetto alla capacità di lavorazione in grado di influire anche significativamente sulle performance del Gruppo rappresenta una delle assunzioni critiche per diversi processi valutativi, tra cui in particolare per la valutazione delle immobilizzazioni e del valore recuperabile delle rimanenze nonché della volatilità dei valori correnti degli strumenti finanziari. I processi valutativi sottostanti, anche complessi, comportano l’espressione di stime che dipendono da variabili esogene di settore, altamente volatili, e sono basati su assunzioni che, per loro natura, implicano il ricorso ad un elevato grado di giudizio da parte della Direzione Aziendale, che a tal fine considera anche scenari espressi da esperti di settore indipendenti
Per esporre in maniera coerente l’andamento delle attività del Gruppo, le informazioni delle singole società sono ricondotte ai segmenti di business rivisti alla luce di quanto esposto nel prosieguo del documento.
A far data dall’esercizio 2021, infatti, i settori di attività del Gruppo sono i seguenti:
• Industrial&Marketing;
• Renewables.
Con la deliberazione 598/2020/R/eel del 29 dicembre 2020, ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente), ha indicato che TERNA inscriva la centrale elettrica a ciclo combinato di Sarlux Srl, IGCC (Integrated Gasification Combined Cycle) tra gli impianti essenziali alla sicurezza del sistema elettrico per l'anno 2021.
In data 13 aprile 2021 ARERA - con Delibera 152/2021 - ha deliberato di accogliere l’istanza di ammissione al regime di reintegrazione dei costi, iscrivendo pertanto Sarlux nell’elenco, redatto su base annuale, degli impianti essenziali a decorrere dalla scadenza della relativa convenzione CIP6/92 (20 aprile 2021).
Il passaggio dalla convenzione CIP6/92 al regime di essenzialità ha portato ad un cambiamento significativo nelle modalità di funzionamento dell’attività dell’impianto di Sarlux, poiché i parametri tecnico-economici da considerare per il suo esercizio risultano quelli previsti dalla disciplina dell’essenzialità, e tengono conto dell’elevatissimo livello di integrazione funzionale e strategico della centrale elettrica con la raffineria. Pertanto, le attività dell’impianto IGCC, in precedenza rappresentate nel segmento “Power” sono quindi rappresentate dal 1° gennaio 2021 in un unico segmento, denominato “Industrial & Marketing” inclusivo delle attività integrate di raffinazione e generazione di energia elettrica in regime di essenzialità. In tale segmento confluiscono anche le attività relative al “Marketing”, segmento che fino al precedente esercizio comprendeva la rete distributiva spagnola e i depositi utilizzati come logistica intermedia; la cessione della rete, avviata nel 2019 e finalizzata nel 2020, che rappresentava l’attività rilevante del segmento “Marketing”, ha determinato il venir meno del segmento, in quanto gli impianti residui dopo tale cessione (i depositi di Arcola, La Spezia e di Cartagena, Spagna) sono ora asserviti alla logistica di raffineria. Anche il segmento Marketing non ha quindi più una sua autonoma significatività ed è stato pertanto aggregato. Infine nel segmento “Industrial & Marketing” sono confluite le attività del segmento “Altre Attività” che coincidevano di fatto con le attività svolte da Sartec e Reasar, dedicate di fatto anch’esse all’attività integrate di raffinazione.
Il segmento “Wind” è stato denominato segmento “Renewables” anche in vista di potenziali sviluppi nell’ambito del fotovoltaico e idrogeno verde. ed include le controllate operanti nel settore di produzione da energia rinnovabile eolica.
Alla luce di quanto descritto al paragrafo precedente, l’informativa per settore di attività ha subito a partire dal primo trimestre 2021 una profonda rivisitazione, nella direzione di una sostanziale aggregazione dei segmenti precedentemente individuati ispirata dalle citate modifiche intervenute nel modello di business del Gruppo.
Tanto premesso, il formato precedentemente in uso per fornire nella presente nota l’informativa per settore di attività appare non più idoneo e si ritiene decisamente più chiara ed esplicativa l’informativa fornita in Relazione sulla Gestione per settore, alla quale dunque si rimanda
La ripartizione per area geografica è stata effettuata in considerazione della rilevanza dei mercati di riferimento e ai paesi dove hanno sede le controparti.
Ricavi netti della gestione caratteristica per area geografica
Gli importi sono espressi al netto delle elisioni intercompany. Per maggiori informazioni riguardo all’informativa settoriale si rimanda all’apposita sezione della Relazione sulla gestione.
Di seguito si rappresenta il dettaglio dei crediti commerciali per area geografica:
Nel seguito sono illustrate le più significative variazioni intervenute nella Situazione Patrimoniale-Finanziaria e nel Conto Economico Complessivo rispetto all’esercizio precedente.
Le disponibilità liquide sono così composte:
I depositi bancari, sono riconducibili principalmente a Saras SpA per 301.149 migliaia di euro, a Reasar SA per 5.227 migliaia di euro, a Sardeolica Srl per 8.979 migliaia di euro ed a Saras Trading SA per 40.196 migliaia di euro.
Tali depositi non sono soggetti a vincoli o restrizioni.
Per il commento della posizione finanziaria netta si rimanda sia alla Relazione sulla Gestione al capitolo relativo alla stessa, sia al prospetto di rendiconto finanziario.
Le Altre attività finanziarie sono così composte:
La voce Strumenti finanziari derivati è costituita sia dal fair value positivo degli strumenti in essere alla data di chiusura dell’esercizio che dai differenziali attivi realizzati e non ancora incassati.
Per ulteriori dettagli si rimanda al punto 5.4.1.
La voce Depositi a garanzia derivati accoglie i depositi richiesti dalle controparti con le quali il Gruppo pone in essere strumenti derivati a garanzia delle posizioni aperte alla data di chiusura dell’esercizio.
I crediti commerciali ammontano a 546.511 migliaia di euro in aumento di 289.870 migliaia di euro rispetto all’esercizio precedente. L’incremento dei crediti è essenzialmente dovuto al forte aumento dei prezzi di mercato. Per ulteriori commenti sull’andamento delle vendite, si rimanda alla Relazione sulla Gestione.
La voce è esposta al netto del fondo svalutazione crediti che ammonta a 18.193 migliaia di euro (6.974 migliaia di euro al 31 dicembre 2020). Come già ricordato, il Gruppo effettua l’analisi specifica delle posizioni creditorie e il fondo svalutazione accoglie i risultati di tali valutazioni. Per ulteriori analisi si rimanda al paragrafo 7.4 informazioni ai sensi dell’IFRS 7 e 13.
La consistenza delle rimanenze e le variazioni intervenute nel corso dell’esercizio sono riportate nella tabella seguente:
L’aumento del valore delle rimanenze petrolifere (grezzi e prodotti finiti) è essenzialmente dovuta alla dinamica crescente dei prezzi parzialmente compensato dalla diminuzione delle quantità in giacenza alla fine dell’esercizio.
Le rimanenze dei materiali di consumo sono state valutate al presumibile valore di recupero.
In ossequio a quanto previsto dai principi contabili, il Gruppo ha valutato le rimanenze dei prodotti petroliferi al minore tra costo di acquisto o di produzione e valore recuperabile di mercato, da tale confronto risulta l’iscrizione di un minor valore delle rimanenze – essenzialmente prodotti - per 73 milioni di euro.
Non vi sono rimanenze a garanzia di passività.
La voce “Prodotti finiti e merci” comprende circa 1.151 migliaia di tonnellate di prodotti petroliferi, per un valore di circa 640 milioni di euro, che fronteggiano l’obbligo di detenere scorte ai sensi del decreto legislativo del 31 gennaio 2001 n. 22 per le società del Gruppo e per alcuni terzi (nell’esercizio precedente, tali scorte ammontavano a 1.014 migliaia di tonnellate per un valore di circa 332 milioni di euro).
Le attività per imposte correnti sono così composte:
L’aumento dei crediti IRES si riferisce a crediti chiesti a rimborso.
Gli Altri Crediti tributari comprendono imposte chieste a rimborso o pagate a titolo provvisorio.
Il saldo è così costituito:
I risconti attivi si riferiscono principalmente al pagamento in via anticipata dei premi assicurativi e di oneri relativi alla normativa sui biocarburanti da parte della Capogruppo.
La voce “Altri crediti” comprende principalmente:
La diffusione della pandemia Covid 19 e gli impatti negativi delle severe restrizioni poste in atto a livello globale a contrasto della stessa hanno provocato nel corso dell’anno 2020 un crollo senza precedenti della domanda globale di prodotti petroliferi; il mercato si è poi riequilibrato in termini di domanda ed offerta di prodotti a partire dal 2021. In tale contesto il settore della raffinazione, a causa del disequilibrio delle variabili economiche che sottendono l’equilibrio tra domanda di prodotti raffinati e la dinamica di determinazione dei prezzi del grezzo, ha parzialmente recuperato i valori precedenti, a partire dalla seconda parte dell’anno 2021, in ragione del raggiungimento degli obiettivi di contenimento dell’effetto pandemico.
Ciò ha impattato il business del Gruppo Saras e di riflesso la capitalizzazione di mercato della Capogruppo. Ciò che caratterizza il fenomeno “Covid-19” è certamente la sua unicità sia in termini di accadimento che di impatto e può essere inquadrato tra i rischi a bassa probabilità di accadimento, ma di assoluto impatto.
La recente situazione geopolitica tra Russia ed Ucraina e la conseguente crisi internazionale che si è generata stanno esprimendo anche sostanziali cambiamenti negli equilibri del mercato petrolifero ed energetico e ci vorrà tempo prima di recuperare una condizione di normalità.
Le cause della crisi pandemica e successivamente di quella geopolitica non sono di natura finanziaria, ma sono principalmente ascrivibili a fattori esterni all'ambito economico dell'impresa che ne subisce gli effetti di instabilità e della relativa volatilità nel breve periodo, ma che non ne dovrebbero minare i fondamentali di medio termine.
La Società, anche in adesione alle raccomandazioni delle principali autorità di regolamentazione che si sono espresse in merito (ESMA, CONSOB, IOSCO), ha svolto le verifiche necessarie all’identificazione di eventuali rischi alla continuità aziendale, di eventuali effetti determinati o prevedibili dell’emergenza pandemica Covid-19 sulle grandezze di bilancio e sulla struttura finanziaria del gruppo ed infine in ottemperanza a quanto previsto dallo standard IAS 36 (impairment of assets) ha valutato se le proprie attività siano iscritte ad un valore superiore a quello recuperabile. Nell’eseguire questa verifica, come linee guida alla predisposizione dell’impairment test, oltre ai principi contabili internazionali IAS/IFRS, ed in particolare lo standard IAS 36, (Impairment of assets), sono stati adottati i principi di valutazione italiani PIV del 2015 e i principi di valutazione internazionali.
In base alle attuali condizioni di mercato ed alle informazioni disponibili risulta oltremodo difficile poter articolare e valutare gli impatti di natura economica e finanziaria derivante dall’evolversi della crisi attuale. Pertanto le elaborazioni economiche finanziarie di breve, medio e lungo termine che devono essere utilizzate nelle proiezioni aziendali volgono all’individuazione di una migliore previsione che non consideri la volatilità attuale derivante dall’improvvisa e inattesa crisi, in quanto non considerabile una normale condizione di mercato.
Tali valutazioni sono state svolte a livello delle unità generatrici di flussi finanziari (Cash Generating Units, CGU) alle quali il valore delle attività è imputato, assumendo quale valore recuperabile il maggiore fra il valore di mercato, ed il valore d’uso ricavabile sulla base dell’attualizzazione dei flussi di cassa derivabili dei piani pluriennali aggiornati ed approvati dal Consiglio d’Amministrazione del 14 marzo 2022. L’impairment test deve riflettere il consenso ad oggi, pur nella difficoltà di valutare la criticità del contesto di riferimento, e non vi è ragione di ritenere che non ci siano le condizioni aziendali per resistere nel medio termine; infatti non sono venuti meno i fondamentali per un ripristino della normalità nei prossimi esercizi, e in particolare a partire dal 2022, in funzione di una ripresa della domanda petrolifera più significativa e prossima ai livelli precedenti alla pandemia.
L’attuale scenario macroeconomico e geopolitico e gli effetti derivanti dalla volatilità delle principali commodity, ha determinato una situazione di incertezza che ha portato la Società a intraprendere scelte coerenti con i fattori produttivi nella sua diretta gestione, confermando il mantenimento di tutti gli impianti in marcia sia per venire incontro con una risposta concreta alla crisi energetica nazionale, che in previsione di unatteso ritorno delle condizioni di normalità.
Si è inoltre assunto che, essendo la crisi di natura esogena e non finanziaria, con intensità e tempi per il suo riassorbimento ancora incerti, la capacità di reddito a lungo termine della Società sia resiliente alla crisi stessa.
Lo scenario prefigurato si fonda pertanto su elaborazioni economiche finanziarie di medio e lungo termine che volgono alla individuazione di una migliore previsione che non considera la volatilità attuale derivante dall’improvvisa crisi, in quanto non considerabile una normale condizione di mercato.
In particolare, lo scenario si articola sull’attesa di recupero di marginalità del mercato della raffinazione , con una progressiva crescita nel triennio successivo fino a livelli prossimi pre-Covid per tutto l’arco di piano. Il test di impairment è stato condotto secondo i Criteri Generali approvati dal CdA del 16 febbraio 2022. L’analisi è stata condotta con particolare riferimento al complesso delle attività materiali ed immateriali che compongono la CGU “Industrial&Marketing” e la CGU “Renewables”, il cui processo valutativo è teso a verificare se i medesimi avessero subito una perdita durevole di valore alla data di riferimento del presente Bilancio. Per identificare le CGU la società ha considerato:
– il sistema di controllo interno;
– i criteri con i quali il management assume decisioni strategiche ed operative.
La limitazione «massima» relativa al segmento è definita dal principio contabile solo con riferimento all’Impairment Test dell’avviamento, che nella fattispecie è rilevante solo per la CGU «Renewables». Per quanto concerne l’Impairment Test degli asset materiali, come nella fattispecie della CGU «Industrial&Marketing» di Saras, il riferimento per la recuperabilità è agli investimenti sostenuti e al loro impiego (o uso) nel business di riferimento.
Il processo di valutazione è stato articolato in modo analogo a quanto già descritto nel Bilancio d’esercizio 2020, nella Relazione Finanziaria semestrale 2021. In merito al contesto macroeconomico e settoriale, permangono gli impairment indicator emersi nel corso del 2021 legati alla forte volatilità dello scenario di riferimento petrolifero e della raffinazione (prezzo del Brent, prezzo delle commodities collegate, crack spread, margini di raffinazione) a cui si è aggiunta una forte volatilità anche dello scenario energetico (prezzo dell’energia elettrica e della CO2), solo in parte compensata dal meccanismo dell’essenzialità.
Saras ha dunque proceduto a sottoporre a verifica le immobilizzazioni materiali e immateriali inerenti alla CGU “Industrial&Marketing”; le proiezioni economico finanziarie alla base dell’impairment test sono state predisposte sulle previsioni delle più accreditate fonti esterne, approvate dal Consiglio di Amministrazione, in data 14 marzo 2022.
Per la determinazione del valore d’uso si è fatto riferimento ai flussi finanziari riflessi nelle proiezioni economico-finanziarie 2022-2024, che volgono alla individuazione di una migliore previsione che non consideri la volatilità attuale derivante dall’improvvisa crisi in quanto non considerabile una normale condizione di mercato.
Tali documenti riflettono le migliori stime effettuabili dal Management in merito all’operatività aziendale, ai profili di produzione, al contesto di mercato e all’evoluzione del quadro regolamentare di riferimento. Seguendo il processo precedentemente descritto, è stato determinato il valore recuperabile in termini di valore d’uso confrontabile con il valore di iscrizione della CGU “Industrial&Marketing” di cui si darà conto nel prosieguo. Per quanto riguarda la CGU “Renewables” il processo di valutazione è stato articolato in modo analogo all’esercizio precedente, aggiornando gli scenari elettrici, l’avanzamento degli investimenti e il valore del WACC, di cui si darà conto di seguito.
Per informazioni di maggior dettaglio si veda la nota specifica al successivo punto 5.2.2.
La voce Immobili, impianti e macchinari e la relativa movimentazione risultano così dettagliabili
La voce “terreni e fabbricati” comprende principalmente fabbricati industriali, uffici e magazzini per un valore netto di 32.744 migliaia di euro, fabbricati civili ad uso uffici di Milano e Roma di proprietà della Capogruppo per un valore netto di 2.229 migliaia di euro e terreni in massima parte relativi ai siti di Sarroch e di Arcola rispettivamente di proprietà della controllata Sarlux S.r.l. e della controllata Deposito di Arcola S.r.l. per un valore di 37.008 migliaia di euro.
La voce “impianti e macchinari” è principalmente riferibile agli impianti di raffinazione e di generazione di energia elettrica dalla centrale a ciclo combinato situati in Sarroch.
La voce “attrezzature industriali e commerciali” comprende attrezzature relative al laboratorio chimico e alla sala controllo collegate all’attività di raffinazione e vari beni in dotazione necessari al processo produttivo.
La voce “altri beni” comprende principalmente i serbatoi e gli oleodotti per la movimentazione dei prodotti e grezzi delle società del gruppo (Sarlux Srl, Saras Energia S.A. e Deposito di Arcola Srl).
La voce “immobilizzazioni in corso ed acconti” accoglie costi sostenuti principalmente per investimenti relativi al parco serbatoi e agli interventi necessari all’adeguamento e all’aggiornamento delle strutture esistenti, in particolare per ambiente, sicurezza e affidabilità.
Gli incrementi dell’esercizio ammontano a 83.811 migliaia di euro e sono relativi principalmente agli interventi tecnologici sugli impianti di raffinazione e l’ampilamento del parco eolico già citato.
I principali coefficienti annui di ammortamento, invariati rispetto all’esercizio precedente, sono evidenziati di seguito:
La concessione all’occupazione di aree demaniali su cui insistono gli impianti di servizio della raffineria di Sarroch (trattamento affluenti, dissalazione acqua marina, blow down, torcie e pontile) rilasciata dall’autorità portuale di Cagliari è valida sino al 31 Dicembre 2027.
Nel corso dell’esercizio non sono stati capitalizzati oneri finanziari.
A seguito della manifestazione di taluni fenomeni esterni legati allo scenario macroeconomico e delle commodities, tali da poter configurare una riduzione del valore recuperabile, ai sensi di quanto previsto dai principi contabili applicati dal Gruppo, ed in particolare dallo IAS 36, il complesso delle attività materiali e immateriali che compongono la CGU “Industrial&Marketing” è stato sottoposto alla data di riferimento del presente bilancio al processo valutativo teso a verificare se il medesimo avesse subito una perdita durevole di valore.
Il test è stato effettuato, con il supporto di un esperto indipendente, confrontando il valore di libro con il relativo valore recuperabile, rappresentato dal maggiore tra il fair value, al netto degli oneri di dismissione, e il valore d’uso, così come richiesto dallo IAS 36.
Il processo è stato articolato, in ossequio al principio in oggetto, nelle seguenti fasi:
a) Definizione delle unità generatrici di cassa (di seguito, CGU):
la CGU oggetto di valutazione è rappresentata dal complesso delle attività materiali e immateriali dei settori operativi “Industrial&Marketing”: come rappresentato nel documento sui Criteri Generali per la predisposizione del test di impairment al 31.12.2021 approvato dal CdA del 16 febbraio 2022 e sintetizzato in precedenza.
b) Determinazione del valore recuperabile degli impianti basato sul valore d’uso:
il valore recuperabile della CGU in oggetto è stato determinato sulla base del suo valore d’uso, ossia del valore attuale dei flussi finanziari futuri che si prevede abbiano origine dalla CGU. I flussi finanziari sono stati determinati in base alle ipotesi previste nelle proiezioni economico finanziarie di medio e lungo termine che sottendono una pianificazione industriale in condizioni di normalità, approvate dal Consiglio di Amministrazione, che volgono alla individuazione di una migliore previsione che non consideri la volatilità attuale derivante dall’improvvisa crisi in quanto non considerabile una normale condizione di mercato e che non è dovuta ai fondamentali di mercato, considerando i flussi finanziari al netto dei futuri sviluppi.
La determinazione dei flussi 2022-2024 (periodo esplicito) è stata effettuata in considerazione dello scenario petrolifero (prezzi di grezzi, prodotti petroliferi e margini di raffinazione), supportato dalle recenti pubblicazioni di primari analisti del settore, applicata a livelli di produzione coerenti con il passato e con i piani di produzione attesi in applicazione dei nuovi razionali industriali sopra descritti. Per quanto riguarda l’assetto elettrico, l’impianto IGCC, fortemente integrato con la raffineria, rientra dall’aprile 2021 nel regime di impianti essenziali per la stabilità del servizio elettrico della regione Sardegna E’ stata considerata una remunerazione dell’energia coerente con le condizioni fissate dalla normativa di riferimento in termini di determinazione del rimborso dei costi fissi e variabili e di remunerazione del capitale, assunta anche nel medio termine. Per quanto riguarda lo scenario elettrico, in particolare il prezzo dell’energia elettrica e della CO2, si è fatto riferimento a studi di primari analisti di settore. Le assunzioni alla base della stima dei flussi di ricavi sono connesse alla previsione dell’evoluzione degli scenari economici mondiali e nazionali del settore petrolifero ed energetico, generalmente di complessa previsione, ma ultimamente ancor di più difficile a causa degli effetti della pandemia e delle recenti conflittualità a livello geopolitico, aggravando una significativa ed imprevedibile volatilità. I flussi finanziari tengo conto anche del recupero delle perdite pregresse.
Il valore recuperabile della CGU in oggetto è stato determinato sulla base della stima del suo valore d’uso, con applicazione della metodologia valutativa dell’Unlevered Discounted Cash Flow, come segue:
– il tasso di sconto per l’attualizzazione dei flussi finanziari (costo medio ponderato del capitale - WACC) è stato stimato in pesando i parametri di mercato i un panel esteso del comparto “oil&gas” con quelli di un panel ristretto al comparto “refinery”.
E’ stata condotta anche una sensitivity solo in merito al tasso di attualizzazione sul beta unlevered di Saras. Alla luce delle analisi svolte si è stimato un tasso intermedio fra il panel esteso e quello ristretto che porta ad un tasso pari a 6,2%.
– al termine dell’orizzonte di periodo esplicito è stato ipotizzato un andamento costante fino alla fine del regime di essenzialità dell’EBITDA e un profilo di investimenti invariato rispetto al precedente Impairment test . Ad entrambi è stato applicato un tasso di crescita pari all’1%, valore coerente con il precedente Impairment Test e, ad oggi, inferiore alle stime degli analisti in merito all’inflazione attesa di lungo termine. Gli scenari del mercato petrolifero ed energetico dell’ultimo anno esplicito sono quindi stati estesi a pari condizioni fino al 2030, anno fino al quale è ragionevole assumere la produzione di energia.
In merito alla configurazione degli assetti della raffineria nell’ambito del regime dell’essenzialità, si sono considerati due scenari basati sulla diversa durata del regime di essenzialità, in base alle più recenti previsioni di TERNA e di studi indipendenti relativi al mercato elettrico in Sardegna nei prossimi anni.
Come flusso normalizzato a regime al termine del periodo di essenzialità, nella difficoltà di poter elaborare un piano a lungo termine e tenuto conto dei valori storici registrati da Saras nel biennio 2018-2019 pre-pandemia , è stato calcolato sulla base di un margine operativo unitario per barile prodotto, stimato sulla base di un valore atteso compreso tra un valore minimo non negativo ed un valore massimo pari a quello rappresentato da analisti più recenti . Il parametro è stato poi convertito in Euro e moltiplicato per la produzione attesa. Il medesimo è stato poi considerato variabile input nell’intervallo sopraindicato tramite la tecnica di simulazione Montecarlo
Le difficoltà previsionali connesse alla stima dell’andamento del business nel lungo periodo, in merito alla individuazione di una migliore previsione che non consideri la volatilità attuale derivante dall’improvvisa crisi in quanto non considerabile alla stregua di una normale condizione di mercato, rendono auspicabile il ricorso a tecniche statistiche, che associano alle variabili rilevanti probabilità di accadimento in funzione di specifiche curve di distribuzione.
In generale, in condizioni di elevata incertezza, oltre che di difficoltà nella stima dei parametri rilevanti ai fini della determinazione del valore di un’attività, il processo di valutazione può essere arricchito e completato attraverso l’applicazione di tecniche di simulazione di tipo probabilistico.
In particolare, la migliore prassi ha individuato nella tecnica di simulazione denominata “Montecarlo” lo strumento più adatto. L’apporto fornito dalla Simulazione Montecarlo ai modelli di valutazione si esplicita in un’analisi sistematica e dettagliata delle situazioni di rischio ed incertezza legate alla stima dei valori delle variabili input determinanti (o driver). Al fine di individuare risultati che tengano nella dovuta considerazione la variabilità dei driver della valutazione, un approccio di natura deterministica ritenuto completo richiederebbe infatti: in primo luogo l’esame di tutti i possibili scenari (commodities petrolifere ed energetiche) - ottenuti facendo variare puntualmente gli input - e, successivamente, una selezione dei risultati ritenuti più plausibili.
L’applicazione della tecnica di Simulazione Montecarlo consente di assegnare probabilità di accadimento ai valori che i fattori soggetti a maggiore incertezza (o variabilità) possono assumere, di simulare il loro comportamento secondo una modalità casuale, e di misurare la frequenza di accadimento dei risultati relativi alle differenti variabili simulate. Conseguentemente, tale analisi offre a chi conduce la valutazione un supporto più completo e circostanziato, in quanto si arricchisce di misure di sensitività dei risultati alle variazioni dei parametri.
Le variabili input del processo simulativo considerate ai fini dell’esercizio di Impairment Test sono state le seguenti:
i) parametri Beta e Gearing dei tassi di attualizzazione;
ii) tasso di crescita del periodo oltre piano (inflazione);
iii) investimenti per la prosecuzione del business oltre piano;
iv) EBITDA per unità di prodotto di lungo termine basato su differenti scenari di margine operativo (al termine dell’essenzialità).
Le distribuzioni statistiche sono state costruite tenendo conto delle dinamiche dei parametri dei comparabili per quanto concerne le variabili del tasso di attualizzazione, e di intervalli supportati da fonti esterne. La simulazione è stata condotta per entrambi gli scenari relativi al termine dell’essenzialità, tenuto conto di una probabilità 50%-50% di accadimento.
A seguito di analisi di sensitività, tenendo conto della stessa probabilità di accadimento dei due scenari, è stato individuato il WACC obbiettivo, pari a 6,7 %, che porta ad azzerare l’headroom emergente dal test.
L’analisi condotta evidenzia valori recuperabili superiori al valore contabile della CGU “Industrial&marketing”, non evidenziando dunque perdite durevoli di valore così come definite dallo IAS 36.
La movimentazione delle immobilizzazioni immateriali è esposta nelle seguenti tabelle:
Gli ammortamenti delle immobilizzazioni immateriali ammontano a 5.447 migliaia di euro e sono determinati secondo le aliquote su base annua di seguito riportate.
Non vi sono attività immateriali significative a vita utile definita destinate alla cessione.
Il contenuto delle voci principali è riportato di seguito.
Concessioni, licenze, marchi e diritti simili
Il saldo della voce si riferisce principalmente alla concessione relative a all’esercizio del parco eolico di Ulassai della controllata Sardeolica Srl il cui ammortamento terminerà nel 2035.
Goodwill e altre attività immateriali a vita utile non definita
La voce si riferisce all’avviamento iscritto in capo alla controllata Sardeolica Srl (20.937 migliaia di euro) pagato da Saras SpA per l’acquisto di Parchi Eolici Ulassai Srl (fusa per incorporazione in Sardeolica Srl nel 2017): tale avviamento è giustificato dalla proiezione dei flussi finanziari attesi dalla controllata Sardeolica Srl su un orizzonte temporale esteso sino al termine delle concessioni ottenute.
Ai sensi di quanto previsto dai principi contabili applicati dal Gruppo, ed in particolare dallo IAS 36, l’avviamento in oggetto è stato sottoposto alla data di riferimento del presente bilancio al processo valutativo teso a verificare se l’attività avesse subito una perdita durevole di valore. L’analisi ha avuto esito negativo e dunque non è emersa la necessità di procedere ad alcuna svalutazione, così’ come negli esercizi precedenti. Il test è stato effettuato confrontando il valore contabile di iscrizione in bilancio della CGU, a cui è allocato il goodwill, con il relativo valore recuperabile rappresentato dal valore d’uso.
Il processo è stato articolato, in ossequio al principio in oggetto, nelle seguenti fasi:
Definizione delle unità generatrici di cassa (di seguito, CGU):
Sardeolica Srl è identificabile come un’unica CGU, ossia come il più piccolo gruppo identificabile di attività che genera flussi finanziari in entrata che sono ampiamente indipendenti dai flussi finanziari in entrata generati da altre attività o gruppi di attività, in quanto unica società del gruppo a gestire il business della produzione di energia elettrica da fonte eolica.
Allocazione dell’avviamento alla CGU: l’avviamento è interamente riferibile alla controllata Sardeolica Srl in quanto è sorto in sede di acquisto del 30% del capitale sociale della stessa ed è pari a 20.937 migliaia di euro;
Determinazione del valore recuperabile dell’avviamento basato sul valore d’uso: il valore recuperabile della CGU Sardeolica Srl è stato determinato sulla base del valore d’uso, ossia del valore attuale dei flussi finanziari nominali futuri che si prevede abbiano origine dalla CGU con un orizzonte temporale dei flussi pari al 2035 (periodo di validità della concessione ottenuta dal Comune di Ulassai e dal Comune di Perdasdefogu). Al termine del periodo di concessione è stato ipotizzato un valore terminale pari al capitale investito netto residuo alla fine dell’orizzonte temporale e attualizzato al WACC.
I flussi finanziari sono stati determinati in base alle proiezioni economiche e finanziarie 2022-2024 predisposto dalla direzione aziendale e oggetto di approvazione del Consiglio di Amministrazione considerando i flussi finanziari al netto dei futuri sviluppi.
La determinazione dei flussi è stata effettuata in considerazione dello scenario dei prezzi di vendita dell’energia, tenendo presente l’impatto delle disposizioni legislative sui prezzi dell’energia elettrica da fonti rinnovabili per il 2022, fino alla scadenza della concessione, applicando una ventosità prevista sulla base della serie storica, valorizzata con applicazione delle curve attese dei prezzi desunte da importanti società indipendente specializzate nel settore, e coerente con il Piano Industriale.
a) Il tasso di attualizzazione dei flussi finanziari (costo medio ponderato del capitale (WACC) è stato stimato in misura pari al 4,1%, tramite l’applicazione di parametri di mercato specifici del settore di riferimento;
b) Analisi di Sensitività: da apposita analisi è emerso che una variazione nell’ambito di un intervallo ragionevole dei principali assunti di base (la quantità di energia elettrica prodotta ed i prezzi di vendita dell’energia elettrica) evidenzia valori recuperabili superiori al valore contabile dell’avviamento in oggetto, non evidenziando dunque perdite di valore così come definite dallo IAS 36;
c) Indicatori esterni: da ultimo, occorre sottolineare come l’attività di produzione di energia eolica in generale e quella svolta dalla CGU in particolare non abbiano subito, nel corso dell’esercizio, il manifestarsi di fenomeni tali da poter configurare una perdita durevole di valore.
Altre immobilizzazioni immateriali
Ammontano a 5.399 migliaia di euro pressoché invariate rispetto al 31 dicembre 2020
Immobilizzazioni immateriali in corso ed acconti
La voce accoglie investimenti in corso per l’acquisizione di licenze relative a software. Non vi sono attività immateriali a vita utile definita destinate alla cessione.
Il Gruppo Saras ha acquisito diritti di utilizzo di attività di terzi essenzialmente volti all’utilizzo di:
La movimentazione dei diritti di utilizzo delle attività in leasing è esposta nelle seguenti tabelle:
Il saldo al 31 dicembre 2021, pari 44.585 migliaia di euro, è relativo all’ applicazione del principio IFRS 16 – Leases. L’iscrizione si riferisce essenzialmente alle seguenti fattispecie contrattuali:
1) Concessioni, diritti di superficie e simili: si tratta principalmente delle concessioni delle aree su cui insistono parte del sito produttivo di Sarroch, i depositi petroliferi di Arcola e Cartagena, nonché quella su cui è stato costruito ed è in attività il parco eolico di Ulassai.
2) Impianti: si tratta principalmente dei contratti stipulati dalla controllata Sarlux con fornitori per la costruzione e l’esercizio di alcuni impianti all’interno del sito produttivo di Sarroch;
3) Flotte auto aziendali: trattasi di contratti di noleggio a lungo termine di auto aziendali in uso sia all’interno del sito industriale di Sarroch che ai dipendenti delle varie sedi direzionali e commerciali;
4) Locazioni di immobili per sedi direzionali e commerciali.
L’incremento rispetto alla chiusura dell’esercizio precedente, pari a 11.261 migliaia di euro, si riferisce essenzialmente ad un nuovo contratto, stipulato dalla controllata Sarlux Srl, relativo a servizi di supporto logistico e di prevenzione antinquinamento tramite l’utilizzo di imbarcazioni di terzi.
Di seguito si evidenzia l’elenco delle partecipazioni detenute al 31 dicembre 2021, con l’indicazione dei dati principali relativi alle società partecipate:
Come precedentemente indicato, le partecipazioni in imprese controllate sono consolidate integralmente nel presente bilancio.
Il dettaglio delle altre partecipazioni è il seguente:
La posizione netta della fiscalità differita attiva e passiva del Gruppo Saras al 31 dicembre 2021 ammonta a 92.821 migliaia di euro (composto da imposte anticipate per 96.555 iscritte nell’attivo patrimoniale non corrente ed imposte differite iscritte nel passivo patrimoniale non corrente per 3.734 migliaia di euro).
Per quanto sopra descritto, si evince che il saldo totale della posizione netta del Gruppo è dovuto pressoché integralmente alle imposte delle società italiane e risulta pressochè formato da:
Gli amministratori sulla base delle previsioni delle proiezioni economiche finanziarie di medio lungo periodo hanno ritenuto recuperabili le imposte anticipate iscritte su perdite fiscali pregresse.
La tabella che segue evidenzia la mivimentazione della posizione netta delle imposte anticipate e differite
Il saldo al 31 dicembre 2021 è pari a 4.139 migliaia di euro (5.972 migliaia di euro nell’esercizio precedente) ed è rappresentato principalmente da crediti verso terzi a medio/lungo termine.
Le passività finanziarie a breve sono così costituite:
La voce “Prestito obbligazionario correnti” accoglie un prestito obbligazionario, precedentemente iscritto nella voce “5.5.1 - Passività finanziarie a lungo termine”, per un valore nominale complessivo di 200 milioni di Euro, con scadenza in data 28 dicembre 2022 e cedola fissa dell’1,70% su base annua rappresentato da un “private placement” di titoli obbligazionari presso il sistema multilaterale di negoziazione austriaco, Third Market, del Wiener Börse AG.
La voce “Finanziamenti bancari correnti” accoglie le quote a breve dei finanziamenti bancari accesi dal Gruppo, che sono valutati col criterio del costo ammortizzato. Il dettaglio e le condizioni dei finanziamenti e dei prestiti obbligazionari sono riportati nella successiva tabella (valori espressi in milioni di euro):
Nel corso del mese di dicembre 2020 - SARAS ha firmato un contratto di finanziamento di Euro 350 milioni, assistito per il 70% dell’importo dalle garanzie rilasciate da SACE nell’ambito del programma Garanzia Italia e destinato a
rafforzare la struttura patrimoniale della Società. Il finanziamento è stato organizzato e sottoscritto da un pool di primari
istituti finanziari italiani, composto da Banco BPM, Intesa Sanpaolo e UniCredit in qualità di Mandated Lead Arrangers e
Banche Finanziatrici. Intesa Sanpaolo ricopre il ruolo di Banca Depositaria, Banca Agente e SACE Agent.
L’operazione si inserisce nel quadro di un piano di consolidamento finanziario messo in atto da Saras per fronteggiare
l’impatto dell’emergenza Covid-19, e, in linea con quanto previsto dal “Decreto Liquidità” del 9 aprile 2020 e dalla normativa
SACE,è principalmente finalizzato a sostenere il capitale circolante della Società.
La ricezione da parte di Saras Spa in data 24 dicembre 2021 della notifica del termine delle indagini relative agli acquisti di grezzo di origine Kurdistan (come meglio descritto nell'apposita sezione della presente relazione sulla gestione) e l’ipotizzato coinvolgimento della società come responsabile ai sensi del D. Lgs 231/2001 determina contrattualmente il diritto del finanziatore a richiedere il rimborso delle linee di credito (finanziamento SACE, finanziamento Unicredit e RCF) attualmente utilizzate o concesse e rappresenta una criticità per la concessione di nuove linee nel processo autorizzativo. Pertanto, il finanziamento SACE e il finanziamento acceso con Unicredit per 50 milioni di euro, pur essendo contrattualmente a medio termine, sono stati classificati fra i finanziamenti a breve termine, in applicazione al principio contabile IAS1.74 che prevede tale classificazione quando venga violata una clausola di un contratto di finanziamento a lungo termine alla data di chiusura o prima della data di chiusura dell’esercizio con l’effetto che la passività diventa un debito esigibile a richiesta, in quanto viene meno il diritto incondizionato a differire il suo regolamento per almeno dodici mesi da quella data, anche se il finanziatore abbia concordato, dopo la data di chiusura dell’esercizio, di non richiedere il pagamento come conseguenza della violazione.
Al fine di mitigare tale rischio si è reso necessario a inizio 2022 richiedere un waiver alle banche finanziatrici al fine di concordare con i finanziatori di rinunciare al diritto contrattuale di richiedere il rimborso in presenza della presunta violazione, ripristinando le originarie scadenze di pagamento nel medio e lungo termine.
Sulla base dei colloqui in essere e sulla base della condivisione con i legali incaricati dalle banche dell’effettiva sostanza delle ipotizzate violazioni rilevanti ai fini dei contratti di finanziamento, gli Amministratori sono confidenti di poter ottenere nel brevissimo termine il formalizzato waiver per il finanziamento SACE e per la linea RCF (effettivamente rilasciati in data 31.marzo 2022), che rappresenta anche un’evidenza della disponibilità del ceto bancario a proseguire con il supporto finanziario al Gruppo anche sulle restanti linee di credito a breve termine ed al finanziamento delle rate capitale e del prestito obbligazionario in scadenza nel 2022.
Si sottolinea inoltre che i parametri finanziari sui finanziamenti in essere soggetti a verifica al 31 dicembre 2021 risultano rispettati.
La voce “Banche c/c” accoglie il saldo delle linee di credito utilizzate e delle operazioni di “denaro caldo” cui il Gruppo fa ricorso nello svolgimento delle attività. La Capogruppo Saras ha inoltre in essere una linea di credito “Revolving Credit Facility” per un importo massimo pari a 305 milioni di Euro: utilizzato al 31 dicembre 2021 per 50 milioni di euro.
La voce “Strumenti finanziari derivati” accoglie il fair value negativo degli strumenti finanziari derivati in essere alla data di chiusura dell’esercizio.
Le tabelle seguenti indicano i valori nozionali ed i relativi fair value degli strumenti finanziari derivati in essere al 31 dicembre 2021 e al 31 dicembre 2020:
La voce “Altre passività finanziarie a breve” accoglie essenzialmente incassi relativi a crediti ceduti con factor pro-soluto senza notifica, ricevuti dai clienti e non ancora retrocessi ai factors.
I finanziamenti bancari e i prestiti obbligazionari a medio e lungo termine sono valutati col criterio del costo ammortizzato.
Per ulteriori dettagli si rimanda al prospetto di rendiconto finanziario.
La composizione della voce in esame è la seguente:
La voce “Clienti c/anticipi” accoglie acconti ricevuti da clienti su forniture di prodotti petroliferi.
Il saldo dei “Debiti verso fornitori” accoglie essenzialmente i debiti per forniture di grezzi; l’incremento rispetto all’esercizio precedente è essenzialmente dovuto all’effetto combinato di maggiori acquisti di grezzi e prodotti petroliferi effettuati a fine esercizio e all’incremento dei prezzi petroliferi.
La composizione della voce è la seguente:
La voce “Altri debiti tributari” comprende principalmente debiti per accise su prodotti immessi al consumo dalla Capogruppo (55.148 migliaia di euro) e dalla controllata Saras Energia S.A. (7.574 migliaia di euro).
Il dettaglio delle altre passività correnti è riportato nella seguente tabella:
La voce “Debiti verso il personale” comprende le retribuzioni del mese di dicembre non ancora liquidate e la quota maturata delle mensilità aggiuntive nonché premi legati al raggiungimento degli obbiettivi aziendali.
La voce è così composta:
La voce accoglie le quote a medio/lungo termine dei finanziamenti bancari accesi dalla società controllante Energia Alternativa Srl.
Il prestito obbligazionario iscritto nell’esercizio precedente in questa voce è stato riclassificato nelle voce “passività finanziarie a breve termine” in quanto in scadenza alla fine dell’esercizio 2022.
Per quanto riguarda i Finanziamenti bancari non correnti, si rimanda a quanto già descritto al paragrafo 5.3.1.
La voce “Altre passività finanziarie a lungo termine” accoglie principalmente il debito finanziario relativo ai contratti rilevati in ossequio a quanto previsto dall’ IFRS16.
Il dettaglio dei fondi per rischi ed oneri è il seguente:
Il fondo smantellamento impianti è iscritto a fronte dei costi futuri di smantellamento degli impianti e macchinari, considerati laddove sussista un’obbligazione legale ed implicita in tal senso.
Il Fondo oneri per quote di CO2, iscritto per 133.307 migliaia di euro, si origina dall’esistenza di limiti quantitativi alle emissioni di CO2 degli impianti definiti dal Decreto Legislativo n° 216 del 4 aprile 2006; il superamento di tali limiti comporta l’obbligo di acquistare, nell’apposito mercato, quote che rappresentano i quantitativi di CO2 eccedenti. L’utilizzo verificatosi nel periodo è dovuto all’ acquisto di quote per l’assolvimento dell’obbligo 2020 pari a 179.038 migliaia di euro. L’accantonamento si riferisce alla parte di quote, necessarie all’assolvimento dell’obbligo per l’esercizio in corso, non ancora acquistate al 31 dicembre 2021.
La voce “Altri fondi rischi” si riferisce principalmente a fondi iscritti a fronte di passività probabili di natura legale e fiscale.
L’utilizzo di fondi di natura fiscale avvenuto nell’esercizio si riferisce principalmente:
- alla definizione di alcuni Inviti al contraddittorio, notificati dalla Direzione Regionale delle Entrate, ed aventi ad oggetto la verifica del corretto trattamento fiscale assegnato all'agevolazione ACE a valere per il periodo 2016-2017;
- allo stralcio dei crediti per il riconoscimento dei certificati bianchi (TEE) effettuato nel corso dell’esercizio utilizzando l’apposito fondo già accantonato negli esercizi precedenti.
Il saldo è così composto:
Il trattamento di fine rapporto è disciplinato dall’art. 2120 del codice civile e rappresenta la stima dell’obbligazione relativa all’ammontare da corrispondere ai dipendenti all’atto della cessazione del rapporto di lavoro. Il debito maturato sino al 31 dicembre 2006 è stato determinato sulla base di tecniche attuariali in linea con quanto previsto dallo IAS19. Gli impatti della rilevazione attuariale sono rilevati nel Conto Economico Complessivo a cui si rimanda.
La movimentazione della voce “Trattamento di fine rapporto” è la seguente:
In applicazione del Principio Contabile IAS 19 per la valutazione del Fondo TFR è stata utilizzata la metodologia denominata “Projected Unit Credit Cost” utilizzando le seguenti ipotesi:
Al 31 dicembre 2021 il tasso d’attualizzazione utilizzato é l’IBOXX Eurozone Corporates AA-, pari all’0,98%.
Il calcolo attuariale considera le modifiche introdotte dalla normativa in materia pensionistica (Decreto Legge 201/2011).
In considerazione della metodologia contabile adottata (si veda il paragrafo “Sintesi dei principi contabili e dei criteri di valutazione adottati” punto Q “Fondi per benefici ai dipendenti” della presente Nota Integrativa), al 31 dicembre 2021 viene riconosciuta in bilancio una perdita attuariale.
Come richiesto dallo IAS 19 revised si riporta un’analisi di sensitività delle principali ipotesi attuariali al 31 dicembre 2020 e 2019 del Fondo trattamento di fine rapporto:
Le passività per imposte differite ammontano a 3.734 migliaia di euro e sono relative alle controllate estere. Per maggiori dettagli si rimanda al punto 5.2.5 “Attività per imposte anticipate”.
Il saldo al 31 dicembre 2021 è pari a 191 migliaia di euro in diminuzione di 189 migliaia di euro rispetto all’esercizio precedente.
La composizione del patrimonio netto è così rappresentabile:
Capitale sociale
Al 31 dicembre 2021 il capitale sociale di 54.630 migliaia di euro, interamente sottoscritto e versato, era rappresentato da n. 951.000.000 azioni ordinarie senza valore nominale.
Riserva legale
La riserva legale, invariata rispetto all’esercizio precedente, è pari ad un quinto del capitale sociale.
Altre riserve
La voce ammonta complessivamente a 718.828 migliaia di euro, con un decremento netto di 275.654 migliaia di euro rispetto all’esercizio precedente. Detto decremento netto origina da:
Ai sensi dello IAS 1, par. 1 e 97, si precisa che non sono state effettuate movimentazioni di patrimonio netto con possessori di capitale proprio.
Risultato netto
L’utile d’esercizio consolidato ammonta a 9.334 migliaia di euro.
Dividendi
In data 12 maggio 2021 l’Assemblea ordinaria degli Azionisti di Saras SpA, convocata per l’approvazione del Bilancio chiuso al 31 dicembre 2020, ha deliberato di coprire integralmente la perdita dell’esercizio ricorrendo alle “altre riserve”
Il numero medio delle azioni in circolazione è stato di 947.539.261 nel 2021, aumentato rispetto alle azioni mediamente in circolazione nell’esercizio 2020 per effetto dell’assegnazione effettuata nel maggio 2021 delle azioni a chiusura del piano di Stock Grant 2019/2021.
Saras S.p.A. al 31 dicembre 2021 non deteneva azioni proprie.
I “Ricavi della gestione caratteristica” si analizzano come segue:
La variazione positiva della voce “Ricavi delle vendite e delle prestazioni” è da imputare all’andamento dei prezzi dei prodotti petroliferi registrata nell’esercizio, supportato anche da un leggero incremento dei volumi delle vendite. Per un’analisi più approfondita si rimanda a quanto riportato nella Relazione sulla Gestione.
I ricavi per cessione di energia elettrica comprendono principalmente quelli relativi all’impianto di gassificazione (544.065 migliaia di euro) e quelli relativi alle cessioni di energia in ambito di Reti Interne di Utenza - RIU (54.495 migliaia di euro) della controllata Sarlux Srl, oltre a quelli relativi agli impianti eolici delle controllate Sardeolica, Energia Verde ed Energia Alternativa (30.211 migliaia di euro che comprende anche le vendite effettuate dai nuovi parchi acquisiti).
Si ricorda che In data 13 aprile 2021 ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente), in seguito della Deliberazione n.152/2021/R/EEL, nell’ambito della disciplina dell’Essenzialità, ha accolto l’istanza di ammissione alla reintegrazione dei costi avanzata da SARLUX S.r.l., per il periodo dal 21 aprile al 31 dicembre 2021, per la propria centrale elettrica a ciclo combinato IGCC (Integrated Gasification Combined Cycle). Le condizioni economiche a cui sarà quindi assoggettata la centrale IGCC,per il periodo in questione, consistono di due termini principali. Il primo termine comprende la componente di reintegrazione dei costi fissi strettamente necessari alla produzione elettrica (escludendo quindi le produzioni di idrogeno e vapore); tali costi sono allineati ai piani di razionalizzazione e ottimizzazione previsti da SARLUX, fornendo un contributo positivo a ridurre i costi del sistema elettrico nazionale. Viene inoltre reintegrata la componente QAR (quote di ammortamento e di remunerazione del capitale investito, così come previsto dalla Deliberazione 111/06). Il secondo termine prevede, per la produzione elettrica essenziale, l’integrazione dei costi variabili rispetto a quanto incassato dalla vendita sul mercato al prezzo zonale di riferimento. Le voci principali dei costi variabili includono il combustibile dell’impianto IGCC, il costo dell’ossigeno necessario per la trasformazione del suddetto combustibile in gas di sintesi completamente pulito di ogni traccia di zolfo o altri inquinanti, e gli oneri associati alle quote di emissione CO2 secondo l’Emissions Trading System.
Si precisa che con Delibera 630/2021, ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente) ha accolto la richiesta di ammissione al regime di reintegrazione dei costi. La centrale è stata pertanto iscritta da TERNA nell'elenco degli impianti essenziali per il sistema elettrico per il 2022.
La Delibera 630/2021 pone le basi per una gestione in continuità della centrale con i livelli produttivi del 2021.
Gli altri compensi comprendono essenzialmente i ricavi conseguiti dalle controllate Sartec Srl e Reasar S.A. nei rispettivi settori di attività.
I ricavi della gestione caratteristica sono analizzati per settore di attività e in merito alle aree geografiche di destinazione nei precedenti paragrafi 4.2 e 4.3 “Informativa settoriale” e “Informativa per area geografica”.
Il dettaglio della voce “Altri proventi” è di seguito esposto:
La voce “Rimborso Oneri C02” è costituita dai ricavi iscritti dalla controllata Sarlux S.r.l. derivanti dal riconoscimento, ai sensi del Titolo II, punto 7-bis del Provvedimento Cip n°6/92 del rimborso degli oneri relativi all’applicazione della Direttiva 2003/87/CE (Emission Trading) come da Delibera n°77/08 dell’AEEG. Il decremento, rispetto all’esercizio precedente, è principalmente dovuto alla diminuzione del numero delle quote oggetto di rimborso, in considerazione del fatto che come già ricordato, l’impianto IGCC ha terminato il periodo CIP6/92 in data 20 aprile 2021.
La diminuzione della voce “Altri ricavi” è principalmente riconducibile al rilascio, avvenuto nel corso del periodo precedente, del fondo iscritto in esercizi precedenti per le quote CO2 relativi all’acquisizione del ramo d’azienda (Impianti nord) da Versalis Spa a seguito dell’assegnazione definitiva delle stesse per il periodo 2015-2020, pari a 35,9 milioni di euro.
Di seguito si analizzano i principali costi.
I costi per acquisto di materie prime si incrementano per 2.444.859 migliaia di euro rispetto allo stesso periodo dell’esercizio precedente, a causa dell’incremento dei prezzi; i costi per acquisto di prodotti finiti si sono incrementati di 732.364 migliaia di euro principalmente a causa dell’aumento dei prezzi compensato delle minori quantità acquistate. Per maggiori dettagli si rimanda a quanto esposto nella Relazione alla Gestione.
In ossequio a quanto previsto dai principi contabili, il Gruppo ha valutato le rimanenze al minore tra costo di acquisto o di
produzione e valore recuperabile di mercato: da tale confronto è emersa la necessità di iscrivere le rimanenze ad un minor valore per 73 milioni di euro.
I costi per servizi comprendono principalmente manutenzione, noli, trasporti, energia elettrica ed altre utenze, nonché costi per commissioni bancarie. L’ incremento della voce, è principalmente riconducibile al forte incremento dei prezzi delle utilities che si è manifestato soprattutto nel corso del secondo semestre. Sono ricompresi nella voce “costi per servizi” anche gli acquisti delle quote di Co2, pari a 156.883 migliaia di euro, effettuati nell’esercizio per assolvere gli obblighi della Direttiva 2003/87/CE (Emission Trading); per maggiori dettagli si rimanda alla Relazione sulla Gestione.
La voce “Capitalizzazioni” si riferisce principalmente ai costi di manutenzione di turn-around capitalizzati nel periodo; Il decremento rispetto allo stesso periodo dell’esercizio precedente è dovuto all’importante ciclo manutentivo delle fermate svolto nel corso del primo semestre 2020.
La voce “Accantonamenti per rischi e oneri” include principalmente l’accantonamento per gli oneri relativi all’applicazione della Direttiva 2003/87/CE (Emission Trading). L’incremento rispetto al 31 dicembre 2021 è principalmente dovuto all’incremento del valore delle quote di Co2 per effetto dei relativi prezzi parzialmente compensato dalla riduzione del numero delle quote a causa degli acquisti già effettuati nel corso dell’esercizio.
La voce “Oneri diversi di gestione” è composta principalmente da imposte indirette (Imposta Municipale sugli Immobili, tassa emissioni atmosferiche) e da contributi associativi.
Il “Costo del lavoro” si analizza come segue:
Il costo del lavoro, in considerazione della diminuzione del personale medio in forza al Gruppo e del ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni iniziata nell’ultima parte del 2020 e proseguita nel corso dell’esercizio corrente, si è decrementato rispetto allo stesso periodo dell’esercizio precedente.
Gli “Ammortamenti e svalutazioni” si analizzano come segue:
La voce “Ammortamento immobilizzazioni immateriali” si decrementa di 32.513 migliaia di euro rispetto allo stesso periodo dell’esercizio precedente principalmente per il termine dell’ammortamento del contratto di cessione dell’energia elettrica in regime CIP6/92 della controllata Sarlux.
La voce “Ammortamento immobilizzazioni materiali” si incrementa per effetto dell’entrata in esercizio e dunque in ammortamento degli investimenti attuati dal gruppo nell’esercizio precedente.
Gli “Ammortamenti dei beni in locazione” si analizzano come segue:
Tale voce rappresenta l’effetto dell’applicazione, avvenuta nell’esercizio precedente, dell’ IFRS 16.Tale voce rappresenta l’effetto dell’applicazione, avvenuta nell’esercizio precedente, dell’ IFRS 16.
Il risultato della gestione finanziaria è così dettagliato:
La seguente tabella riporta l’analisi per tipologia aggregata di proventi/oneri netti:
Il fair value degli strumenti derivati in essere al 31 dicembre 2021 è interamente riferito alle operazioni di copertura sui cambi e sui tassi oltre che alle operazioni di tipo speculativo.
Come evidenziato, le variazioni si riferiscono principalmente alle differenze cambi nette, oltre che ai risultati netti degli strumenti finanziari derivati. A tal proposito, si precisa che gli strumenti finanziari derivati in questione si sostanziano in operazioni di copertura a fronte delle quali non è stato adottato l’Come evidenziato, le variazioni si riferiscono principalmente alle differenze cambi nette, oltre che ai risultati netti degli strumenti finanziari derivati. A tal proposito, si precisa che gli strumenti finanziari derivati in questione si sostanziano in operazioni di copertura a fronte delle quali non è stato adottato l’hedge accounting.
Le imposte sul reddito possono così essere indicate:
L’analisi della differenza tra le aliquote fiscali teoriche e quelle effettive per Ires ed Irap per i due periodi messi a confronto è la seguente (ammontari espressi in milioni di euro):
Con riferimento all’esercizio 2021 il tax rate teorico è stato calcolato con l’aliquota agevolata del 2.93% attualmente stabilito dalla Regione Autonoma Sardegna (Legge Regionale 5/2015) in luogo del 3,90% di generale applicazione.
Le società del Gruppo sono coinvolte in contenziosi legali instaurati a vario titolo da differenti attorei, alcuni dei quali presentano difficoltà nella previsione dei relativi esiti. Pur in presenza di decisioni non univoche da parte della giustizia ordinaria ed amministrativa in relazione alle violazioni asserite, si è ritenuto che le eventuali passività si possano configurare come generalmente remote o possibili; laddove invece la passività è stata ritenuta probabile si è proceduto ad effettuare apposito accantonamento a fondo rischi.
La società Saras S.p.A. è sottoposta ad indagini nell’ambito del procedimento penale n. 9603/2021 R.G.N.R. mod. 21 D.D.A.T., pendente presso la Procura Distrettuale di Cagliari - Direzione Distrettuale Antimafia e Terrorismo.
Nei confronti di Saras l’accusa – ex art. 25-octies D. lgs. 231/2001 – concerne l’illecito amministrativo dipendente dal reato di “impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita” (ex art. 648 ter c.p.) contestato a taluni suoi manager.
Specificatamente, secondo l’ipotesi accusatoria, quale risultante dall’avviso di conclusione delle indagini preliminari ex art. 415 bis c.p.p. notificato alla società in data 24.12.2021, alcuni Manager del Gruppo avrebbero commesso i reati di “falso ideologico commesso dal pubblico ufficiale in atti pubblici” (ex art. 479 c.p.) e di “impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita” (ex art. 648-ter c.p.) in relazione a 52 operazioni di acquisto, negli anni 2015 e 2016, da Petraco Oil Company LLP, di greggio di provenienza delittuosa – perché privo di certificazione della S.O.M.O. (“State Oil Marketing Organization”), l’ente petrolifero del Governo federale di Baghdad, e perciò asseritamente sottratto in maniera illecita alla Repubblica d’Iraq –, greggio impiegato nelle attività economiche e finanziarie di raffinazione di Saras e sul quale, comunque, sarebbero state compiute operazioni volte ad ostacolarne l’accertamento della provenienza delittuosa, attività consistite – tra l’altro - nella falsificazione della relativa documentazione contrattuale, di viaggio e doganale.
Dal canto suo, Saras risulta sottoposta a indagini per l’illecito amministrativo di cui all’art. 25-octies del D.lgs. 231/2001 in relazione al reato di cui all’art. 648-ter c.p. contestato ai Manager del Gruppo in quanto, secondo l’ipotesi accusatoria, nelle annualità 2015 e 2016, non avrebbe adottato un efficace Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo ai sensi del D.lgs. 231/2001 (d’ora in poi, il “Modello 231”), atteso che:
- fino al 12 maggio 2016 quest’ultimo non avrebbe specificamente previsto presidi preventivi finalizzati al contrasto del reato oggetto d’indagine;
- successivamente, pur essendo intervenuto l’aggiornamento del Modello 231, lo stesso non sarebbe stato efficacemente attuato.
Secondo l’ipotesi accusatoria, tali lacune organizzative avrebbero reso possibile la commissione da parte dei manager del Gruppo dei singoli episodi di reimpiego oggetto di contestazione, dai quali Saras avrebbe ricavato un significativo vantaggio economico derivante, in particolare, «dall’acquisto di prodotto petrolifero, di provenienza illecita e destinato alla raffinazione, a un valore nettamente minore, quantificabile in misura non inferiore alla somma di euro 1.124.767.082,47, rispetto a quello di mercato»;.
Nessuna contestazione ai sensi del D.lgs. 231/2001, invece, risulta avanzata nei confronti della Società in relazione al delitto di falso ideologico: invero, l’art. 479 c.p. non costituiva e tuttora non costituisce un reato presupposto della responsabilità amministrativa degli enti ai sensi del D.lgs. 231/2001.
Nell’avviso di conclusione delle indagini non compaiono contestazioni di natura penale-tributaria, originariamente formulate nei confronti dei dirigenti odierni indagati.
Alla data odierna non si è avuta formale comunicazione dell’esercizio dell’azione penale da parte del Pubblico Ministero. Tuttavia, da notizie di stampa, confermate in via informale dalla Procura delle Repubblica, l’azione penale risulta essere stata esercitata alla fine del mese di febbraio 2022.
La società ritiene che gli elementi di indagine acquisiti dalla Procura Distrettuale di Cagliari lascino ampi spazi per confutare – in primis – la tesi che la commercializzazione di greggio da parte del KRG non fosse legittima e, in ogni caso, per escluderne la consapevolezza in capo al management di Saras.
In data 28 marzo 2022 è stato notificato alla Società e ai dirigenti coinvolti nelle indagini relative all'acquisto di grezzo di origine curda, l'avviso di fissazione dell’udienza preliminare davanti al GUP di Cagliari per il giorno 16 giugno 2022
Saras S.p.A. – sin da quando ha avuto conoscenza dell’esistenza del procedimento penale – ha emesso cinque comunicati stampa, con cui ha reso nota al mercato la propria posizione, respingendo ogni accusa (cfr: comunicati stampa in data 8.10.2020, 9.10.2020, 24.1.2021, 26.2.2022, 28.3.2022 reperibili sul sito web della Società).
Alla luce delle considerazioni sopra esposte e da una prima analisi, emergono diversi elementi atti a confutare sia l’applicazione della disciplina tributaria in materia di cd. costi da reato sia la ricostruzione fattuale delle ipotesi di reato. Si ritiene pertanto che ad oggi non sia stimabile il rischio relativo alla eventuale passività fiscale connessa alla potenziale contestazione a carico della Società da parte della Procura.
Per quanto riguarda la controllata Sarlux Srl si segnala che sussistono contenziosi in essere con il GSE circa il non riconoscimento della qualificazione dell’impianto IGCC come cogenerativo e il conseguente asserito obbligo di acquisto di “certificati verdi”; le società produttrici di energia elettrica non proveniente da fonte rinnovabile o cogenerativa (ai sensi del D.Lgs. 79/99 e della Delibera dell’Arera- n. 42/02) sono infatti soggette all’obbligo di acquisto dei certificati verdi per una certa percentuale dell’energia elettrica immessa in rete. Conseguentemente la società non ha proceduto all’iscrizione di alcun onere né di alcun ricavo con riferimento alla normativa in oggetto.
Inoltre sono iscritti a bilancio, tra le altre attività (come descritto al punto 5.1.6 – Altre attività), crediti per certificati bianchi (TEE) relativi ai benefici riconosciuti a fronte dei risparmi energetici realizzati attraverso specifici progetti autorizzati in via preliminare dal GSE. Nel corso del 2016 il GSE aveva avviato verifiche ispettive su tutti i progetti, benché già preliminarmente autorizzati; ad esito di tali verifiche, nel corso del 2017 aveva poi rideterminato la quota TEE di spettanza della società con riferimento ai progetti oggetto di verifica. Il Gruppo ha avviato un contenzioso amministrativo per contestare le conclusioni delle verifiche, riflettendo in bilancio le proprie valutazioni di rischio in merito al possibile esito della controversia. Nel corso dell’esercizi 2018 e 2020 il GSE ha parzialmente accolto, per alcuni progetti, le contestazioni avanzate dalla controllata, arrivando dunque alla definizione finale: gli effetti di tali evoluzioni sono stati adeguatamente riflessi nei rispettivi bilanci.
La Capogruppo Saras SpA e le controllate, Sarlux Srl e Sardeolica Srl sono state oggetto di verifiche fiscali ed accertamenti da parte dell’Amministrazione finanziaria che si sono tradotti, per alcuni di essi, in contenzioso pendente innanzi ai giudici tributari.
Il risultato netto per azione è determinato dividendo il risultato netto per il numero medio ponderato delle azioni di Saras S.p.A. in circolazione durante l’esercizio, escluse le azioni proprie.
Il risultato netto per azione è pari a +4,54 centesimi di euro per azione per l’esercizio 2020 e -25,77 centesimi di euro per azione per l’esercizio 2020. Il risultato netto diluito per azione non si discosta in maniera significativa dal risultato netto per azione.
Il numero medio delle azioni in circolazione è stato di 947.539.261 nel 2020. Saras S.p.A. al 31 dicembre 2021 non deteneva azioni proprie.
Le operazioni compiute da Saras con le parti correlate riguardano essenzialmente lo scambio di beni, le prestazioni di servizi, ed i rapporti di carattere finanziario.
Di seguito sono evidenziati gli ammontari dei rapporti di natura commerciale e diversa e di natura finanziaria posti in essere con le parti correlate ed è indicata la natura delle operazioni più rilevanti.
L’incidenza delle operazioni o posizioni con parti correlate sulle voci di stato patrimoniale è indicata nella seguente tabella riepilogativa:
Per quanto riguarda le transazioni di cui sopra, i contratti che le regolano si allineano alle condizioni di mercato.
L’incidenza delle operazioni o posizioni con parti correlate sulle voci di stato patrimoniale e di conto economico è indicata nella seguente tabella riepilogativa:
I principali flussi finanziari con parti correlate sono indicati nella tabella seguente:
L’incidenza dei flussi finanziari con parti correlate è indicata nella tabella seguente:
L’informativa sugli strumenti finanziari da fornire nei bilanci e nelle situazioni contabili infrannuali è definita principalmente, per quanto applicabile al Gruppo Saras, dai principi IFRS 7 e 13.
ll principio IFRS 7 – Strumenti finanziari: informazioni integrative, richiede alle entità di fornire nel bilancio informazioni integrative che consentano di valutare:
a) la rilevanza degli strumenti finanziari con riferimento alla situazione patrimoniale e finanziaria e al risultato economico;
b) la natura e l’entità dei rischi derivanti dagli strumenti finanziari ai quali la società è esposta nel corso dell’esercizio e alla data di riferimento del bilancio, e il modo in cui la stessa li gestisce.
Il principio IFRS 13 – Misurazione del fair value, divenuto applicabile a partire dal 1° gennaio 2013, richiede informativa aggiuntiva in materia di fair value, parte della quale è richiesta anche per le situazioni contabili infrannuali. In generale, il principio chiarisce come deve essere determinato il fair value ai fini del bilancio e si applica a tutti i principi IFRS che richiedono o permettono la misurazione del fair value o la presentazione di informazioni basate sul fair value.
Gerarchia di fair value
I punti a) e b) del paragrafo 93 del principio in oggetto richiedono di fornire l’ammontare delle attività e delle passività misurate al fair value, suddivise per gerarchia di fair value. A tal fine, giova ricordare che l’Ifrs 13 definisce una precisa gerarchia del fair value organizzata su tre livelli. Il criterio adottato riguarda proprio il livello di osservabilità degli input impiegati per la stima. Essi determinano, di fatto, diversi livelli di attendibilità del fair value, a seconda che si tratti di:
(a) quotazioni (senza aggiustamenti) rilevate su un mercato attivo – secondo la definizione data dallo IAS 39 – per le attività o passività oggetto di valutazione (livello 1);
(b) tecniche di valutazione che prendono a riferimento input diversi dai prezzi quotati di cui al punto precedente, che sono osservabili direttamente (prezzi) o indirettamente (derivati dai prezzi) sul mercato (livello 2);
(c) tecniche di valutazione che prendono a riferimento input che non sono basati su dati di mercato osservabili (livello 3).
Ciò premesso, la seguente tabella presenta le attività e le passività misurate al fair value dal Gruppo al 31 dicembre 2021 suddivise per gerarchia di fair value:
Il criterio di Gruppo prevede che la rilevazione del trasferimento di attività e passività finanziarie misurate al fair value da una gerarchia all’altra avvenga alla data in cui si verifica l’evento alla base delle circostanze che determinano il trasferimento stesso.
Ai sensi del punto c) del paragrafo 93, si precisa che nel periodo non sono state effettuate riclassifiche tra le varie gerarchie di FV.
Tecniche di valutazione
Come si evince anche dalla tabella del paragrafo precedente, gli strumenti finanziari valutati al fair value dal Gruppo Saras sono rappresentati sostanzialmente dai derivati stipulati dalla Capogruppo e dalle controllate Sarlux Srl e Saras Trading per mitigare i rischi di cambio, di interesse e di prezzo dei grezzi e dei prodotti petroliferi e delle quote di emissione CO2.
Nel particolare, la valutazione del fair value di tali strumenti avviene:
Per i derivati su tassi di interesse e su cambi, sulla base di comunicazioni periodiche ed ufficiali ricevute dalle controparti (intermediari finanziari) con le quali gli strumenti sono stati posti in essere;
Per i derivati su commodities e su quote CO2, sulla base degli estratti conto delle posizioni aperte che vengono ricevuti periodicamente dal Clearing broker tramite il quale tali strumenti vengono stipulati.
Per tutte le tipologie di strumenti derivati sopra descritte, le valutazioni al fair value ricevute dalle controparti delle posizioni aperte sono verificate tramite confronto con la valutazione al fair value che viene effettuata all’interno del Gruppo per le stesse posizioni. Tali valutazioni interne sono effettuate utilizzando parametri di riferimento osservabili sui mercati (quotazioni spot e a termine di tassi di interesse, tassi di cambio, prezzi di grezzi e di prodotti petroliferi così come disponibili su mercati attivi regolamentati).
La valutazione non considera il rischio di controparte in quanto l’effetto non è significativo considerando i depositi a garanzia esistenti.
Il Gruppo Saras non detiene attività o passività finanziarie classificabili, ai sensi dell’Ifrs 13, come misurate al fair value di livello 3.
L’ambito di applicazione del principio comprende tutte le entità e tutti i tipi di strumenti finanziari ad eccezione delle partecipazioni in controllate, collegate e joint-venture contabilizzate secondo gli IAS 27, 28 o 31, dei diritti e obbligazioni dei datori di lavoro derivanti dai programmi relativi ai benefici per i dipendenti (IAS 19), dei contratti relativi ad un’aggregazione aziendale (IFRS 3), ai contratti assicurativi definiti dall’IFRS 4 e degli strumenti finanziari, contratti e obbligazioni relativi a operazioni con pagamento basato su azioni (IFRS 2).
Con riferimento allo stato patrimoniale, i paragrafi 8 – 19 del principio in oggetto richiedono di fornire il valore contabile di ognuna delle categorie di strumenti finanziari definite dallo IFRS 9 e alcune informazioni di dettaglio laddove il Gruppo abbia optato per la contabilizzazione di attività o passività finanziarie al fair value rilevato a conto economico, ovvero abbia riclassificato delle attività finanziarie, o ancora le abbia eliminate contabilmente. Si riporta dunque di seguito lo stato patrimoniale del Gruppo Saras al 31 dicembre 2021 e 31 dicembre 2020, con dettaglio degli strumenti finanziari:
Gli strumenti finanziari valutati al fair value rilevato al conto economico sono costituiti da strumenti finanziari derivati posti in essere dalla Capogruppo e dalle controllate Sarlux Srl e Saras Trading Sa, descritti nel precedente paragrafo 5.4.1. Si tratta di contratti derivati su commodities, su tassi di interesse e su cambi, i primi stipulati dalla Capogruppo al fine di fronteggiare i rischi, insiti nella natura stessa del business in cui opera, derivanti da variazioni di prezzi di greggio e di prodotti petroliferi (futures, opzioni e swaps); i secondi dalla Capogruppo e dalla controllata per fronteggiare il rischio di tasso d’interesse sui finanziamenti accessi; gli ultimi dalla Capogruppo per fronteggiare il rischio di cambio sulle posizioni aperte in valuta;
Tutti i crediti commerciali e la maggior parte degli altri crediti correnti e non correnti sono classificati nella categoria “Finanziamenti e crediti” in quanto sono costituiti da attività finanziarie non derivate con pagamenti fissi o determinabili, non quotate in un mercato attivo. Il valore iscritto a bilancio approssima il fair value.
Con riferimento alle restanti attività e passività finanziarie non direttamente misurate al fair value, si precisa che il valore d’iscrizione in bilancio delle stesse approssima il fair value.
Nelle altre passività finanziarie valutate al costo ammortizzato sono classificate tutte le passività del Gruppo di natura finanziaria e commerciale che derivano da un’obbligazione contrattuale per il Gruppo a consegnare disponibilità liquide o un’altra attività finanziaria a un’altra entità.
Nel corso dell’esercizio non sono state riclassificate attività finanziarie tra quelle valutate al costo ammortizzato e quelle designate al fair value, né in senso contrario; del pari, non sono state trasferite ed eliminate attività finanziarie, ad eccezione dei crediti commerciali oggetto di cessioni pro-soluto. L’analisi delle condizioni contrattuali ha confermato la possibilità di effettuare l’eliminazione contabile dei crediti in oggetto.
Tutte le attività finanziarie sono contabilizzate per data negoziazione.
Durante l’esercizio, non si sono verificate inadempienze in riferimento alle scadenze contrattuali di rimborso dei finanziamenti in essere alla chiusura dell’esercizio.
Il paragrafo 20 del principio in oggetto richiede di indicare l’ammontare di utili o perdite nette generate da attività e passività finanziarie, suddiviso per le varie voci di conto economico. L’informativa può essere fornita sia nei prospetti di bilancio che nelle note: al fine di non sovraccaricare i prospetti di bilancio, come consigliato anche dall’Appendice del principio stesso, il Gruppo ha optato per la seconda alternativa.
Si riportano dunque i dettagli di conto economico comparati per l’esercizio in corso e quello precedente:
Il fair value degli strumenti derivati in essere al 31 dicembre 2021 è interamente riferito alle operazioni di copertura sui cambi e sui tassi oltre che alle operazioni di tipo speculativo.
Come evidenziato, le variazioni si riferiscono principalmente alle differenze cambi nette, oltre che ai risultati netti degli strumenti finanziari derivati. A tal proposito, si precisa che gli strumenti finanziari derivati in questione si sostanziano in operazioni di copertura a fronte delle quali non è stato adottato l’hedge accounting
Le passività finanziarie valutate al costo ammortizzato hanno generato oneri per 19.078 migliaia di euro (16.911 migliaia di euro nell’esercizio precedente): si tratta, essenzialmente, di interessi su finanziamenti.
7.4.3.1Contabilizzazione delle operazioni con strumenti derivati
Come più volte ricordato, la Capogruppo stipula contratti derivati su commodities al fine di mitigare i rischi derivanti da variazioni di prezzi di greggio e di prodotti petroliferi, delle quote di emissioni CO2, sul cambio Euro/Dollaro USA al fine di mitigare i rischi sulle proprie posizioni in valuta e sui tassi di interesse per mitigare il rischio di tasso di interesse sui finanziamenti ottenuti.
Al 31 dicembre 2021 i contratti derivati in essere erano rappresentati da derivati su tutte e tre le tipologie di sottostanti, classificati come strumenti finanziari posseduti per la negoziazione.
Tali strumenti sono iscritti al fair value: le variazioni dello stesso, così come i differenziali realizzati, vengono rilevati per la parte legata alla copertura di prodotti petroliferi a conto economico tra i ricavi e i costi della gestione caratteristica.
Tutti gli altri strumenti finanziari ( Irs e Forward sui cambi) non legati alla copertura dei prodotti petroliferi, sono iscritti al fair value: le variazioni dello stesso, così come i differenziali realizzati, vengono rilevati a conto economico tra i proventi finanziari o gli oneri finanziari.
E’ prevedibile che la maggior parte delle posizioni in essere su commodities e su cambi alla data di riferimento del bilancio vengano chiuse entro i primi mesi del 2021, mentre gli interest rate swaps hanno durata pari a quella dei finanziamenti ai quali si riferiscono.
Il fair value degli strumenti stessi viene determinato sulla base dei rendiconti che vengono periodicamente inviati dalle controparti con le quali tali strumenti sono stipulati.
7.4.3.2Fair value
Le attività e passività finanziarie, ad eccezione degli strumenti derivati, sono iscritte al costo ammortizzato: trattandosi principalmente di posizioni sottostanti a rapporti commerciali ed il cui regolamento è previsto nel breve termine, ovvero di attività e passività finanziarie a lungo termine che scontano un tasso di interesse in linea con gli attuali valori di mercato, il costo ammortizzato non si discosta in modo significativo dal fair value al 31 dicembre 2019.
Per quanto concerne il prestito obbligazionario, si precisa che lo stesso prevede un tasso fisso e che non sono disponibili valori di mercato sulla borsa di riferimento. Il valore attuale dei relativi flussi attualizzati ad un tasso di mercato non si discosta significativamente dal valore iscritto a bilancio.
In ossequio a quanto previsto dall’emendamento all’IFRS 7 recepito in ambito europeo con il Regolamento (CE) n° 1165 del 27 novembre 2009 della Commissione, si precisa che tutti gli strumenti finanziari valutati al fair value sono misurati sulla base di tecniche di valutazione che prendono a riferimento parametri osservabili sul mercato diversi dalle quotazioni dello strumento finanziario, ad eccezione di futures su cambi e commodities classificati nelle “Altre attività correnti” o nelle “Passività finanziarie a breve termine”, i quali sono invece misurati in base a quotazioni di un mercato attivo; inoltre, nel corso dell’esercizio non vi sono state, rispetto all’esercizio precedente, variazioni nella metodologia di valutazione.
7.4.4Rischi derivanti dagli strumenti finanziari
I rischi derivanti dagli strumenti finanziari a cui il Gruppo è esposto sono:
Per quanto riguarda le politiche di gestione relative ai rischi sopra indicati, si rimanda a quanto esposto nella Relazione sulla Gestione.
7.4.4.1Rischio di credito
Le esposizioni al rischio di credito sono essenzialmente concentrate nei crediti commerciali, negli altri crediti correnti e non correnti, nelle attività possedute per la negoziazione e nelle disponibilità liquide.
Le informazioni quantitative comparative richieste dal paragrafo 36 - 38, sono riportate nelle seguenti tabelle:
La garanzie sui crediti commerciali sono rappresentate da fideiussioni richieste ai clienti Extrarete da Saras S.p.A. e ai clienti di Saras Energia, da una polizze di assicurazione del credito stipulate dalle stesse che coprono la maggior parte del fatturato, nonché da lettere di credito che garantiscono una parte dei crediti della Capogruppo .
7.4.4.2Rischio di liquidità
Le esposizioni al rischio di liquidità sono essenzialmente relative alle posizioni di debiti commerciali e di finanziamenti bancari.
Occorre inoltre ricordare, come già fatto in precedenza, che non si sono verificate inadempienze in riferimento alle scadenze contrattuali di rimborso dei finanziamenti in essere alla chiusura dell’esercizio.
Le informazioni quantitative comparative richieste dal paragrafo 39 del principio in oggetto, sono riportate nella seguente tabella:
7.4.4.3Rischio di mercato
I rischi di mercato cui il Gruppo è esposto attraverso gli strumenti finanziari detenuti sono relativi, come già ricordato:
Come richiesto dal paragrafo 40 dell’IFRS 7, sono state elaborate apposite analisi di sensitività per ogni tipo di rischio al quale il Gruppo è esposto alla data di riferimento del bilancio, mostrando gli effetti sul conto economico e sul patrimonio netto; i range utilizzati per le analisi di sensitività (tasso di cambio, tasso di interesse e prezzi del grezzo) sono coerenti con le previsioni del management. I risultati di dette analisi sono riepilogate nelle tabelle successivamente esposte.
Cambio Euro/Dollaro USA
Con riferimento al cambio Euro/Dollaro USA, il Gruppo Saras alla data di riferimento del bilancio deteneva strumenti finanziari denominati in tale valuta in misura rilevante nei crediti e nei debiti commerciali (principalmente della Capogruppo).
La simulazione di impatto sull’utile netto d’esercizio e, conseguentemente, sul patrimonio netto di Gruppo, è stata effettuata ipotizzando una variazione pari a +/- 10% del cambio Euro/Dollaro USA di fine esercizio, utilizzato per la conversione delle posizioni in valuta nella redazione della situazione patrimoniale.
Per mitigare gli effetti della sensitività al tasso di cambio Euro/Dollaro, la Capogruppo pone inoltre in essere contratti forward su cambio il cui fair value è iscritto in bilancio alla data di chiusura di bilancio: tale fair value è inevitabilmente condizionato dal tasso di cambio sottostante ed è stata dunque elaborata una simulazione di impatto sul risultato netto d’esercizio e, conseguentemente, sul patrimonio netto di Gruppo, ipotizzando una variazione dei parametri di riferimento pari a +/- 10%.
I dettagli e l’esito della simulazione sono riepilogati nelle seguenti tabelle:
Tasso d’interesse
Con riferimento ai tassi d’interesse, il Gruppo è esposto sia a medio/lungo termine che a breve termine e su tali posizioni corrisponde interessi a tasso variabile indicizzati ai tassi Euribor.
La simulazione di impatto sul risultato netto e, conseguentemente, sul patrimonio netto di Gruppo, è stata elaborata ipotizzando una variazione del parametro di riferimento pari a +/- 50 bps considerando unicamente la quota di finanziamenti con tasso variabile.
Tale analisi misura l’impatto in termini di maggiori o minori oneri per interessi che si sarebbero avuti su finanziamenti a tasso variabile nel corso del 2021.
I dettagli e l’esito della simulazione sono riepilogati nella seguente tabella:
Inoltre, il fair value degli Interest Rate Swaps (IRS) e delle Opzioni su tasso d’interesse in essere alla data di bilancio in capo alla Capogruppo è influenzato dall’andamento del tasso Euribor: la simulazione di impatto di tale variabile sull’utile netto d’esercizio e, conseguentemente, sul patrimonio netto di Gruppo, è stata elaborata ipotizzando una variazione del parametro di riferimento pari a +/- 25 bps, ritenuta congrua considerando le probabili fluttuazioni dei tassi (la simulazione dell’esercizio precedente è stata adeguata).
I dettagli e l’esito della simulazione sono riepilogati nelle seguenti tabelle:
Prezzi di grezzi e prodotti petroliferi
Per quanto riguarda i prezzi petroliferi, essi condizionano il fair value degli strumenti finanziari derivati in essere alla data di riferimento del bilancio e i conseguenti differenziali riconosciuti a conto economico: nella fattispecie, si tratta al 31 dicembre 2021 di futures, swaps e opzioni su prodotti petroliferi e il fair value iscritto in bilancio deriva dai prezzi di mercato dei sottostanti stessi alla stessa data.
E’ stata dunque elaborata una simulazione di impatto sul risultato netto d’esercizio e, conseguentemente, sul patrimonio netto di Gruppo, ipotizzando una variazione dei parametri di riferimento pari a +/- 20%.
I dettagli e l’esito della simulazione (comparativi) sono riepilogati nelle seguenti tabelle:
Alla luce di quanto esposto nella precedente analisi dell’esposizione del Gruppo ai rischi derivanti da strumenti finanziari, si può concludere che non esistono concentrazioni di rischio significative in termini di controparti, aree geografiche e di mercato mentre per l’esposizione in dollari il rischio di concentrazione è mitigato dalle politiche di copertura attuate
Il numero medio dei dipendenti delle imprese incluse nell’area di consolidamento ripartito per categoria è il seguente:
Il personale dipendente del gruppo è passato da 1.687 unità alla fine del 2020 a 1.572 al 31 dicembre 2021.
Nel 2021 sono stati corrisposti emolumenti e retribuzioni a dirigenti con responsabilità strategiche per un ammontare complessivo di 2.430 migliaia di euro. Per maggiori dettagli si rimanda al paragrafo 7.5.1 della nota integrativa di Saras S.p.A..
Per l’informativa relativa alle indennità per scioglimento anticipato del rapporto con gli amministratori e ai piani di successione degli amministratori esecutivi (ai sensi dell’articolo 114, comma 5, del Decreto Legislativo 24 febbraio 1998, n° 58), si rimanda alla relazione annuale sulla Corporate Governance ed informazione sugli assetti proprietari ex art. 123-bis del D. Lgs 24 febbraio 1998, n. 58.
Al 31 dicembre 2021 e 2020 non risultano in essere impegni irrevocabili di acquisto di materiali o prestazione di servizi a carattere pluriennale.
Nel corso del normale svolgimento della propria attività, la capogruppo Saras ha rilasciato fideiussioni il cui valore al 31 dicembre 2020 ammonta ad un totale di 266.269 migliaia di euro, principalmente a favore di società controllate e di enti quali Agenzie delle Dogane e Ministero della Difesa.
Ai sensi dell’art. 149-duodecies del Regolamento Emittenti Consob, si fornisce di seguito il dettaglio dei corrispettivi di competenza dell’esercizio 2021a fronte dei servizi forniti sia dalla Società di revisione per servizi di revisione e diversi dalla revisione che da entità appartenenti alla rete della stessa per prestazione di servizi.
Per le informazioni relative alle operazioni atipiche e\o inusuali, si rimanda all’apposita sezione della Relazione sulla gestione.
Come noto nel corso del mese di febbraio 2022 è esploso il conflitto militare russo-ucraino a seguito dell’invasione da parte dell’esercito russo del territorio sovrano ucraino. Lo stato di tensione generato sul piano politico-militare e le conseguenti sanzioni economiche adottate da parte della comunità internazionale nei confronti della Russia, hanno determinato effetti e turbolenze significative sui mercati globalizzati, sia sul fronte finanziario sia sul fronte dei prezzi e dell’export di materie prime, ciò in considerazione del significativo ruolo che Russia e Ucraina assumono nello scacchiere economico internazionale. Il Gruppo conferma di non disporre di attività produttive o personale dislocato in Russia, in Ucraina o in paesi geopoliticamente allineati e di aver interrotto i rapporti commerciali e/o finanziari con tali Paesi. Non si rilevano restrizioni materialmente rilevanti nell’esecuzione di transazioni finanziarie per il tramite del sistema bancario, anche a seguito dell’esclusione della Russia dal sistema internazionale di pagamento swift. Tuttavia, in un mercato già caratterizzato da restrizioni nel mercato dell'oil&gas, non è escluso che la situazione di tensione politico-economico indotta dal conflitto in essere possa esacerbare tali difficoltà e ripercuotersi, in una forma ad oggi non stimabile né prevedibile, sulla capacità di approvvigionarsi del Gruppo. Ad oggi la Società non è in grado di stimare eventuali effetti negativi materiali sulle prospettive economico, finanziarie e patrimoniali degli anni successivi qualora la situazione dovesse prolungarsi significativamente
In data 28 marzo 2022 è stato notificato alla Società e ai dirigenti coinvolti nelle indagini relative all'acquisto di grezzo di origine curda, l'avviso di fissazione dell’udienza preliminare davanti al GUP di Cagliari per il giorno 16 giugno 2022
In data 30 marzo la società controllata Sardeolica Srl ha ricevuto l’Autorizzazione Unica per la realizzazione di un impianto fotovoltaico della potenza installata di circa 80 MW sito nel comune di Uta (Cagliari).
Il Consiglio di Amministrazione di Saras nella riunione del 14 Marzo 2022 ha autorizzato la pubblicazione del bilancio. Nella stessa riunione il Consiglio di Amministrazione ha delegato al Presidente e all’Amministratore Delegato, disgiuntamente, il potere di inserire nella relazione sulla gestione e/o nella nota integrativa eventuali informazioni di maggior dettaglio ove ciò si dovesse rendere necessario, o comunque opportuno, ai fini di una più adeguata informazione ai soci.
Per il Consiglio di Amministrazione
Il Presidente
Massimo Moratti
Saras SpA ha funzione di Capogruppo ed opera nel mercato petrolifero a livello italiano ed internazionale attraverso le attività di acquisto e di vendita dei prodotti derivati dalla raffinazione, già analizzato in dettaglio nella Relazione sulla gestione del Gruppo Saras, alla quale si rimanda per ulteriori informazioni così come per una puntuale analisi del mercato, del quadro normativo di riferimento, dei principali avvenimenti dell’esercizio, dei fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura dell’esercizio e dell’evoluzione prevedibile della gestione.
Nell’esercizio 2021, i ricavi di Saras SpA sono stati pari a 7.645 milioni di Euro, in incremento di 2.922 milioni di Euro rispetto all’esercizio precedente, essenzialmente a causa dell’andamento dei prezzi dei prodotti petroliferi registrata nell’esercizio, oltre che ad un lieve incremento delle quantità vendute.
PRINCIPALI DATI DI CONTO ECONOMICO
L’EBITDA è stato pari a 343 milioni di Euro, in deciso aumento rispetto all’esercizio precedente, prevalentemente per effetto dei differenti impatti delle dinamiche di prezzo delle commodities sulle rimanenze inventariali oil, come già descritto nella Relazione alla Gestione del Bilancio Consolidato di Gruppo.
Si segnala che nel bilancio in oggetto è stata effettuata una svalutazione del valore di carico della partecipazione nella controllata Sarlux Srl per 188 milioni di Euro, allineando lo stesso valore a quello del patrimonio netto della controllata.
L’utile netto netta dell’esercizio, pari a 30 milioni di Euro, è influenzato da quanto sopra descritto.
La Posizione Finanziaria Netta di Saras SpA al 31 dicembre 2021 è positiva per 115 milioni di Euro.
Ai sensi dell’Art. 2428 del Codice Civile, si forniscono le seguenti informazioni:
nel corso dell’esercizio è stato annullato il “Piano di attribuzione gratuita di azioni della Società al management del Gruppo Saras” relativo al periodo 2019/2021 (il “Piano di Stock Grant 2019/2021” o il “Piano”) ed è stato approvato il Piano di Stock Grant 2021. Tale piano ha avuto l’obiettivo di riconoscere ai beneficiari, già destinatari del piano stock grant 2019-2021, un premio legato ai risultati degli indicatori di natura industriale del precedente piano stock grant 2019-2021, conseguiti nel biennio 2019-2020. In virtù degli esiti del Piano Stock Grant 2021, sono state attribuite al management del Gruppo Saras n. 9.220.216 Azioni ordinarie di Saras.
Per quanto concerne l’informativa relativa all’uso da parte della Società di strumenti finanziari, si rimanda alla successiva sezione della presente Relazione “Analisi dei rischi”.
L’unica sede secondaria della Società è quella della Direzione Generale ed Amministrativa, sita in Milano, Galleria Passarella, 2.
Le informazioni sui compensi e sulle partecipazioni dei componenti degli organi di amministrazione e di controllo, dei direttori generali e dei dirigenti con responsabilità strategiche sono riportate nella Nota Integrativa al paragrafo 7.5.
Infine, per l’analisi dei principali contenziosi in essere si rimanda alla nota integrativa al punto 7.1 “Principali contenziosi in essere”, mentre si rimanda all’apposita sezione della Relazione del Bilancio Consolidato del Gruppo Saras per:
Saras basa la propria politica di gestione dei rischi sull’identificazione, valutazione e la loro mitigazione, con riferimento alle aree strategiche, operative e finanziarie. I rischi principali vengono riportati e discussi a livello di top management della Societàal fine di creare i presupposti per la loro gestione nonché per la valutazione del rischio residuale accettabile.
La gestione dei rischi evidenziata nei processi aziendali si basa sul principio secondo il quale il rischio operativo o finanziario è gestito dal responsabile del relativo processo in base alle indicazioni del top management, mentre la funzione controllo misura e controlla il livello di esposizione ai rischi ed i risultati delle azioni di mitigazione. Nella gestione dei rischi finanziari Saras utilizza anche strumenti derivati, peraltro al solo scopo di copertura e senza ricorrere a strutture complesse.
RISCHI FINANZIARI
Rischio di cambio
L’attività petrolifera è esposta strutturalmente alle fluttuazioni dei cambi, in quanto i prezzi di riferimento per l’acquisto di greggio e per gran parte delle vendite di prodotti sono legati al dollaro USA. Al fine di ridurre sia il rischio di cambio relativo alle transazioni che prevede di eseguire nel futuro che il rischio originato da debiti e crediti espressi in valuta diversa da quella funzionale, Saras utilizza anche strumenti derivati con natura di hedging, quando ciò venga ritenuto opportuno.
Rischio di tasso di interesse
I finanziamenti a tasso variabile espongono al rischio di variazioni dei risultati e dei flussi di cassa dovuti agli interessi. I finanziamenti a tasso fisso espongono al rischio di cambiamento del “fair value” dei finanziamenti ricevuti. I principali contratti di finanziamento in essere sono stipulati sia a tassi di mercato variabili, che a tassi fissi. Saras fa ricorso anche a strumenti derivati per diminuire il rischio di variazione dei risultati e dei flussi di cassa derivanti dagli interessi.
Rischio di credito
Il settore raffinazione rappresenta il mercato di riferimento della società ed è costituito principalmente da aziende multinazionali che operano nel campo petrolifero. Le transazioni effettuate sono generalmente regolate in tempi brevissimi e sono spesso garantite da primari istituti di credito. Le vendite extra rete sono di importi singolarmente contenuti ed anch’esse spesso garantite o assicurate, con un rischio di non recuperabilità molto basso. A seguito della crisi economica determinata dall'emergenza Covid-19 il profilo di rischio credito della società non si è modificato. Si ricorda che la Società non è esposto direttamente a controparti russe.
Rischio di liquidità
Saras finanzia le proprie attività sia tramite i flussi di cassa generati dalla gestione operativa, sia tramite il ricorso a fonti di finanziamento esterne. È dunque esposto al rischio di liquidità, costituito dalla capacità di reperire adeguate linee di credito nonché di far fronte ai relativi adempimenti contrattuali, tra i quali anche il rispetto dei covenants.
La capacità di autofinanziamento e conseguentemente il livello di indebitamento, sono determinati dalla generazione di cassa della gestione operativa e dall’andamento del capitale circolante; in particolare, quest’ultimo è funzione dei livelli di domanda e di offerta di grezzi e prodotti petroliferi nonché dei relativi prezzi, e della loro estrema volatilità e sensibilità a fenomeni esterni (quali ad esempio fattori economici, sociali e politici).
A partire dal 2020, il diffondersi del Covid-19 ha significativamente impattato negativamente sul mercato petrolifero. La generazione operativa di cassa è pertanto deteriorata, intaccando il livello di indebitamento finanziario. Al fine di mitigare il rischio di liquidità sono state ottenute nuove linee di credito a medio lungo termine, quale il finanziamento da 350 milioni di euro erogato a dicembre del 2020 con scadenza settembre 2024, assistito da garanzia dello Stato per il 70% del valore.
Il prossimo esercizio sarà caratterizzato dalla scadenza del prestito obbligazionario di 200 milioni di euro sottoscritto nel 2017, oltre che al ripagamento delle rate di altri finanziamenti in essere per circa 120 milioni di euro.
Saras ha già attivato interlocuzioni con un gruppo di istituti di credito per poter ottenere un nuovo finanziamento garantito al 70% dallo Stato in conformità al Decreto Legge 8 aprile 2020, n.23 – “Decreto Liquidità” – il cui termine è stato esteso sino al 30.6.2022. Il nuovo finanziamento è finalizzato principalmente al rimborso anticipato del prestito obbligazionario in scadenza nel mese di dicembre 2022 e del finanziamento a medio termine di 50 milioni in scadenza nel mese di agosto del 2023. In accordo con le condizioni generali del provvedimento Garanzia Italia il nuovo finanziamento sarà di importo pari al 125% del debito oggetto di rifinanziamento. La finalizzazione di questo finanziamento è tuttora in attesa di emissione di apposito decreto da parte del Ministero dell’Economia e delle Finanze per autorizzazione dell’emissione della garanzia da parte di SACE.
Saras Spa in data 24 dicembre 2021 ha ricevuto la notifica da parte della Procura della Repubblica di Cagliari, del termine delle indagini relative agli acquisti di grezzo di origine Kurdistan (come meglio descritto nell'apposita sezione della presente relazione sulla gestione) e l’ipotizzato coinvolgimento della società come responsabile ai sensi del D. Lgs 231/2001.
Le banche finanziatrici potrebbero avvalersi dei rimedi previsti nei contratti di finanziamento (finanziamento SACE, finanziamento Unicredit e RCF) a loro favore in relazione ad un evento di cui al D.Lgs 231/2001.
I finanziamenti bancari a medio e lungo termine sono stati conseguentemente riclassificati a breve termine al 31 dicembre 2021 in applicazione al principio contabile IAS1.74 che prevede ciò quando viene violata una clausola di un contratto di finanziamento a lungo termine alla data di chiusura o prima della data di chiusura dell’esercizio. Ciò determina che la passività diventa un debito esigibile a richiesta, in quanto viene meno il diritto incondizionato a differire il suo regolamento per almeno dodici mesi da quella data, anche se il finanziatore abbia concordato, dopo la data di chiusura dell’esercizio, di non richiedere il pagamento come conseguenza della violazione; per maggiori dettagli si rimanda alla Nota Integrativa.
Al fine di mitigare tale rischio si è reso necessario a inizio 2022 richiedere un waiver alle banche finanziatrici al fine di concordare con i finanziatori di non avvalersi del diritto contrattuale di richiedere il rimborso in presenza della presunta violazione, ripristinando le originarie scadenze di pagamento nel medio e lungo termine.
Sulla base dei colloqui in essere con le banche finanziatrici, alla data del Consiglio di Amministrazione del 14 marzo 2022, gli Amministratori sono confidenti di poter ottenere nel brevissimo termine il formalizzato waiver per il finanziamento SACE e per la linea RCF (effettivamente rilasciati in data 31 marzo 2022), che rappresenta anche un’evidenza della disponibilità del ceto bancario a proseguire con il supporto finanziario al Gruppo anche sulle restanti linee di credito a breve termine ed al finanziamento delle rate capitale e del prestito obbligazionario in scadenza nel 2022.
Si sottolinea inoltre che i parametri finanziari sui finanziamenti in essere soggetti a verifica al 31 dicembre 2021 risultano rispettati.
Infine, si evidenzia che il livello di indebitamento potrebbe inoltre subire modificazioni positive e negative causate dall’andamento del capitale circolante, fortemente influenzato dalla notevole volatilità dei prezzi delle commodity petrolifere ed energetiche derivanti dalla crisi Ucraina che potrebbero anche intaccare la redditività della gestione caratteristica.
ALTRI RISCHI
Rischio di variazioni dei prezzi
I risultati di Saras sono influenzati dall’andamento dei prezzi petroliferi ed in particolare dagli effetti che tale andamento comporta sui margini della raffinazione (rappresentati dalla differenza tra i prezzi dei prodotti petroliferi generati dal processo di raffinazione ed il prezzo delle materie prime, principalmente petrolio grezzo). Inoltre, per lo svolgimento dell’attività produttiva, di Saras è tenuto a mantenere adeguate scorte di petrolio grezzo e di prodotti finiti; il valore delle scorte è soggetto alle fluttuazioni dei prezzi di mercato. Il rischio di variazione dei prezzi e dei relativi flussi finanziari è strettamente connesso alla natura stessa del business ed è solo parzialmente mitigabile attraverso l’utilizzo di appropriate politiche di gestione del rischio. Al fine di fronteggiare i rischi derivanti da variazioni di prezzi, ed in particolare per mitigare le fluttuazioni puntuali dei prezzi sulle quantità acquistate e vendute rispetto alle medie mensili, Saras stipula anche contratti derivati con natura di hedging su commodities. Sono soggetti a variazioni anche i prezzi di cessione dell'energia elettrica da parte delle controllate Sarlux e Sardeolica, nonché i prezzi dei TEE e delle quote di emissioni di CO2. La crisi Russia-Ucraina sta determinando una mancanza sul mercato di petrolio grezzo e quindi di una contrazione di liquidità del mercato stesso, con un impatto sulla volatilità dei prezzi dei prodotti petroliferi.
Rischio relativo all’approvvigionamento di petrolio grezzo
Una parte rilevante del petrolio grezzo raffinato dalla Società proviene da Paesi soggetti ad elevate incertezze di natura politica, sociale e macroeconomica; mutamenti legislativi, politici, economici e sommovimenti sociali potrebbero avere un impatto negativo sui rapporti commerciali tra Saras e gli stessi, con possibili effetti negativi sulla situazione patrimoniale, economica e finanziaria. In particolare la crisi Russia-Ucraina sta determinando un aumento della difficoltà di approvvigionamento di petrolio grezzo, difficoltà che si sommano alle limitazione di importazione di petrolio grezzo da paesi soggetti a restrizioni ed embarghi.
Rischi relativi all’interruzione della produzione
L’attività diSaras dipende in modo significativo dalla raffineria della controllata Sarlux, ubicata in Sardegna, nonché dal contiguo impianto IGCC. Detta attività è soggetta a rischi relativi ad incidenti nonché ad interruzioni per fermate non programmate degli impianti. Saras ritiene che la complessità e modularità dei propri impianti consenta di limitare gli effetti negativi delle fermate non programmate e che i piani di sicurezza in atto (e continuamente migliorati) permettano di ridurre al minimo eventuali rischi di incidente; Saras fa inoltre ricorso in merito a tali rischi ad un programma significativo di copertura assicurativa. Tale programma, tuttavia, in certe circostanze potrebbe non essere sufficiente ad evitare di sostenere costi in caso di interruzioni produttive o incidenti.
Rischio Climate Change
La transizione energetica cioè il passaggio da un mix energetico basato sui combustibili fossili a uno con emissioni nette pari a zero di carbonio rappresenta un rischio strategico per il core business delle società oil&gas. Le iniziative di decarbonizzazione messe in campo dai governi di molti paesi industrializzati, in particolare dell’area OCSE, la spinta della società civile e della comunità internazionale, l’evoluzione delle preferenze dei consumatori e il diffondersi di una crescente sensibilità al tema del cambiamento climatico e della salvaguardia dell’ecosistema sono tutti fattori che potrebbero determinare nel medio-lungo termine lo spiazzamento della domanda d’idrocarburi da parte di altri vettori energetici. La pandemia COVID-19 del 2020 e la grave crisi economica e sociale che ne è scaturita hanno contribuito ad accelerare tale processo, poiché i governi hanno varato misure di stimolo fiscale di entità rilevante con l’obiettivo di ricostruire le economie su basi maggiormente sostenibili e in chiave low carbon, allocando la gran parte delle risorse finanziarie ai settori energie rinnovabili, mobilità smart ed elettrificazione. Gli stati possono perseguire l’obiettivo della decarbonizzazione attraverso normative volte a limitare il consumo degli idrocarburi, quali la tassazione delle emissioni di anidride carbonica (CO2), e queste regolamentazioni possono sopprimere la domanda petrolifera e incrementare i costi operativi delle compagnie oil&gas. Nel 2021, il costo per l’acquisto di certificati emissivi “emission allowances” nell’ambito del sistema europeo di tassazione della CO2 “ETS” – Emission Trading Scheme – sono più che raddoppiati rispetto al corrispondente periodo di un anno fa non solo per la ripresa dell’attività industriale ma anche e soprattutto per l’accordo sulla legge europea sul clima che sancisce l'impegno dell’UE a raggiungere la neutralità climatica entro il 2050 con un target emissivo intermedio più ambizioso rispetto al precedente (-55% di emissioni di gas a effetto serra entro il 2030 vs. la baseline 1990). Le tendenze descritte potrebbero comportare nel medio lungo termine il declino strutturale della domanda d’idrocarburi e l’aumento dei costi operativi e del costo del capitale per le società oil&gas con effetti negativi rilevanti sulle prospettive di crescita, i risultati operativi, il cash flow e i ritorni per gli azionisti. Saras sta attuando una strategia di lungo termine finalizzata a trasformare il modello di business in chiave sostenibile, in coerenza con il percorso di transizione energetica degli stati e dell’economia.
Per contro l’attuale crisi ucraina sta riportando l’attenzione sulla “Security of supply” alla quale il sistema oil della raffinazione fornisce un contributo positivo.
Saras ha messo a punto una road map basata su cinque business case: (i) lo sviluppo della capacità di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili come eolico e fotovoltaico per raggiungere i 400 MW di potenza installata (ii) aumento della produzione di biofuel (iii) sviluppo della produzione di idrogeno verde da fonti rinnovabili(iV) realizzazione di un impianto di Carbon Capture & Storage di CO2 al fine di ridurre del l’emissione in atmosfera di CO2 del gruppo
Protezione Dati Personali
Saras opera nel rispetto della normativa vigente sulla protezione dei dati riguardanti i propri clienti, dipendenti, fornitori e tutti i soggetti con i quali entra in contatto quotidianamente. In particolare, il 25 maggio 2018 è divenuto efficace il nuovo Regolamento Europeo n. 679/2016 (il cosiddetto “GDPR”) riguardante la protezione dei dati personali, il Gruppo Saras ha da tempo attivato un progetto volto ad implementare le nuove misure richieste dal GDPR e ha allineato le proprie procedure ed i processi alle novità introdotte da tale Regolamento.
Information Technology e Cyber Security
Complessi sistemi informativi sono a supporto delle diverse attività e processi di business. Aspetti di rischio riguardano l’adeguatezza di tali sistemi, la disponibilità e l’integrità/riservatezza dei dati e delle informazioni. In particolare, alcuni rilevanti sistemi possono essere esposti al rischio di Cyber Attack. Saras sta da tempo sviluppando progetti e applicando soluzioni che mirano a ridurre sensibilmente questo tipo di rischio, avvalendosi di consulenti specializzati sul tema e adottando lo standard internazionale IEC 62443.
Rischio Covid 19
L'intensificarsi della crisi economica e finanziaria determinata dall'emergenza Covid-19 ha determinato a partire dal mese di aprile 2020 un drastico e diffuso calo della domanda di prodotti petroliferi, con conseguente contrazione dei margini di raffinazione, unita alla volatilità dei prezzi delle commodities e in particolare del petrolio. Il prolungato effetto di scenario ha comportato, per il Gruppo Saras e per l’intero settore della raffinazione, ad una riduzione della redditività e a un aumento del fabbisogno di liquidità a breve termine difficilmente sostenibile se si dovesse protrarre nel medio termine. Permane inoltre una situazione di incertezza sull’evoluzione della pandemia, anche se la messa a regime delle attività di vaccinazione a livello nazionale, europeo e mondiale ha comportato un aumento del livello di fiducia dei consumatori e una ripresa dei consumi petroliferi. La ripresa dei consumi iniziata dal secondo semestre 2021, non si è ancora riflessa in un miglioramento dei margini di raffinazione ai livelli precedenti la pandemia, spostando il previsto recupero di redditività al 2022, per poi consolidarsi su livelli più significativi tra il 2023 e il 2024.
Fondi per rischi e oneri
Oltre a quanto sopra descritto relativamente all’attività di gestione e mitigazione dei rischi, Saras, in presenza di obbligazioni attuali, conseguenti ad eventi passati, che possano essere di tipo legale, contrattuale, normativo, ha effettuato negli anni congrui accantonamenti in appositi fondi rischi ed oneri presenti fra le passività di bilancio (vedasi Nota Integrativa).
Coinvolgimento in procedimenti legali
Saras è parte in procedimenti civili e amministrativi e in azioni legali collegate al normale svolgimento delle sue attività. Oltre al fondo rischi per contenziosi stanziato in bilancio, è possibile che in futuro Saras possa sostenere altre passività, anche significative a causa di: (i) incertezza rispetto all’esito finale dei procedimenti in corso per i quali al momento è stata valutata non probabile la soccombenza, o non attendibile la stima della relativa passività; (ii) il verificarsi di ulteriori sviluppi o l’emergere di nuove evidenze e informazioni che possano fornire elementi sufficienti per una stima attendibile dell’ammontare dell’obbligazione, (iii) in accuratezza delle stime degli accantonamenti dovuta al complesso processo di determinazione che comporta giudizi soggettivi da parte del management. Violazioni del Codice Etico, di leggi e regolamenti, incluse le norme in materia di anti-corruzione, da parte di Saras, dei suoi partner commerciali, agenti o altri soggetti che agiscono in suo nome o per suo conto, possono esporre Saras e i suoi dipendenti al rischio di sanzioni penali e civili che potrebbero danneggiare la reputazione della Società e il valore per gli azionisti. . Per maggiori dettagli sui procedimenti in corso si rimanda al paragrafo 7.1 della Nota Integrativa al Bilancio Consolidato.
Signori Azionisti,
il bilancio separato al 31 dicembre 2021 della Vostra Società chiude con un utile netto pari a euro 30.057.640. Se concordate con i criteri seguiti nella redazione del bilancio e con i principi e i metodi contabili ivi utilizzati, Vi proponiamo di adottare le seguenti deliberazioni:
L’Assemblea degli Azionisti
delibera
di approvare il bilancio separato della Società per l’esercizio chiuso al 31 dicembre 2021 nel suo insieme e nelle singole appostazioni e di riportare l’utile dell’esercizio a nuovo
Per il Consiglio di Amministrazione
Il Presidente
Massimo Moratti
Saras SpA (di seguito anche la “Capogruppo”) è una società per azioni quotata alla Borsa di Milano avente sede legale in Sarroch (CA) (Italia), S.S. 195 “Sulcitana” Km. 19. La Società è controllata congiuntamente da Massimo Moratti S.A.P.A.(20,01%), Angel Capital Management Spa (10,005%) e Stella Holding Spa (10,005%) rappresentanti in aggregato il 40,02% del Capitale Sociale di Saras SpA, in virtù del patto parasociale dalle stesse sottoscritto in data 24 giugno 2019. La durata della Società è prevista statutariamente sino al 31 dicembre 2056.
Saras S.p.A. opera nel mercato petrolifero a livello italiano ed internazionale attraverso le attività di vendita dei prodotti derivati dalla raffinazione; detiene inoltre partecipazioni totalitarie (dirette e indirette) in società operanti, a loro volta:
Il presente bilancio, relativo all’esercizio chiuso al 31 dicembre 2021, è presentato in Euro, essendo l’Euro la moneta corrente nell’economia in cui il Gruppo opera ed è costituito dalla Situazione Patrimoniale-Finanziaria, dal Conto Economico, dal Conto Economico Complessivo, dal Rendiconto Finanziario, dal Prospetto delle variazioni del Patrimonio Netto e dalla Nota Integrativa. Tutti i valori riportati nelle note al bilancio sono espressi in migliaia di Euro, salvo ove diversamente indicato.
Continuità aziendale
Come descritto al paragrafo Rischio di Liquidità, Saras finanzia le proprie attività sia tramite i flussi di cassa generati dalla gestione operativa, sia tramite il ricorso a fonti di finanziamento esterne. È dunque esposta al rischio di liquidità, costituito dalla capacità di reperire adeguate linee di credito nonché di far fronte ai relativi adempimenti contrattuali, tra i quali anche il rispetto dei covenants.
A partire dal 2020, il diffondersi del Covid-19 ha significativamente impattato negativamente sul mercato petrolifero. La generazione operativa di cassa è pertanto deteriorata, intaccando il livello di indebitamento finanziario della Società. Al fine di mitigare il rischio di liquidità sono state ottenute nuove linee di credito a medio lungo termine, quale il finanziamento da 350 milioni di euro erogato a dicembre del 2020 con scadenza settembre 2024, assistito da garanzia dello Stato per il 70% del valore. L’indebitamento finanziario della Società di fatto è rimasto sostanzialmente stabile sul livello dell’esercizio precedente.
Il prossimo esercizio sarà però caratterizzato dalla scadenza del prestito obbligazionario di 200 milioni di euro sottoscritto nel 2017, oltre che al ripagamento delle rate di altri finanziamenti in essere per circa 120 milioni di euro.
Saras ha già attivato interlocuzioni con un gruppo di istituti di credito per poter ottenere un nuovo finanziamento garantito al 70% dallo Stato in conformità al Decreto Legge 8 aprile 2020, n.23 – “Decreto Liquidità” – il cui termine è stato esteso sino al 30.6.2022. Il nuovo finanziamento è finalizzato principalmente al rimborso del prestito obbligazionario in scadenza nel mese di dicembre 2022 e del finanziamento a medio termine di 50 milioni in scadenza nel mese di agosto del 2023. In accordo con le condizioni generali del provvedimento Garanzia Italia il nuovo finanziamento sarà di importo pari al 125% del debito oggetto di rifinanziamento. La finalizzazione di questo finanziamento è tuttora in attesa di emissione di apposito decreto da parte del Ministero dell’Economia e delle Finanze per autorizzazione dell’emissione della garanzia da parte di SACE.
In data 24 dicembre 2021 Saras ha ricevuto notifica del termine delle indagini relative agli acquisti di grezzo di origine Kurdistan (come meglio descritto nell'apposita sezione della relazione sulla gestione) e il possibile coinvolgimento della società come responsabile ai sensi del D. Lgs 231/2001.. costituisce un evento che determina contrattualmente la decadenza di Saras dal beneficio del termine su tutte le linee di credito attualmente utilizzate o concesse e rappresenta una criticità per la concessione di nuove linee nel processo autorizzativo.
La scadenza, nei prossimi dodici mesi, del prestito obbligazionario di 200 milioni di euro e di rate di altri finanziamenti per circa 120 milioni di euro, unitamente al diritto dei finanziatori a richiedere il rientro dell’ulteriore indebitamento in essere ed alle possibili criticità per la concessione di nuove linee nel processo autorizzativo in relazione all’ipotizzata violazione delle prescrizioni del D. Lgs 231/2001 descritte al par. 7.1 costituiscono elementi di incertezza nel reperimento delle risorse finanziarie necessarie a coprire i fabbisogni finanziari dei prossimi 12 mesi.
L’equilibrio finanziario potrebbe inoltre risentire dell’andamento del capitale circolante, fortemente influenzato dalla notevole volatilità dei prezzi delle commodity petrolifere ed energetiche derivanti dalla crisi Ucraina che potrebbero anche intaccare la redditività della gestione caratteristica.
A fronte di tale incertezza, nonostante allo stato attuale Saras non abbia ricevuto dalle banche finanziatrici segnalazioni di non conformità ai contratti di finanziamento in essere relativamente alla descritta vicenda giudiziaria, a inizio 2022 sono stati richiesti waiver alle banche finanziatrici al fine di concordare con i finanziatori di non richiedere il pagamento come conseguenza dell’ipotizzata violazione e sono stati intrapresi colloqui, anche con primari studi legali incaricati dalle banche, al fine di condividere la posizione della Saras che ritiene che gli elementi di indagine acquisiti dalla Procura di Cagliari lascino ampi spazi per confutare – in primis – la tesi che la commercializzazione di greggio da parte del KRG non fosse legittima e, in ogni caso, per escluderne la consapevolezza in capo al management di Saras.
I waiver sulle linee di credito esistenti (effettivamente poi rilasciati in data 31 marzo 2022) consentiranno a Saras non solo di ripristinare le scadenze a medio e lungo termine dei finanziamenti e delle linee di credito in essere ma anche di veder riconosciuto il proprio merito creditizio al fine di accedere a quelle ulteriori linee necessarie alla copertura dei debito in scadenza nel 2022 ed in corso di approvazione rappresentando anche un’evidenza della disponibilità del ceto bancario a proseguire con il supporto finanziario alla Società anche sulle restanti linee di credito a breve termine ed al finanziamento delle rate capitale e del prestito obbligazionario in scadenza nel 2022.
Il bilancio separato di Saras S.p.A. al 31 dicembre 2021 è stato redatto secondo gli International Financial Reporting Standards (nel seguito ”IFRS” o “principi contabili internazionali”) emanati dall’International Accounting Standards Board (IASB) e adottati dalla Commissione Europea secondo la procedura di cui all’art. 6 del Regolamento (CE) n. 1606/2002 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 19 luglio 2002 e secondo i provvedimenti emanati in attuazione dell’Art. 9 del Decreto Legislativo del 28 febbraio 2005, n.38. Per IFRS si intendono tutti gli “International Financial Reporting Standards”, tutti gli “International Accounting Standards” (“IAS”), tutte le interpretazioni dell’”International Financial Reporting Interpretations Committee” (“IFRIC”), precedentemente denominate “Standing Interpretations Committee” (“SIC”), omologati dalla Commissione Europea alla data di approvazione del progetto di bilancio separato da parte del Consiglio di Amministrazione della società e contenuti nei relativi Regolamenti U.E. pubblicati a tale data.
Si precisa che gli schemi di bilancio sono stati redatti secondo i seguenti criteri, in linea con lo IAS 1, ritenuti adatti a fornire una completa informativa patrimoniale, economica e finanziaria:
I principi contabili esposti di seguito sono stati applicati in modo coerente a tutti i periodi presentati.
Il presente Bilancio è stato redatto nel presupposto della continuità aziendale, in quanto gli Amministratori hanno verificato l’insussistenza di indicatori di carattere finanziario, gestionale o di altro genere che potessero segnalare criticità circa la capacità della Società di far fronte alle proprie obbligazioni nel prevedibile futuro. I rischi e le incertezze relative al business, nonché la variabilità dei fattori esterni e di mercato cui le performance economiche e finanziarie della Società sono esposte, sono descritti nelle sezioni dedicate della Relazione sulla Gestione. La descrizione di come la Società gestisce i rischi connessi a tali fattori esterni nonché i rischi finanziari, tra i quali quello di liquidità e di capitale è contenuta nel paragrafo Informazioni integrative sugli strumenti finanziari e le politiche di gestione dei rischi della presente Nota Informativa.
I principi contabili adottati da Saras per la redazione del bilancio al 31 dicembre 2021 sono coerenti con quelli applicati nel bilancio al 31 dicembre 2020, ad eccezione dei nuovi principi contabili, interpretazioni ed emendamenti di seguito illustrati che, alla data di redazione del presente bilancio, erano già stati emanati ed entrati in vigore nel corso del presente esercizio. Saras non ha adottato anticipatamente alcun nuovo principio, interpretazione o modifica emesso ma non ancora in vigore.
Principi emanati e in vigore
Di seguito viene riportato un elenco dei nuovi principi contabili, modifiche ed interpretazioni applicabili alla Società, a far data dal 1° gennaio 2021, ed improduttivi di impatti sul Bilancio della Società:
Amendment to IFRS 9, IAS 39, IFRS 7, IFRS 4 and IFRS 16 – Phase 2 – emesso il 27 agosto 2020 ed omologato in data 13 gennaio 2021. Gli emendamenti della fase 2 affrontano le questioni che potrebbero influire sull’informativa finanziaria in sede di modifica del tasso di interesse, inclusi gli effetti delle modifiche ai flussi di cassa contrattuali o alle relazioni di copertura derivanti dalla sostituzione di un interest rate benchmark con un tasso di riferimento alternativo (replacement issues).
Tali modifiche sono efficaci a decorrere dal 1° gennaio 2021.
Nuovi principi contabili, interpretazioni e modifiche efficaci per periodi successivi al 31 dicembre 2021 e non adottati dal Società in via anticipata
Di seguito viene riportato un elenco dei nuovi principi contabili, modifiche ed interpretazioni che saranno applicati dal Società negli esercizi successivi all’esercizio chiuso al 31 dicembre 2021 di cui il Società ne valuterà eventuali impatti attesi in sede di prima adozione:
IFRS 17 Insurance Contracts
Nel maggio 2017, lo IASB ha emesso l’IFRS 17 Insurance Contracts (IFRS 17), un nuovo principio completo relativo ai contratti di assicurazione che copre la rilevazione e misurazione, presentazione ed informativa. Quando entrerà in vigore l’IFRS 17 sostituirà l’IFRS 4 Contratti Assicurativi, emesso nel 2005. L’IFRS 17 si applica a tutti i tipi di contratti assicurativi (ad esempio: vita, non vita, assicurazione diretta, ri-assicurazione) indipendentemente dal tipo di entità che li emettono, come anche ad alcune garanzie e strumenti finanziari con caratteristiche di partecipazione discrezionale.
Allo scopo, limitate eccezioni saranno applicate. L’obiettivo generale dell’IFRS 17 è quello di presentare un modello contabile per i contratti di assicurazione che sia più utile e coerente per gli assicuratori. In contrasto con le previsioni dell’IFRS 4 che sono largamente basate sul mantenimento delle politiche contabili precedenti, l’IFRS 17 fornisce un modello completo per i contratti assicurativi che copre tutti gli aspetti contabili rilevanti. Il cuore dell’IFRS 17 è il modello generale, integrato da:
• Uno specifico adattamento per i contratti con caratteristiche di partecipazione diretta (il variable fee approach)
• Un approccio semplificato (l’approccio dell’allocazione del premio) principalmente per i contratti di breve durata.
L’IFRS 17 sarà in vigore per gli esercizi che inizieranno al 1° gennaio 2023 o successivamente, e richiederà la presentazione dei saldi comparativi. È permessa l’applicazione anticipata, nel qual caso l’entità deve aver adottato anche l’IFRS 9 e l’IFRS 15 alla data di prima applicazione dell’IFRS 17 o precedentemente.
Il principio non ha impatti significativi sul bilancio della Società.
Lo IAS 8.30 richiede di dare informativa per quei principi che sono stati emessi, ma che non sono ancora in vigore; essa è richiesta ai fini di fornire informazioni note o ragionevolmente stimabili per permettere all’utilizzatore di valutare il possibile impatto dell’applicazione di tali questi principi sul bilancio di un’entità. Sono di seguito illustrati i principi e le interpretazioni che, alla data di redazione del bilancio della Società, erano già stati emanati ma non erano ancora in vigore. La Società intende adottare questi principi e interpretazioni, se applicabili, quando entreranno in vigore.
Amendments to IAS 8 Accounting Policies, Changes in Accounting Estimates and Errors: Definition of Accounting Estimates
Le modifiche introducono una definizione di stime contabili, in sostituzione al concetto di cambiamento delle stime contabili. Secondo la nuova definizione le stime contabili sono importi monetari soggetti ad incertezza di misurazione. Le entità sviluppano stime contabili se i principi contabili richiedono che le voci di bilancio siano misurate in modo tale da comportare incertezza di misurazione. Il Board chiarisce che un cambiamento nella stima contabile che risulta da nuove informazioni o nuovi sviluppi non è la correzione di un errore. Inoltre, gli effetti di un cambiamento in input o in una tecnica di misurazione utilizzata per sviluppare una stima contabile sono cambiamenti nelle stime se non risultano dalla correzione di errori di esercizi precedenti. Un cambiamento in una stima contabile può influenzare solo l’utile o la perdita del periodo corrente, oppure sia del periodo corrente che di esercizi futuri, e l’effetto della variazione relativa all’esercizio corrente è rilevato come provento/onere nell’esercizio corrente, mentre l’effetto sui periodi futuri è rilevato come provento/onere in tali periodi futuri. Tali modifiche saranno applicabili, previa omologazione, dal 1° gennaio 2023.
Amendments to IAS 1: Classification of Liabilities as Current or Non-current
A gennaio 2020, lo IASB ha pubblicato delle modifiche ai paragrafi da 69 a 76 dello IAS 1 per specificare i requisiti per classificare le passività come correnti o non correnti. Le modifiche chiariscono:
• Cosa si intende per diritto di postergazione della scadenza
• Che il diritto di postergazione deve esistere alla chiusura dell’esercizio
• La classificazione non è impattata dalla probabilità con cui l’entità eserciterà il proprio diritto di postergazione
• Solamente se un derivato implicito in una passività convertibile è esso stesso uno strumento di capitale la scadenza della passività non ha impatto sulla sua classificazione
Le modifiche saranno efficaci per gli esercizi che inizieranno al 1° gennaio 2023 o successivamente, e dovranno essere applicate retrospettivamente. Saras sta al momento valutando l’impatto che le modifiche avranno sulla situazione corrente e nel caso si renda necessaria la rinegoziazione dei contratti di finanziamento esistenti nonché seguendo le discussioni dell’IFRS IC e dello IASB a riguardo.
Amendments to IAS 1 Presentation of Financial Statements and IFRS Practice Statement 2: Disclosure of Accounting Policies Tali modifiche intendono aiutare il redattore del bilancio nel decidere quali accounting policies, presentare nel proprio bilancio. In particolare, all’entità viene richiesta di rendere l’informativa di accounting policy materiali, anziché delle significant accounting policies e vengono introdotti diversi paragrafi che chiariscono il processo di definizione delle policy materiali, che potrebbero essere tali per loro stessa natura, anche se i relativi ammontari possono essere immateriali. Una accounting policy è materiale se i fruitori di bilancio ne hanno necessità per comprendere altre informazioni incluse nel bilancio. Inoltre, l’IFRS Practice Statement 2 è stato modificato aggiungendo linee guida ed esempi per dimostrare e spiegare l’applicazione del “four-step materiality process” alle informazioni sui principi contabili al fine di supportare le modifiche allo IAS 1. Tali modifiche saranno applicabili, previa omologazione, dal 1° gennaio 2023.
Reference to the Conceptual Framework – Amendments to IFRS 3
A maggio 2020, lo IASB ha pubblicato le modifiche all’ IFRS 3 Business Combinations - Reference to the Conceptual Framework. Le modifiche hanno l’obiettivo di sostituire i riferimenti al Framework for the Preparation and Presentation of Financial Statements, pubblicato nel 1989, con le referenze al Conceptual Framework for Financial Reporting pubblicato a Marzo 2018 senza un cambio significativo dei requisiti del principio.
Il Board ha anche aggiunto una eccezione ai principi di valutazione dell’IFRS 3 per evitare il rischio di potenziali perdite od utili “del giorno dopo” derivanti da passività e passività potenziali che ricadrebbero nello scopo dello IAS 37 o IFRIC 21 Levies, se contratte separatamente.
Allo stesso tempo, il Board ha deciso di chiarire che la guidance esistente nell’IFRS 3 per le attività potenziali non verrà impattata dall’aggiornamento dei riferimenti al Framework for the Preparation and Presentation of Financial Statements.
Le modifiche saranno efficaci per gli esercizi che inizieranno al 1° gennaio 2022 e si applicano prospettivamente.
Amendments to IAS 12 Income Taxes: Deferred Tax related to Assets and Liabilities arising from a Single Transaction
Emesso il 7 maggio 2021, in attesa di omoloogazione. Lo IAS 12 richiede l’iscrizione di imposte differite ogni qual volta si verifichino differenze temporanee, ossia le imposte dovute o recuperabili in futuro. In particolare, è stato stabilito che le società, in circostanze specifiche, possano essere esentate dal rilevare l'imposta differita quando rilevano attività o passività per la prima volta. Tale disposizione in precedenza ha fatto sorgere una certa incertezza sul fatto che l'esenzione si applicasse a transazioni come leasing e obblighi di smantellamento, operazioni per le quali le società riconoscono sia un'attività che una passività. Con l’emendamento allo IAS 12, l’IFRS chiarisce che l'esenzione non si applica e che le società sono tenute a rilevare l'imposta differita su tali operazioni. L'obiettivo delle modifiche è ridurre la diversità nella rendicontazione delle imposte differite sui contratti di locazione e degli obblighi di smantellamento. Le modifiche sono efficaci per gli esercizi che iniziano al 1° gennaio 2023 ed è prevista l’early adoption.
Property, Plant and Equipment: Proceeds before Intended Use – Amendments to IAS 16
A maggio 2020, lo IASB ha pubblicato Property, Plant and Equipment — Proceeds before Intended Use,che proibisce alle entitià di dedurre dal costo di un elemento di immobili, impianti e macchinari, ogni ricavo dalla vendita di prodotti venduti nel periodo in cui tale attività viene portata presso il luogo o le condizioni necessarie perché la stessa sia in grado di operare nel modo per cui è stata progettata dal management. Invece, un’entità contabilizza i ricavi derivanti dalla vendita di tali prodotti,ed i costi per produrre tali prodotti, nel conto economico.
La modifica sarà efficace per gli esercizi che inizieranno al 1° gennaio 2022 o successivi e deve essere applicata retrospetticamente agli elementi di Immobili, impianti e macchinari resi disponibili per l’uso alla data di inizio o successivamente del periodo precedente rispetto al periodo in cui l’entità applica per la prima volta tale modifica.
Non ci si aspettano impatti materiali per la Società con riferimento a tali modifiche.
Si rappresenta, inoltre, che in data 31 marzo 2021 è stata emesso un Amendment to IFRS 16 – Leases: Covid-19-Related Rent Concessions beyond 30 June 2021- emesso il 31 marzo 2021, che avrebbe dovuto avere efficacia dal 1° aprile 2021, e tuttora in attesa di omologazione. Con tale emendamento lo IASB ha modificato ulteriormente l’IFRS 16 per prorogare il periodo di tempo limite di uno dei criteri che il locatore deve rispettare per poter applicare l’espediente pratico alle concessioni ricevute (esenzione ai locatari dall’obbligo di determinare se una concessione in ambito lease sia una modifica del leasing), ovvero che qualsiasi riduzione dei canoni di locazione poteva incidere solo sui pagamenti originariamente dovuti entro il 30 giugno 2021.
Onerous Contracts – Costs of Fulfilling a Contract – Amendments to IAS 37
A maggio 2020, lo IASB ha pubblicato modifiche allo IAS 37 per specificare quali costi devono essere considerati da un’entità nel valutare se un contratto è oneroso od in perdita.
La modifica prevede l’applicazione di un approccio denominato “directly related cost approach”. I costi che sono riferiti direttamente ad un contratto per la fornitura di beni o servizi includono sia i costi incrementali che i costi direttamente attribuiti alle attività contrattuali. Le spese generali ed amministrative non sono direttamente correlate ad un contratto e sono escluse a meno che le stesse non siano esplicitamente ribaltabili alla controparte sulla base del contratto.
Le modifiche saranno efficaci per gli esercizi che inizieranno al 1° gennaio 2022 o successivi. Il Società valuterà gli impatti di teli modifiche nell’eventualità di contratti per cui non avrà ancora soddisfatto tutte le proprie obbligazioni all’inizio dell’esercizio di prima applicazione.
Annual Improvements 2018-2020
Nell’ambito del ciclo dei miglioramenti lo IASB ha pubblicato una modifica all’IFRS 1 First Time Adoption, che permette ad una controllata che sceglie di applicare il par. D16(a) dell’IFRS 1 di contabilizzare le differenze di traduzione cumulate sulla base degli importi contabilizzati dalla controllante, considerando la data di transizione agli IFRS da parte della controllante. Tale modifica si applica anche alle società collegate o joint venture. Lo IASB ha poi proposto una modifica all’IFRS 9, chiarendo le fee che un’entità include nel determinare se le condizioni di una nuova o modificata passività finanziaria siano sostanzialmente differenti rispetto alle condizioni della passività finanziaria originaria. Queste fees includono solo quelle pagate o percepite tra il debitore ed il finanziatore, incluse le fees pagate o percepite dal debitore o dal finanziatore per conto di altri. Un’entità applica tale modifica alle passività finanziarie che sono modificate o scambiate successivamente alla data del primo esercizio in cui l’entità applica per la prima volta la modifica. Le suddette modifiche saranno efficaci per gli esercizi che inizieranno al 1° gennaio 2022 ed è permessa l’adozione anticipata.
IFRS 1 First-time Adoption of International Financial Reporting Standards – Subsidiary as a first-time adopter
Come parte del processo di miglioramenti annuali 2018-2020 dei principi IFRS, lo IASB ha pubblicato una modifica all’IFRS 1 First-time Adoption of International Financial Reporting Standards. Tale modifica permette ad una controllata che sceglie di applicare il paragrafo D16(a) dell’IFRS 1 di contabilizzare le differenze di traduzioni cumulate sulla base degli importi contabilizzati dalla controllante, considerando la data di transizione agli IFRS da parte della controllante. Questa modifica si applica anche alle società collegate o joint venture che scelgono di applicare il paragrafo D16(a) dell’IFRS 1.
La modifica sarà efficace per gli esercizi che inizieranno al 1° gennaio 2022 o successivamente, è permessa l’applicazione anticipata.
IFRS 9 Financial Instruments – Fees in the ’10 per cent’ test for derecognition of financial liabilities
Come parte del processo di miglioramenti annuali 2018-2020 dei principi IFRS, lo IASB ha pubblicato una modifica all’ IFRS 9. Tale modifica chiarisce le fees che una entità include nel determinare se le condizioni di una nuova o modificata passività finanziaria siano sostanzialmente differenti rispetto alle condizioni della passività finanziaria originaria. Queste fees includono solo quelle pagate o percepite tra il debitore ed il finanziatore, incluse le fees pagate o percepite dal debitore o dal finanziatore per conto di altri. Un’entità applica tale modifica alle passività finanziarie che sono modificate o scambiate successivamente alla data del primo esercizio in cui l’entità applica per la prima volta la modifica.
La modifica sarà efficace per gli esercizi che inizieranno al 1° gennaio 2022 o successivamente, è permessa l’applicazione anticipata. Il Società applicherà tale modifica alle passività finanziarie che sono modificate o scambiate successivamente o alla data del primo esercizio in cui l’entità applica per la prima volta tale modifica.
Non ci si aspettano impatti materiali per la Società con riferimento a tale modifica.
IAS 41 Agriculture – Taxation in fair value measurements
Come parte del processo di miglioramenti annuali 2018-2020 dei principi IFRS, lo IASB ha pubblicato una modifica allo IAS 41 Agriculture. La modifica rimuove i requisiti nel paragrafo 22 dello IAS 41 riferito all’esclusione dei flussi di cassa per le imposte quando viene valutato il fair value di una attività nello scopo dello IAS 41.
Una entità applica tale modifica prospettivamente alla misurazione del fair value a partire per gli esercizi che inizieranno al 1° gennaio 2022 o successivamente, l’applicazione anticipata è consentita.
Non ci si aspettano impatti materiali per il Società con riferimento a tale modifica.
Lo IASB ha inoltre approvato due emendamenti allo IAS 1 ed allo IAS 8 con riferimento all’informativa delle politiche contabili rilevanti ed alla definizione di stima e variazione di stime contabili.
Il bilancio è stato predisposto in applicazione del criterio del costo, salvo nei casi specificatamente descritti nelle note seguenti per i quali è stato applicato il valore equo.
Di seguito sono descritti i principali criteri di valutazione utilizzati, invariati rispetto all’esercizio precedente, ad eccezione di quanto ricordato al seguente paragrafo “Note al conto economico” in tema di classificazione dei risultati da strumenti derivati.
AA Disponibilità liquide ed equivalenti
Le disponibilità liquide e mezzi equivalenti includono prevalentemente la cassa, i depositi a vista con le banche, altri investimenti a breve termine altamente liquidabili (trasformabili in disponibilità liquide entro novanta giorni) e lo scoperto di conto corrente; quest’ultimo, viene evidenziato tra le passività correnti. Gli elementi inclusi nella liquidità netta sono valutati al fair value e le relative variazioni sono rilevate a conto economico.
BB Attività finanziarie
Le attività finanziarie sono rilevate al fair value, con imputazione degli effetti nel conto economico alla voce “Proventi finanziari” e “Oneri finanziari”.
CC Crediti commerciali
I crediti commerciali sono valutati, al momento della prima iscrizione, al fair value e successivamente al costo ammortizzato sulla base del metodo del tasso di interesse effettivo. Qualora vi sia una obiettiva evidenza di indicatori di riduzioni di valore (in termini di solvibilità nonché di caratteristiche di rischio creditizio dei singoli debitori), l’attività viene ridotta in misura tale da risultare pari al valore scontato dei flussi ottenibili in futuro.
Alla data di chiusura di ogni bilancio, la Società effettua l’analisi delle eventuali perdite attese sui crediti di natura commerciale valutati al costo ammortizzato, e rileva o adegua appositi fondi svalutazione.
Il fondo svalutazione per le suddette perdite attese si basa su assunzioni riguardanti il rischio di default e le perdite attese. A tal fine, il management utilizza il proprio giudizio professionale e l’esperienza storica, nonché la conoscenza delle condizioni di mercato attuali e le stime prospettiche alla fine di ciascun periodo di riferimento del bilancio.
La perdita attesa (Expected Credit Loss, ECL), determinata utilizzando la probabilità di default (PD), la perdita in caso di default (LGD) e l’esposizione al rischio in caso di default (EAD), è determinata quale differenza fra i flussi finanziari dovuti in base al contratto e i flussi finanziari attesi (comprensivi dei mancati incassi) attualizzati usando il tasso di interesse effettivo originario.
La Società applica essenzialmente un pproccio analitico, sulle posizioni singolarmente significative e in presenza di specifiche informazioni sull’incremento significativo del rischio di credito. In caso di valutazioni individuali, la PD è ottenuta prevalentemente da provider esterni quali ad esempio consulenti legali ai quali sono affidate le cause di recupero crediti.
Cessione di crediti
Il riconoscimento della cessione crediti è soggetto ai requisiti previsti dallo IAS 39 per la derecognition di attività finanziarie. Di conseguenza tutti i crediti ceduti a società di factoring, nel caso in cui le previsioni contrattuali includano clausole che implichino il mantenimento di una significativa esposizione all’andamento dei flussi finanziari derivanti dai crediti ceduti, rimangono iscritti nel bilancio.
DD Rimanenze
Le rimanenze sono iscritte al minore tra il costo di acquisto o di produzione e il valore netto di realizzo alla fine dell’esercizio, rappresentato dall’ammontare che la Società si attende di ottenere dalla loro vendita nel normale svolgimento dell’attività, considerando anche le vendite realizzate dopo la data di bilancio, ovvero, per i periodi successivi le curve di prezzo attese. Il valore delle rimanenze di grezzo, materiali di scorta e parti di ricambio è determinato applicando il metodo FIFO. Il valore delle rimanenze di prodotti petroliferi è determinato applicando il costo medio ponderato dell’ultimo trimestre.
EE Attività per imposte correnti
Le attività per imposte correnti sono iscritte, al momento della prima iscrizione, al valore che si prevede di recuperare dalle autorità fiscali, tenendo conto del presumibile valore di realizzo e successivamente al costo ammortizzato sulla base del metodo del tasso di interesse effettivo.
FF Altre attività
Le altre attività correnti sono iscritte, al momento della prima iscrizione, al fair value e successivamente al costo ammortizzato sulla base del metodo del tasso di interesse effettivo. Qualora vi sia una obiettiva evidenza di indicatori di riduzioni di valore, l’attività viene ridotta in misura tale da risultare pari al valore scontato dei flussi ottenibili in futuro. Le perdite di valore sono rilevate a conto economico. Se nei periodi successivi vengono meno le motivazioni delle precedenti svalutazioni, il valore delle attività viene ripristinato fino a concorrenza del valore che sarebbe derivato dall’applicazione del costo ammortizzato qualora non fosse stata effettuata la svalutazione.
GG Eliminazione di attività e passività finanziarie dall’attivo e dal passivo della situazione patrimoniale-finanziaria
Un’attività finanziaria (o, ove applicabile, parte di un’attività finanziaria o parte di un gruppo di attività finanziarie simili) è eliminata in primo luogo (es. rimossa dal prospetto della situazione patrimoniale-finanziaria) quando:
Nei casi in cui la Società abbia trasferito i diritti a ricevere flussi finanziari da un’attività o abbia siglato un accordo in base al quale mantiene i diritti contrattuali a ricevere i flussi finanziari dell’attività finanziaria, ma assume un’obbligazione contrattuale a pagare i flussi finanziari a uno o più beneficiari (pass-through), esso valuta se e in che misura abbia trattenuto i rischi e i benefici inerenti al possesso. Nel caso in cui non abbia né trasferito né trattenuto sostanzialmente tutti i rischi e benefici o non abbia perso il controllo sulla stessa, l’attività continua ad essere rilevata nel bilancio della Società nella misura del suo coinvolgimento residuo nell’attività stessa. In questo caso,la Società riconosce inoltre una passività associata. L’attività trasferita e la passività associata sono valutate in modo da riflettere i diritti e le obbligazioni che rimangono di pertinenza della Società.
Quando il coinvolgimento residuo dell’entità è una garanzia sull’attività trasferita, il coinvolgimento è misurato sulla base del minore tra l’importo dell’attività e l’importo massimo del corrispettivo ricevuto che l’entità potrebbe dover ripagare.
Una passività finanziaria viene cancellata quando l’obbligazione sottostante la passività è estinta, annullata ovvero adempiuta. Laddove una passività finanziaria esistente fosse sostituita da un’altra dello stesso prestatore, a condizioni sostanzialmente diverse, oppure le condizioni di una passività esistente venissero sostanzialmente modificate, tale scambio o modifica viene trattato come una cancellazione contabile della passività originale, accompagnata dalla rilevazione di una nuova passività, con iscrizione nel prospetto dell’utile/(perdita) d’esercizio di eventuali differenze tra i valori contabili.
HH Immobili, impianti e macchinari
Gli immobili, impianti e macchinari sono valutati al costo di acquisto o di produzione, al netto degli ammortamenti accumulati e delle eventuali perdite di valore. Il costo include ogni onere direttamente sostenuto per predisporre le attività al loro utilizzo, nonché eventuali oneri di smaltimento e di rimozione che verranno sostenuti conseguentemente a obbligazioni contrattuali. Gli eventuali interessi passivi relativi alla costruzione di immobilizzazioni materiali sono capitalizzati fino al momento in cui il bene è pronto all’uso.
I costi connessi ad obblighi di ripristino o smantellamento di impianti derivanti da obbligazioni di natura legale o contrattuale sono contabilizzati ad incremento del costo storico del bene cui si riferiscono con contropartita il Fondo per Rischi ed Oneri.
Gli oneri sostenuti per le manutenzioni e le riparazioni sono direttamente imputati al conto economico dell’esercizio in cui sono sostenuti. La capitalizzazione dei costi inerenti all’ampliamento, ammodernamento o miglioramento degli elementi strutturali di proprietà o in uso da terzi, è effettuata esclusivamente nei limiti in cui gli stessi rispondano ai requisiti per essere separatamente classificati come attività o parte di una attività applicando il criterio del component approach. Analogamente, i costi di sostituzione dei componenti identificabili di beni complessi sono imputati all’attivo patrimoniale ed ammortizzati secondo la loro vita utile; il valore di iscrizione residuo del componente oggetto di sostituzione è imputato a conto economico.
Il valore di iscrizione degli immobili, impianti e macchinari è rettificato dall’ammortamento sistematico, calcolato sul costo storico al netto del valore residuo a quote costanti dal momento in cui il cespite è disponibile e pronto all’uso, in funzione della stimata vita utile.
La vita utile stimata dalla Società, per le varie categorie di cespiti, è la seguente:
immobilizzazioni materiali e il valore residuo sono rivisti annualmente e aggiornati, ove applicabile, alla chiusura di ogni esercizio.
I terreni non sono ammortizzati.
Qualora il bene oggetto di ammortamento sia composto da elementi distintamente identificabili la cui vita utile differisce significativamente da quella delle altre parti che compongono l’attività, l’ammortamento è effettuato separatamente per ciascuna delle parti che compongono il bene in applicazione del principio del component approach.
II Beni in leasing
Le attività possedute mediante contratti di leasing o contratti che concedono diritti di utilizzo su attività di terzi sono riconosciute come attività della Società al loro valore corrente o, se inferiore, al valore attuale dei pagamenti minimi dovuti per il leasing. La corrispondente passività verso il locatore è rappresentata nel bilancio tra i debiti finanziari. I beni sono ammortizzati linearmente sulla base della durata del contratto sottostante, e la passività finanziaria è rimborsata sulla base dei pagamenti previsti dal contratto di leasing o di concessione del diritto all’utilizzo.
JJ Attività immateriali
Le attività immateriali sono costituite da elementi non monetari, privi di consistenza fisica e chiaramente identificabili (ossia separabili – capaci di essere separati o scorporati o scambiati – e derivanti da altri diritti contrattuali o legali), controllabili ed atti a generare benefici economici futuri. Tali elementi sono rilevati al costo di acquisto e/o di produzione, comprensivo delle spese direttamente attribuibili per predisporre l’attività al suo utilizzo, al netto degli ammortamenti cumulati, e delle eventuali perdite di valore. Gli eventuali interessi passivi maturati durante e per lo sviluppo delle immobilizzazioni immateriali sono spesati a conto economico. L’ammortamento ha inizio nel momento in cui l’attività è disponibile all’uso ed è ripartito sistematicamente in relazione alla residua possibilità di utilizzazione della stessa e cioè sulla base della stimata vita utile.
Le attività immateriali vengono iscritte, ove richiesto, con il consenso del Collegio Sindacale.
[I]Diritti di brevetto, Concessioni, Licenze e Software (attività immateriali a vita utile definita)
Le attività immateriali aventi vita utile definita sono ammortizzate sistematicamente lungo la loro vita utile intesa come la stima del periodo in cui le attività saranno utilizzate dall’impresa; la recuperabilità del loro valore di iscrizione è verificata con la medesima metodologia applicata alla voce “Immobili, Impianti e Macchinari”.
[II] Spese di ricerca e sviluppo
I costi volti all’acquisizione di nuove conoscenze o scoperte, allo studio di prodotti o processi alternativi, di nuove tecniche o modelli, alla progettazione e costruzione di prototipi o, comunque, sostenuti per altre attività di ricerca scientifica o di sviluppo tecnologico sono considerati costi correnti e imputati a conto economico nell’esercizio di sostenimento.
KK Riduzione di valore delle attività
A ciascuna data di riferimento del bilancio, le attività materiali ed immateriali con vita definita e le partecipazioni sono analizzate al fine di identificare l’esistenza di eventuali indicatori, rivenienti sia da fonti esterne che interne alla Società, di riduzione di valore delle stesse. Nelle circostanze in cui sia identificata la presenza di tali indicatori, si procede alla stima del valore recuperabile delle suddette attività, imputando l’eventuale svalutazione a conto economico. Il valore recuperabile di un’attività è il maggiore tra il suo valore equo ridotto dei costi di vendita e il suo valore d’uso, laddove quest’ultimo è il valore attuale dei flussi finanziari futuri stimati per tale attività. Nel determinare il valore d’uso, i flussi finanziari futuri attesi sono attualizzati utilizzando un tasso di sconto ante imposte che riflette la valutazione corrente di mercato del costo del denaro rapportato al periodo dell’investimento e ai rischi specifici dell’attività. Per un’attività che non genera flussi finanziari ampiamente indipendenti, il valore di realizzo è determinato in relazione alla cash generating unit cui tale attività appartiene. Una riduzione di valore è riconosciuta nel conto economico qualora il valore di iscrizione dell’attività, ovvero della relativa cash generating unit a cui essa è allocata, è superiore al valore recuperabile. Qualora vengano meno i presupposti per una svalutazione precedentemente effettuata, il valore contabile dell’attività viene ripristinato con imputazione a conto economico, nei limiti del valore netto di carico che l’attivo in oggetto avrebbe avuto se non fosse stata effettuata la svalutazione e fossero stati effettuati gli ammortamenti.
JJ Partecipazioni
Le partecipazioni in controllate sono iscritte al costo di acquisto, eventualmente ridotto per perdite in conformità a quanto previsto dallo IAS 36.
Le partecipazioni incluse nella voce “Altre partecipazioni” sono valutate al fair value con imputazione degli effetti connessi alla variazione dello stesso direttamente nel patrimonio netto. Qualora non sia possibile determinare lo stesso in maniera attendibile o sia non significativo, risultano valutate al costo ridotto per perdite in conformità a quanto previsto dallo IAS 39. Tali costi sono periodicamente riconsiderati al fine di individuare l’eventuale presenza di impairment indicators che possono suggerire che il loro valore recuperabile sia inferiore al valore di carico. Qualora vengano meno i presupposti che hanno portato ad effettuare una svalutazione in periodi precedenti, il valore contabile della partecipazione viene ripristinato con imputazione a conto economico.
MM Altre attività finanziarie
In funzione delle caratteristiche dello strumento e del modello di business adottato per la relativa gestione, le attività finanziarie sono classificate nelle seguenti categorie:
La rilevazione iniziale avviene al fair value; per i crediti commerciali privi di una significativa componente finanziaria, il valore di rilevazione iniziale è rappresentato dal prezzo della transazione. Successivamente alla rilevazione iniziale, le attività finanziarie che generano flussi di cassa contrattuali rappresentativi esclusivamente di pagamenti di capitale e interessi sono valutate al costo ammortizzato se possedute con la finalità di incassarne i flussi di cassa contrattuali (cd. business model hold to collect). L’applicazione del metodo del costo ammortizzato comporta la rilevazione a conto economico degli interessi attivi determinati sulla base del tasso di interesse effettivo, delle differenze di cambio e delle eventuali svalutazioni
Il trattamento delle attività finanziarie correlate a strumenti derivati è indicato al punto “Y Strumenti derivati”.
NN Azioni proprie
Le azioni proprie sono rilevate al costo e iscritte a riduzione del patrimonio netto.
OO Patrimonio Netto
[I] Capitale sociale
Il capitale sociale è rappresentato dal capitale sottoscritto e versato. I costi strettamente correlati alla emissione di nuove azioni sono classificati a riduzione delle riserve di patrimonio netto, al netto dell’eventuale effetto fiscale differito.
[II] Riserve
Sono costituite da riserve di capitale a destinazione specifica; includono i risultati economici degli esercizi precedenti per la parte non distribuita.
[III] Piani di attribuzione gratuita di azioni della Società ai dipendenti e al management
La Società riconosceva, sino all’esercizio 2021, benefici addizionali ai dipendenti ed al management sulla base di appositi piani di attribuzione gratuita di azioni. Il relativo costo, determinato secondo quanto stabilito dall’IFRS 2 – Pagamenti basati su azioni, è contabilizzato a conto economico a quote costanti lungo il vesting period con contropartita diretta a patrimonio netto. Variazioni di fair value successive alla data di assegnazione non hanno effetto sulla valutazione iniziale.
PP Fondi per rischi ed oneri
I fondi per rischi ed oneri sono iscritti solo quando esiste un’obbligazione corrente (legale o implicita) per una futura fuoriuscita di risorse economiche come risultato di eventi passati ed è probabile che tale fuoriuscita sia richiesta per l’adempimento dell’obbligazione, il cui ammontare deve essere attendibilmente stimabile. Tale ammontare rappresenta la miglior stima attualizzata della spesa richiesta per estinguere l’obbligazione. Il tasso utilizzato nella determinazione del valore attuale della passività riflette i valori correnti di mercato ed include gli effetti ulteriori relativi al rischio specifico associabile a ciascuna passività.
I rischi per i quali il manifestarsi di una passività è soltanto possibile vengono indicati nell’apposita sezione informativa su impegni e rischi; per tali rischi non si procede ad alcun stanziamento.
QQ Fondi per benefici ai dipendenti
La Società riconosce diverse forme di piani pensionistici, in linea con le condizioni e le pratiche comunemente applicate localmente nei paesi in cui svolge le proprie attività.
A partire dal 1° gennaio 2007, la disciplina del Trattamento di Fine Rapporto (T.F.R.) è stata modificata introducendo la scelta del lavoratore in merito alla destinazione del proprio T.F.R. maturando. In particolare, i nuovi flussi del T.F.R. potranno essere indirizzati dal lavoratore a forme pensionistiche prescelte oppure essere mantenuti in azienda (ove il numero dei dipendenti sia inferiore a 50 unità o destinati all’I.N.P.S. nel caso opposto). L’introduzione di tali norme comporta le seguenti differenti contabilizzazioni:
Quote accantonate sino al 31 dicembre 2006
Il trattamento di fine rapporto dovuto ai dipendenti ai sensi dell’articolo 2120 del Codice civile rientra tra i “piani pensionistici a benefici definiti”; detti piani sono basati sulla vita lavorativa dei dipendenti e sulla remunerazione percepita dal dipendente nel corso di un predeterminato periodo di servizio. In particolare, la passività relativa al trattamento di fine rapporto del personale è iscritta nel bilancio in base al valore attuariale della stessa, in quanto qualificabile quale beneficio ai dipendenti dovuto in base ad un piano a prestazioni definite. L’iscrizione nel bilancio dei piani a prestazioni definite richiede la stima con tecniche attuariali dell’ammontare delle prestazioni maturate dai dipendenti in cambio dell’attività lavorativa prestata e l’attualizzazione di tali prestazioni al fine di determinare il valore attuale degli impegni della Società. La determinazione del valore attuale degli impegni della Società è effettuata da un perito esterno con il “metodo della proiezione unitaria” (Projected Unit Credit Method). Tale metodo, che rientra nell’ambito più generale delle tecniche relative ai cosiddetti “benefici maturati”, considera ogni periodo di servizio prestato dai lavoratori presso l’azienda come una unità di diritto addizionale: la passività attuariale deve quindi essere quantificata sulla base delle sole anzianità maturate alla data di valutazione; pertanto, la passività totale viene di norma riproporzionata in base al rapporto tra gli anni di servizio maturati alla data di riferimento delle valutazioni e l’anzianità complessivamente raggiunta all’epoca prevista per la liquidazione del beneficio.
Il costo maturato nell’anno relativamente ai piani a prestazioni definite ed iscritto a conto economico nell’ambito delle spese per il personale è pari alla somma del valore attuale medio dei diritti maturati dai lavoratori presenti per l’attività prestata e dell’interesse annuo maturato sul valore attuale degli impegni della Società ad inizio anno, calcolato utilizzando il tasso di attualizzazione degli esborsi futuri adottato per la stima della passività al termine dell’esercizio precedente. Il tasso annuo di attualizzazione adottato per le elaborazioni è assunto pari al tasso di mercato a fine periodo relativo a zero coupon bonds con scadenza pari alla durata media residua della passività.
A seguito dell’applicazione dello IAS 19 revised, gli utili e perdite attuariali connessi al modificarsi dei relativi parametri, in precedenza rilevati nel conto economico (costo del lavoro), sono ora rilevati nel conto economico complessivo.
Quote maturate dal 1° gennaio 2007
Le quote in oggetto vengono contabilizzate secondo la metodologia prevista per i “piani pensionistici a contributi definiti” (che non prevedono valutazioni attuariali) in quanto la posizione del dipendente viene totalmente trasferita all’esterno della Società.
L’ammontare del relativo debito viene determinato secondo quanto previsto dall’art. 2120 del Codice Civile.
RR Passività finanziarie, Debiti commerciali e altri debiti e Altre passività
Sono valutati, al momento della prima iscrizione, al fair value e successivamente al costo ammortizzato, utilizzando il criterio del tasso effettivo di interesse. Qualora vi sia un cambiamento dei flussi di cassa attesi e vi sia la possibilità di stimarli attendibilmente, il valore dei debiti viene ricalcolato per riflettere tale cambiamento sulla base del valore attuale dei nuovi flussi di cassa attesi e del tasso interno di rendimento inizialmente determinato.
Le operazioni di vendita con obbligo di riacquisto si configurano come una forma di finanziamento in quanto i rischi connessi alla proprietà (principalmente il rischio connesso alle variazioni di fair value) rimangono in capo alla società. In tal caso non si effettua la derecognition dell’attività, il debito per il riacquisto ha natura finanziaria ed il differenziale viene iscritto a conto economico come componente di natura finanziaria.
Le Passività finanziarie comprendono anche i contratti derivati, per i quali si rinvia all’apposito paragrafo di seguito riportato. Questi ultimi sono misurati al fair value con contropartita il conto economico ad ogni data di bilancio.
SS Riconoscimento dei ricavi
I ricavi delle vendite sono rilevati quando si verifica l’effettivo trasferimento dei rischi e dei benefici rilevanti tipici della proprietà o al compimento della prestazione.
I ricavi relativi alle prestazioni di servizi vengono rilevati in base allo stato di effettivo completamento del servizio.
I ricavi sono iscritti al netto di resi, sconti, abbuoni e premi, nonché delle imposte direttamente connesse.
TT Riconoscimento dei costi
I costi sono riconosciuti quando sono relativi a beni e servizi venduti o consumati nell’esercizio o per ripartizione sistematica ovvero quando non si possa identificare l’utilità futura degli stessi.
UU Interessi attivi e passivi
Gli interessi attivi e passivi sono contabilizzati in base alla loro maturazione.
VV Traduzione di voci espresse in valuta diversa da Euro
Le transazioni in valuta estera vengono tradotte in Euro utilizzando i tassi di cambio in vigore alla data della transazione. Gli utili e perdite su cambi risultanti dalla chiusura delle transazioni in oggetto e dalla traduzione ai cambi di fine esercizio delle poste attive e passive monetarie denominate in valuta vengono contabilizzate a conto economico.
WW Dividendi
[A] Dividendi percepiti
I dividendi incassati da società controllate, joint venture, collegate ed altre partecipate sono rilevati a conto economico quando si stabilisce il diritto degli azionisti a ricevere il pagamento.
[B] Dividendi distribuiti
La distribuzione di dividendi agli azionisti della Società determina l’iscrizione di un debito nel bilancio del periodo nel quale la distribuzione è stata approvata dagli azionisti della Società.
XX Imposte
Le imposte correnti sono calcolate sulla base del reddito imponibile dell’esercizio, applicando le aliquote fiscali vigenti alla data di bilancio.
Le imposte differite sono calcolate a fronte di tutte le differenze temporanee che emergono tra il valore fiscale di una attività o passività ed il relativo valore contabile, ad eccezione, sia di quelle rivenienti dalle partecipazioni in società controllate che quando la tempistica di rigiro di tali differenze è soggetta al controllo della società e risulta probabile che non si riverseranno in un lasso di tempo ragionevolmente prevedibile.
Le imposte differite attive, incluse quelle relative alle perdite fiscali pregresse, per la quota non compensata dalle imposte differite passive, sono riconosciute nella misura in cui è probabile che sia disponibile un reddito imponibile futuro a fronte del quale possano essere recuperate.
Le imposte differite sono determinate utilizzando le aliquote fiscali che si prevede saranno applicabili negli esercizi nei quali le differenze temporanee saranno realizzate o estinte.
Le imposte correnti e differite sono rilevate nel conto economico, ad eccezione di quelle relative a voci direttamente addebitate o accreditate a patrimonio netto, nei cui casi l’effetto fiscale è riconosciuto direttamente a patrimonio netto. Le imposte correnti e differite sono compensate quando le imposte sul reddito sono applicate dalla medesima autorità fiscale, vi è un diritto legale di compensazione ed è attesa una liquidazione del saldo netto.
Le variazioni delle aliquote in conseguenza a modifiche normative sono contabilizzate nell’esercizio in cui dette variazioni sono sostanzialmente emanate; l’effetto relativo è registrato a conto economico o a patrimonio netto coerentemente con la transazione che ha generato la sottostante fiscalità differita.
Le altre imposte non correlate al reddito, come le imposte sugli immobili, sono incluse nella voce “Prestazioni di servizi e costi diversi”.
La Capogruppo dà facoltà alle proprie controllate italiane di aderire al Consolidato Fiscale, con riferimento alla determinazione dell’Imposta sul Reddito delle Società (I.Re.S), come previsto dagli articoli 117-128 del Testo Unico delle Imposte sui Redditi (il c.d. “Consolidato Fiscale Nazionale”). Conseguentemente, fra alcune delle controllate residenti in Italia e la Capogruppo si determina un imponibile unico, essenzialmente attraverso la somma algebrica dei risultati fiscali di ciascuna partecipante. L’adesione al particolare sistema è attuata attraverso una comunicazione all’Agenzia delle Entrate da parte della controllante, nella quale si evidenziano le controllate che hanno ritenuto di avvalersi dell’opzione. Tale opzione ha una durata fissa di tre esercizi (salvo il manifestarsi di cause interruttive previste dalla legge) ed è regolata tra le due parti da un apposito Accordo di Consolidamento. In particolare, per quanto attiene al trasferimento delle perdite fiscali, gli accordi in vigore prevedono una remunerazione commisurata all’aliquota Ires ordinaria, in proporzione alla quota di perdita di ciascuna partecipante che ha trovato effettiva compensazione negli imponibili apportati da altre società consolidate; eventuali eccedenze di perdite rimangono di competenza della controllante e la relativa remunerazione è differita all’esercizio di concreto utilizzo nell’ambito del Consolidato Fiscale Nazionale.
YY Strumenti derivati
I derivati sono classificati come strumenti di copertura quando la relazione tra il derivato e l’oggetto della copertura è formalmente documentata e l’efficacia della copertura, verificata periodicamente, è elevata. Quando i derivati di copertura coprono il rischio di variazione del fair value degli strumenti oggetto di copertura (fair value hedge; es. copertura della variabilità del fair value di attività/passività), i derivati sono rilevati al fair value con imputazione degli effetti a conto economico; coerentemente, gli strumenti oggetto di copertura sono adeguati a riflettere le variazioni del fair value associate al rischio coperto.
Gli strumenti finanziari derivati su commodities, in conformità all’IFRS 9 sono iscritti al fair value con rilevazione della variazione del fair value dello strumento a conto economico, imputando la stessa nelle voci dei costi operativi ai quali le coperture si riferiscono.
Gli strumenti finanziari derivati su commodities, realizzati in base a strategie diverse dalla fissazione dei prezzi del greggio e dei prodotti sono iscritti al fair value con rilevazione degli effetti economici nelle voci della gestione finanziaria.
Gli strumenti finanziari derivati su cambi e su tassi di interesse sono iscritti al fair value con rilevazione della variazione del fair value dello strumento a conto economico, imputando la stessa nelle voci della gestione finanziaria.
Per la determinazione del fair value di strumenti finanziari quotati su mercati attivi viene utilizzata la relativa quotazione di mercato (bid price) alla data di chiusura del periodo oggetto di rilevazione. In assenza di un mercato attivo, il fair value è determinato utilizzando modelli di valutazione che si basano prevalentemente su variabili finanziarie oggettive, nonché tenendo conto, ove possibile, dei prezzi rilevati in transazioni recenti e delle quotazioni di strumenti finanziari assimilabili.
Si precisa che la maggior parte degli strumenti finanziari derivati posti in essere si sostanziano in operazioni di copertura a fronte delle quali non è stato adottato l’hedge accounting.
ZZ Informativa settoriale
Un settore operativo è una componente di un’entità:
Un settore geografico risulta definito, rispetto ad altri settori geografici, da quel gruppo di assets e transazioni utilizzato per la fornitura di servizi in un determinato ambiente geografico.
La predisposizione dei bilanci richiede da parte degli amministratori l’applicazione di principi e metodologie contabili che, in talune circostanze, si basano su difficili e soggettive valutazioni e stime basate sull’esperienza storica ed assunzioni che vengono di volta in volta considerate ragionevoli e realistiche in funzione delle relative circostanze. L’applicazione di tali stime ed assunzioni influenza gli importi riportati negli schemi del bilancio, quali la Situazione Patrimoniale-Finanziaria, il Conto Economico, il Conto Economico Complessivo ed il Rendiconto Finanziario, nonché l’informativa fornita. I risultati effettivi delle poste del bilancio per le quali sono state utilizzate le suddette stime ed assunzioni, possono differire da quelli riportati nei bilanci a causa dell’incertezza che caratterizza le assunzioni e le condizioni sulla quali si basano le stime.
Di seguito sono brevemente descritti i principi contabili più significativi che richiedono più di altri una maggiore discrezionalità da parte degli amministratori nell’elaborazione delle stime e per i quali un cambiamento nelle condizioni sottostanti le assunzioni utilizzate potrebbe avere un impatto significativo sui dati finanziari aggregati riesposti.
[I] Ammortamento delle immobilizzazioni: l’ammortamento delle immobilizzazioni costituisce un costo rilevante. Il costo di immobili, impianti e macchinari è ammortizzato a quote costanti lungo la vita utile stimata dei relativi cespiti. La vita utile economica delle immobilizzazioni è determinata dagli amministratori nel momento in cui l’immobilizzazione è stata acquistata; essa è basata sull’esperienza storica per analoghe immobilizzazioni, condizioni di mercato e anticipazioni riguardanti eventi futuri che potrebbero avere impatto sulla vita utile, tra i quali variazioni nella tecnologia. Pertanto, l’effettiva vita economica può differire dalla vita utile stimata. La Società valuta periodicamente i cambiamenti tecnologici e di settore, gli oneri di smantellamento e il valore di recupero per aggiornare la residua vita utile. Tale aggiornamento periodico potrebbe comportare una variazione nel periodo di ammortamento e quindi anche della quota di ammortamento degli esercizi futuri.
[II] Valore recuperabile delle immobilizzazioni: in presenza di impairment indicators, la stima del valore recuperabile è un processo valutativo complesso che dipende in modo sostanziale da variabili esogene di settore o dall’evoluzione della normativa di riferimento. Il relativo contesto è monitorato in modo continuo e studi analisi di settore sono acquisiti regolarmente. Tuttavia, l’andamento effettivo delle variabili chiave potrebbe non essere in linea con le aspettative.
[III] Imposte differite: la contabilizzazione delle imposte differite attive è effettuata sulla base delle aspettative di reddito fiscale attese negli esercizi futuri. La valutazione dei redditi attesi ai fini della contabilizzazione delle imposte differite dipende da fattori che possono variare nel tempo e determinare effetti significativi sulla valutazione delle imposte differite attive.
[IV] Fondi rischi e fondi svalutazione attività correnti: l’identificazione della sussistenza o meno di un’obbligazione corrente (legale o implicita) così come la valutazione della recuperabilità dell’attivo circolante sono in alcune circostanze di non facile determinazione. Gli amministratori valutano tali fenomeni di caso in caso, congiuntamente alla stima dell’ammontare delle risorse economiche richieste per l’adempimento dell’obbligazione. Quando gli amministratori ritengono che il manifestarsi di una passività, o il rischio di non recuperare un’attività, siano soltanto possibili, i rischi vengono indicati nell’apposita sezione informativa su impegni e rischi, senza dar luogo ad alcun stanziamento. Quando gli amministratori ritengono che il manifestarsi di una passività, o il rischio di non recuperare un’attività, siano probabili, viene iscritto un apposito fondo rischi.
[V] Valore recuperabile delle rimanenze: la stima del valore recuperabile delle rimanenze comporta un processo valutativo significativamente influenzato dall'andamento del mercato dei prodotti petroliferi, soggetto a significative variazioni anche di breve termine. Il valore netto di realizzo delle rimanenze di greggio e prodotti finiti alla fine dell’esercizio è quindi stimato sulla base all’ammontare che la Società si attende di ottenere dalla loro vendita determinato attraverso l’osservazione delle vendite successive alla data di bilancio. Tale valutazione risente, pertanto, delle condizioni di mercato.
[VI] Stima del fair value dei derivati: la valutazione dipende dalle attese dell'andamento di variabili di mercato, tra cui il prezzo delle commodities ed i tassi di cambio, la cui variabilità e volatilità dipende da fattori esterni di settore.
L’andamento delle variabili di mercato, nel medio-lungo e nel breve termine, tra cui il prezzo e l’offerta del greggio e la domanda mondiale di prodotti finiti rispetto alla capacità di lavorazione in grado di influire anche significativamente sulle performance della Società rappresenta una delle assunzioni critiche per diversi processi valutativi, tra cui in particolare per la valutazione delle immobilizzazioni e del valore recuperabile delle rimanenze nonché della volatilità dei valori correnti degli strumenti finanziari. I processi valutativi sottostanti, anche complessi, comportano l’espressione di stime che dipendono da variabili esogene di settore, altamente volatili, e sono basati su assunzioni che, per loro natura, implicano il ricorso ad un elevato grado di giudizio da parte della Direzione Aziendale, che a tal fine considera anche scenari espressi da esperti di settore indipendenti.
La Società opera nel mercato petrolifero a livello italiano ed internazionale attraverso la vendita dei prodotti derivati dalla raffinazione; pertanto, si ritiene che la Società operi in un solo settore di attività.
La ripartizione per area geografica è stata effettuata in considerazione della rilevanza dei mercati di riferimento e ai paesi dove hanno sede le controparti.
Ricavi netti della gestione caratteristica per area geografica:
Di seguito si rappresenta il dettaglio dei crediti commerciali per area geografica:
Nel seguito sono illustrate le più significative variazioni intervenute nella Situazione Patrimoniale-Finanziaria e nel Conto Economico Complessivo rispetto all’esercizio precedente.
Le disponibilità liquide sono così composte:
Per il commento della posizione finanziaria netta della Società si rimanda sia alla Relazione sulla Gestione al capitolo relativo alla stessa che al Prospetto di rendiconto finanziario.
Le Altre attività finanziarie sono così composte:
Tale voce comprende i fair value positivi dei derivati in essere alla data di chiusura dell’esercizio, i depositi a garanzia versati a favore delle Clearing House e le altre attività correnti costituite dai “Crediti finanziari verso società del Gruppo”, principalmente verso Sarlux Srl (597.090 migliaia di euro). I crediti verso le società del Gruppo sono fruttiferi di interessi regolati a tasso di mercato e hanno scadenza entro l’esercizio successivo.
Il dettaglio dei crediti commerciali è il seguente:
I crediti verso clienti ammontano a 303.352 migliaia di euro, con un incremento pari a 172.379 migliaia di euro. L’ aumento dei crediti è essenzialmente dovuto al forte incremento dei prezzi dei prodotti petroliferi registrato nell’ultimo periodo dell’esercizio rispetto al precedente. La voce è esposta al netto di un fondo svalutazione crediti pari a 10.670 migliaia di euro adeguato nel corso dell’esercizio di 5.552 migliaia di euro.
Il saldo dei crediti verso imprese del gruppo si riferisce principalmente ai crediti verso le controllate Saras Energia SAU (29.273 migliaia di euro) e Saras Trading SA (54.392 migliaia di euro) per forniture di prodotti petroliferi e verso la controllata Sarlux Srl (194.800 migliaia di euro) per fornitura di materia prima e servizi. Per ulteriori analisi si rimanda al paragrafo 7.4 informazioni ai sensi dell’IFRS 7 e 13.
La consistenza delle rimanenze e le variazioni intervenute nel corso dell’esercizio 2021 sono riportate nella tabella seguente:
L’ aumento del valore delle rimanenze petrolifere, in particolare di prodotti finiti, è essenzialmente dovuto alla dinamica crescente dei prezzi.
In ossequio a quanto previsto dai principi contabili, il Gruppo ha valutato le rimanenze al minore tra costo di acquisto o di produzione e valore recuperabile di mercato, e da tale confronto ha iscritto un minor valore delle rimanenze – essenzialmente prodotti – per63,1 milioni di euro.
Non vi sono rimanenze a garanzia di passività.
La voce “Prodotti finiti e merci” comprende circa 1.151 migliaia di tonnellate di prodotti petroliferi, per un valore di circa 640 milioni di euro, che fronteggiano l’obbligo di detenere scorte ai sensi del decreto legislativo del 31 gennaio 2001 n. 22 per le società del Gruppo e per alcuni terzi (nell’esercizio precedente, tali scorte ammontavano a 1.014 migliaia di tonnellate per un valore di circa 332 milioni di euro)
Le attività per imposte correnti sono così composte:
L’aumento dei Crediti Ires è principalmente riconducibile a crediti chiesti a rimborso.
Il saldo è così costituito:
I risconti attivi si riferiscono principalmente al pagamento in via anticipata degli oneri relativi alla normativa sui biocarburanti.
La voce “Altri crediti a breve termine” accoglie principalmente acconti versati a fornitori di materie prime petrolifere a fronte di forniture future, perfezionatesi nel corso dei primi mesi dell’esercizio 2022.
Il dettaglio della voce Immobili, impianti e macchinari, nonché la relativa movimentazione, è::
La voce “terreni e fabbricati” comprende fabbricati civili ad uso ufficio e migliorie apportate agli uffici della sede di Milano e di Roma.
La voce “altri beni” comprende principalmente mobili e macchine elettroniche.
La voce “immobilizzazioni in corso ed acconti” accoglie costi sostenuti per investimenti non ancora entrati in esercizio al 31 dicembre 2021.
I principali coefficienti di ammortamento adottati, invariati rispetto all’esercizio precedente, sono evidenziati su base annua di seguito:
Non vi sono immobilizzazioni materiali destinate alla cessione.
La movimentazione delle immobilizzazioni immateriali è esposta nelle seguenti tabelle:
Gli ammortamenti delle immobilizzazioni immateriali ammontano a 1.158 migliaia di euro e sono determinati secondo le aliquote, invariate rispetto all’esercizio precedente su base annua, di seguito riportate.
Il contenuto delle voci principali è riportato di seguito.
Diritti di Brevetto industriale ed opere ingegno
Il saldo della voce si riferisce principalmente al costo sostenuto per l’acquisizione di licenze software.
Immobilizzazioni in corso ed acconti
La voce accoglie investimenti in corso per l’acquisizione di licenze relative a software.
Non vi sono attività immateriali a vita utile definita destinate alla cessione.
La movimentazione dei diritti di utilizzo delle attività in leasing è esposta nelle seguenti tabelle:
Il saldo al 31 dicembre 2021, pari 3.466 migliaia di euro, è relativo all’applicazione del principio IFRS 16 – Leases. L’iscrizione si riferisce essenzialmente alle seguenti fattispecie contrattuali:
5.2.4.1. Partecipazioni valutate al costo
Di seguito si evidenzia l’elenco delle partecipazioni detenute al 31 dicembre 2021, con l’indicazione dei dati principali relativi alle società partecipate alla medesima data:
(*) La rimanente quota dello 0,1% di Sarint SA è posseduta dalla controllata Deposito di Arcola Srl
Il raffronto con i dati dell’esercizio precedente è il seguente:
Di seguito è evidenziata la movimentazione del valore di carico:
La perdita di valore registrata nell’esercizio si riferisce all’adeguamento della partecipazione, nella controllata Sarlux Srl, per riflettere la diminuzione del relativo Patrimonio Netto.
Laddove il patrimonio netto delle controllate è negativo è stato inoltre appostato un fondo oneri futuri per riflettere gli effetti della futura ricapitalizzazione
Nessuna delle controllate dirette e indirette di Saras SpA è quotata sul mercato regolamentato.
5.2.4.2. Altre partecipazioni
La voce accoglie la partecipazione, pari al 4.01% del capitale sociale, nella società Sarda Factoring SpA, per 495 migliaia di Euro e la partecipazione, pari al 50% del capitale sociale, della neo costituita Sardhy Green Hydrogen Srl in data 29 dicembre 2021 in joint-venture con ENEL Green Power Srl.
Le attività per imposte anticipate (19.577 migliaia di euro al 31 dicembre 2021 e 19.191 migliaia di euro al 31 dicembre 2020) sono esposte di seguito al netto delle imposte differite essenzialmente iscritte su differenze temporanee di valutazione fiscale delle rimanenze di magazzino.
Si rammenta che le imposte anticipate sono classificate come non correnti.
Il saldo al 31 dicembre 2021 è pari a 3.044 migliaia di euro (3.378 migliaia di euro nell’esercizio precedente) ed è rappresentato principalmente da crediti verso terzi a medio/lungo termine.
Le passività finanziarie a breve termine sono così costituite:
La voce Prestito obbligazionario corrente si riferisce alla riclassifica a breve termine del prestito acceso nel febbraio 2020 con scadenza in data 28 dicembre 2022 e cedola fissa dell’1,70% su base annua rappresentato da un “private placement” di titoli obbligazionari presso il sistema multilaterale di negoziazione austriaco, Third Market, del Wiener Börse AG.
La voce “Finanziamenti bancari correnti” accoglie le quote a breve dei finanziamenti bancari, che sono valutati col criterio del costo ammortizzato. Il dettaglio e le condizioni dei finanziamenti e dei prestiti obbligazionari sono di seguito ricapitolati (valori espressi in milioni di euro):
Nel corso del mese di dicembre 2020 - SARAS ha firmato un contratto di finanziamento di Euro 350 milioni, assistito per il 70% dell’importo dalle garanzie rilasciate da SACE nell’ambito del programma Garanzia Italia e destinato a rafforzare la struttura patrimoniale della Società. Il finanziamento è stato organizzato e sottoscritto da un pool di primari istituti finanziari italiani, composto da Banco BPM, Intesa Sanpaolo e UniCredit in qualità di Mandated Lead Arrangers e Banche Finanziatrici. Intesa Sanpaolo ricopre il ruolo di Banca Depositaria, Banca Agente e SACE Agent.
L’operazione si inserisce nel quadro di un piano di consolidamento finanziario messo in atto da Saras per fronteggiare l’impatto dell’emergenza Covid-19, e, in linea con quanto previsto dal “Decreto Liquidità” del 9 aprile 2020 e dalla normativa SACE,è principalmente finalizzato a sostenere il capitale circolante della Società.
La ricezione da parte di Saras Spa in data 24 dicembre 2021 della notifica del termine delle indagini relative agli acquisti di grezzo di origine Kurdistan (come meglio descritto nell'apposita sezione della relazione sulla gestione del Bilancio Consolidato di Gruppo) e l’ipotizzato coinvolgimento della società come responsabile ai sensi del D. Lgs 231/2001 determina contrattualmente il diritto del finanziatore a richiedere il rimborso delle linee di credito (finanziamento SACE, finanziamento Unicredit e RCF) attualmente utilizzate o concesse e rappresenta una criticità per la concessione di nuove linee nel processo autorizzativo.
Pertanto, il finanziamento SACE e il finanziamento acceso con Unicredit per 50 milioni di euro, pur essendo contrattualmente a medio termine, sono stati classificati fra i finanziamenti a breve termine, in applicazione al principio contabile IAS1.74 che prevede tale classificazione quando venga violata una clausola di un contratto di finanziamento a lungo termine alla data di chiusura o prima della data di chiusura dell’esercizio con l’effetto che la passività diventa un debito esigibile a richiesta, in quanto viene meno il diritto incondizionato a differire il suo regolamento per almeno dodici mesi da quella data, anche se il finanziatore abbia concordato, dopo la data di chiusura dell’esercizio, di non richiedere il pagamento come conseguenza della violazione.
Al fine di mitigare tale rischio si è reso necessario a inizio 2022 richiedere un waiver alle banche finanziatrici al fine di concordare con i finanziatori di rinunciare al diritto contrattuale di richiedere il rimborso in presenza della presunta violazione, ripristinando le originarie scadenze di pagamento nel medio e lungo termine.
Sulla base dei colloqui in essere e sulla base della condivisione con i legali incaricati dalle banche dell’effettiva sostanza delle ipotizzate violazioni rilevanti ai fini dei contratti di finanziamento, gli Amministratori sono confidenti di poter ottenere nel brevissimo termine il formalizzato waiver per il finanziamento SACE e per la linea RCF (effettivamente rilasciato in data 31.marzo 2022), che rappresenta anche un’evidenza della disponibilità del ceto bancario a proseguire con il supporto finanziario al Gruppo anche sulle restanti linee di credito a breve termine ed al finanziamento delle rate capitale e del prestito obbligazionario in scadenza nel 2022.
Si sottolinea inoltre che i parametri finanziari sui finanziamenti in essere soggetti a verifica al 31 dicembre 2021 risultano rispettati.
Per maggiori dettagli si rimanda al capitolo 7.1 della Nota Integrativa al Bilancio Consolidato.
La voce “Banche c/c” accoglie il saldo delle linee di credito utilizzate oltre che alle operazioni di “denaro caldo” cui il Gruppo fa ricorso nel normale svolgimento delle attività. La Capogruppo Saras ha inoltre in essere una linea di credito “Revolving Credit Facility” per un importo massimo pari a 305 milioni di Euro: l’importo utilizzato al 31 dicembre 2021 era pari 50 milioni di euro.
La voce “Strumenti finanziari derivati” accoglie il fair value negativo degli strumenti finanziari derivati in essere alla data di chiusura dell’esercizio.
La voce “Debiti finanziari verso società del Gruppo” accoglie i saldi dei finanziamenti ed i debiti per la gestione accentrata della tesoreria con le Società del Gruppo.
La composizione della voce in esame è la seguente:
La voce “Clienti c/anticipi” accoglie acconti ricevuti da clienti su forniture di prodotti petroliferi.
Il saldo dei “Debiti verso fornitori correnti” accoglie essenzialmente i debiti per forniture di grezzi; l’aumento rispetto all’esercizio precedente è essenzialmente dovuto al forte e generalizzato incremento dei prezzi petroliferi.
La voce “Debiti commerciali verso società del Gruppo” comprende essenzialmente i debiti verso Sarlux Srl. per 130.177 migliaia di euro e verso Saras Trading SA per 157.036 migliaia di euro.
La composizione della voce è la seguente:
La voce “Altri debiti tributari” comprende principalmente debiti per accise su prodotti immessi al consumo, pari 55.148 migliaia di euro.
Il dettaglio delle altre passività è riportato nella seguente tabella:
La voce “Debiti verso il personale” comprende le retribuzioni non ancora liquidate del mese di dicembre e la quota maturata delle mensilità aggiuntive nonché premi legati al raggiungimento degli obbiettivi aziendali.
La voce “Debiti verso società controllate per trasferimento imposte” accoglie il debito verso controllate per imposte trasferite in virtù dei già citati accordi di consolidato fiscale. Il saldo è essenzialmente dovuto alle imposte trasferite dalla controllata Sarlux Srl pari a 99.486 migliaia di Euro.
La voce è così composta:
Il prestito obbligazionario iscritto nell’esercizio precedente in questa voce è stato riclassificato nella voce “passività finanziarie a breve termine” in quanto in scadenza alla fine dell’esercizio 2022.
Per quanto riguarda i Finanziamenti bancari non correnti, si rimanda a quanto già descritto al paragrafo 5.3.1.
La voce “Altre passività finanziarie a lungo termine” accoglie principalmente il debito finanziario relativo ai contratti rilevati in ossequio a quanto previsto dall’ IFRS16.
I fondi per rischi ed oneri sono analizzati come segue:
La voce “Altri fondi rischi e oneri” si riferisce principalmente a fondi iscritti a fronte di passività di natura fiscale e legale.
Il saldo è così composto:
Il trattamento di fine rapporto è disciplinato dall’art. 2120 del codice civile e rappresenta la stima dell’obbligazione relativa all’ammontare da corrispondere ai dipendenti all’atto della cessazione del rapporto di lavoro. Il debito maturato sino al 31 dicembre 2006 è stato determinato sulla base di tecniche attuariali in linea con quanto previsto dallo Ias 19. Gli impatti della rilevazione attuariale sono rilevati nel Conto Economico Complessivo al quale si rimanda.
Le passività per imposte differite al 31 dicembre 2021 sono esposte in diminuzione della voce “Attività per imposte anticipate”, a cui si rimanda.
La composizione del patrimonio netto è così rappresentabile:
Capitale sociale
Al 31 dicembre 2021 il capitale sociale di 54.630 migliaia di euro, interamente sottoscritto e versato, era rappresentato da n. 951.000.000 azioni ordinarie senza valore nominale.
Riserva legale
La riserva legale, invariata rispetto all’esercizio precedente, è pari ad un quinto del capitale sociale.
Altre riserveAltre riserve
La voce ammonta complessivamente a 553.324 migliaia di euro, con un decremento netto di 61.742 migliaia di euro rispetto all’esercizio precedente.
Detto decremento netto origina da:
Risultato Netto
L’utile dell’esercizio ammonta a 30.058 migliaia di euro.
In data 12 maggio 2021 l’Assemblea ordinaria degli Azionisti di Saras SpA, convocata per l’approvazione del Bilancio chiuso al 31 dicembre 2020, ha deliberato di destinare integralmente la perdita netta 2020 a nuovo.
Relativamente all’esercizio chiuso al 31 dicembre 2021 il Consiglio di Amministrazione ha proposto all’Assemblea degli Azionisti convocata il 27 aprile 2022 di riportare a nuovo l’utile dell’esercizio.
Il numero medio delle azioni in circolazione è stato di 947.539.261 nel 2021, aumentato rispetto alle azioni mediamente in circolazione nell’esercizio 2020 per effetto dell’assegnazione effettuata nel maggio 2021 delle azioni a chiusura del piano di Stock Grant 2019/2021.
Saras S.p.A. al 31 dicembre 2021 non deteneva azioni proprie in portafoglio.
I ricavi delle vendite e delle prestazioni (7.592.114 migliaia di euro rispetto a 4.658.299 dell’esercizio precedente) si incrementano di 2.933.815 migliaia di euro. La variazione positiva della voce “Ricavi delle vendite e delle prestazioni” è da imputare essenzialmente all’andamento dei prezzi dei prodotti petroliferi registrata nell’esercizio, oltre che ad un lieve incremento delle quantità vendute.
I ricavi della gestione caratteristica sono analizzati per area geografica di destinazione nel precedente paragrafo 4.
Il dettaglio della voce “Altri proventi” è di seguito esposto:
La voce “Altri ricavi” è fondamentalmente costituita dagli addebiti alle controllate . per i servizi resi per le attività Corporate..
Di seguito si analizzano i principali costi.
L’aumento dei costi per acquisto di materie prime, sussidiarie e di consumo è pari a 2.617.217 migliaia di euro rispetto all’esercizio precedente; tale variazione è da imputare essenzialmente all’andamento mediamente crescente dei prezzi dei prodotti petroliferi.
La voce “Costi per servizi” comprende principalmente il compenso di lavorazione corrisposto alla controllata Sarlux Srl per la raffinazione di grezzi, incrementatosi rispetto all’esercizio precedente.
Nel corso dell’esercizio si è altresì proceduto ad una analisi della recuperabilità dei crediti commerciali che ha portato all’iscrizione prudenziale di una svalutazione per alcuni crediti pari a 5.552 migliaia di euro.
La voce “Oneri diversi di gestione” comprende principalmente contributi associativi, imposte non sul reddito e sopravvenienze.
Il “Costo del lavoro” si analizza come segue:
Il costo del lavoro si decrementa di 2.919 migliaia di Euro rispetto all’esercizio precedente, essenzialmente per l’effetto combinato dell’accordo collettivo aziendale di incentivo alla risoluzione anticipata del rapporto di lavoro messo in atto dal gruppo alla fine dell’esercizio precedente e delle misure attuate a partire dalla fine del 2020 al fine di tenere sotto controllo i costi, anche attraverso l'utilizzo di ammortizzatori sociali per il personale (cassa integrazione parziale per tutti i dipendenti).
Il 12 maggio 2021 l’Assemblea dei Soci Saras ha approvato il Piano di Stock Grant 2021 per il Top Management del Gruppo Saras, previo annullamento del “Piano di stock grant 2019-2021”. Il Piano di Stock Grant 2021 ha avuto l’obiettivo di riconoscere ai beneficiari, già destinatari del piano stock grant 2019-2021, un premio legato ai risultati degli indicatori di natura industriale del precedente piano stock grant 2019-2021, conseguiti nel biennio 2019-2020.
In virtù degli esiti del Piano Stock Grant 2021, sono state attribuite al management del Gruppo Saras n. 9.220.216 Azioni ordinarie di Saras.
Nella stessa data, l’Assemblea degli Azionisti di Saras ha approvato il piano di incentivazione di lungo termine per il Top Management del Gruppo Saras, denominato Performance Cash Plan 2021-2023, con l’obiettivo di dotare la Società di uno strumento retributivo che meglio rappresenti gli obiettivi della Società e la performance del management, che sia più allineato con l’attuale strategia e in grado di supportare l’engagement e la retention delle figure manageriali del Gruppo.
I beneficiari del Piano sono stati individuati fra i dirigenti con responsabilità strategiche della Società, gli amministratori delle Società controllate italiane e/o estere e altre figure apicali ad elevato impatto sulla creazione di valore per il Gruppo.
Gli “Ammortamenti di immobilizzazioni” si analizzano come segue:
Gli “Ammortamenti dei beni in locazione” si analizzano come segue:
Tale voce rappresenta l’effetto applicazione dell’IFRS 16.
Le rettifiche di valore si riferiscono alla svalutazione effettuata nel corso dell’esercizio del valore della partecipazione nella controllata Sarlux Srl, al fine di adeguare il suo valore di carico al relativo patrimonio netto.
Il risultato della gestione finanziaria è così dettagliato:
Al fine dell’analisi delle principali variazioni intervenute si riporta la seguente tabella aggregata:
Il fair value degli strumenti derivati in essere al 31 dicembre 2021 è interamente riferito alle operazioni di copertura sui cambi e sui tassi oltre che alle operazioni di tipo speculativo.
Come evidenziato, le variazioni si riferiscono principalmente alle differenze cambi nette, oltre che ai risultati netti degli strumenti finanziari derivati. A tal proposito, si precisa che gli strumenti finanziari derivati in questione si sostanziano in operazioni di copertura a fronte delle quali non è stato adottato l’hedge accounting.
Le imposte sul reddito possono così essere indicate:
Le imposte correnti sono costituite dall’IRES (91.355 migliaia di euro) e dall’IRAP (12.774 migliaia di euro) di competenza dell’esercizio.
Le imposte anticipate/differite ammontano a 7.289 migliaia di euro si riferiscono alle variazioni, intervenute nel corso dell’esercizio, nelle differenze temporanee tra i valori iscritti nel bilancio e quelli riconosciuti ai fini fiscali.
L’analisi della differenza tra le aliquote fiscali teoriche e quelle effettive per Ires ed Irap per i due periodi messi a confronto è la seguente (ammontari espressi in milioni di euro):
Le “altre differenze permanenti” accolgono principalmente l’effetto della svalutazione effettuata nel corso dell’esercizio della partecipazione in Sarlux Srl.
La Società è coinvolta in contenziosi legali instaurati a vario titolo da differenti attori, alcune dei quali presentano difficoltà nella previsione dei relativi esiti. Pur in presenza di decisioni non univoche da parte della giustizia ordinaria e amministrativa in relazione alle violazioni asserite, si è ritenuto che le eventuali passività si possano configurare generalmente come remote; laddove invece la passività è stata ritenuta probabile, si è proceduto ad effettuare apposito accantonamento a fondo rischi.
La società Saras S.p.A. è sottoposta ad indagini nell’ambito del procedimento penale n. 9603/2021 R.G.N.R. mod. 21 D.D.A.T., pendente presso la Procura Distrettuale di Cagliari - Direzione Distrettuale Antimafia e Terrorismo.
Nei confronti di Saras l’accusa – ex art. 25-octies D. lgs. 231/2001 – concerne l’illecito amministrativo dipendente dal reato di “impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita” (ex art. 648 ter c.p.) contestato a taluni suoi manager.
Specificatamente, secondo l’ipotesi accusatoria, quale risultante dall’avviso di conclusione delle indagini preliminari ex art. 415 bis c.p.p. notificato alla società in data 24.12.2021, alcuni Manager del Gruppo avrebbero commesso i reati di “falso ideologico commesso dal pubblico ufficiale in atti pubblici” (ex art. 479 c.p.) e di “impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita” (ex art. 648-ter c.p.) in relazione a 52 operazioni di acquisto, negli anni 2015 e 2016, da Petraco Oil Company LLP, di greggio di provenienza delittuosa – perché privo di certificazione della S.O.M.O. (“State Oil Marketing Organization”), l’ente petrolifero del Governo federale di Baghdad, e perciò asseritamente sottratto in maniera illecita alla Repubblica d’Iraq –, greggio impiegato nelle attività economiche e finanziarie di raffinazione di Saras e sul quale, comunque, sarebbero state compiute operazioni volte ad ostacolarne l’accertamento della provenienza delittuosa, attività consistite – tra l’altro - nella falsificazione della relativa documentazione contrattuale, di viaggio e doganale.
Dal canto suo, Saras risulta sottoposta a indagini per l’illecito amministrativo di cui all’art. 25-octies del D.lgs. 231/2001 in relazione al reato di cui all’art. 648-ter c.p. contestato ai Manager del Gruppo in quanto, secondo l’ipotesi accusatoria, nelle annualità 2015 e 2016, non avrebbe adottato un efficace Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo ai sensi del D.lgs. 231/2001 (d’ora in poi, il “Modello 231”), atteso che:
- fino al 12 maggio 2016 quest’ultimo non avrebbe specificamente previsto presidi preventivi finalizzati al contrasto del reato oggetto d’indagine;
- successivamente, pur essendo intervenuto l’aggiornamento del Modello 231, lo stesso non sarebbe stato efficacemente attuato.
Secondo l’ipotesi accusatoria, tali lacune organizzative avrebbero reso possibile la commissione da parte dei manager del Gruppo dei singoli episodi di reimpiego oggetto di contestazione, dai quali Saras avrebbe ricavato un significativo vantaggio economico derivante, in particolare, «dall’acquisto di prodotto petrolifero, di provenienza illecita e destinato alla raffinazione, a un valore nettamente minore, quantificabile in misura non inferiore alla somma di euro 1.124.767.082,47, rispetto a quello di mercato»;.
Nessuna contestazione ai sensi del D.lgs. 231/2001, invece, risulta avanzata nei confronti della Società in relazione al delitto di falso ideologico: invero, l’art. 479 c.p. non costituiva e tuttora non costituisce un reato presupposto della responsabilità amministrativa degli enti ai sensi del D.lgs. 231/2001.
Nell’avviso di conclusione delle indagini non compaiono contestazioni di natura penale-tributaria, originariamente formulate nei confronti dei dirigenti odierni indagati.
Alla data odierna non si è avuta formale comunicazione dell’esercizio dell’azione penale da parte del Pubblico Ministero. Tuttavia, da notizie di stampa, confermate in via informale dalla Procura delle Repubblica, l’azione penale risulta essere stata esercitata alla fine del mese di febbraio 2022.
La società ritiene che gli elementi di indagine acquisiti dalla Procura Distrettuale di Cagliari lascino ampi spazi per confutare – in primis – la tesi che la commercializzazione di greggio da parte del KRG non fosse legittima e, in ogni caso, per escluderne la consapevolezza in capo al management di Saras.
In data 28 marzo 2022 è stato notificato alla Società e ai dirigenti coinvolti nelle indagini relative all'acquisto di grezzo di origine curda, l'avviso di fissazione dell’udienza preliminare davanti al GUP di Cagliari per il giorno 16 giugno 2022
Saras S.p.A. – sin da quando ha avuto conoscenza dell’esistenza del procedimento penale – ha emesso cinque comunicati stampa, con cui ha reso nota al mercato la propria posizione, respingendo ogni accusa (cfr: comunicati stampa in data 8.10.2020, 9.10.2020, 24.1.2021, 26.2.2022, 28.3.2022 reperibili sul sito web della Società).
Alla luce delle considerazioni sopra esposte e da una prima analisi, emergono diversi elementi atti a confutare sia l’applicazione della disciplina tributaria in materia di cd. costi da reato sia la ricostruzione fattuale delle ipotesi di reato. Si ritiene pertanto che ad oggi non sia stimabile il rischio relativo alla eventuale passività fiscale connessa alla potenziale contestazione a carico della Società da parte della Procura.
Le operazioni compiute da Saras con le parti correlate riguardano essenzialmente lo scambio di beni, le prestazioni di servizi, ed i rapporti di carattere finanziario. Per le garanzie date e ricevute con parti correlate si rimanda al successivo punto 7.6 “Impegni”.
Di seguito sono evidenziati gli ammontari dei rapporti di natura commerciale e diversa e di natura finanziaria posti in essere con le parti correlate ed è indicata la natura delle operazioni più rilevanti.
L’incidenza delle operazioni o posizioni con parti correlate sulle voci di stato patrimoniale è indicata nella seguente tabella riepilogativa:
Per quanto riguarda le transazioni di cui sopra, nell’interesse della Società i contratti che regolano le cessioni di materie prime e prodotti sono in linea con le prassi di mercato; dove non è direttamente disponibile un prezzo di mercato lo stesso viene stabilito partendo da quotazioni di mercato per materie o prodotti analoghi o simili; le prestazioni di servizi sono regolate da corrispettivi che si allineano alle condizioni di mercato; i riaddebiti di personale distaccato vengono effettuati al costo, senza l’applicazione di alcun margine e i finanziamenti sono remunerati ad un tasso in linea con quello di mercato.
Tra le parti correlate sono ricompresi sia gli Amministratori che i Sindaci i cui compensi sono esposti al punto 7.5.1 “Compensi corrisposti ai componenti degli organi di amministrazione e di controllo, dei direttori generali e dei dirigenti con responsabilità strategica”.
L’incidenza delle operazioni o posizioni con parti correlate sulle voci di stato patrimoniale e di conto economico è indicata nella seguente tabella riepilogativa:
I principali flussi finanziari con parti correlate sono indicati nella tabella seguente:
L’incidenza dei flussi finanziari con parti correlate è indicata nella tabella seguente:
L’informativa sugli strumenti finanziari da fornire nei bilanci e nelle situazioni contabili infrannuali è definita principalmente, per quanto applicabile a Saras S.p.A., dai principi IFRS 7 e 13.
ll principio IFRS 7 – Strumenti finanziari: informazioni integrative, richiede alle entità di fornire nel bilancio informazioni integrative che consentano di valutare:
Il principio IFRS 13 – Misurazione del fair value, divenuto applicabile a partire dal 1° gennaio 2013, richiede informativa aggiuntiva in materia di fair value, parte della quale è richiesta anche per le situazioni contabili infrannuali. In generale, il principio chiarisce come deve essere determinato il fair value ai fini del bilancio e si applica a tutti i principi IFRS che richiedono o permettono la misurazione del fair value o la presentazione di informazioni basate sul fair value.
Gerarchia di fair value
I punti a) e b) del paragrafo 93 del principio in oggetto richiedono di fornire l’ammontare delle attività e delle passività misurate al fair value, suddivise per gerarchia di fair value. A tal fine, giova ricordare che l’Ifrs 13 definisce una precisa gerarchia del fair value organizzata su tre livelli. Il criterio adottato riguarda proprio il livello di osservabilità degli input impiegati per la stima. Essi determinano, di fatto, diversi livelli di attendibilità del fair value, a seconda che si tratti di:
(a) quotazioni (senza aggiustamenti) rilevate su un mercato attivo – secondo la definizione data dallo IFRS 9 – per le attività o passività oggetto di valutazione (livello 1);
(b) tecniche di valutazione che prendono a riferimento input diversi dai prezzi quotati di cui al punto precedente, che sono osservabili direttamente (prezzi) o indirettamente (derivati dai prezzi) sul mercato (livello 2);
(c) tecniche di valutazione che prendono a riferimento input che non sono basati su dati di mercato osservabili (livello 3).
Ciò premesso, la seguente tabella presenta le attività e le passività misurate al fair value dalla società al 31 dicembre 2021:
Il criterio della società prevede che la rilevazione del trasferimento di attività e passività finanziarie misurate al fair value da una gerarchia all’altra avvenga alla data in cui si verifica l’evento alla base delle circostanze che determinano il trasferimento stesso.
Ai sensi del punto c) del paragrafo 93, si precisa che nel periodo non sono state effettuate riclassifiche tra le varie gerarchie di FV.
Tecniche di valutazione
Come si evince anche dalla tabella del paragrafo precedente, gli strumenti finanziari valutati al fair value sono rappresentati sostanzialmente dai derivati stipulati per mitigare i rischi di cambio, di interesse e di prezzo dei grezzi e dei prodotti petroliferi.
Nel particolare, la valutazione del fair value di tali strumenti avviene:
Per tutte le tipologie di strumenti derivati sopra descritte, le valutazioni al fair value ricevute dalle controparti delle posizioni aperte sono verificate tramite confronto con la valutazione al fair value che viene effettuata all’interno della società per le stesse posizioni. Tali valutazioni interne sono effettuate utilizzando parametri di riferimento osservabili sui mercati (quotazioni spot e a termine di tassi di interesse, tassi di cambio, prezzi di grezzi e di prodotti petroliferi così come disponibili su mercati attivi regolamentati).
La valutazione non considera il rischio di controparte in quanto l’effetto non è significativo considerando i depositi a garanzia esistenti.
Saras S.p.A. non detiene attività o passività finanziarie classificabili, ai sensi dell’Ifrs 13, come misurate al fair value di livello 3.
Con riferimento alle restanti attività e passività finanziarie non direttamente misurate al fair value, si precisa che il valore d’iscrizione in bilancio delle stesse approssima il fair value.
I criteri contenuti nel principio integrano quelli previsti per la rilevazione, la valutazione e l’esposizione nel bilancio delle attività e delle passività finanziarie contenute nello IAS 32 Strumenti finanziari: esposizione nel bilancio e informazioni integrative e nello IAS 39 Strumenti finanziari: rilevazione e valutazione.
L’ambito di applicazione del principio comprende tutte le entità e tutti i tipi di strumenti finanziari ad eccezione delle partecipazioni in controllate, collegate e joint-venture contabilizzate secondo gli IAS 27, 28 o 31, dei diritti e obbligazioni dei datori di lavoro derivanti dai programmi relativi ai benefici per i dipendenti (IAS 19), dei contratti relativi ad un’aggregazione aziendale (IFRS 3), dei contratti assicurativi definiti dall’IFRS 4 e degli strumenti finanziari, contratti e obbligazioni relativi ad operazioni con pagamento basato su azioni (IFRS 2).
Con riferimento alla situazione patrimoniale-finanziaria, i paragrafi 8 – 19 del principio in oggetto richiedono alla Società di fornire il valore contabile di ognuna delle categorie di strumenti finanziari definite dallo IAS 39 ed alcune informazioni di dettaglio laddove la Società abbia optato per la contabilizzazione di attività o passività finanziarie al fair value rilevato a conto economico, ovvero abbia riclassificato delle attività finanziarie, o ancora le abbia eliminate contabilmente. Si riporta di seguito la situazione patrimoniale-finanziaria di Saras S.p.A. al 31 dicembre 2021 e 31 dicembre 2020, con dettaglio degli strumenti finanziari:
Gli strumenti finanziari valutati al fair value rilevato al conto economico sono costituiti da strumenti finanziari derivati posti in essere dalla Società, descritti nel precedente paragrafo 5.4.1. Si tratta di contratti derivati su commodities, su tassi di interesse e su cambi, stipulati al fine di fronteggiare i rischi, insiti nella natura stessa del business in cui opera, derivanti da variazioni di prezzi di greggio e di prodotti petroliferi (futures, opzioni e swaps), per fronteggiare il rischio di tasso d’interesse sui finanziamenti accessi e per fronteggiare il rischio di cambio sulle posizioni aperte in valuta.
Tutti i crediti commerciali e la maggior parte degli altri crediti correnti e non correnti sono classificati nella categoria “Finanziamenti e crediti” in quanto sono costituiti da attività finanziarie non derivate, con pagamenti fissi o determinabili e non quotate in un mercato attivo: il valore iscritto a bilancio approssima il fair value.
Nelle altre passività finanziarie valutate al costo ammortizzato sono classificate tutte le passività della Società di natura finanziaria e commerciale che derivano da un’obbligazione contrattuale per la Società a consegnare disponibilità liquide o un’altra attività finanziaria a un’altra entità.
Nel corso dell’esercizio non sono state riclassificate attività finanziarie da quelle valutate al costo ammortizzato a quelle designate al fair value, né in senso contrario; del pari, non sono state trasferite ed eliminate attività finanziarie, ad eccezione dei crediti commerciali oggetto di cessioni pro-soluto. L’analisi delle condizioni contrattuali ha confermato la possibilità di effettuare l’eliminazione contabile dei crediti in oggetto.
Tutte le attività finanziarie sono contabilizzate per data negoziazione.
Durante l’esercizio, non si sono verificate inadempienze in riferimento alle scadenze contrattuali di rimborso dei finanziamenti in essere alla chiusura dell’esercizio.
Il paragrafo 20 del principio in oggetto richiede di indicare l’ammontare di utili o perdite nette generate da attività e passività finanziarie, suddiviso per le varie voci di conto economico. L’informativa può essere fornita sia nei prospetti di bilancio che nelle note: al fine di non sovraccaricare i prospetti di bilancio, come consigliato anche dall’Appendice del principio stesso, la Società ha optato per la seconda alternativa. Si riportano dunque i dettagli di conto economico comparati per l’esercizio in corso e quello precedente:
Il fair value degli strumenti derivati in essere al 31 dicembre 2021 è interamente riferito alle operazioni di copertura sui cambi e sui tassi oltre che alle operazioni di tipo speculativo.
Come evidenziato, le variazioni si riferiscono principalmente alle differenze cambi nette, oltre che ai risultati netti degli strumenti finanziari derivati.
Le passività finanziarie valutate al costo ammortizzato hanno generato oneri per 13.211 migliaia di euro (9.847 migliaia di euro nell’esercizio precedente): si tratta, essenzialmente, di interessi su finanziamenti.
7.3.3.1Contabilizzazione delle operazioni di copertura
Come in precedenza indicato, la Società stipula contratti derivati su commodities al fine di mitigare i rischi derivanti da variazioni di prezzi di greggio e di prodotti petroliferi, nonché sui tassi d’interesse per mitigare il rischio di tasso d’interesse sui finanziamenti ottenuti.
Al 31 dicembre 2021 i contratti derivati in essere erano rappresentati essenzialmente da:
Gli strumenti derivati legati alle operazioni di copertura sui prodotti petroliferi, come già citato al punto 6 – Note al Conto Economico, sono state rappresentati in seguito al cambio di accounting policy, nei ricavi e costi della gestione caratteristica .
Tutti gli altri strumenti finanziari ( Irs e Forward sui cambi) non legati alla copertura dei prodotti petroliferi, sono iscritti al fair value: le variazioni dello stesso, così come i differenziali realizzati, vengono rilevati a conto economico tra i proventi finanziari o gli oneri finanziari.
E’ prevedibile che la maggioranza delle posizioni in essere su commodities e su cambi alla data di riferimento del bilancio vengano chiuse entro i primi mesi del 2020, mentre gli interest rate swaps hanno durata pari a quella dei finanziamenti ai quali si riferiscono.
Il fair value degli strumenti stessi viene determinato sulla base dei rendiconti che vengono periodicamente inviati dalle controparti con le quali tali strumenti sono stipulati.
7.3.3.2Fair value
Le attività e passività finanziarie, ad eccezione degli strumenti derivati, sono iscritte al costo ammortizzato: trattandosi principalmente di posizioni sottostanti a rapporti commerciali ed il cui regolamento è previsto nel breve termine, ovvero di attività e passività finanziarie che scontano un tasso di interesse in linea con gli attuali valori di mercato, il costo ammortizzato non si discosta dal fair value al 31 dicembre 2021.
Per quanto concerne il prestito obbligazionario, si precisa che lo stesso prevede un tasso fisso e che non sono disponibili valori di mercato sulla borsa di riferimento. Il valore attuale dei relativi flussi attualizzati ad un tasso di mercato non si discosta significativamente dal valore iscritto a bilancio.
In ossequio a quanto previsto dall’emendamento all’IFRS 7 recepito in ambito europeo con il Regolamento (CE) n° 1165 del 27 novembre 2009 della Commissione, si precisa che tutti gli strumenti finanziari valutati al fair value sono misurati sulla base di tecniche di valutazione che prendono a riferimento parametri osservabili sul mercato diversi dalle quotazioni dello strumento finanziario, ad eccezione di futures su cambi e commodities classificati nelle “Altre attività correnti” o nelle “Passività finanziarie a breve termine”, i quali sono invece misurati in base a quotazioni di un mercato attivo; inoltre, nel corso dell’esercizio non vi sono state, rispetto all’esercizio precedente, variazioni nella metodologia di valutazione.
I rischi derivanti dagli strumenti finanziari a cui la Società è esposta sono:
Per quanto riguarda le politiche di gestione relative ai rischi sopra riportati, si rimanda a quanto esposto nella Relazione sulla Gestione nell’apposita sezione.
7.3.4.1Rischio di credito
Le esposizioni al rischio di credito sono essenzialmente concentrate nei crediti commerciali, negli altri crediti correnti e non correnti, nelle attività possedute per la negoziazione e nelle disponibilità liquide.
Le informazioni quantitative comparative richieste dal paragrafo 36 - 38 sono riportate nelle seguenti tabelle:
Le garanzie sui crediti sono rappresentate da lettere di credito in possesso della Società per la fornitura ad alcuni clienti, nonché da fidejussioni ottenute da clienti e assicurazioni del credito.
7.3.4.2Rischio di liquidità
Le esposizioni al rischio di liquidità sono essenzialmente relative alle posizioni di debiti commerciali e di finanziamenti bancari. La significativa capacità di autofinanziamento, unitamente al contenuto livello di indebitamento, fanno tuttavia ritenere che il rischio di liquidità risulti moderato.
Si precisa che non si sono verificate inadempienze in riferimento alle scadenze contrattuali di rimborso dei finanziamenti in essere alla chiusura dell’esercizio.
Le informazioni quantitative comparative richieste dal paragrafo 39 del principio in oggetto sono riportate nelle seguenti tabelle:
Il fair value degli strumenti derivati iscritti in bilancio si riferisce essenzialmente a posizioni correnti.
Si precisa che gli strumenti derivati di copertura compresi nelle passività finanziarie correnti accolgono Interest Rate Swaps relativi al finanziamento della Società: i flussi nominali futuri degli interessi su tale finanziamento sono già compresi nella “quota di interessi finanziamento a m/l termine” indicati nella sezione “Passività non correnti” della tabella.
I rischi di mercato cui la Società è esposta attraverso gli strumenti finanziari detenuti sono relativi, come già ricordato:
Come richiesto dal paragrafo 40 dell’IFRS 7, sono state elaborate apposite analisi di sensitività per ogni tipo di rischio al quale la Società è esposto alla data di riferimento del bilancio, mostrando gli effetti sul conto economico e sul patrimonio netto; i range utilizzati per le analisi di sensitività (tasso di cambio, tasso di interesse e prezzi del grezzo) sono coerenti con le previsioni del management. I risultati di dette analisi sono riepilogate nelle tabelle successivamente esposte.
Cambio Euro/Dollaro USA
Con riferimento al cambio Euro/Dollaro USA, la Società, alla data di riferimento del bilancio deteneva strumenti finanziari denominati in tale valuta principalmente nei crediti e nei debiti commerciali.
La simulazione di impatto sull’utile netto d’esercizio e, conseguentemente, sul patrimonio netto, è stata effettuata ipotizzando una variazione pari a +/- 10% del cambio Euro/Dollaro USA di fine esercizio, utilizzato per la conversione delle posizioni in valuta nella redazione della situazione patrimoniale.
Per mitigare gli effetti della sensitività al tasso di cambio Euro/Dollaro, la Società pone inoltre in essere contratti forward su cambio il cui fair value è iscritto in bilancio alla data di chiusura di bilancio: tale fair value è inevitabilmente condizionato dal tasso di cambio sottostante ed è stata dunque elaborata una simulazione di impatto sul risultato netto d’esercizio e, conseguentemente, sul patrimonio netto, ipotizzando una variazione dei parametri di riferimento pari a +/- 10%. in base all'andamento di quest'anno del cambio, considerare una variazione di tale tipo porta a risultati riferibili ad un intervallo di confidenza del 99, 55%.
I dettagli e l’esito della simulazione sono riepilogati nelle seguenti tabelle:
Tasso d’interesse
Con riferimento ai tassi d’interesse, la Società è esposta sia a medio/lungo termine che a breve termine e su tali posizioni corrisponde interessi a tasso variabile indicizzati ai tassi Euribor.
La simulazione di impatto sul risultato netto e, conseguentemente, sul patrimonio netto, è stata elaborata ipotizzando una variazione del parametro di riferimento pari a +/- 25 bps considerando unicamente la quota di finanziamenti con tasso variabile.
La seguente tabella riporta la simulazione al 31 dicembre 2021:
Inoltre, il fair value degli Interest Rate Swaps (IRS) e delle Opzioni su tasso d’interesse in essere alla data di bilancio in capo alla Società è influenzato dall’andamento del tasso Euribor: la simulazione di impatto di tale variabile sull’utile netto d’esercizio e, conseguentemente, sul patrimonio netto, è stata elaborata ipotizzando una variazione del parametro di riferimento pari a +/- 25 bps, ritenuta congrua considerando le probabili fluttuazioni dei tassi (la simulazione dell’esercizio precedente è stata adeguata).
I dettagli e l’esito della simulazione sono riepilogati nelle seguenti tabelle:
Prezzi di grezzi e prodotti petroliferi
Per quanto riguarda i prezzi petroliferi, essi condizionano il fair value degli strumenti finanziari derivati in essere alla data di riferimento del bilancio e i conseguenti differenziali riconosciuti a conto economico: nella fattispecie, si tratta al 31 dicembre 2021 di futures, swaps e opzioni su prodotti petroliferi e il fair value iscritto in bilancio deriva dai prezzi di mercato dei sottostanti stessi alla stessa data.
E’ stata dunque elaborata una simulazione di impatto sul risultato netto d’esercizio e, conseguentemente, sul patrimonio netto, ipotizzando una variazione dei parametri di riferimento pari a +/- 20%.
I dettagli e l’esito della simulazione (comparativi) sono riepilogati nelle seguenti tabelle:
Alla luce di quanto esposto nella precedente analisi dell’esposizione della società ai rischi derivanti da strumenti finanziari, si può concludere che non esistono concentrazioni di rischio significative in termini di controparti, aree geografiche e di mercato mentre per l’esposizione in dollari il rischio di concentrazione è mitigato dalle politiche di copertura attuate
Il numero medio dei dipendenti ripartito per categoria è il seguente:
Il numero dei dipendenti è passato da 279 unità alla fine del 2020 a 250 al 31 dicembre 2021.
Le seguenti tabelle forniscono le informazioni relative ai compensi ed alle partecipazioni dei componenti degli organi di amministrazione e di controllo, del direttore generale e dei dirigenti con responsabilità strategiche (questi ultimi, identificati nel Chief Financial Officer).
7.5.1 Compensi corrisposti ai componenti degli organi di amministrazione e di controllo, dei direttori generali e dei dirigenti con responsabilità strategiche
7.5.2 Partecipazioni detenute dai componenti degli organi di amministrazione e di controllo, dei direttori generali e dei dirigenti con responsabilità strategiche
Al 31 dicembre 2020 e 2021 non risultano in essere impegni irrevocabili di acquisto di materiali o prestazione di servizi a carattere pluriennale.
Nel corso del normale svolgimento della propria attività, la capogruppo Saras ha rilasciato fideiussioni il cui valore al 31 dicembre 2021 ammonta ad un totale di 313.720 migliaia di euro, principalmente a favore di società controllate e di enti quali Agenzie delle Dogane e Ministero della Difesa.
Non sono state realizzate operazioni atipiche e/o inusuali nel corso dell’esercizio.
Per le informazioni relative agli eventi successivi intervenuti dopo la data di chiusura dell’esercizio si rimanda all’apposita sezione della Relazione sulla gestione.
Ai sensi dell’art 2428 del Codice civile si precisa che le sedi secondarie della società sono:
Direzione Generale e Amministrativa - Milano
Ai sensi dell’art. 149-duodecies del Regolamento Emittenti Consob, si fornisce di seguito il dettaglio dei corrispettivi di competenza dell’esercizio 2021 a fronte dei servizi forniti sia dalla Società di revisione per servizi di revisione e diversi dalla revisione che da entità appartenenti alla rete della stessa per prestazione di servizi.
Il Consiglio di Amministrazione di Saras nella riunione del 14 Marzo 2022 ha autorizzato la pubblicazione del bilancio. Nella stessa riunione il Consiglio di Amministrazione ha delegato al Presidente e all’Amministratore Delegato, disgiuntamente, il potere di inserire nella relazione sulla gestione e/o nella nota integrativa eventuali informazioni di maggior dettaglio ove ciò si dovesse rendere necessario, o comunque opportuno, ai fini di una più adeguata informazione ai soci.
Per il Consiglio di Amministrazione
Il Presidente
Massimo Moratti
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